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Enzo Cucchi – Cinquant’anni di grafica d’artista
Per la prima volta, la mostra presenta cinquant’anni di attività grafica di Enzo Cucchi – artista di fama internazionale e il più visionario del movimento della Transavanguardia. In mostra anche 21 incisioni inedite realizzate appositamente per l’esposizione da Cucchi e 6 sculture mai presentate.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Da domenica 11 giugno a domenica 23 luglio 2017 lo Spazio Officina di Chiasso (Svizzera) ospita una mostra dedicata a Enzo Cucchi (Morro d’Alba - Ancona, 1949), il più visionario tra gli artisti del movimento della Transavanguardia.
L’esposizione presenta per la prima volta un percorso incentrato completamente sulla sua attività grafica e i suoi libri d’artista. Nella sua lunga carriera, Cucchi ha, infatti, sempre mostrato particolare cura e passione per la grafica, ma anche per l’oggetto libro-catalogo. In questa occasione la mostra affronta per la prima volta solo le opere grafiche del maestro marchigiano, in una visione tematico-cronologica.
L’esposizione s’inserisce nel filone dei “Maestri del XX secolo” con artisti che hanno lavorato anche in territorio ticinese e che sono quindi legati al genius loci – tema, questo, da sempre filo conduttore del lavoro di Cucchi.
In mostra vengono presentati cinquant’anni di attività grafica dell’artista: dal primo periodo degli anni ’70 a quello più articolato degli anni ‘80 e ‘90 che culmina con la realizzazione della decorazione della “Chiesa Santa Maria degli Angeli” progettata da Mario Botta sul Monte Tamaro. Le opere degli ultimi anni mettono poi in risalto un percorso creativo denso di ripensamenti, ricerche, documenti.
La mostra – a cura di Alessandro Cucchi, figlio dell’artista e curatore dell’Archivio di Enzo Cucchi, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina di Chiasso – presenta così per la prima volta i passaggi fondamentali della ricerca grafica di Enzo Cucchi su un ampio arco temporale che va dai primi anni Settanta sino al giorno d’oggi; pone altresì l’accento sul percorso creativo e sulle soluzioni sorprendenti adottate dall’artista, quali il molto grande e il molto piccolo.
I formati seguono regole imperscrutabili, fedeli alle immagini contenute; spesso diversi metodi di stampa convivono. I caratteri e le scritte a mano si alternano alle immagini di eroi delle campagne marchigiane, agli animali (cani, galli ecc.), alle colline e alle case che si nascondono tra le pieghe dei leporelli, negli angoli delle pagine e dei risvolti.
La grafica che si fa ricerca artistica consente di mettere a fuoco la volontà di Enzo Cucchi di cercare continuamente nuovi segni e una nuova metodologia dell’immagine. I libri sono da sempre la sua passione; Cucchi tradizionalmente segue tutti i dettagli dei suoi libri (anche dei cataloghi delle sue mostre), compresa la realizzazione artigianale degli stessi a piccola tiratura, la scelta dei materiali, le carte, la stampa finale.
Questa è per Cucchi un’occasione mirata a livello tematico-antologico per mostrare la bellezza espressa nelle varie tecniche di stampa dagli anni Settanta a oggi, il tutto fatto di carte, inchiostri, acidi e pietre: un aspetto esperienziale, quasi alchemico, nel senso della trasformazione, dove i materiali traducono la complessità che sottende alla ricerca grafica.
Enzo Cucchi, il più visionario tra gli artisti del movimento della Transavanguardia, sostiene che “se un’opera vuole definirsi come nuova allora deve contenere tutto il vecchio già prodotto, pensato, sofferto e digerito e, rifiutandolo, deve prodursi da quella cenere, che è solida però come fondamenta”. Ecco allora che nascono le sue grafiche, cariche di echi provenienti dalla sua terra d’origine, dalla cultura popolare, e al contempo impreziosite da un’esperienza di caratura artistica internazionale.
