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Enrico Gallian – Qualcosa deve accadere
In mostra opere bianche appena segnate dalla divisione dello spazio e dalla parola, che tenta di appropriarsi della tela. E opere su carta dove il colore copre il segno calligrafico occultandolo ed portando lo spettatore a frugare tra le immagini fino a farlo diventare complice.
Comunicato stampa
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Enrico Gallian torna ad esporre alla Galleria Giulia dopo 11 anni con una mostra dal titolo QUALCOSA DEVE ACCADERE a cura di Mirella Rodriguez Gallian , con un testo di Silvia Bordini.
Saranno esposti per la prima volta lavori su scatti fotografici di Sergio Fasciani e di Alain Volut che Gallian ha rielaborato con la parola e con il bianco, producendo nuove entità spaziali, tra testo e immagine.
La fase estrema della sua opera e' incentrata sul rapporto con elementi e frammenti della città'; mai una visione idealizzata, eroica, carica di particolari, ma al contrario un costante inserimento dello sguardo nell'universo delle cose, come se ne fosse parte integrante.
Ecco che la parola e il colore si assimilano con l'intonaco dei muri, giocano con la propria ombra, si nascondono in una luce rarefatta che sfalda la consistenza , tornisce le forme, evoca una dimensione immaginaria.
Le tele del 1985 in mostra giocano sulle variazioni del bianco, con un cromatismo rarefatto, errante, disorientante, che definisce e divide lo spazio. La pittura di Gallian non è mai sorda o incerta o superficiale è, al contrario sensibile, nervosa , una materia densa di trasalimenti .
Il bianco è una dimensione assoluta, è il massimo della luce, è la rappresentazione del vuoto, quel luogo dello spazio dove nulla si può distruggere e dove qualcosa deve accadere.
Nelle opere su carta, fogli di taccuino, la presenza del verso poetico è azzerato dal colore, rosso, viola, blu e ocra . E' la materia che assorbe il segno e lo carica di significati occultati, cancellati, resi quasi indecifrabili. Non un passaggio di colore ma trappola che frantuma la parola,
Enrico Gallian frugava nei muri della sua città, e nelle sue sovrapposizioni, nella memoria incorporata nei residui di immagini labili. Questa mostra ,di superfici e formati differenti, ci permette di perderci nelle parole e nel colore come nelle strade di una città sconosciuta.
Saranno esposti per la prima volta lavori su scatti fotografici di Sergio Fasciani e di Alain Volut che Gallian ha rielaborato con la parola e con il bianco, producendo nuove entità spaziali, tra testo e immagine.
La fase estrema della sua opera e' incentrata sul rapporto con elementi e frammenti della città'; mai una visione idealizzata, eroica, carica di particolari, ma al contrario un costante inserimento dello sguardo nell'universo delle cose, come se ne fosse parte integrante.
Ecco che la parola e il colore si assimilano con l'intonaco dei muri, giocano con la propria ombra, si nascondono in una luce rarefatta che sfalda la consistenza , tornisce le forme, evoca una dimensione immaginaria.
Le tele del 1985 in mostra giocano sulle variazioni del bianco, con un cromatismo rarefatto, errante, disorientante, che definisce e divide lo spazio. La pittura di Gallian non è mai sorda o incerta o superficiale è, al contrario sensibile, nervosa , una materia densa di trasalimenti .
Il bianco è una dimensione assoluta, è il massimo della luce, è la rappresentazione del vuoto, quel luogo dello spazio dove nulla si può distruggere e dove qualcosa deve accadere.
Nelle opere su carta, fogli di taccuino, la presenza del verso poetico è azzerato dal colore, rosso, viola, blu e ocra . E' la materia che assorbe il segno e lo carica di significati occultati, cancellati, resi quasi indecifrabili. Non un passaggio di colore ma trappola che frantuma la parola,
Enrico Gallian frugava nei muri della sua città, e nelle sue sovrapposizioni, nella memoria incorporata nei residui di immagini labili. Questa mostra ,di superfici e formati differenti, ci permette di perderci nelle parole e nel colore come nelle strade di una città sconosciuta.
26
gennaio 2011
Enrico Gallian – Qualcosa deve accadere
Dal 26 gennaio al 25 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA GIULIA
Roma, Via Della Barchetta, 13, (Roma)
Roma, Via Della Barchetta, 13, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 16-19,30
Vernissage
26 Gennaio 2011, ore 18,30
Autore
Curatore