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Enzo Cucchi – Un sogno lungo tre sogni
In occasione della seconda edizione del Premio Pio Alferano, il Castello dell’Abate di Belvedere San Costabile-Castellabate (SA) ospiterà dal 3 al 25 agosto la mostra personale di Enzo Cucchi Un sogno lungo tre sogni curata da Vincenzo Mazzarella e Vittorio Sgarbi. L’evento è promosso dalla Fondazione Pio Alferano con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Comune di Castellabate.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Enzo Cucchi. Un sogno lungo tre sogni
Belvedere San Costabile-Castellabate (SA), Castello dell’Abate
3-25 agosto 2013
In occasione della seconda edizione del Premio Pio Alferano, il Castello dell’Abate di Belvedere San Costabile-Castellabate (SA) ospiterà dal 3 al 25 agosto la mostra personale di Enzo Cucchi Un sogno lungo tre sogni curata da Vincenzo Mazzarella e Vittorio Sgarbi. L’evento è promosso dalla Fondazione Pio Alferano con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Comune di Castellabate.
In mostra sculture in bronzo, in marmo e in ceramica, litografie tridimensionali e l’unico grande dipinto a olio Gatto scureggia: tutte opere recenti in un allestimento curato dall’artista stesso appositamente per il Castello dell’Abate.
In una breve guida per il visitatore, Vincenzo Mazzarella, che insieme a Sgarbi oltre alla mostra cura anche il catalogo, ci introduce così all’esposizione “La mostra di Enzo Cucchi è un viaggio iniziatico. Inizia con il vascello di bronzo. Con le teste dei cristi che lambiscono le onde delle nubi, (…) e continua con la bussola creata dal gatto, l’unico personaggio vivo. (…) Il mondo nuovo si fonda sulla storia e la storia è fatta di ricordi di morti. Viva è solo la materia dell’artista e le sue visioni non sono memento mori ma sono piccole visioni e astruse immagini”.
E nel suo testo Vittorio Sgarbi chiarisce “Nessun dubbio che l'opera di Enzo Cucchi si distingua, tra le esperienze artistiche degli ultimi trent'anni, per una fortissima tensione intellettuale. Nessuna illustrazione. Nessun racconto. Nessuna descrizione. La pittura di Cucchi è pensiero, idea. La sua materia è materia che pensa”. Per poi concludere “E Cucchi non può indulgere a ciò che noi vorremmo o a una nostra realtà interpretata. La sua forma è come il sensore di un terremoto: registra, non interpreta e non contrasta. Può venirne anche disperazione, dolore, turbamento. E questo Cucchi esprime”.
Catalogo in 500 esemplari numerati con testi di Vincenzo Mazzarella e Vittorio Sgarbi, disponibile negli spazi espositivi.
Enzo Cucchi. Un sogno lungo tre sogni
Belvedere San Costabile-Castellabate (SA) Castello dell’Abate
3-25 agosto 2013
Orari: 9.30-12.30, 18.30-24
Informazioni: +39097 4968216
UFFICIO STAMPA:
Paolo Cortese: +39393 9677822
cortesepaolo@hotmail.com francescaromana.o@gmail.com
Nino Ippolito: press@vittoriosgarbi.it
Monica Macchioni: macchioni.monica@tiscali.it
ENZO CUCCHI
Enzo Cucchi nasce nel 1949 a Morro d'Alba (Ancona). Si avvicina alla pittura da autodidatta, ma la sua iniziale passione è la poesia e nel 1976 pubblica la raccolta Il veleno è stato sollevato e trasportato. Nella seconda metà degli anni 70 riprende l'attività artistica, caratterizzata dal recupero di mezzi espressivi tradizionali della pittura ripensati attraverso inserti o appendici in ceramica. Nel 1979 è incluso da Achille Bonito Oliva tra i protagonisti della Transavanguardia italiana ed espone nella sezione Aperto'80 della 39. Biennale di Venezia curata dallo stesso Bonito Oliva insieme a Harald Szeemann. La riscoperta dei linguaggi popolari della sua terra d'origine e uno sguardo profondo alla Storia dell'arte diventano i poli attorno ai quali si sviluppa l'indagine di Cucchi, presentata nel 1982 a Documenta 7 di Kassel, nel 1983 alla 4. Biennale of Sydney e alla mostra Zeitgeist presso il Martin Gropius Bau di Belino che individua nel neoespressionismo lo "spirito del tempo". Nel ciclo