Il tratto è a volte nervoso, a volte sinuoso, ondeggiante, appeso a fili sottili di un’esistenza intensa, sconnessa, come racconta la recente biografia scritta da Carlos D’Ercole, ma anche attenta a non dimenticare che la fragilità, la precarietà, quando coniugate con la radice forte della “cenere solida” del passato, diventano forza espressiva, energia siderale che trasforma l’uomo in artista e interprete di quell’incertezza che anche Ettore Sottsass riteneva necessario ingrediente per coloro che, da creativi, non vogliono mai smettere di capire.
LA MOSTRA
L’esposizione è costituita da una lunga “spina dorsale” che si snoda al centro dello Spazio Officina di Chiasso per presentare ben 180 libri d’artista, cataloghi, libri-oggetto; da qui si diramano le grafiche, anche di grandi dimensioni, come pure le 21 piccole grafiche inedite (“Documenti”) realizzate appositamente per la mostra da Cucchi e stampate dallo Studio Lithos di Como (2017).
Si tratta di nuovi disegni con cui Enzo Cucchi ha voluto sperimentare nuove tecniche di collage: grafiche sulle quali sono stati applicati piccoli foglietti di carta (che sono a loro volta micrografiche) in un gioco di sovrapposizioni – una vera e propria ricerca sulla grafica, con immagini che rimandano al sacro e che serviranno anche allo sviluppo dell’iconologia di una futura chiesa che dovrebbe sorgere a Ferrara.
All’ingresso, ad accogliere i visitatori come grandi segni grafici, sono collocate 6 nuove sculture mai mostrate al pubblico: 5 dischi di metallo e cemento (“Senza titolo”, 2015) e un bronzo (“Senza titolo”, 2014) che rappresenta la costellazione dell’Orsa Maggiore. In quanto metalli che provengono dal calco, le nuove sculture ben si accompagnano alle grafiche presenti nell’esposizione, rievocando l’idea di multiplo.
In mostra anche grafiche ad acquaforte, litografia, serigrafia di grande e stupefacente formato e alcuni bozzetti a carboncino o carboncino e gessetto ad opera di Cucchi che riguardano le tarsie in cemento della “Chiesa Santa Maria degli Angeli”, progettata da Mario Botta sul Monte Tamaro e decorata dal maestro marchigiano; questi bozzetti vanno ulteriormente a rafforzare l’idea del genius loci, da sempre filo conduttore del lavoro di Cucchi.
Saranno inoltre presenti un quadro ad olio e un’opera in ceramica, come riferimento alla sfera artistica di Cucchi.
L’esposizione gode del patrocinio del Consolato generale d’Italia di Lugano ed è resa possibile grazie al Dicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino - Fondo Swisslos, della Fondazione Egidio e Mariangela Cattaneo - Monte Tamaro e dell’AGE SA, e di Valsangiacomo Vini (Mendrisio) come sponsor tecnico.
L’esposizione si avvale di importanti prestiti dal Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano (Collezione Cantone Ticino), dallo Studio Ettore Sottsass di Milano e dalla Collezione dell’artista, nonché della preziosa collaborazione con l’Associazione Lithos di Como, con la Collezione Arnaldo Sanna di Lentate sul Seveso, con la Galerie Bruno Bischofberger di Männedorf, con la Galleria Gioacchini di Ancona e con la Stamperia Bulla di Roma.
Si ringrazia la SUPSI-Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, e in particolare il Laboratorio cultura visiva del Dipartimento ambiente costruzioni e design, per la collaborazione nell’ambito del progetto grafico.
La mostra, nella modalità di “progetto integrato”, dopo la tappa allo Spazio Officina di Chiasso sarà ospitata ad Ancona presso la prestigiosa Mole Vanvitelliana, nella Sala Vanvitelli (15 ottobre - 15 dicembre 2017).
INAUGURAZIONE
L’inaugurazione della mostra “Enzo Cucchi. Cinquant’anni di grafica d’artista” ha luogo sabato 10 giugno 2017 alle ore 18.00 allo Spazio Officina di Chiasso, alla presenza di Paolo Marasca, Assessore Cultura, Politiche giovanili, Turismo di Ancona, di Davide Dosi, capo Dicastero Educazione e Attività culturali di Chiasso, del maestro Enzo Cucchi e dei curatori: Alessandro Cucchi, figlio dell’artista e curatore dell’Archivio di Enzo Cucchi, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina di Chiasso.
