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Enrico Della Torre
Sono esposti una scelta di dipinti realizzati negli ultimi anni: opere che confermano il valore di uno degli autentici, e più appartati, protagonisti dell’arte italiana degli ultimi cinquant’anni.
Comunicato stampa
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La Galleria Flaviostocco di Castelfranco Veneto presenta, Sabato 16 Marzo alle ore 18.00, una mostra di Enrico Della Torre.
In occasione dell'inaugurazione ci sarà la presentazione dell'opera da parte del critico d'arte Sandro Parmiggiani. L'esposizione rimarra visibile fino al 13 Aprile 2013.
Sono esposti una scelta di dipinti realizzati negli ultimi anni: opere che confermano il valore di uno degli autentici, e più appartati, protagonisti dell’arte italiana degli ultimi cinquant’anni.
Negli ultimi anni l’opera di Della Torre è andata evolvendosi verso una più marcata tensione alla geometria e una più scandita semplificazione, non ha mai tuttavia dismesso quei caratteri fondamentali che ancora sono attuali e che è utile riprendere. “Nulla è, nelle sue opere, casuale, debordante o stridente; tutto è controllato, sorvegliato, essenziale, filtrato: i segni, le forme, i colori-luce sono anche strumenti per appropriarsi del mondo, per conoscerlo, per tendere a una superiore chiarezza della visione. Sono, quei segni, quelle forme, quei colori, quelle luci, figli dell’osservazione e della rivelazione della natura, dell’immaginazione e del sogno, della veglia insonne e della visione notturna, oscuri brandelli contesi tra sogno e memoria, eppure mai sfuggono a un equilibrio e a un ordine assoluti, a una tenace volontà ordinatoria mai dimentica delle esigenze di ritmo e di pausa, di pieno e di vuoto. Sottili ma forti sono, infatti, i rapporti segreti tra linee, forme, toni, tra superfici illuminate da un colore e superfici accese da un’invenzione grafica, tra bagliori impalpabili e oscurità impenetrabili, tra luci rubate alla realtà e luci rivelate dall’immaginazione e dal sogno. Altrettanto costante e rigoroso è l’equilibrio tra forme fantastiche, talvolta oniriche, che sembrano emergere dall’abisso della coscienza e della memoria, e forme che conservano un’eco, un barlume di legame con la realtà. Le stesse geometrie talvolta si riproducono, come se si guardassero allo specchio, e, altre volte, si rovesciano e si negano nel loro contrario, come se subissero una radicale mutazione genetica. Le opere di Della Torre che in questa esposizione si mostrano non sono ‘stelle spente’: hanno conservato, nel tempo, una luce di bellezza che non svanisce, una vibrazione di poesia che non si arresta. Sono – anche per la loro intima struttura – come l’eco di una lunga, folta cometa che finalmente illumina e pienamente rivela il percorso di un artista ‘segreto’ e lirico, di un protagonista autentico della pittura, italiana ed europea, della seconda metà del Novecento.”
Enrico Della Torre (Pizzighettone, Cremona, 1931) frequenta il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Brera, con un intermezzo di alcuni mesi all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tiene la mostra personale d’esordio (con dipinti e incisioni) alla Galleria dell’Ariete di Milano nel 1956, presentato in catalogo da Guido Ballo. Nel 1957 ottiene il secondo premio alla Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea di Venezia e nel 1960 vince il primo Premio al San Fedele di Milano. Nel 1963 inizia a esporre alla Galleria del Milione di Milano: una collaborazione che continuerà fino al 1986. Collezionisti importanti, come Emilio Jesi e Lamberto Vitali, acquistano suoi dipinti; nel 1971 è il pittore americano Mark Tobey che compra un suo quadro in una galleria di Basilea. Nel 1972 partecipa alla Quadriennale di Roma con un gruppo di dipinti e l’anno seguente tiene la prima di una lunga serie di mostre personali alla Frankfurter Westend Galerie di Francoforte; in Germania e in Svizzera esporrà ripetutamente in musei e gallerie, si ricorda l'esposizione organizzata da Erich Steingraber su opere di Della Torre degli anni 1958-1986 allestita presso la Neue Pinakothek di Monaco di Baviera. Nel 1976 tiene una mostra antologica di disegni, pastelli e incisioni al Castello Sforzesco di Milano, che va poi alla Casa del Mantegna di Mantova; nel 1989 sarà il PAC, sempre a Milano, a dedicargli una mostra personale, a cura di Luisa Somaini. Nel 1986 Palazzo Massari di Ferrara aveva organizzato una sua mostra personale, a cura di Roberto Tassi, autore, nel 1970, della prima monografia a lui dedicata. Nel 1990 Della Torre tiene la prima di una serie di mostre alla Galleria Lorenzelli di Milano. Nel 1997 è il Centro Studi “Osvaldo Licini” di Monte Vidon Corrado a presentare una sua preziosa mostra antologica. Tra le mostre di gruppo, ricordiamo quelle curate da Arturo Carlo Quintavalle, “L’opera dipinta 1960-1980” nel 1982, e “Le strade: dieci pittori a Milano” nel 1989, e alcune esposizioni curate da Marco Goldin, a partire da “Da Monet a Morandi, paesaggi dello spirito” nel 1997. Nel 2000 Palazzo Magnani di Reggio Emilia gli dedica una vasta mostra antologica, Enrico Della Torre. La rivelazione della natura. Dipinti e incisioni 1953-1999, a cura di Sandro Parmiggiani, che cura, nel 2012, il Catalogo generale dell’opera grafica di Della Torre (442 fogli dal 1952 al 2012), edito da Skira.
