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EnoArte – Aldamaria Gnaccarini
Durante il terzo appuntamento di EnoArte la Delegazione AIS Latina proporrà la degustazione di prodotti gastronomici ed enologici tipicidell’Emilia Romagna, mentre la Rassegna D’Arte Contemporanea MAD permetterà di “assaporare le opere dell’artista di origine bolognese Aldamaria Gnaccarini.
Comunicato stampa
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Il terzo appuntamento all’insegna di Arte e gusto è giovedì 9 febbraio all’Hotel Europa nel contesto della rassegna EnoArte. La Delegazione AIS Latina (Associazione Italiana Sommelier), curata da Roberto Mannucci con Davide Marocco, proporrà la degustazione di prodotti gastronomici ed enologici delle aziende più rappresentative dell’Emilia Romagna, mentre la Rassegna D’Arte Contemporanea MAD a cura di Fabio D’Achille permetterà di “assaporare” le opere dell’artista di origine bolognese Aldamaria Gnaccarini. I dipinti della Gnaccarini saranno allestiti nella hall dell’albergo, dove resteranno in esposizione fino al 22 febbraio, e nella Sala Italia, dove saranno visitabili soltanto il giorno del vernissage, in cui potremo assistere alle selezioni musicali del Dj set Massimo De Martino. Si rinnova dunque la formula Musica Arte Degustazione, tipica di tutte le iniziative di MAD.
Aldamaria Gnaccarini, parente del pittore metafisico Giorgio Morandi, uno dei massimi esponenti dell’arte italiana del XX secolo, ha già collaborato con MAD: ha infatti partecipato all’edizione 2011/12 della collettiva ArtiGiàNATALE e ha inaugurato la stagione 2012 della rassegna MAD Lillabox.
Il percorso creativo di Aldamaria può essere suddiviso in due fasi distinte: nella prima parte della sua ricerca artistica, legata alla formazione nel Liceo Artistico Sperimentale di Latina, prevale una linea netta, dura, a tratti spigolosa, che in un secondo tempo lascia spazio al colore, protagonista delle sue ultime opere, steso in maniera sfumata e caratterizzato da tonalità tenui, lontano da un cromatismo acceso e squillante. Sulla poetica artistica di Aldamaria Gnaccarini si riporta l’interpretazione critica di Laura Cianfarani:
“Questo è il mio spazio” afferma Aldamaria indicandomi le sue opere. Lo spazio di un’artista dotata di molteplici sfaccettature, lo spazio di una donna che nell’arte ha trovato un modo per mettersi a nudo, per mostrarsi senza maschere di sorta, esprimendo una parte di se stessa idealizzata e allo stesso tempo autentica; il “cerchio magico” di Aldamaria nasce dalla volontà di reagire all’imprevedibilità degli eventi ritagliandosi un universo intimo e privato che l’artista condivide con gli altri, rendendoli non solo partecipi ma anche protagonisti delle sue creazioni, manifestando così di possedere notevole coraggio e apertura mentale.
Guardando le sue opere non si può non rimanere colpiti da una costante volontà e capacità di crescita che nascono da un continuo interrogarsi e porsi in discussione e che si esplicano nel piacere della ricerca e della sperimentazione, scaturito dalla soluzione di un conflitto tra componente razionale ed istintiva.
La nitidezza delle linee geometriche sorge da un desiderio di bellezza priva di decorativismi, pura, essenziale, ed è funzionale ad un discorso che pone l’arte al centro di un intento etico, volto a rispondere ad una subcultura che si tende ad assorbire quasi per osmosi; l’essenzialità estetica aspira dunque al ritorno di un’autenticità di valori, contro il tentativo di un appiattimento mentale e spirituale cui siamo quotidianamente sottoposti. Il rigore del segno geometrico, scaturito da un bisogno di controllo che a tratti rasenta l’ossessività, è attenuato dalla trasparenza di colori tenui e sfumati, che sono chiamati a collaborare con il fondo, dando luogo ad un connubio tra la materia e la delicatezza cromatica, dove lo spazio bianco rappresenta il “respiro” per il colore che c’è dentro.
