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Enzo Cucchi
Nato a Morro d’Alba, Ancona, nel 1949, attualmente, Enzo Cucchi, vive e lavora fra Roma e Ancona. Considerato il più visionario fra gli artisti della Transavanguardia, dal 1980 Cucchi è un artista riconosciuto a livello internazionale.
Comunicato stampa
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In contemporanea alla giornata di inaugurazione del Tribunale di Pescara, che celebra i lavori monumentali - una fontana, un mosaico e una installazione - di alcuni fra i più rappresentativi artisti del panorama dell’arte contemporanea internazionale (Ettore Spalletti, Enzo Cucchi e Michelangelo Pistoletto), la galleria Rizziero Arte di Pescara inaugura una mostra personale di Enzo Cucchi.
Nato a Morro d’Alba, Ancona, nel 1949, attualmente, Enzo Cucchi, vive e lavora fra Roma e Ancona. Considerato il più visionario fra gli artisti della Transavanguardia, dal 1980 Cucchi è un artista riconosciuto a livello internazionale.
A partire dagli anni ’70, dopo il suo trasferimento a Roma, abbandonata la poesia, si dedicherà esclusivamente all’arte visiva. Ed è in questo stesso periodo che entra in contatto con artisti come Francesco Clemente e Sandro Chia, con i quali stabilisce presto un dialogo intellettuale e una comunione di intenti.
Per Cucchi la pittura è un mezzo per associare forme, concetti e materia. Egli utilizza l’espressione invasiva del gesto, attraverso la quale le tele si trasformano in un territorio magico, denso di immagini e pensieri, veicoli di un discorso frammentato in migliaia di elementi sospesi. Inserisce simboli di matrice classica e onirica, sottratti alla realtà e alla memoria, che finiscono per interagire con il tessuto cromatico, dal quale sembrano al tempo stesso come emergere. La perdita delle coordinate spazio-temporali e la continua incursione nei territori della cultura e delle emozioni, coincidono con l’uso indisciplinato che Cucchi fa dei colori – sottile e poi morbido, violento e suggestivo – e che sperimenta ampiamente, attraverso le diverse tecniche artistiche, dalla pittura alla ceramica e al mosaico.
L’interesse dell’artista per l’interazione fra arti e altre discipline, lo ha portato a partecipazioni nei settori più vari (dall’arte visuale all’architettura, design e moda), fino a condurlo alle collaborazioni con Ettore Sottsass e la galleria Memphis di Roma, e Alessandro Mendini, per dei progetti editoriali (I disuguali, un progetto di Cucchi e Sottsass di un’edizione periodica di pannelli in ceramica). Significative anche le collaborazioni con altri artisti e mostre collettive, come quella tenutasi alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea Montevergini di Siracusa. Questi lavori rivelano l’attualità del suo linguaggio, basato su uno stretto rapporto fra potere narrativo del segno e seduzione formale della materia, a sua volta inserito nella complessità dello spazio urbano. Altre opere significative in questa direzione includono la decorazione della Cappella di Monte Tamaro, vicino Lugano, progettata dall’architetto Mario Botta (1992-1994), e il disegno di Cucchi per il sipario del Teatro La Fenice di Senigallia, nel 1996.
Cucchi è stato protagonista di numerose mostre individuali e ha preso parte a collettive nei più importanti spazi esibitivi italiani e stranieri (La Kunsthalle di Basilea, il Museo Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Palazzo Reale a Milano, e il Museo d’Arte Sezon di Tokyo). Ha partecipato ai più importanti forum internazionali di arte contemporanea, inclusi la Biennale di Venezia, il Documenta di Kassel, e la Quadriennale d’Arte di Roma.
Per la RIZZIERO ARTE Enzo Cucchi realizza una grande tela, e un libro, il quinto di una serie a tiratura limitata, che annovera altri grandi nomi dell’arte contemporanea: da Ettore Spalletti a Mimmo Paladino, a Nicola De Maria.
Nato a Morro d’Alba, Ancona, nel 1949, attualmente, Enzo Cucchi, vive e lavora fra Roma e Ancona. Considerato il più visionario fra gli artisti della Transavanguardia, dal 1980 Cucchi è un artista riconosciuto a livello internazionale.
A partire dagli anni ’70, dopo il suo trasferimento a Roma, abbandonata la poesia, si dedicherà esclusivamente all’arte visiva. Ed è in questo stesso periodo che entra in contatto con artisti come Francesco Clemente e Sandro Chia, con i quali stabilisce presto un dialogo intellettuale e una comunione di intenti.
Per Cucchi la pittura è un mezzo per associare forme, concetti e materia. Egli utilizza l’espressione invasiva del gesto, attraverso la quale le tele si trasformano in un territorio magico, denso di immagini e pensieri, veicoli di un discorso frammentato in migliaia di elementi sospesi. Inserisce simboli di matrice classica e onirica, sottratti alla realtà e alla memoria, che finiscono per interagire con il tessuto cromatico, dal quale sembrano al tempo stesso come emergere. La perdita delle coordinate spazio-temporali e la continua incursione nei territori della cultura e delle emozioni, coincidono con l’uso indisciplinato che Cucchi fa dei colori – sottile e poi morbido, violento e suggestivo – e che sperimenta ampiamente, attraverso le diverse tecniche artistiche, dalla pittura alla ceramica e al mosaico.
L’interesse dell’artista per l’interazione fra arti e altre discipline, lo ha portato a partecipazioni nei settori più vari (dall’arte visuale all’architettura, design e moda), fino a condurlo alle collaborazioni con Ettore Sottsass e la galleria Memphis di Roma, e Alessandro Mendini, per dei progetti editoriali (I disuguali, un progetto di Cucchi e Sottsass di un’edizione periodica di pannelli in ceramica). Significative anche le collaborazioni con altri artisti e mostre collettive, come quella tenutasi alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea Montevergini di Siracusa. Questi lavori rivelano l’attualità del suo linguaggio, basato su uno stretto rapporto fra potere narrativo del segno e seduzione formale della materia, a sua volta inserito nella complessità dello spazio urbano. Altre opere significative in questa direzione includono la decorazione della Cappella di Monte Tamaro, vicino Lugano, progettata dall’architetto Mario Botta (1992-1994), e il disegno di Cucchi per il sipario del Teatro La Fenice di Senigallia, nel 1996.
Cucchi è stato protagonista di numerose mostre individuali e ha preso parte a collettive nei più importanti spazi esibitivi italiani e stranieri (La Kunsthalle di Basilea, il Museo Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Palazzo Reale a Milano, e il Museo d’Arte Sezon di Tokyo). Ha partecipato ai più importanti forum internazionali di arte contemporanea, inclusi la Biennale di Venezia, il Documenta di Kassel, e la Quadriennale d’Arte di Roma.
Per la RIZZIERO ARTE Enzo Cucchi realizza una grande tela, e un libro, il quinto di una serie a tiratura limitata, che annovera altri grandi nomi dell’arte contemporanea: da Ettore Spalletti a Mimmo Paladino, a Nicola De Maria.
13
luglio 2004
Enzo Cucchi
Dal 13 luglio al 30 agosto 2004
arte contemporanea
Location
RIZZIERO ARTE
Pescara, Viale Regina Margherita, 44, (Pescara)
Pescara, Viale Regina Margherita, 44, (Pescara)
Orario di apertura
dalle 16 alle 20
Chiusura Domenica
Vernissage
13 Luglio 2004, ore 18.30