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Enzo Aloni – Similari e loro mondi
L’esposizione presenta una scelta di opere recenti dell’artista che indaga l’ambiguità di mondi di immagini semplici “congelate” e così isolate dalla realtà quotidiana.
Comunicato stampa
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Il 10 dicembre 2009 s’inaugura, presso l’Antiquum Oratorium Passionis della Basilica di Sant’Ambrogio, la mostra di Enzo Aloni Similari e loro mondi.
L’esposizione presenta una scelta di opere recenti dell’artista che indaga l’ambiguità di mondi di immagini semplici “congelate” e così isolate dalla realtà quotidiana.
Aloni estrae dal flusso incessante e rapido di immagini che la nostra mente oggi è costretta a percepire, delle figure che vivono in uno spazio in cui gli agganci e le aderenze con altri mondi sono molto limitati se non addirittura scomparsi. In questo modo l’artista dà vita a mondi improbabili, abitati da personaggi od oggetti possibili, ma in atteggiamenti così “congelati” da renderli impossibili.
Tutto sprofonda o aleggia in uno spazio monocolore e senza riferimenti in cui le forme senza corposità sono definite da un disegno e da un cromatismo deciso. Tutto è pervaso da un’enigmaticità quasi impercettibile che si identifica attraverso l’icastica modellatura delle forme e la rigorosa articolazione delle linee che riporta all’imperturbabilità senza tempo di Piero della Francesca.
Le vibrazioni coloristiche sono assenti proprio per porre in particolare rilievo la scansione delle superfici: ocra, giallo, rosso purpureo e indaco sono i colori che, creando un coerente tonalismo cromatico, valorizzano l’espressione plastica annullando ogni possibilità di perturbamento dell’ordine espressivo. Accenti di Realismo magico, ma anche del limpido e geometrico naturalismo di Casorati sono possibili elementi di comparazione con la tensione creativa di Aloni.
Le composizioni, apparentemente semplici, abitate da Similari, sono raffinate e misteriose nella ripetizione dei piani nello spazio. É una serialità moderna con residui di necessità di compagnia, di relazione, di gioco e di serenità, interpretata da persone o cose che formano un insieme omogeneo, ma si diversificano mediante variazioni di colori, di forme e di simbolismi.
Sono mondi isolati la cui energia interna, emanata dagli elementi e dalla loro unione, si propaga attraverso rinvii continui, vi rimane imprigionata: è il motore della loro propria esistenza. La compresenza di movimento e immobilità dà origine a un’ambigua sensazione che determina un’originale percezione limite dello spazio e del tempo.
Enzo Aloni, nato a Stradella (PV) nel 1940, si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Brera. Appena conclusi gli studi di pittura vince alcuni importanti premi (Premio Mario Sironi; Premio Torre d’Ansperto; Premio Cadorago) e comincia un’intensa attività espositiva con numerose mostre collettive (Palazzo Comunale, Melegnano; Palazzo dei Congressi, Salsomaggiore Terme; Galleria Rizzardi, Milano; Palazzo Comunale, Stradella, Pavia) e personali (Atelier Cogné, Antibes; Galleria San Michele, Brescia; The University Art Centre, Los Angeles; Arai Gallery, Tokyo; Galleria Giuseppe Massone, Torino; Palazzo Pretorio, Sansepolcro; Lineart, Gand; Galleria Il Castello, Milano). Il suo linguaggio pittorico delineato da una costante ricerca di sperimentazioni espressive tra figurazione enigmatica e astrazione geometrica attrae l’attenzione della critica. Tra coloro che hanno scritto dell’artista, vanno ricordati Yves Hucher, Paolo Levi, Teodosio Martucci, Mario Monteverdi, Franco Passoni, Mario Portalupi e Dino Villani.
L’esposizione presenta una scelta di opere recenti dell’artista che indaga l’ambiguità di mondi di immagini semplici “congelate” e così isolate dalla realtà quotidiana.
Aloni estrae dal flusso incessante e rapido di immagini che la nostra mente oggi è costretta a percepire, delle figure che vivono in uno spazio in cui gli agganci e le aderenze con altri mondi sono molto limitati se non addirittura scomparsi. In questo modo l’artista dà vita a mondi improbabili, abitati da personaggi od oggetti possibili, ma in atteggiamenti così “congelati” da renderli impossibili.
Tutto sprofonda o aleggia in uno spazio monocolore e senza riferimenti in cui le forme senza corposità sono definite da un disegno e da un cromatismo deciso. Tutto è pervaso da un’enigmaticità quasi impercettibile che si identifica attraverso l’icastica modellatura delle forme e la rigorosa articolazione delle linee che riporta all’imperturbabilità senza tempo di Piero della Francesca.
Le vibrazioni coloristiche sono assenti proprio per porre in particolare rilievo la scansione delle superfici: ocra, giallo, rosso purpureo e indaco sono i colori che, creando un coerente tonalismo cromatico, valorizzano l’espressione plastica annullando ogni possibilità di perturbamento dell’ordine espressivo. Accenti di Realismo magico, ma anche del limpido e geometrico naturalismo di Casorati sono possibili elementi di comparazione con la tensione creativa di Aloni.
Le composizioni, apparentemente semplici, abitate da Similari, sono raffinate e misteriose nella ripetizione dei piani nello spazio. É una serialità moderna con residui di necessità di compagnia, di relazione, di gioco e di serenità, interpretata da persone o cose che formano un insieme omogeneo, ma si diversificano mediante variazioni di colori, di forme e di simbolismi.
Sono mondi isolati la cui energia interna, emanata dagli elementi e dalla loro unione, si propaga attraverso rinvii continui, vi rimane imprigionata: è il motore della loro propria esistenza. La compresenza di movimento e immobilità dà origine a un’ambigua sensazione che determina un’originale percezione limite dello spazio e del tempo.
Enzo Aloni, nato a Stradella (PV) nel 1940, si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Brera. Appena conclusi gli studi di pittura vince alcuni importanti premi (Premio Mario Sironi; Premio Torre d’Ansperto; Premio Cadorago) e comincia un’intensa attività espositiva con numerose mostre collettive (Palazzo Comunale, Melegnano; Palazzo dei Congressi, Salsomaggiore Terme; Galleria Rizzardi, Milano; Palazzo Comunale, Stradella, Pavia) e personali (Atelier Cogné, Antibes; Galleria San Michele, Brescia; The University Art Centre, Los Angeles; Arai Gallery, Tokyo; Galleria Giuseppe Massone, Torino; Palazzo Pretorio, Sansepolcro; Lineart, Gand; Galleria Il Castello, Milano). Il suo linguaggio pittorico delineato da una costante ricerca di sperimentazioni espressive tra figurazione enigmatica e astrazione geometrica attrae l’attenzione della critica. Tra coloro che hanno scritto dell’artista, vanno ricordati Yves Hucher, Paolo Levi, Teodosio Martucci, Mario Monteverdi, Franco Passoni, Mario Portalupi e Dino Villani.
10
dicembre 2009
Enzo Aloni – Similari e loro mondi
Dal 10 al 20 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
EX ORATORIO DELLA CONFRATERNITA DELLA PASSIONE – BASILICA DI SANT’AMBROGIO
Milano, Piazza Sant'ambrogio, (Milano)
Milano, Piazza Sant'ambrogio, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni, 11-13 / 15-19
Vernissage
10 Dicembre 2009, ore 18
Sito web
www.aloni.it
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