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Enzo Aloni – Simili
L’esposizione presenta una selezione di opere dell’artista che indaga mondi popolati da immagini enigmatiche di simili con simili
Comunicato stampa
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Il 14 gennaio 2011 apre, presso la Banca Cesare Ponti in Piazza del Duomo, la mostra di Enzo Aloni, Simili.
L’esposizione presenta una selezione di opere dell’artista che indaga mondi popolati da immagini enigmatiche di simili con simili.
Le opere esposte ripercorrono la ricerca che Aloni persegue sul mistero delle immagini quotidiane, ripetute e affini. Partendo da opere come La difficile partita o Le due palme, l’artista studia la bellezza delle forme simili, ma non uguali, dando vita a mondi improbabili, abitati da personaggi od oggetti possibili, ma in atteggiamenti così “sospesi” da renderli impossibili. Tutto è pervaso da un’enigmaticità quasi impercettibile che si identifica attraverso l’icastica modellatura delle forme e la rigorosa articolazione delle linee che riporta all’imperturbabilità senza tempo di Piero della Francesca.
Durante il suo percorso la semplificazione geometrica e il sapiente uso del colore lo hanno portato a una maggiore astrazione delle immagini in cui la ripetizione dei Simili si trasforma in una serialità ritmica e moderna, come in opere quali Banda 12 o Biciclette recentemente esposte nelle mostre milanesi all’Antico Oratorio della Passione e al 68° Salone Internazionale del ciclo e del motociclo. É una serialità con residui di necessità di compagnia, di relazione, di gioco e di serenità, interpretata da persone o cose che formano un insieme omogeneo, ma si diversificano mediante variazioni di colori, di forme e di simbolismi.
Le vibrazioni coloristiche sono assenti proprio per porre in particolare rilievo la scansione delle superfici il cui coerente tonalismo cromatico ne valorizza l’espressione plastica annullando ogni possibilità di perturbamento dell’ordine espressivo. Accenti di Realismo magico, ma anche del limpido e geometrico naturalismo di Casorati, sono possibili elementi di comparazione con la tensione creativa di Aloni.
Nelle opere più recenti, come Mele Golden, tutto sprofonda o aleggia in uno spazio quasi monocolore e senza riferimenti in cui le forme senza corposità sono definite da un disegno e da un cromatismo deciso.
La composizione, apparentemente semplice, è raffinata e misteriosa nella ripetizione dei piani nello spazio.
Sono mondi isolati la cui energia interna, emanata dagli elementi e dalla loro unione, si propaga attraverso rinvii continui, vi rimane imprigionata: è il motore della loro propria esistenza. La compresenza di movimento e immobilità, presente in talune opere, dà origine a un’ambigua sensazione che determina un’originale percezione limite dello spazio e del tempo.
Enzo Aloni, milanese di adozione, ha frequentato l’Accademia di Brera. Ha avuto importanti riconoscimenti nelle diverse manifestazioni artistiche a cui ha partecipato. Ha realizzato un’intensa attività espositiva collettiva e numerose mostre personali (Galleria Ambrosiana, Milano;Galleria Matuzia, Sanremo; Galleria della Fondazione Europa, Milano;Atelier Cogné, Antibes; Galleria San Michele, Brescia; The University Art Centre, Los Angeles; Arai Gallery, Tokyo; Galleria Giuseppe Massone, Torino; Lineart, Gand; Galleria Il Castello, Milano; Palazzo Pretorio, Sansepolcro; Sella Consult, Milano; Spazio Rea, Veggiano-Padova; Antico Oratorio della Passione-Basilica di S.Ambrogio, Milano; 68° Salone Internazionale del ciclo e del motociclo, Milano). Il suo linguaggio pittorico delineato da una costante ricerca di sperimentazioni espressive tra figurazione enigmatica e astrazione geometrica attrae l’attenzione della critica. Tra coloro che hanno scritto dell’artista, vanno ricordati: Elisabetta Bovo, Domenico Cara, Antonino de Bono, Giuseppe Manzoni, Yves Hucher, Paolo Levi, Teodosio Martucci, Mario Monteverdi, Franco Passoni, Mario Portalupi e Dino Villani.
