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Enzo Brunori – Natura naturans o natura naturata?
Mostra antologica
Comunicato stampa
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In occasione della XXXVI edizione della Giostra dell’ Arme, il tradizionale torneo equestre con il quale la cittadina umbra festeggia ogni anno il proprio Santo patrono, la splendida Sala dei Priori di Palazzo Vecchio ospiterà da sabato 25 settembre a domenica 10 ottobre, la mostra antologica del maestro perugino Enzo Brunori, a cura e con saggio critico di Alessandro Masi.
L’ esposizione - che ha ottenuto la medaglia del Presidente della Repubblica quale suo premio di rappresentanza - è stata realizzata con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’ Ente Giostra dell’ Arme, dell’Università per Stranieri di Perugia e della Società Dante Alighieri, e organizzata in collaborazione con la Regione Umbria e con il Comune di San Gemini, In mostra 32 dipinti a olio del pittore umbro Enzo Brunori (Perugia, 1924 – Roma, 1993), uno degli artisti più rappresentativi della seconda metà del Novecento, tra i promulgatori di quella poetica artistica che il celebre critico Lionello Venturi ha definito “astratto-concreto” .
Forte dell’esperienza dei postcubisti francesi e dell’italianissimo “Gruppo degli otto”, Brunori giunge a una pittura astratta carica di echi e rimandi naturalistici, attraverso un sapiente uso del colore e della griglia strutturale che definisce il rapporto tra lo spazio e gli oggetti. Dalla sua prima personale alla galleria romana Il Pincio, nel 1951 – in cui egli aveva affermato “lo studio del vero esclude ogni forma di imitazione”, a ricordare come il proprio lavoro, sebbene traesse costante ispirazione dalla natura, fosse volto bensì alla restituzione della percezione, dell’emozione e delle vibrazioni racchiuse nel mondo oggettivo – Enzo Brunori ha tracciato un itinerario importante della storia dell’arte del secondo Novecento, scegliendo di segnarne un capitolo di sperimentazione, per lo più discusso, che lo porterà negli anni successivi poi ad allontanarsi dal “palcoscenico” dell’arte, per dedicarsi a tempo pieno all’attività d’insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Come scrive il curatore Alessandro Masi all’interno del testo introduttivo, un tratto distintivo caratterizza la poetica artistica del pittore perugino e la rende universale:«C’è un filo rosso che lega Dottori, Rossi, Brunori, Burri, Leoncillo, Filippucci, De Gregorio fino ai più giovani Ceccobelli o Graziano Marini che prosegue come una linea verde, linea invisibile di una possibile alternativa naturale dell’arte umbra del ‘900 alle scommesse impetuose del XXI Secolo? Le opere selezionate in questa mostra ci parlano di un artista che non seppe sciogliere, per dirla con Ungaretti, i nodi con la sua terra d’origine ma che, a distanza di decenni, ci fa sentire ancora vivo quel canto mistico che da Francesco a Giotto, da Jacopone al Perugino umilmente ci parlano di un’identità imprescindibile tra Natura e Arte proprio come Spinoza ci racconta il legame esistente tra Dio e Natura. Natura naturans o Natura naturata?».
L’ esposizione - che ha ottenuto la medaglia del Presidente della Repubblica quale suo premio di rappresentanza - è stata realizzata con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’ Ente Giostra dell’ Arme, dell’Università per Stranieri di Perugia e della Società Dante Alighieri, e organizzata in collaborazione con la Regione Umbria e con il Comune di San Gemini, In mostra 32 dipinti a olio del pittore umbro Enzo Brunori (Perugia, 1924 – Roma, 1993), uno degli artisti più rappresentativi della seconda metà del Novecento, tra i promulgatori di quella poetica artistica che il celebre critico Lionello Venturi ha definito “astratto-concreto” .
Forte dell’esperienza dei postcubisti francesi e dell’italianissimo “Gruppo degli otto”, Brunori giunge a una pittura astratta carica di echi e rimandi naturalistici, attraverso un sapiente uso del colore e della griglia strutturale che definisce il rapporto tra lo spazio e gli oggetti. Dalla sua prima personale alla galleria romana Il Pincio, nel 1951 – in cui egli aveva affermato “lo studio del vero esclude ogni forma di imitazione”, a ricordare come il proprio lavoro, sebbene traesse costante ispirazione dalla natura, fosse volto bensì alla restituzione della percezione, dell’emozione e delle vibrazioni racchiuse nel mondo oggettivo – Enzo Brunori ha tracciato un itinerario importante della storia dell’arte del secondo Novecento, scegliendo di segnarne un capitolo di sperimentazione, per lo più discusso, che lo porterà negli anni successivi poi ad allontanarsi dal “palcoscenico” dell’arte, per dedicarsi a tempo pieno all’attività d’insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Come scrive il curatore Alessandro Masi all’interno del testo introduttivo, un tratto distintivo caratterizza la poetica artistica del pittore perugino e la rende universale:«C’è un filo rosso che lega Dottori, Rossi, Brunori, Burri, Leoncillo, Filippucci, De Gregorio fino ai più giovani Ceccobelli o Graziano Marini che prosegue come una linea verde, linea invisibile di una possibile alternativa naturale dell’arte umbra del ‘900 alle scommesse impetuose del XXI Secolo? Le opere selezionate in questa mostra ci parlano di un artista che non seppe sciogliere, per dirla con Ungaretti, i nodi con la sua terra d’origine ma che, a distanza di decenni, ci fa sentire ancora vivo quel canto mistico che da Francesco a Giotto, da Jacopone al Perugino umilmente ci parlano di un’identità imprescindibile tra Natura e Arte proprio come Spinoza ci racconta il legame esistente tra Dio e Natura. Natura naturans o Natura naturata?».
25
settembre 2010
Enzo Brunori – Natura naturans o natura naturata?
Dal 25 settembre al 10 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO VECCHIO
San Gemini, Piazza San Francesco, (Terni)
San Gemini, Piazza San Francesco, (Terni)
Orario di apertura
feriali ore 17-24 / sabato e domenica 10-13 e 16-24
Vernissage
25 Settembre 2010, ore 18.30
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