Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ennio Calabria – Un volto e il tempo. Ritratti e autoritratti 1960 – 2008
Ennio Calabria è un maestro della figurazione, che non ha mai smesso di credere nella pittura, intesa come insostituibile strumento per accostare e conoscere la realtà esterna e nel contempo interna allo stesso artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Esponente tra i più noti della pittura italiana della seconda metà del '900, tuttora felicemente operante, Ennio Calabria (Tripoli, 1937) è un maestro della figurazione, che non ha mai smesso di credere nella pittura, intesa come insostituibile strumento per accostare e conoscere la realtà esterna e nel contempo interna allo stesso artista. Un percorso problematico e arduo, il suo, mai soddisfatto dei risultati raggiunti, generoso nel continuo rimettersi in discussione, anche nella conseguita e ampiamente storicizzata pienezza dei mezzi espressivi. Un percorso scandito dalla ripetuta partecipazione alle principali rassegne, dalla Biennale di Venezia alle Quadriennali, da prestigiose mostre personali, da uno sterminato curriculum critico ed espositivo e dalla presenza in prestigiose raccolte pubbliche a livello internazionale.
Dagli esordi in chiave di ricerca di un nuovo linguaggio figurativo (molto importante il suo ruolo nel gruppo Il pro e il contro, fondato nel 1961 assieme ai pittori Attardi, Farulli, Gianquinto, Guccione, Vespignani e ai critici Del Guercio, Micacchi e Morosini, in chiave di reazione alle istanze informali, al tempo egemoni), la pittura di Calabria si è andata aprendo ad uno spettro di interessi e ad una vivacità e duttilità di linguaggio che trova pochi riscontri nella situazione artistica contemporanea.
Questa mostra, curata da Carlo Fabrizio Carli in collaborazione con l"Archivio Calabria, espone oltre quaranta dipinti, ed è dedicata ad un versante importante, per quanto abitualmente poco frequentato dalla critica e dal pubblico della pittura di Calabria, il ritratto. La mostra si trasforma in una felice occasione per ripercorrere, seppure in estrema sintesi, cinquant"anni di attività artistica del pittore romano, dall”inizio anni Sessanta ad oggi. Proprio al 1960 risale infatti una tela come Nuovo acquisto che restituisce il sapore delle accese polemiche artistiche del tempo e trova il momento culminante nel ritratto di Palma Bucarelli, mitica Soprintendente della Galleria Nazionale d”Arte Moderna e grande signora dell’arte italiana del dopoguerra. Segue poi una straordinaria galleria di ritratti, perloppiù politici, che abitualmente non è facile poter accostare direttamente, dal Giovanni XXIII del 1963 allo Stalin e al Paolo VI del 1964, dal Mao pianeta del 1968 a Ho Chi Min (Un vespaio) e a Gandhi, entrambi del 1971.
Segue poi, esposto quasi al completo, il celebre ciclo che Calabria ha dedicato al volto sofferente di Giovanni Paolo II, ciclo che spazia dal 2002 al 2005. Si tratta in questo caso di ritratti molto particolari, ispirati da intensa drammaticità, in cui sussiste ben poco del ritratto tradizionale. Eppure, sembra volerci dire l”artista una delle poche iconografie che possa essere praticata da un pittore, in una società in cui sembra trionfare una grottesca telegenicità di celluloide.
Viene infine esposto un nutrito nucleo di ritratti e autoritratti che Calabria ha eseguito nell’ultimo triennio, produzione tuttora in corso e che pertanto si configura come un accesso al laboratorio più segreto del Maestro. Si tratta di ritratti tradizionali, efficacissimi anche dal punto di vista cromatico, di personaggi pubblici (il corridore Pantani, il Ministro Padoa Schioppa, il leader iraniano Ahmadinejad), ma anche di ritratti di celebri figure del passato (Newton, Berlioz, Croce) che sembrano quasi delineate sulla base di evocazioni medianiche e di ritratti di personaggi "anonimi" che contengono un "ossimoro" consistente nella convivenza del massimo sforzo identificativo della psicologia di personaggi assunti come "anonimi", entro la risacca delle infinite immagini proposte dalla stampa quotidiana.