In occasione dell'inaugurazione ci sarà la presentazione dell'opera da parte del critico d'arte Sandro Parmiggiani. L'esposizione rimarra visibile fino al 13 Aprile 2013.
Sono esposti una scelta di dipinti realizzati negli ultimi anni: opere che confermano il valore di uno degli autentici, e più appartati, protagonisti dell’arte italiana degli ultimi cinquant’anni.
Negli ultimi anni l’opera di Della Torre è andata evolvendosi verso una più marcata tensione alla geometria e una più scandita semplificazione, non ha mai tuttavia dismesso quei caratteri fondamentali che ancora sono attuali e che è utile riprendere. “Nulla è, nelle sue opere, casuale, debordante o stridente; tutto è controllato, sorvegliato, essenziale, filtrato: i segni, le forme, i colori-luce sono anche strumenti per appropriarsi del mondo, per conoscerlo, per tendere a una superiore chiarezza della visione. Sono, quei segni, quelle forme, quei colori, quelle luci, figli dell’osservazione e della rivelazione della natura, dell’immaginazione e del sogno, della veglia insonne e della visione notturna, oscuri brandelli contesi tra sogno e memoria, eppure mai sfuggono a un equilibrio e a un ordine assoluti, a una tenace volontà ordinatoria mai dimentica delle esigenze di ritmo e di pausa, di pieno e di vuoto. Sottili ma forti sono, infatti, i rapporti segreti tra linee, forme, toni, tra superfici illuminate da un colore e superfici accese da un’invenzione grafica, tra bagliori impalpabili e oscurità impenetrabili, tra luci rubate alla realtà e luci rivelate dall’immaginazione e dal sogno. Altrettanto costante e rigoroso è l’equilibrio tra forme fantastiche, talvolta oniriche, che sembrano emergere dall’abisso della coscienza e della memoria, e forme che conservano un’eco, un barlume di legame con la realtà. Le stesse geometrie talvolta si riproducono, come se si guardassero allo specchio, e, altre volte, si rovesciano e si negano nel loro contrario, come se subissero una radicale mutazione genetica. Le opere di Della Torre che in questa esposizione si mostrano non sono ‘stelle spente’: hanno conservato, nel tempo, una luce di bellezza che non svanisce, una vibrazione di poesia che non si arresta. Sono – anche per la loro intima struttura – come l’eco di una lunga, folta cometa che finalmente illumina e pienamente rivela il percorso di un artista ‘segreto’ e lirico, di un protagonista autentico della pittura, italiana ed europea, della seconda metà del Novecento.”
Enrico Della Torre (Pizzighettone, Cremona, 1931) frequenta il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Brera, con un intermezzo di alcuni mesi all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tiene la mostra personale d’esordio (con dipinti e incisioni) alla Galleria dell’Ariete di Milano nel 1956, presentato in catalogo da Guido Ballo. Nel 1957 ottiene il secondo premio alla Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea di Venezia e nel 1960 vince il primo Premio al San Fedele di Milano. Nel 1963 inizia a esporre alla Galleria del Milione di Milano: una collaborazione che continuerà fino al 1986. Collezionisti importanti, come Emilio Jesi e Lamberto Vitali, acquistano suoi dipinti; nel 1971 è il pittore americano Mark Tobey che compra un suo quadro in una galleria di Basilea. Nel 1972 partecipa alla Quadriennale di Roma con un gruppo di dipinti e l’anno seguente tiene la prima di una lunga serie di mostre personali alla Frankfurter Westend Galerie di Francoforte; in Germania e in Svizzera esporrà ripetutamente in musei e gallerie, si ricorda l'esposizione organizzata da Erich Steingraber su opere di Della Torre degli anni 1958-1986 allestita presso la Neue Pinakothek di Monaco di Baviera. Nel 1976 tiene una mostra antologica di disegni, pastelli e incisioni al Castello Sforzesco di Milano, che va poi alla Casa del Mantegna di Mantova; nel 1989 sarà il PAC, sempre a Milano, a dedicargli una mostra personale, a cura di Luisa Somaini. Nel 1986 Palazzo Massari di Ferrara aveva organizzato una sua mostra personale, a cura di Roberto Tassi, autore, nel 1970, della prima monografia a lui dedicata. Nel 1990 Della Torre tiene la prima di una serie di mostre alla Galleria Lorenzelli di Milano. Nel 1997 è il Centro Studi “Osvaldo Licini” di Monte Vidon Corrado a presentare una sua preziosa mostra antologica. Tra le mostre di gruppo, ricordiamo quelle curate da Arturo Carlo Quintavalle, “L’opera dipinta 1960-1980” nel 1982, e “Le strade: dieci pittori a Milano” nel 1989, e alcune esposizioni curate da Marco Goldin, a partire da “Da Monet a Morandi, paesaggi dello spirito” nel 1997. Nel 2000 Palazzo Magnani di Reggio Emilia gli dedica una vasta mostra antologica, Enrico Della Torre. La rivelazione della natura. Dipinti e incisioni 1953-1999, a cura di Sandro Parmiggiani, che cura, nel 2012, il Catalogo generale dell’opera grafica di Della Torre (442 fogli dal 1952 al 2012), edito da Skira.
16
marzo 2013
Enrico Della Torre
Dal 16 marzo al 13 aprile 2013
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA FLAVIOSTOCCO
Castelfranco Veneto, Borgo Pieve, 21, (Treviso)
Castelfranco Veneto, Borgo Pieve, 21, (Treviso)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10 - 12.30 e 15.30 - 19.30
Vernissage
16 Marzo 2013, ore 18.00
Autore
Curatore