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Ennio Calabria – L’occhio del dentro
L’esposizione, con un’articolata selezione di opere eseguite dal 2003 al 2010 – circa cinquanta tra dipinti e pastelli, tra cui alcuni mirabili ritratti e autoritratti – pone in evidenza il processo creativo dell’artista che, con “l’occhio del dentro” e nel “qui e ora” della pittura, è testimonianza autobiografica e, insieme, del suo essere nel tempo.
Comunicato stampa
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Sabato 27 novembre, alle ore 18.00, la Galleria La Vite di Catania presenterà al pubblico la mostra personale L’occhio del dentro dedicata al Maestro Ennio Calabria.
L’esposizione, con un’articolata selezione di opere eseguite dal 2003 al 2010 – circa cinquanta tra dipinti e pastelli, tra cui alcuni mirabili ritratti e autoritratti – pone in evidenza il processo creativo dell’artista che, con “l’occhio del dentro” e nel “qui e ora” della pittura, è testimonianza autobiografica e, insieme, del suo essere nel tempo.
In tal senso, Calabria afferma: “ Oggi, che le dimensioni introspettive della personalità sono state esiliate dal potere incontrastato della società pragmatica, la pittura acquisisce inedita importanza perché testimonia i dinamismi segreti e inconsapevoli dei processi mentali e ne rappresenta i sintomi”.
La mostra è documentata da un pregevole catalogo, edito da La Vite, con testi di presentazione critica del filosofo Alberto Gianquinto, di Sissi Aslan e di Paolo Nifosì.
Gianquinto scrive:
“Se guardiamo al processo morfopoietico dell’opera di Calabria, essenziale è il nascere e il configurarsi della forma per effetto di quei nuovi caratteri, che ora, sul piano della ricerca di un nuovo linguaggio critico, definiremo come “spazio topologico” e come “modalità metabolica” (della mutazione biologica) e che individueremo, rispettivamente, come attrattori in quello spazio e come metamorfismi (insomma: organicità in metamorfosi di una bio-chimica) di quella modalità metabolica, con concetti che desumiamo dalle rispettive scienze. Così i codici dei caratteri del tradizionale linguaggio della pittura figurativa – i colori (per la materia), la luce (per i gradienti dei colori), la composizione (per la disposizione rispetto ad una cornice), la spazialità, sia fisica che ottica, il movimento (come spazialità relativa), l’espressione e la matericità del pigmento – si arricchiscono di nuovi elementi definitorî”.
Sissi Aslan sottolinea: “Non è un caso che l’artista italiano si disponga in codice di autoesibizione che è altro dallo spettacolo messo in scena per un pubblico ricevente. L’autoesibizione di sé è la rivelazione del proprio essere perché abbia proprietà transitive senza ambiguità della finzione oltre la sua stessa maschera. Ecco quindi che l’autobiografia dell’artista Calabria corrisponde al qui e ora della pittura”.
Paolo Nifosì aggiunge: “Calabria si affida all’inconscio, allontanandosi dalla visività per lasciare dire direttamente dal colore forma, dalle linee. Un fare astratto che sopravanza la forma-pelle delle cose. Sono i colori che debbono comunicare, sono i colori che si strutturano autonomamente rispetto alla realtà esterna, essendo l’opera una creatura a sé stante, con una sua totale autonomia, necessitati soltanto dall’inconscio e dalla gestualità che direttamente da esso dipende”.
L’esposizione, con un’articolata selezione di opere eseguite dal 2003 al 2010 – circa cinquanta tra dipinti e pastelli, tra cui alcuni mirabili ritratti e autoritratti – pone in evidenza il processo creativo dell’artista che, con “l’occhio del dentro” e nel “qui e ora” della pittura, è testimonianza autobiografica e, insieme, del suo essere nel tempo.
In tal senso, Calabria afferma: “ Oggi, che le dimensioni introspettive della personalità sono state esiliate dal potere incontrastato della società pragmatica, la pittura acquisisce inedita importanza perché testimonia i dinamismi segreti e inconsapevoli dei processi mentali e ne rappresenta i sintomi”.
La mostra è documentata da un pregevole catalogo, edito da La Vite, con testi di presentazione critica del filosofo Alberto Gianquinto, di Sissi Aslan e di Paolo Nifosì.
Gianquinto scrive:
“Se guardiamo al processo morfopoietico dell’opera di Calabria, essenziale è il nascere e il configurarsi della forma per effetto di quei nuovi caratteri, che ora, sul piano della ricerca di un nuovo linguaggio critico, definiremo come “spazio topologico” e come “modalità metabolica” (della mutazione biologica) e che individueremo, rispettivamente, come attrattori in quello spazio e come metamorfismi (insomma: organicità in metamorfosi di una bio-chimica) di quella modalità metabolica, con concetti che desumiamo dalle rispettive scienze. Così i codici dei caratteri del tradizionale linguaggio della pittura figurativa – i colori (per la materia), la luce (per i gradienti dei colori), la composizione (per la disposizione rispetto ad una cornice), la spazialità, sia fisica che ottica, il movimento (come spazialità relativa), l’espressione e la matericità del pigmento – si arricchiscono di nuovi elementi definitorî”.
Sissi Aslan sottolinea: “Non è un caso che l’artista italiano si disponga in codice di autoesibizione che è altro dallo spettacolo messo in scena per un pubblico ricevente. L’autoesibizione di sé è la rivelazione del proprio essere perché abbia proprietà transitive senza ambiguità della finzione oltre la sua stessa maschera. Ecco quindi che l’autobiografia dell’artista Calabria corrisponde al qui e ora della pittura”.
Paolo Nifosì aggiunge: “Calabria si affida all’inconscio, allontanandosi dalla visività per lasciare dire direttamente dal colore forma, dalle linee. Un fare astratto che sopravanza la forma-pelle delle cose. Sono i colori che debbono comunicare, sono i colori che si strutturano autonomamente rispetto alla realtà esterna, essendo l’opera una creatura a sé stante, con una sua totale autonomia, necessitati soltanto dall’inconscio e dalla gestualità che direttamente da esso dipende”.
27
novembre 2010
Ennio Calabria – L’occhio del dentro
Dal 27 novembre 2010 all'otto gennaio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA LA VITE
Catania, Via Vittorio Emanuele II, 108, (Catania)
Catania, Via Vittorio Emanuele II, 108, (Catania)
Orario di apertura
ore 10-13 / 16-20. Lunedì chiuso
Vernissage
27 Novembre 2010, ore 18
Autore