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Enrico Carniani – Proiezioni
Algide trasfigurazioni lineari rivelano l’audacia espressiva del maestro Enrico Carniani, artista contemporaneo capace di trasmettere al pubblico una intensa emozionalità senza ricorrere al lirismo né alla“ pietas.
Comunicato stampa
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Algide trasfigurazioni lineari rivelano l’audacia espressiva del maestro Enrico Carniani, artista contemporaneo capace di trasmettere al pubblico una intensa emozionalità senza ricorrere al lirismo né alla pietas. Egli, infatti, riesce ad arrivare al cuore della gente esclusivamente mediante la fermezza del lineamentum, che contraddistingue la sua modalità esecutiva. Tale sicurezza segnica è supportata ed avvalorata dal rigore geometrico che regna sovrano sul costrutto dell’opera d’arte, dettando ritmi, cadenze e persino apici espressivi con la semplice padronanza del segno.
Cresciuto nell’ambiente artistico sin dall’infanzia, Enrico Carniani s’inserisce nel contesto dell’astrattismo geometrico italiano, seppur rivisitato attraverso una forma più avanzata e finanche avveniristica, la quale rende l’arte di Carniani un modello aulico di rinnovamento stilistico nel nostro paese.
La sinuosa fusione tra estetica e razionalità diventa specchio di una complessa dicotomia del linguaggio artistico di Carniani, che se da un lato si fonda sul principio del “logos” e della “ratio”, dall’altro esso non riesce ad arginare completamente la componente emotiva. Quest’ultima appare profondamente radicata nello slancio compositivo, peraltro peculiare della produzione pittorica dell’autore toscano.
All’assetto statico della ricerca formale, immersa in una inflessibile immobilità, si contrappone un concitato dinamismo segnico, ben espresso non soltanto dall’entusiasmo compositivo e da un forte senso di libertà che aleggia sulla superficie dipinti, ma soprattutto si coglie nell’audacia prospettica nonché nell’incontro di elementi formali che s’intersecano in un gioco intellettuale elegantissimo.
Per Carniani la composizione geometrica costituisce un spunto tangibile per dipingere in modo alternativo ciò che sente; è un sentire che approda sul sentiero della fantasia fino ad immergersi in un universo parallelo: l’utopia. E’ in questa dimensione fantastica che il pittore, di origini fiorentine, ritrova il suo mondo perduto e incorporeo: l’elevazione del suo inconscio. La dimensione ideale, in cui Carniani lavora con encomiabile zelo, sembra assorbire le proprie passioni e le tensioni emozionali nel vuoto ancestrale in un processo apparente di congelamento lirico. In tal senso, gli scenari dipinti dal maestro appaiono in un primo momento come dei luoghi asettici e lontani nell’adozione di una particolarissima poetica dell’assenza. Ma se si osservano le sue opere con maggiore perizia critica, scopriamo che ogni dettaglio a stento trattiene l’impeto passionale del suo autore.
Le dimensioni del tempo e dello spazio vengono annullate in virtù di un esistenzialismo universale, che si esprime peraltro anche sul piano bidimensionale. Negli studi pittorici di Enrico Carniani l’esigenza delle proporzioni, l’equilibrio formale ed il ricorso costante alla simmetria rappresentano e simboleggiano una straordinaria tensione all’armonia assoluta.
Mediante l’utilizzo di variegate tecniche miste, colori acrilici e collage, nonché attraverso una poliedrica percezione formale, l’artista da bravo autodidatta accoglie nel suo lessico più che mai razionale motivi curvilinei, audaci diagonali, simboli concentrici e linee verticali. Con eclettica intuizione Carniani mette a confronto il rigore del lineamentum con strutture modulari morbide e gentili, che edulcorano la geometria ideale dell’autore.
Guidato dall’istinto, anziché dalla tecnica e dal repertorio esecutivo, Enrico Carniani approda ad un astrattismo intellettuale, ricostruendo un nuovo immaginario cosmico teso alla ricerca dell’Infinito.
Cresciuto nell’ambiente artistico sin dall’infanzia, Enrico Carniani s’inserisce nel contesto dell’astrattismo geometrico italiano, seppur rivisitato attraverso una forma più avanzata e finanche avveniristica, la quale rende l’arte di Carniani un modello aulico di rinnovamento stilistico nel nostro paese.
La sinuosa fusione tra estetica e razionalità diventa specchio di una complessa dicotomia del linguaggio artistico di Carniani, che se da un lato si fonda sul principio del “logos” e della “ratio”, dall’altro esso non riesce ad arginare completamente la componente emotiva. Quest’ultima appare profondamente radicata nello slancio compositivo, peraltro peculiare della produzione pittorica dell’autore toscano.
All’assetto statico della ricerca formale, immersa in una inflessibile immobilità, si contrappone un concitato dinamismo segnico, ben espresso non soltanto dall’entusiasmo compositivo e da un forte senso di libertà che aleggia sulla superficie dipinti, ma soprattutto si coglie nell’audacia prospettica nonché nell’incontro di elementi formali che s’intersecano in un gioco intellettuale elegantissimo.
Per Carniani la composizione geometrica costituisce un spunto tangibile per dipingere in modo alternativo ciò che sente; è un sentire che approda sul sentiero della fantasia fino ad immergersi in un universo parallelo: l’utopia. E’ in questa dimensione fantastica che il pittore, di origini fiorentine, ritrova il suo mondo perduto e incorporeo: l’elevazione del suo inconscio. La dimensione ideale, in cui Carniani lavora con encomiabile zelo, sembra assorbire le proprie passioni e le tensioni emozionali nel vuoto ancestrale in un processo apparente di congelamento lirico. In tal senso, gli scenari dipinti dal maestro appaiono in un primo momento come dei luoghi asettici e lontani nell’adozione di una particolarissima poetica dell’assenza. Ma se si osservano le sue opere con maggiore perizia critica, scopriamo che ogni dettaglio a stento trattiene l’impeto passionale del suo autore.
Le dimensioni del tempo e dello spazio vengono annullate in virtù di un esistenzialismo universale, che si esprime peraltro anche sul piano bidimensionale. Negli studi pittorici di Enrico Carniani l’esigenza delle proporzioni, l’equilibrio formale ed il ricorso costante alla simmetria rappresentano e simboleggiano una straordinaria tensione all’armonia assoluta.
Mediante l’utilizzo di variegate tecniche miste, colori acrilici e collage, nonché attraverso una poliedrica percezione formale, l’artista da bravo autodidatta accoglie nel suo lessico più che mai razionale motivi curvilinei, audaci diagonali, simboli concentrici e linee verticali. Con eclettica intuizione Carniani mette a confronto il rigore del lineamentum con strutture modulari morbide e gentili, che edulcorano la geometria ideale dell’autore.
Guidato dall’istinto, anziché dalla tecnica e dal repertorio esecutivo, Enrico Carniani approda ad un astrattismo intellettuale, ricostruendo un nuovo immaginario cosmico teso alla ricerca dell’Infinito.
02
marzo 2013
Enrico Carniani – Proiezioni
Dal 02 all'undici marzo 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA SABRINA FALZONE
Milano, Via Giorgio Pallavicino, 29, (Milano)
Milano, Via Giorgio Pallavicino, 29, (Milano)
Orario di apertura
da mart-ven h.16-19 e sab h.10-12
Vernissage
2 Marzo 2013, Ore 18:00
Autore
Curatore