L’esposizione presenta una selezione di opere dell’artista che indaga mondi popolati da immagini enigmatiche di simili con simili.
Le opere esposte ripercorrono la ricerca che Aloni persegue sul mistero delle immagini quotidiane, ripetute e affini. Partendo da opere come La difficile partita o Le due palme, l’artista studia la bellezza delle forme simili, ma non uguali, dando vita a mondi improbabili, abitati da personaggi od oggetti possibili, ma in atteggiamenti così “sospesi” da renderli impossibili. Tutto è pervaso da un’enigmaticità quasi impercettibile che si identifica attraverso l’icastica modellatura delle forme e la rigorosa articolazione delle linee che riporta all’imperturbabilità senza tempo di Piero della Francesca.
Durante il suo percorso la semplificazione geometrica e il sapiente uso del colore lo hanno portato a una maggiore astrazione delle immagini in cui la ripetizione dei Simili si trasforma in una serialità ritmica e moderna, come in opere quali Banda 12 o Biciclette recentemente esposte nelle mostre milanesi all’Antico Oratorio della Passione e al 68° Salone Internazionale del ciclo e del motociclo. É una serialità con residui di necessità di compagnia, di relazione, di gioco e di serenità, interpretata da persone o cose che formano un insieme omogeneo, ma si diversificano mediante variazioni di colori, di forme e di simbolismi.
Le vibrazioni coloristiche sono assenti proprio per porre in particolare rilievo la scansione delle superfici il cui coerente tonalismo cromatico ne valorizza l’espressione plastica annullando ogni possibilità di perturbamento dell’ordine espressivo. Accenti di Realismo magico, ma anche del limpido e geometrico naturalismo di Casorati, sono possibili elementi di comparazione con la tensione creativa di Aloni.
Nelle opere più recenti, come Mele Golden, tutto sprofonda o aleggia in uno spazio quasi monocolore e senza riferimenti in cui le forme senza corposità sono definite da un disegno e da un cromatismo deciso.
La composizione, apparentemente semplice, è raffinata e misteriosa nella ripetizione dei piani nello spazio.
Sono mondi isolati la cui energia interna, emanata dagli elementi e dalla loro unione, si propaga attraverso rinvii continui, vi rimane imprigionata: è il motore della loro propria esistenza. La compresenza di movimento e immobilità, presente in talune opere, dà origine a un’ambigua sensazione che determina un’originale percezione limite dello spazio e del tempo.
Enzo Aloni, milanese di adozione, ha frequentato l’Accademia di Brera. Ha avuto importanti riconoscimenti nelle diverse manifestazioni artistiche a cui ha partecipato. Ha realizzato un’intensa attività espositiva collettiva e numerose mostre personali (Galleria Ambrosiana, Milano;Galleria Matuzia, Sanremo; Galleria della Fondazione Europa, Milano;Atelier Cogné, Antibes; Galleria San Michele, Brescia; The University Art Centre, Los Angeles; Arai Gallery, Tokyo; Galleria Giuseppe Massone, Torino; Lineart, Gand; Galleria Il Castello, Milano; Palazzo Pretorio, Sansepolcro; Sella Consult, Milano; Spazio Rea, Veggiano-Padova; Antico Oratorio della Passione-Basilica di S.Ambrogio, Milano; 68° Salone Internazionale del ciclo e del motociclo, Milano). Il suo linguaggio pittorico delineato da una costante ricerca di sperimentazioni espressive tra figurazione enigmatica e astrazione geometrica attrae l’attenzione della critica. Tra coloro che hanno scritto dell’artista, vanno ricordati: Elisabetta Bovo, Domenico Cara, Antonino de Bono, Giuseppe Manzoni, Yves Hucher, Paolo Levi, Teodosio Martucci, Mario Monteverdi, Franco Passoni, Mario Portalupi e Dino Villani.
14
gennaio 2011
Enzo Aloni – Simili
Dal 14 gennaio al 31 maggio 2011
arte contemporanea
Location
CARIGE – GALLERIA DELLA BANCA CESARE PONTI
Milano, Piazza Del Duomo, 19, (Milano)
Milano, Piazza Del Duomo, 19, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, 8.30-13.30 / 14.45-16.15
Sito web
www.aloni.it
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