del 1984 Vitebsk-Harar la riflessione di Cucchi si appunta su figure-chiave della cultura moderna: Kasimir Malevic, costretto a insegnare nell'accademia reazionaria di Marc Chagall a Vitesbk, e Arthur Rimbaud. Nello stesso anno Cucchi si trasferisce a Roma, città che diviene presto motivo ispiratore delle sue opere. La pittura barbarica e densa di materia dei primi anni lascia il posto a una ricerca più austera e concentrata, spesso monocromatica, caratterizzata dall'inserimento di pezzi di metallo o legno, come testimonia la retrospettiva organizzata dal Solomon R. Guggenheim Museum di New York nel 1986 e come lasciavano presagire le grandi sculture all'aperto realizzate a partire dal 1984. Incentrate sul disegno sono le personali tenute alla Kunsthalle di Bielefeld nel 1987 e al Carré d'Art di Nîmes nel 1991. La Biennale di Venezia del 1988 consacra definitivamente l'artista a livello internazionale. Nel 1989 Cucchi partecipa alle mostre Italian Art in the 20th Century alla Royal Academy of Arts di Londra e Le Magiciens de la Terre al Centre Georges Pompidou di Parigi. Firma scenografie per il Teatro dell'Opera di Roma, collabora con la Fondazione Orestiadi di Gibellina e con architetti di fama tra cui Mario Botta ed Ettore Sottsass. Il suo lavoro di artista si arricchisce di una feconda attività creativa in forma di testi scritti, spesso destinati ad accompagnare le sue mostre. Già presente alla 12. Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, nel 1997 è invitato a rappresentare l'Italia alla 47. Biennale di Venezia. Negli anni successivi si dedica ai mosaici e uno di essi, in seguito a concorso internazionale, nel 2004 è collocato all'interno del Palazzo di Giustizia di Pescara.
Dopo la retrospettiva del 2007 al Museo Correr di Venezia, nel 2009 Cucchi è al Museo di Capodimonte di Napoli con la mostra Costume interiore in cui riunisce pittura, disegno, scultura e architettura. Negli anni successivi s'interessa in particolare alla ceramica, e nel 2010 espone i suoi lavori al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.
Belvedere San Costabile-Castellabate (SA), Castello dell’Abate
3-25 agosto 2013
In occasione della seconda edizione del Premio Pio Alferano, il Castello dell’Abate di Belvedere San Costabile-Castellabate (SA) ospiterà dal 3 al 25 agosto la mostra personale di Enzo Cucchi Un sogno lungo tre sogni curata da Vincenzo Mazzarella e Vittorio Sgarbi. L’evento è promosso dalla Fondazione Pio Alferano con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Comune di Castellabate.
In mostra sculture in bronzo, in marmo e in ceramica, litografie tridimensionali e l’unico grande dipinto a olio Gatto scureggia: tutte opere recenti in un allestimento curato dall’artista stesso appositamente per il Castello dell’Abate.
In una breve guida per il visitatore, Vincenzo Mazzarella, che insieme a Sgarbi oltre alla mostra cura anche il catalogo, ci introduce così all’esposizione “La mostra di Enzo Cucchi è un viaggio iniziatico. Inizia con il vascello di bronzo. Con le teste dei cristi che lambiscono le onde delle nubi, (…) e continua con la bussola creata dal gatto, l’unico personaggio vivo. (…) Il mondo nuovo si fonda sulla storia e la storia è fatta di ricordi di morti. Viva è solo la materia dell’artista e le sue visioni non sono memento mori ma sono piccole visioni e astruse immagini”.
E nel suo testo Vittorio Sgarbi chiarisce “Nessun dubbio che l'opera di Enzo Cucchi si distingua, tra le esperienze artistiche degli ultimi trent'anni, per una fortissima tensione intellettuale. Nessuna illustrazione. Nessun racconto. Nessuna descrizione. La pittura di Cucchi è pensiero, idea. La sua materia è materia che pensa”. Per poi concludere “E Cucchi non può indulgere a ciò che noi vorremmo o a una nostra realtà interpretata. La sua forma è come il sensore di un terremoto: registra, non interpreta e non contrasta. Può venirne anche disperazione, dolore, turbamento. E questo Cucchi esprime”.