Un aperitivo sarà offerto a tutti i presenti.
CATALOGO BILINGUE (ITALIANO/INGLESE)
“Enzo Cucchi. Cinquant’anni di grafica d’artista. Fifty Years of Art Graphics”, a cura di Alessandro Cucchi e Nicoletta Ossanna Cavadini, con saggi dei curatori e di Brunella Antomarini, a corredo una ricca sezione iconografica, NERO, Roma, 2017, 24 x 24 cm, p. 282, CHF 30.- / Euro 30.
FILM IN MOSTRA
Villi Hermann, “Tamaro - Mario Botta e Enzo Cucchi - Pietre e Angeli” (Imago Film, 1998, 73’).
BIOGRAFIA ENZO CUCCHI
Considerato l’artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Enzo Cucchi (Morro d’Alba, Ancona, 1949) già dalla fine degli anni Settanta, trasferitosi a Roma e abbandonata momentaneamente la poesia per dedicarsi quasi esclusivamente alle arti visive, entra in contatto con gli artisti Francesco Clemente e Sandro Chia, con i quali instaurerà uno scambio dialettico e intellettuale.
Per Cucchi la pittura è mezzo di unione di più forme, di più concetti e materiali; si avvale dell’espressione invasiva del gesto, attraverso il quale la tela assurge a ricettacolo di immagini e pensieri, veicoli di un discorso frastagliato in mille sospensioni.
Simboli disparati, di matrice classica o onirica, strappati all’attualità o alla memoria, si sovrappongono e dialogano sul tessuto cromatico da cui sembrano emergere. La perdita delle coordinate spazio temporali e l’incursione continua nel territorio culturale e in quello delle emozioni coincidono con un uso indisciplinato dei colori – addensati poi stirati, violenti poi accennati – e con una sperimentazione ad ampio raggio delle tecniche artistiche, come pittura, ceramica, mosaico, fusione in bronzo.
L’interesse per l’interazione tra arti e discipline diverse ha portato l’artista a muoversi in ambiti differenti (dalle arti visive all’architettura, dal design alla moda) e a cogliere l’importanza e la fertilità di questi incontri. È da tali intuizioni che nascono le collaborazioni con Alessandro Mendini ed Ettore Sottsass per l’ideazione di progetti editoriali (“I disuguali”, progetto di Cucchi e Sottsass per l’edizione periodica di tavolette in ceramica), la realizzazione di opere a quattro mani e la condivisione di esperienze espositive.
Negli ultimi anni, l’artista ha realizzato appositamente per alcune città diverse opere permanenti: il mosaico per il Museum of Art di Tel Aviv; la ceramica monumentale per l’Ala Mazzoniana della Stazione Termini a Roma; i due lavori in ceramica per la Stazione Salvator Rosa, progettata da Mendini, nella metropolitana di Napoli; il mosaico per l’Aula delle udienze del nuovo Palazzo di Giustizia di Pescara; la recentissima “Fontana dei due soli” al porto antico di Ancona, che ha richiamato migliaia di spettatori in occasione dell’inaugurazione (giugno 2017). Sono lavori che dimostrano come l’attualità di un linguaggio fondato sul cortocircuito tra forza narrativa del segno e seduzione formale della materia possa rapportarsi con la complessità dello spazio urbano e con i singoli contesti culturali con cui entra in comunicazione.
Enzo Cucchi ha esposto in numerose mostre personali e partecipato a collettive nei più importanti musei italiani e stranieri, come la Kunsthalle di Basilea, il Guggenheim Museum di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli, Palazzo Reale a Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo, Villa Medici a Roma e il Musée d’art moderne de Saint-Etienne Métropole.
Ha partecipato inoltre alle più significative rassegne d’arte contemporanea internazionali, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia, documenta a Kassel e la Quadriennale d’arte di Roma.
Sue opere si trovano nelle maggiori collezioni museali a livello internazionale e nelle più prestigiose collezioni private.
L’esposizione presenta per la prima volta un percorso incentrato completamente sulla sua attività grafica e i suoi libri d’artista. Nella sua lunga carriera, Cucchi ha, infatti, sempre mostrato particolare cura e passione per la grafica, ma anche per l’oggetto libro-catalogo. In questa occasione la mostra affronta per la prima volta solo le opere grafiche del maestro marchigiano, in una visione tematico-cronologica.
