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Enzo Calibè – Falso per Natura
Di.st.urb.(Distretto di studi e relazioni urbane/in tempo di crisi), spazio dedicato alle arti visive annesso al circolo culturale Ferro3, si pone l’obbiettivo di attirare ed aggregare un ampio e diversificato gruppo, costantemente in fieri, di artisti, di critici e curatori, nonché di intellettuali afferenti ad altri ambiti e discipline interessati al confronto con i linguaggi dell’arte, adottando una prospettiva globale, ma prestando la massima attenzione anche
al territorio.
Comunicato stampa
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Di.st.urb.(Distretto di studi e relazioni urbane/in tempo di crisi), spazio dedicato alle arti
visive annesso al circolo culturale Ferro3, si pone l’obbiettivo di attirare ed aggregare un
ampio e diversificato gruppo, costantemente in fieri, di artisti, di critici e curatori, nonché
di intellettuali afferenti ad altri ambiti e discipline interessati al confronto con i linguaggi
dell’arte, adottando una prospettiva globale, ma prestando la massima attenzione anche
al territorio. Prima ancora che area espositiva, funzione che pure gli è assolutamente
propria, esso va dunque inteso come un cantiere in cui soggettività differenti per
formazione e vocazione concorrono nell’articolazione di un discorso sempre suscettibile
di nuovi apporti e sconfinamenti, ma anche costantemente fedele a due linee-guida ben
definite. Esse sono sintetizzabili nei termini di un’arte come esercizio di strenua messa in
questione della sua stessa natura, nonché come pratica votata al continuo confronto con
la dimensione socio-politica, il che, allo stato attuale, si traduce inevitabilmente
nell’intreccio con i nodi costituiti dai molteplici volti - economico, ecologico, politico,
sociale – della crisi mondiale in corso, che è in definitiva crisi irreversibile dei paradigmi
sui quali da oltre due secoli si fonda la civiltà occidentale.
Domenica 11 marzo 2012, alle ore 19,00 con la personale Falso per natura, dell'artista
Enzo Calibè, a cura di Serena De Dominicis, proseguirà il ciclo di iniziative artistiche
previste -con cadenza mensile- nell'ambito del progetto Di.st.urb, c/o circolo Culturale
Ferro3.
Negli ultimi anni la crescente sensibilità per le tematiche ecologiche è stata percepita
come una “debolezza” da utilizzare per far breccia nel mercato, manipolare il desiderio in
modo semplice e, tacitando le coscienze, vendere come eco-friendly prodotti e servizi che
di ecosostenibile non hanno proprio nulla. Una vera e propria truffa finalizzata a ripulire
l'immagine di marchi compromessi al solo scopo di moltiplicare i profitti. Con la
connivenza della politica. Questo è greenwashing, camouflage, artificio, un espediente
sleale che spesso nasconde un duplice sfruttamento del paesaggio, visivo e sostanziale.
Tale operazione di “ecocosmesi”, che sottintende sempre lauti investimenti in astute
operazioni pubblicitarie anziché in reali politiche di sostenibilità, è oggi una delle
questioni più urgenti connesse all’ecologia. Con la crisi economica, scrive Serge
Latouche, si è intravisto nella crescita verde “a destra come a sinistra, la panacea, il
cuore di un New Deal ecologico” e nel greenwashing una tappa fondamentale sulla strada
del “rilancio” del capitalismo, così che si possa perpetrare il mantra del modello
produttivista incompatibile con i principi di sostenibilità ecologica ed equità sociale.