Dagli esordi in chiave di ricerca di un nuovo linguaggio figurativo (molto importante il suo ruolo nel gruppo Il pro e il contro, fondato nel 1961 assieme ai pittori Attardi, Farulli, Gianquinto, Guccione, Vespignani e ai critici Del Guercio, Micacchi e Morosini, in chiave di reazione alle istanze informali, al tempo egemoni), la pittura di Calabria si è andata aprendo ad uno spettro di interessi e ad una vivacità e duttilità di linguaggio che trova pochi riscontri nella situazione artistica contemporanea.
Questa mostra, curata da Carlo Fabrizio Carli in collaborazione con l"Archivio Calabria, espone oltre quaranta dipinti, ed è dedicata ad un versante importante, per quanto abitualmente poco frequentato dalla critica e dal pubblico della pittura di Calabria, il ritratto. La mostra si trasforma in una felice occasione per ripercorrere, seppure in estrema sintesi, cinquant"anni di attività artistica del pittore romano, dall”inizio anni Sessanta ad oggi. Proprio al 1960 risale infatti una tela come Nuovo acquisto che restituisce il sapore delle accese polemiche artistiche del tempo e trova il momento culminante nel ritratto di Palma Bucarelli, mitica Soprintendente della Galleria Nazionale d”Arte Moderna e grande signora dell’arte italiana del dopoguerra. Segue poi una straordinaria galleria di ritratti, perloppiù politici, che abitualmente non è facile poter accostare direttamente, dal Giovanni XXIII del 1963 allo Stalin e al Paolo VI del 1964, dal Mao pianeta del 1968 a Ho Chi Min (Un vespaio) e a Gandhi, entrambi del 1971.
Segue poi, esposto quasi al completo, il celebre ciclo che Calabria ha dedicato al volto sofferente di Giovanni Paolo II, ciclo che spazia dal 2002 al 2005. Si tratta in questo caso di ritratti molto particolari, ispirati da intensa drammaticità, in cui sussiste ben poco del ritratto tradizionale. Eppure, sembra volerci dire l”artista una delle poche iconografie che possa essere praticata da un pittore, in una società in cui sembra trionfare una grottesca telegenicità di celluloide.
Viene infine esposto un nutrito nucleo di ritratti e autoritratti che Calabria ha eseguito nell’ultimo triennio, produzione tuttora in corso e che pertanto si configura come un accesso al laboratorio più segreto del Maestro. Si tratta di ritratti tradizionali, efficacissimi anche dal punto di vista cromatico, di personaggi pubblici (il corridore Pantani, il Ministro Padoa Schioppa, il leader iraniano Ahmadinejad), ma anche di ritratti di celebri figure del passato (Newton, Berlioz, Croce) che sembrano quasi delineate sulla base di evocazioni medianiche e di ritratti di personaggi "anonimi" che contengono un "ossimoro" consistente nella convivenza del massimo sforzo identificativo della psicologia di personaggi assunti come "anonimi", entro la risacca delle infinite immagini proposte dalla stampa quotidiana.
05
luglio 2008
Ennio Calabria – Un volto e il tempo. Ritratti e autoritratti 1960 – 2008
Dal 05 luglio al 07 settembre 2008
arte contemporanea
Location
MAS – MUSEO D’ARTE DELLO SPLENDORE
Giulianova, Viale Dello Splendore, 112, (Teramo)
Giulianova, Viale Dello Splendore, 112, (Teramo)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore: 10-13; 16-20; domenica 16-20, lunedì chiuso, 15 agosto chiuso
Vernissage
5 Luglio 2008, ore 18
Autore
Curatore