...E' dalla famosa battuta "il pittore ha finito pagare e andare" che Tano Festa pronunciò all'indirizzo di un collezionista nel 1979 quando era ospite nello studio di Enrico Manera, che nasce il titolo di questa mostra, "ITE MISSA EST", bivio e stazione divisoria della metamorfosi che il lavoro di Manera va assumendo giorno per giorno. Alcuni pezzi ormai diventati icone si mischiano alle "transizioni" compendio di frame delle immagini pregresse, ai nuovi lavori come le facce dei bambini stupiti o dei vegetali giganti "giant hibrido tomato", questi ultimi quale presumibile frustata alle manipolazioni genetiche oggi in larga espansione.
Qui riemerge dunque la scusa della pittura o della foto come supporto, per riaffermare il "senso della polemica" una sorta di "je accuse" insito in Enrico Manera che come più volte affermato agisce e si muove più " sul sapere che sul fare".
In questa mostra vengono riproposte alcune delle opere che lo hanno reso riconoscibile, quali "recicle Giordano" dove viene rivisitata l'immagine di Bernardo Bertolucci seduto sulla sedia elettrica nello stile della frontalità rinascimentale ma questa volta realizzato su plotter, rispetto alla clamorosa mostra del 93' "contact".
Ed ancora l'ironico aggancio con il lavoro di Festa sulla "Cappella Sistina" o il superpubblicato "future integralist target" che l'artista realizzò nel 2000 in seguito al famigerato bombardamento a cannonate "delle statue di Budda" da parte dei talebani afgani e che mostrava il topolino di Oldenburg disintegrato da un raggio sparato da un non meglio identificato oggetto volante, opera che gli costò l'appellativo di premonitore in riferimento alla distruzione nel 2001 delle torri gemelle a New York.
DUNQUE, Circa 40 opere in mostra alla galleria ROSSO41 di Piero Boccuzzi ex giovane collezionista e ora gallerista di firme quali, Festa, Angeli, Schifano, Fioroni, Gilardi, Ontani, Pascali, Mauri.