Catalogo in 500 esemplari numerati con testi di Vincenzo Mazzarella e Vittorio Sgarbi, disponibile negli spazi espositivi.
Enzo Cucchi. Un sogno lungo tre sogni
Belvedere San Costabile-Castellabate (SA) Castello dell’Abate
3-25 agosto 2013
Orari: 9.30-12.30, 18.30-24
Informazioni: +39097 4968216
UFFICIO STAMPA:
Paolo Cortese: +39393 9677822
cortesepaolo@hotmail.com francescaromana.o@gmail.com
Nino Ippolito: press@vittoriosgarbi.it
Monica Macchioni: macchioni.monica@tiscali.it
ENZO CUCCHI
Enzo Cucchi nasce nel 1949 a Morro d'Alba (Ancona). Si avvicina alla pittura da autodidatta, ma la sua iniziale passione è la poesia e nel 1976 pubblica la raccolta Il veleno è stato sollevato e trasportato. Nella seconda metà degli anni 70 riprende l'attività artistica, caratterizzata dal recupero di mezzi espressivi tradizionali della pittura ripensati attraverso inserti o appendici in ceramica. Nel 1979 è incluso da Achille Bonito Oliva tra i protagonisti della Transavanguardia italiana ed espone nella sezione Aperto'80 della 39. Biennale di Venezia curata dallo stesso Bonito Oliva insieme a Harald Szeemann. La riscoperta dei linguaggi popolari della sua terra d'origine e uno sguardo profondo alla Storia dell'arte diventano i poli attorno ai quali si sviluppa l'indagine di Cucchi, presentata nel 1982 a Documenta 7 di Kassel, nel 1983 alla 4. Biennale of Sydney e alla mostra Zeitgeist presso il Martin Gropius Bau di Belino che individua nel neoespressionismo lo "spirito del tempo". Nel ciclo del 1984 Vitebsk-Harar la riflessione di Cucchi si appunta su figure-chiave della cultura moderna: Kasimir Malevic, costretto a insegnare nell'accademia reazionaria di Marc Chagall a Vitesbk, e Arthur Rimbaud. Nello stesso anno Cucchi si trasferisce a Roma, città che diviene presto motivo ispiratore delle sue opere. La pittura barbarica e densa di materia dei primi anni lascia il posto a una ricerca più austera e concentrata, spesso monocromatica, caratterizzata dall'inserimento di pezzi di metallo o legno, come testimonia la retrospettiva organizzata dal Solomon R. Guggenheim Museum di New York nel 1986 e come lasciavano presagire le grandi sculture all'aperto realizzate a partire dal 1984. Incentrate sul disegno sono le personali tenute alla Kunsthalle di Bielefeld nel 1987 e al Carré d'Art di Nîmes nel 1991. La Biennale di Venezia del 1988 consacra definitivamente l'artista a livello internazionale. Nel 1989 Cucchi partecipa alle mostre Italian Art in the 20th Century alla Royal Academy of Arts di Londra e Le Magiciens de la Terre al Centre Georges Pompidou di Parigi. Firma scenografie per il Teatro dell'Opera di Roma, collabora con la Fondazione Orestiadi di Gibellina e con architetti di fama tra cui Mario Botta ed Ettore Sottsass. Il suo lavoro di artista si arricchisce di una feconda attività creativa in forma di testi scritti, spesso destinati ad accompagnare le sue mostre. Già presente alla 12. Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, nel 1997 è invitato a rappresentare l'Italia alla 47. Biennale di Venezia. Negli anni successivi si dedica ai mosaici e uno di essi, in seguito a concorso internazionale, nel 2004 è collocato all'interno del Palazzo di Giustizia di Pescara.
Dopo la retrospettiva del 2007 al Museo Correr di Venezia, nel 2009 Cucchi è al Museo di Capodimonte di Napoli con la mostra Costume interiore in cui riunisce pittura, disegno, scultura e architettura. Negli anni successivi s'interessa in particolare alla ceramica, e nel 2010 espone i suoi lavori al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.
03
agosto 2013
Enzo Cucchi – Un sogno lungo tre sogni
Dal 03 al 25 agosto 2013
arte contemporanea
Location
CASTELLO DELL’ABATE
Castellabate, Via Castello, (Salerno)
Castellabate, Via Castello, (Salerno)
Orario di apertura
9.30-12.30, 18.30-24
Autore
Curatore