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Enrico Schinetti – Il mito quotidiano
La mostra, curata da Marco Ticozzi, presenta il complesso lavoro di Schinetti attraverso la sua intensa e lunga carriera dando vita ad una mostra ricca di sfumature e di contrasti che analizzano il percorso artistico del pittore
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 7 settembre alle ore 18:00 il Museo Diocesano di Brescia ospita l’inaugurazione dell’antologica Enrico
Schinetti: il mito quotidiano. La retrospettiva vuole illuminare il percorso artistico del pittore nato a
Grumello del Monte (Bergamo), dagli anni Settanta ad oggi e coglie l’occasione per provare a decifrare
quel discorso criptico, quel filo rosso, che unisce le sue opere, guardando attraverso i cicli pittorici che
hanno caratterizzato i dipinti nel divenire di una creazione oggi sempre più rigogliosa.
Si fa dunque il punto su un lavoro di grande coerenza intellettuale e artistica, che sfugge alle definizioni
e non può essere incasellato in un movimento ma inquadrato nella storia, una storia di pensiero
comune alla nostra società, una storia tutta sua nella pittura.
Le opere sono esposte secondo i cicli: Monumenti (1969-1972), Test (1972-1976), Teatri non immaginari (
1976-1983), Problemi di Ulisse (1983-1998), Giardini Ateniesi (1999-2011). L’ultima sezione è dedicata
all’Apocalisse, i cui quattro grandi dipinti in sequenza vengono esposti per la prima volta, assieme ai
“volti”, nati come studi ma del tutto autonomi come opere. Completano le sale le opere grafiche.
“Schinetti vive la modernità nella figurazione simbolica, con l’urgenza didascalica di una pittura che è intenzionalmente
religiosa nei richiami mitologici, etici, simbolici, laici e cristiani (nelle opere a tale sfondo), psicologici. Mentre dopo l’arte
astratta, la pittura didascalica di impronta morale e religiosa aveva trovato negli anni settanta un approdo spesso
formalmente incerto nella stilizzazione delle forme, Schinetti comunica con una pittura della realtà, alla cui mutazione
endogena delle figure affida il messaggio concettuale e morale”.(Marco Ticozzi)
La fusione di questi momenti con i richiami continui ai testimoni del passato – prossimo e remoto,
della nostra storia del Novecento e dell’antichità del pensiero – portano a quel mito, che diciamo
“quotidiano” perché rintracciato in ogni dove e che viene evocato da Schinetti, facendone una guida
della sua opera.
Schinetti: il mito quotidiano. La retrospettiva vuole illuminare il percorso artistico del pittore nato a
Grumello del Monte (Bergamo), dagli anni Settanta ad oggi e coglie l’occasione per provare a decifrare
quel discorso criptico, quel filo rosso, che unisce le sue opere, guardando attraverso i cicli pittorici che
hanno caratterizzato i dipinti nel divenire di una creazione oggi sempre più rigogliosa.
Si fa dunque il punto su un lavoro di grande coerenza intellettuale e artistica, che sfugge alle definizioni
e non può essere incasellato in un movimento ma inquadrato nella storia, una storia di pensiero
comune alla nostra società, una storia tutta sua nella pittura.
Le opere sono esposte secondo i cicli: Monumenti (1969-1972), Test (1972-1976), Teatri non immaginari (
1976-1983), Problemi di Ulisse (1983-1998), Giardini Ateniesi (1999-2011). L’ultima sezione è dedicata
all’Apocalisse, i cui quattro grandi dipinti in sequenza vengono esposti per la prima volta, assieme ai
“volti”, nati come studi ma del tutto autonomi come opere. Completano le sale le opere grafiche.
“Schinetti vive la modernità nella figurazione simbolica, con l’urgenza didascalica di una pittura che è intenzionalmente
religiosa nei richiami mitologici, etici, simbolici, laici e cristiani (nelle opere a tale sfondo), psicologici. Mentre dopo l’arte
astratta, la pittura didascalica di impronta morale e religiosa aveva trovato negli anni settanta un approdo spesso
formalmente incerto nella stilizzazione delle forme, Schinetti comunica con una pittura della realtà, alla cui mutazione
endogena delle figure affida il messaggio concettuale e morale”.(Marco Ticozzi)
La fusione di questi momenti con i richiami continui ai testimoni del passato – prossimo e remoto,
della nostra storia del Novecento e dell’antichità del pensiero – portano a quel mito, che diciamo
“quotidiano” perché rintracciato in ogni dove e che viene evocato da Schinetti, facendone una guida
della sua opera.
07
settembre 2013
Enrico Schinetti – Il mito quotidiano
Dal 07 settembre al 10 ottobre 2013
arte contemporanea
Location
MUSEO DIOCESANO DI BRESCIA
Brescia, Via Gasparo Da Salò, 13, (BS)
Brescia, Via Gasparo Da Salò, 13, (BS)
Vernissage
7 Settembre 2013, ore 18
Autore
Curatore