Il supporto pittorico è fondamentale per Aldamaria: è una struttura che le consente di provare un’emozione per poter creare, e la linea che troviamo in fondo a tutti i suoi lavori sorge da un rispetto per la tela che sottintende il timore di corromperla e che porta l’artista a chiederle il permesso di andare avanti. La linea le procura così la sicurezza di cominciare le sue opere e le infonde il coraggio per proseguire, è la “piuma di Dumbo” del suo “cerchio magico”, delle sue Poesie senza titolo in rime trasparenti”.
Aldamaria Gnaccarini, parente del pittore metafisico Giorgio Morandi, uno dei massimi esponenti dell’arte italiana del XX secolo, ha già collaborato con MAD: ha infatti partecipato all’edizione 2011/12 della collettiva ArtiGiàNATALE e ha inaugurato la stagione 2012 della rassegna MAD Lillabox.
Il percorso creativo di Aldamaria può essere suddiviso in due fasi distinte: nella prima parte della sua ricerca artistica, legata alla formazione nel Liceo Artistico Sperimentale di Latina, prevale una linea netta, dura, a tratti spigolosa, che in un secondo tempo lascia spazio al colore, protagonista delle sue ultime opere, steso in maniera sfumata e caratterizzato da tonalità tenui, lontano da un cromatismo acceso e squillante. Sulla poetica artistica di Aldamaria Gnaccarini si riporta l’interpretazione critica di Laura Cianfarani:
“Questo è il mio spazio” afferma Aldamaria indicandomi le sue opere. Lo spazio di un’artista dotata di molteplici sfaccettature, lo spazio di una donna che nell’arte ha trovato un modo per mettersi a nudo, per mostrarsi senza maschere di sorta, esprimendo una parte di se stessa idealizzata e allo stesso tempo autentica; il “cerchio magico” di Aldamaria nasce dalla volontà di reagire all’imprevedibilità degli eventi ritagliandosi un universo intimo e privato che l’artista condivide con gli altri, rendendoli non solo partecipi ma anche protagonisti delle sue creazioni, manifestando così di possedere notevole coraggio e apertura mentale.
Guardando le sue opere non si può non rimanere colpiti da una costante volontà e capacità di crescita che nascono da un continuo interrogarsi e porsi in discussione e che si esplicano nel piacere della ricerca e della sperimentazione, scaturito dalla soluzione di un conflitto tra componente razionale ed istintiva.
La nitidezza delle linee geometriche sorge da un desiderio di bellezza priva di decorativismi, pura, essenziale, ed è funzionale ad un discorso che pone l’arte al centro di un intento etico, volto a rispondere ad una subcultura che si tende ad assorbire quasi per osmosi; l’essenzialità estetica aspira dunque al ritorno di un’autenticità di valori, contro il tentativo di un appiattimento mentale e spirituale cui siamo quotidianamente sottoposti. Il rigore del segno geometrico, scaturito da un bisogno di controllo che a tratti rasenta l’ossessività, è attenuato dalla trasparenza di colori tenui e sfumati, che sono chiamati a collaborare con il fondo, dando luogo ad un connubio tra la materia e la delicatezza cromatica, dove lo spazio bianco rappresenta il “respiro” per il colore che c’è dentro.
Il supporto pittorico è fondamentale per Aldamaria: è una struttura che le consente di provare un’emozione per poter creare, e la linea che troviamo in fondo a tutti i suoi lavori sorge da un rispetto per la tela che sottintende il timore di corromperla e che porta l’artista a chiederle il permesso di andare avanti. La linea le procura così la sicurezza di cominciare le sue opere e le infonde il coraggio per proseguire, è la “piuma di Dumbo” del suo “cerchio magico”, delle sue Poesie senza titolo in rime trasparenti”.
09
febbraio 2012
EnoArte – Aldamaria Gnaccarini
Dal 09 al 22 febbraio 2012
arte contemporanea
Location
HOTEL EUROPA
Latina, Via Emanuele Filiberto, 14, (Latina)
Latina, Via Emanuele Filiberto, 14, (Latina)
Biglietti
Mostra nella hall a ingresso libero.
Mostra nella Sala Italia 10€ (compresa degustazione enogastronomica)
Orario di apertura
tutti i giorni orario no stop
Vernissage
9 Febbraio 2012, dalle 16,30 alle 21,00
Autore
Curatore