Con “Falso per natura”, Enzo Calibè, che da tempo indaga urgenze ambientali e criticità
del territorio, come sovrappopolamento e trasformazioni dell’ambiente naturale, affronta
questa problematica indagando il funzionamento di tale strategia base del capitalismo del
marketing. Emerge così l’artificializzazione del mondo reale, nello sfruttamento del
paesaggio, come pratica interna alla generale manipolazione dell’immaginario collettivo
finalizzata all’edificazione, come afferma l’artista stesso, di “associazioni distorte tra
prodotti di largo consumo e ambiente”. Adottando un modus vicino a quello del culture
jamming, pratiche contro-pubblicitarie volte sovvertite i meccanismi di comunicazione
promozionale per svelarne i reali obiettivi, Enzo Calibè crea due installazioni site-specific,
“Ecobusiness Landscape” e “Falso per natura”, che dà il titolo alla mostra. Il primo è una
lunga striscia di immagini pubblicitarie estrapolate da riviste, decontestualizzate e
private del soggetto al cui posto resta un profilo vuoto, “presenze spettrali” in n
paesaggio quasi depurato: un’operazione di détournement che suggerisce il meccanismo
sotteso al greenwashing quale distorsione-distrazione della realtà.
Il secondo, invece, è un intervento ambientale, un grande wallpaper in b/n che analizza il
fenomeno del greenwashing sottolineandone l’aspetto semantico. Giocando
sull’associazione incoerente di slogan e immagine propone un panorama inaspettato che
nella sostituzione di un dettaglio, una semplice parola, cambia completamente il senso
del messaggio creando un efficace corto circuito.
Enzo Calibè (San Giorgio a Cremano -Na-, 1980). Diplomato in Pittura all’Accademia di
Belle Artidi Napoli; lavora e vive a Milano. Tra i suoi ultimi lavori espositivi ricordiamo:
“Nascor 2 - tra arte e natura” presso la Fondazione Noesi di Martina Franca (2011);
partecipazione al progetto pilota per la scuola di Alta Formazione artistica “Solid Void” di
Torino (2010); partecipazione al progetto “Emergency Room”, PAN di Napoli, dell’artista
danese Thierry Geoffroy/Colon, a cura di Julia Draganovic (2009). Nel 2009 e' presente
all'edizione di ArteFiera di Bologna con la NOTgallery di Napoli, come artista under 30
per il premio “EuroMobil” riservato a giovani artisti internazionali.
Per Info: Ciro Vitale T: 339 43 93 098; infodisturb@gmail.com
Circolo Arci, Corso Nazionale 131 (primo Piano) Scafati (Sa)
Opening: 12 marzo /1 aprile 11.30 - 13.00/18.00 - 22.00 | Chiuso il lunedì.
visive annesso al circolo culturale Ferro3, si pone l’obbiettivo di attirare ed aggregare un
ampio e diversificato gruppo, costantemente in fieri, di artisti, di critici e curatori, nonché
di intellettuali afferenti ad altri ambiti e discipline interessati al confronto con i linguaggi
dell’arte, adottando una prospettiva globale, ma prestando la massima attenzione anche
al territorio. Prima ancora che area espositiva, funzione che pure gli è assolutamente
propria, esso va dunque inteso come un cantiere in cui soggettività differenti per
formazione e vocazione concorrono nell’articolazione di un discorso sempre suscettibile
di nuovi apporti e sconfinamenti, ma anche costantemente fedele a due linee-guida ben
definite. Esse sono sintetizzabili nei termini di un’arte come esercizio di strenua messa in
questione della sua stessa natura, nonché come pratica votata al continuo confronto con
la dimensione socio-politica, il che, allo stato attuale, si traduce inevitabilmente
nell’intreccio con i nodi costituiti dai molteplici volti - economico, ecologico, politico,
sociale – della crisi mondiale in corso, che è in definitiva crisi irreversibile dei paradigmi
sui quali da oltre due secoli si fonda la civiltà occidentale.
Domenica 11 marzo 2012, alle ore 19,00 con la personale Falso per natura, dell'artista
Enzo Calibè, a cura di Serena De Dominicis, proseguirà il ciclo di iniziative artistiche
previste -con cadenza mensile- nell'ambito del progetto Di.st.urb, c/o circolo Culturale
Ferro3.
Negli ultimi anni la crescente sensibilità per le tematiche ecologiche è stata percepita
come una “debolezza” da utilizzare per far breccia nel mercato, manipolare il desiderio in
modo semplice e, tacitando le coscienze, vendere come eco-friendly prodotti e servizi che
di ecosostenibile non hanno proprio nulla. Una vera e propria truffa finalizzata a ripulire
l'immagine di marchi compromessi al solo scopo di moltiplicare i profitti. Con la
connivenza della politica. Questo è greenwashing, camouflage, artificio, un espediente
sleale che spesso nasconde un duplice sfruttamento del paesaggio, visivo e sostanziale.