L’esposizione s’inserisce nel filone dei “Maestri del XX secolo” con artisti che hanno lavorato anche in territorio ticinese e che sono quindi legati al genius loci – tema, questo, da sempre filo conduttore del lavoro di Cucchi.
In mostra vengono presentati cinquant’anni di attività grafica dell’artista: dal primo periodo degli anni ’70 a quello più articolato degli anni ‘80 e ‘90 che culmina con la realizzazione della decorazione della “Chiesa Santa Maria degli Angeli” progettata da Mario Botta sul Monte Tamaro. Le opere degli ultimi anni mettono poi in risalto un percorso creativo denso di ripensamenti, ricerche, documenti.
La mostra – a cura di Alessandro Cucchi, figlio dell’artista e curatore dell’Archivio di Enzo Cucchi, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina di Chiasso – presenta così per la prima volta i passaggi fondamentali della ricerca grafica di Enzo Cucchi su un ampio arco temporale che va dai primi anni Settanta sino al giorno d’oggi; pone altresì l’accento sul percorso creativo e sulle soluzioni sorprendenti adottate dall’artista, quali il molto grande e il molto piccolo.
I formati seguono regole imperscrutabili, fedeli alle immagini contenute; spesso diversi metodi di stampa convivono. I caratteri e le scritte a mano si alternano alle immagini di eroi delle campagne marchigiane, agli animali (cani, galli ecc.), alle colline e alle case che si nascondono tra le pieghe dei leporelli, negli angoli delle pagine e dei risvolti.
La grafica che si fa ricerca artistica consente di mettere a fuoco la volontà di Enzo Cucchi di cercare continuamente nuovi segni e una nuova metodologia dell’immagine. I libri sono da sempre la sua passione; Cucchi tradizionalmente segue tutti i dettagli dei suoi libri (anche dei cataloghi delle sue mostre), compresa la realizzazione artigianale degli stessi a piccola tiratura, la scelta dei materiali, le carte, la stampa finale.
Questa è per Cucchi un’occasione mirata a livello tematico-antologico per mostrare la bellezza espressa nelle varie tecniche di stampa dagli anni Settanta a oggi, il tutto fatto di carte, inchiostri, acidi e pietre: un aspetto esperienziale, quasi alchemico, nel senso della trasformazione, dove i materiali traducono la complessità che sottende alla ricerca grafica.
Enzo Cucchi, il più visionario tra gli artisti del movimento della Transavanguardia, sostiene che “se un’opera vuole definirsi come nuova allora deve contenere tutto il vecchio già prodotto, pensato, sofferto e digerito e, rifiutandolo, deve prodursi da quella cenere, che è solida però come fondamenta”. Ecco allora che nascono le sue grafiche, cariche di echi provenienti dalla sua terra d’origine, dalla cultura popolare, e al contempo impreziosite da un’esperienza di caratura artistica internazionale.
Il tratto è a volte nervoso, a volte sinuoso, ondeggiante, appeso a fili sottili di un’esistenza intensa, sconnessa, come racconta la recente biografia scritta da Carlos D’Ercole, ma anche attenta a non dimenticare che la fragilità, la precarietà, quando coniugate con la radice forte della “cenere solida” del passato, diventano forza espressiva, energia siderale che trasforma l’uomo in artista e interprete di quell’incertezza che anche Ettore Sottsass riteneva necessario ingrediente per coloro che, da creativi, non vogliono mai smettere di capire.
LA MOSTRA
L’esposizione è costituita da una lunga “spina dorsale” che si snoda al centro dello Spazio Officina di Chiasso per presentare ben 180 libri d’artista, cataloghi, libri-oggetto; da qui si diramano le grafiche, anche di grandi dimensioni, come pure le 21 piccole grafiche inedite (“Documenti”) realizzate appositamente per la mostra da Cucchi e stampate dallo Studio Lithos di Como (2017).
