L’artista marchigiano Enzo Cucchi, universalmente riconosciuto come il più istrionico esponente della Transavanguardia, torna ad esporre a Firenze a distanza di tre anni, ancora da Poggiali e Forconi.
La personale, alla presenza dell’artista, sarà inaugurata sabato 25 ottobre 2003 alle ore 18,00.
Assecondando l’estro di Cucchi la mostra è concepita fuori da ogni canone espositivo e creativo, fino a rappresentare un’autentica novità.
L’ambientazione presenta, in un gioco allestitivo realmente affascinante, una parte delle 34 cartelle con all’interno 8 immagini disegnate da Enzo Cucchi, stampate a mano da Romolo e Rosalba Bulla su quattordici mattoni di San Donato di Castelli per mezzo della serigrafia, il pochoir e altre tecniche.
Sei delle otto immagini sono state realizzate ognuna con due mattoni, gli altri due disegni sono stati stampati su un solo mattone che misura cm 29x14,5.
Edizione di 34 esemplari di cui: 30 esemplari firmati dall’artista e numerati con i numeri arabi, 4 esemplari firmati dall’artista e dedicati “ad personam”.
Il legame con la propria terra d’origine, fascinazione costante di tutta la produzione di Enzo Cucchi fino a farne uno dei tratti distintivi all’interno della Transavanguardia, si conserva, solidificandosi, nella scelta dei mattoni di San Donato di Castelli quale apologia del senso di radice e insieme di trasversalità della Transavanguardia che non opera cesure con il passato attingendovi, anzi, rabdomaticamente, tecniche, materiali e suggestioni.

Il catalogo della mostra contiene un’intervista, sorta di conversazione informale, di Lorenzo Poggiali all’artista e allo stampatore.