Tale operazione di “ecocosmesi”, che sottintende sempre lauti investimenti in astute
operazioni pubblicitarie anziché in reali politiche di sostenibilità, è oggi una delle
questioni più urgenti connesse all’ecologia. Con la crisi economica, scrive Serge
Latouche, si è intravisto nella crescita verde “a destra come a sinistra, la panacea, il
cuore di un New Deal ecologico” e nel greenwashing una tappa fondamentale sulla strada
del “rilancio” del capitalismo, così che si possa perpetrare il mantra del modello
produttivista incompatibile con i principi di sostenibilità ecologica ed equità sociale.
Con “Falso per natura”, Enzo Calibè, che da tempo indaga urgenze ambientali e criticità
del territorio, come sovrappopolamento e trasformazioni dell’ambiente naturale, affronta
questa problematica indagando il funzionamento di tale strategia base del capitalismo del
marketing. Emerge così l’artificializzazione del mondo reale, nello sfruttamento del
paesaggio, come pratica interna alla generale manipolazione dell’immaginario collettivo
finalizzata all’edificazione, come afferma l’artista stesso, di “associazioni distorte tra
prodotti di largo consumo e ambiente”. Adottando un modus vicino a quello del culture
jamming, pratiche contro-pubblicitarie volte sovvertite i meccanismi di comunicazione
promozionale per svelarne i reali obiettivi, Enzo Calibè crea due installazioni site-specific,
“Ecobusiness Landscape” e “Falso per natura”, che dà il titolo alla mostra. Il primo è una
lunga striscia di immagini pubblicitarie estrapolate da riviste, decontestualizzate e
private del soggetto al cui posto resta un profilo vuoto, “presenze spettrali” in n
paesaggio quasi depurato: un’operazione di détournement che suggerisce il meccanismo
sotteso al greenwashing quale distorsione-distrazione della realtà.
Il secondo, invece, è un intervento ambientale, un grande wallpaper in b/n che analizza il
fenomeno del greenwashing sottolineandone l’aspetto semantico. Giocando
sull’associazione incoerente di slogan e immagine propone un panorama inaspettato che
nella sostituzione di un dettaglio, una semplice parola, cambia completamente il senso
del messaggio creando un efficace corto circuito.
Enzo Calibè (San Giorgio a Cremano -Na-, 1980). Diplomato in Pittura all’Accademia di
Belle Artidi Napoli; lavora e vive a Milano. Tra i suoi ultimi lavori espositivi ricordiamo:
“Nascor 2 - tra arte e natura” presso la Fondazione Noesi di Martina Franca (2011);
partecipazione al progetto pilota per la scuola di Alta Formazione artistica “Solid Void” di
Torino (2010); partecipazione al progetto “Emergency Room”, PAN di Napoli, dell’artista
danese Thierry Geoffroy/Colon, a cura di Julia Draganovic (2009). Nel 2009 e' presente
all'edizione di ArteFiera di Bologna con la NOTgallery di Napoli, come artista under 30
per il premio “EuroMobil” riservato a giovani artisti internazionali.
Per Info: Ciro Vitale T: 339 43 93 098; infodisturb@gmail.com
Circolo Arci, Corso Nazionale 131 (primo Piano) Scafati (Sa)
Opening: 12 marzo /1 aprile 11.30 - 13.00/18.00 - 22.00 | Chiuso il lunedì.
11
marzo 2012
Enzo Calibè – Falso per Natura
Dall'undici marzo al primo aprile 2012
arte contemporanea
Location
FERRO3
Scafati, Via Nazionale, 131, (Salerno)
Scafati, Via Nazionale, 131, (Salerno)
Orario di apertura
11.30 - 13.00 / 18.00 - 22.00- Chiuso il lunedì.
Vernissage
11 Marzo 2012, ore 19.00
Autore
Curatore