Si tratta di nuovi disegni con cui Enzo Cucchi ha voluto sperimentare nuove tecniche di collage: grafiche sulle quali sono stati applicati piccoli foglietti di carta (che sono a loro volta micrografiche) in un gioco di sovrapposizioni – una vera e propria ricerca sulla grafica, con immagini che rimandano al sacro e che serviranno anche allo sviluppo dell’iconologia di una futura chiesa che dovrebbe sorgere a Ferrara.
All’ingresso, ad accogliere i visitatori come grandi segni grafici, sono collocate 6 nuove sculture mai mostrate al pubblico: 5 dischi di metallo e cemento (“Senza titolo”, 2015) e un bronzo (“Senza titolo”, 2014) che rappresenta la costellazione dell’Orsa Maggiore. In quanto metalli che provengono dal calco, le nuove sculture ben si accompagnano alle grafiche presenti nell’esposizione, rievocando l’idea di multiplo.
In mostra anche grafiche ad acquaforte, litografia, serigrafia di grande e stupefacente formato e alcuni bozzetti a carboncino o carboncino e gessetto ad opera di Cucchi che riguardano le tarsie in cemento della “Chiesa Santa Maria degli Angeli”, progettata da Mario Botta sul Monte Tamaro e decorata dal maestro marchigiano; questi bozzetti vanno ulteriormente a rafforzare l’idea del genius loci, da sempre filo conduttore del lavoro di Cucchi.
Saranno inoltre presenti un quadro ad olio e un’opera in ceramica, come riferimento alla sfera artistica di Cucchi.
L’esposizione gode del patrocinio del Consolato generale d’Italia di Lugano ed è resa possibile grazie al Dicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino - Fondo Swisslos, della Fondazione Egidio e Mariangela Cattaneo - Monte Tamaro e dell’AGE SA, e di Valsangiacomo Vini (Mendrisio) come sponsor tecnico.
L’esposizione si avvale di importanti prestiti dal Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano (Collezione Cantone Ticino), dallo Studio Ettore Sottsass di Milano e dalla Collezione dell’artista, nonché della preziosa collaborazione con l’Associazione Lithos di Como, con la Collezione Arnaldo Sanna di Lentate sul Seveso, con la Galerie Bruno Bischofberger di Männedorf, con la Galleria Gioacchini di Ancona e con la Stamperia Bulla di Roma.
Si ringrazia la SUPSI-Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, e in particolare il Laboratorio cultura visiva del Dipartimento ambiente costruzioni e design, per la collaborazione nell’ambito del progetto grafico.
La mostra, nella modalità di “progetto integrato”, dopo la tappa allo Spazio Officina di Chiasso sarà ospitata ad Ancona presso la prestigiosa Mole Vanvitelliana, nella Sala Vanvitelli (15 ottobre - 15 dicembre 2017).
INAUGURAZIONE
L’inaugurazione della mostra “Enzo Cucchi. Cinquant’anni di grafica d’artista” ha luogo sabato 10 giugno 2017 alle ore 18.00 allo Spazio Officina di Chiasso, alla presenza di Paolo Marasca, Assessore Cultura, Politiche giovanili, Turismo di Ancona, di Davide Dosi, capo Dicastero Educazione e Attività culturali di Chiasso, del maestro Enzo Cucchi e dei curatori: Alessandro Cucchi, figlio dell’artista e curatore dell’Archivio di Enzo Cucchi, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina di Chiasso.
Un aperitivo sarà offerto a tutti i presenti.
CATALOGO BILINGUE (ITALIANO/INGLESE)
“Enzo Cucchi. Cinquant’anni di grafica d’artista. Fifty Years of Art Graphics”, a cura di Alessandro Cucchi e Nicoletta Ossanna Cavadini, con saggi dei curatori e di Brunella Antomarini, a corredo una ricca sezione iconografica, NERO, Roma, 2017, 24 x 24 cm, p. 282, CHF 30.- / Euro 30.
FILM IN MOSTRA
Villi Hermann, “Tamaro - Mario Botta e Enzo Cucchi - Pietre e Angeli” (Imago Film, 1998, 73’).
BIOGRAFIA ENZO CUCCHI
Considerato l’artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Enzo Cucchi (Morro d’Alba, Ancona, 1949) già dalla fine degli anni Settanta, trasferitosi a Roma e abbandonata momentaneamente la poesia per dedicarsi quasi esclusivamente alle arti visive, entra in contatto con gli artisti Francesco Clemente e Sandro Chia, con i quali instaurerà uno scambio dialettico e intellettuale.
