Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Enrico Ingenito – e profondissima quiete
l’artista conduce una ricerca muovendosi in un territorio di transizione dove astrazione e figurazione non si escludono, ma si fondono, fondamentale nella sua opera è la luce, non solo come fenomeno
fisico: diventa un archetipo, un simbolo che guida verso la conoscenza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Enrico Ingenito conduce una ricerca muovendosi in un territorio di transizione dove astrazione e figurazione non si escludono, ma si fondono.
Il suo lavoro non si limita a una dimensione formale o estetica, ma si configura come una profonda meditazione filosofica sul rapporto tra visibile e invisibile, tra la materia tangibile e le dimensioni impalpabili che essa racchiude.
Uno dei principi fondamentali della sua opera è la luce, non intesa soltanto come fenomeno
fisico: diventa un archetipo, un simbolo che guida verso la conoscenza.
Rivela e nasconde al tempo stesso, sottolinea e dissolve modulando le forme e articolando lo spazio. Nella pittura di Ingenito la luce è una presenza tangibile, una forza che schiude orizzonti verso l’invisibile, invitando l’osservatore a esplorare ciò che sfugge alla logica razionale. La sua poetica si colloca in questo movimento continuo tra presenza e assenza, evidenza e latenza. Le tele di Ingenito non sono semplici superfici, ma spazi vibranti, attraversati da una tensione interna, una forza latente che oscilla tra il potenziale e la manifestazione.
In questo contesto, il confine tra gesto intuitivo e rigore formale svanisce.
L'artista lavora in un delicato equilibrio tra controllo e abbandono, un processo meditato in cui il mistero della forma e della sostanza viene indagato con precisione.
Ogni segno non è frutto del caso, ma il risultato di un’introspezione che riflette sul senso dell’immagine e sulla sua capacità di rappresentare il reale.
Il tempo e la memoria emergono come un altro elemento centrale nella sua opera.
Non solo per la stratificazione della materia, che richiama la sedimentazione di significati, ma per la creazione di spazi sospesi in cui passato e presente si fondono in una temporalità dilatata:
" e profondissima quiete", titolo della mostra, incarna questa riflessione.
È il ritratto di un tempo lungo, fuori dall’attualità e privo di un centro definito, un tempo sfocato che va oltre quello dell’artista stesso.
Ingenito cerca di evocare la “prima immagine,” quella custodita nella memoria
primordiale di ciascuno di noi: un’immagine che precede il linguaggio, appartenente a un flusso in cui le cose non avevano né nome né segno. È il tempo della meraviglia assoluta, in cui la
coscienza appena affiorata si confrontava con un mondo ancora intatto, libero da categorie.
Il corpus di opere esposte , attraverso la tecnica della pittura ad olio su tela di lino e tela grezza,
narra di una ricerca che offre non soltanto un paesaggio interiore, ma anche un viaggio verso le origini stesse della percezione e della coscienza.
Il suo lavoro non si limita a una dimensione formale o estetica, ma si configura come una profonda meditazione filosofica sul rapporto tra visibile e invisibile, tra la materia tangibile e le dimensioni impalpabili che essa racchiude.
Uno dei principi fondamentali della sua opera è la luce, non intesa soltanto come fenomeno
fisico: diventa un archetipo, un simbolo che guida verso la conoscenza.
Rivela e nasconde al tempo stesso, sottolinea e dissolve modulando le forme e articolando lo spazio. Nella pittura di Ingenito la luce è una presenza tangibile, una forza che schiude orizzonti verso l’invisibile, invitando l’osservatore a esplorare ciò che sfugge alla logica razionale. La sua poetica si colloca in questo movimento continuo tra presenza e assenza, evidenza e latenza. Le tele di Ingenito non sono semplici superfici, ma spazi vibranti, attraversati da una tensione interna, una forza latente che oscilla tra il potenziale e la manifestazione.
In questo contesto, il confine tra gesto intuitivo e rigore formale svanisce.
L'artista lavora in un delicato equilibrio tra controllo e abbandono, un processo meditato in cui il mistero della forma e della sostanza viene indagato con precisione.
Ogni segno non è frutto del caso, ma il risultato di un’introspezione che riflette sul senso dell’immagine e sulla sua capacità di rappresentare il reale.
Il tempo e la memoria emergono come un altro elemento centrale nella sua opera.
Non solo per la stratificazione della materia, che richiama la sedimentazione di significati, ma per la creazione di spazi sospesi in cui passato e presente si fondono in una temporalità dilatata:
" e profondissima quiete", titolo della mostra, incarna questa riflessione.
È il ritratto di un tempo lungo, fuori dall’attualità e privo di un centro definito, un tempo sfocato che va oltre quello dell’artista stesso.
Ingenito cerca di evocare la “prima immagine,” quella custodita nella memoria
primordiale di ciascuno di noi: un’immagine che precede il linguaggio, appartenente a un flusso in cui le cose non avevano né nome né segno. È il tempo della meraviglia assoluta, in cui la
coscienza appena affiorata si confrontava con un mondo ancora intatto, libero da categorie.
Il corpus di opere esposte , attraverso la tecnica della pittura ad olio su tela di lino e tela grezza,
narra di una ricerca che offre non soltanto un paesaggio interiore, ma anche un viaggio verso le origini stesse della percezione e della coscienza.
05
dicembre 2024
Enrico Ingenito – e profondissima quiete
Dal 05 dicembre 2024 al 16 gennaio 2025
arte contemporanea
Location
NAMI gallery
Napoli, Via Carlo Poerio, 9, (NA)
Napoli, Via Carlo Poerio, 9, (NA)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
5 Dicembre 2024, dalle 16.30 alle 20.00
Autore
Curatore
Autore testo critico