Per Cucchi la pittura è mezzo di unione di più forme, di più concetti e materiali; si avvale dell’espressione invasiva del gesto, attraverso il quale la tela assurge a ricettacolo di immagini e pensieri, veicoli di un discorso frastagliato in mille sospensioni.
Simboli disparati, di matrice classica o onirica, strappati all’attualità o alla memoria, si sovrappongono e dialogano sul tessuto cromatico da cui sembrano emergere. La perdita delle coordinate spazio temporali e l’incursione continua nel territorio culturale e in quello delle emozioni coincidono con un uso indisciplinato dei colori – addensati poi stirati, violenti poi accennati – e con una sperimentazione ad ampio raggio delle tecniche artistiche, come pittura, ceramica, mosaico, fusione in bronzo.
L’interesse per l’interazione tra arti e discipline diverse ha portato l’artista a muoversi in ambiti differenti (dalle arti visive all’architettura, dal design alla moda) e a cogliere l’importanza e la fertilità di questi incontri. È da tali intuizioni che nascono le collaborazioni con Alessandro Mendini ed Ettore Sottsass per l’ideazione di progetti editoriali (“I disuguali”, progetto di Cucchi e Sottsass per l’edizione periodica di tavolette in ceramica), la realizzazione di opere a quattro mani e la condivisione di esperienze espositive.
Negli ultimi anni, l’artista ha realizzato appositamente per alcune città diverse opere permanenti: il mosaico per il Museum of Art di Tel Aviv; la ceramica monumentale per l’Ala Mazzoniana della Stazione Termini a Roma; i due lavori in ceramica per la Stazione Salvator Rosa, progettata da Mendini, nella metropolitana di Napoli; il mosaico per l’Aula delle udienze del nuovo Palazzo di Giustizia di Pescara; la recentissima “Fontana dei due soli” al porto antico di Ancona, che ha richiamato migliaia di spettatori in occasione dell’inaugurazione (giugno 2017). Sono lavori che dimostrano come l’attualità di un linguaggio fondato sul cortocircuito tra forza narrativa del segno e seduzione formale della materia possa rapportarsi con la complessità dello spazio urbano e con i singoli contesti culturali con cui entra in comunicazione.
Enzo Cucchi ha esposto in numerose mostre personali e partecipato a collettive nei più importanti musei italiani e stranieri, come la Kunsthalle di Basilea, il Guggenheim Museum di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli, Palazzo Reale a Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo, Villa Medici a Roma e il Musée d’art moderne de Saint-Etienne Métropole.
Ha partecipato inoltre alle più significative rassegne d’arte contemporanea internazionali, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia, documenta a Kassel e la Quadriennale d’arte di Roma.
Sue opere si trovano nelle maggiori collezioni museali a livello internazionale e nelle più prestigiose collezioni private.
10
giugno 2017
Enzo Cucchi – Cinquant’anni di grafica d’artista
Dal 10 giugno al 23 luglio 2017
disegno e grafica
Location
SPAZIO OFFICINA
Chiasso, Via Dante Alighieri, 6, (Mendrisio)
Chiasso, Via Dante Alighieri, 6, (Mendrisio)
Biglietti
Intero: CHF/Euro 7.-
Ridotto: CHF/Euro 5.-
Scolaresche e gruppi di minimo 15 persone: CHF/Euro 5.-
Gratuito: bambini fino a 7 anni, giornalisti, Passaporto Musei svizzeri, ICOM, Visarte, Aiap, associazione amici del m.a.x. museo
Entrata gratuita: ogni prima domenica del mese
Orario di apertura
Martedì–venerdì, ore 14.00–18.00
Sabato–domenica–aperture speciali, ore 10.00–12.00, 14.00–18.00
Lunedì chiuso
Aperture speciali
Giovedì 15 giugno 2017 (Corpus Domini)
Giovedì 29 giugno 2017 (SS. Pietro e Paolo)
ore 10.00–12.00, 14.00–18.00
Vernissage
10 Giugno 2017, 18.00
Autore
Curatore