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Enzo Esposito – Opere su carta
Una selezione accurata di opere su carta e cartone intelato mettono in luce la continuità pittorica che lega i vari periodi pittorici dell’artista Enzo Esposito. Il segno improvviso, lineare, contorto, guizzante nel ritmo di perimetri improbabili, è enfatizzato dai colori solari o carichi d’incanto.
Comunicato stampa
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La galleria Eventinove presenta, nella personale di Enzo Esposito, una selezione di opere su carta e cartone intelato che evidenziano la recente evoluzione artistica dell’artista nonché la continuità pittorica che esiste tra una produzione e l’altra.
Le carte, talvolta di formati insoliti, mostrano campiture cromatiche ampie distribuite con andamento verticale dall’alto verso il basso.
In queste, la superficie neutra di partenza resta a tratti nuda e visibile, per esaltare il segno grafico che l’artista soppesa con attenzione rinnovata. Il gesto appare ‘come da tradizione’ rapido e istintivo ma in realtà le sue composizioni sono calcolate anche nelle minime tracce di pigmento. La carta a volte è trattata come materia prima, disgregata nelle scalfiture della materia, in altri casi è ripiegata come un’antica mappa che racchiude storie sepolte, umori cromatici dentro un velo di
luce nei quali la vigorosa pittura astratta attira gli sguardi dei visitatori con un’esplosione di colori, segni e gesti.
Il segno è improvviso, lineare oppure contorto, rappreso o guizzante nel ritmo di improbabili perimetri.
Lo spazio pittorico si articola attraverso materiali diversi che evadono i confini della tela e aggiungono densità alla superficie; colori e segni sembrano nascere da un ‘fuoco visivo’, un semplice ideogramma, una sorta di porta attorno a cui ruota il sistema pittorico del quadro.
I timbri sontuosi, le materie tiepide e morbide si riscaldano negli aranci solari, si raffreddano nei gialli, sprofondano nei blu psichici e sono pervase dai bianchi carichi d’incanto e da grigi impalpabili.
_____________________________________________________________
Enzo Esposito, nato a Benevento nel 1946, dal 1980 vive e lavora a Milano.
Dopo una prima fase di maturazione in un clima di arte concettuale seguita da un breve periodo di uso del mezzo fotografico, è uno tra i pochi artisti in Italia ad intuire, alla fine degli anni Settanta, il passaggio dall’arte concettuale alla pittura attraverso gli ‘ambienti’. Del 1977 sono le prime installazioni: pitture eseguite direttamente sulle pareti delle gallerie dove la messinscena del colore, quasi incandescente, crea forti coinvolgimenti emozionali.
E’ esponente di spicco dei Nuovi Nuovi, gruppo fondato da Renato Barilli agli inizi degli anni Ottanta. Sono di questo periodo le tele di grandi dimensioni, quasi omaggio a Kandinskij ma con coraggiose fuoriuscite dalla superficie della tela. Il periodo successivo è segnato da un espressionismo astratto che si esprime attraverso accese luminosità coloristiche a campiture sempre più ampie sorrette da un’idea di geometria nascosta.
Esposito ha partecipato ad importanti rassegne internazionali e i suoi lavori sono esposti in numerose città italiane ed estere.
Le carte, talvolta di formati insoliti, mostrano campiture cromatiche ampie distribuite con andamento verticale dall’alto verso il basso.
In queste, la superficie neutra di partenza resta a tratti nuda e visibile, per esaltare il segno grafico che l’artista soppesa con attenzione rinnovata. Il gesto appare ‘come da tradizione’ rapido e istintivo ma in realtà le sue composizioni sono calcolate anche nelle minime tracce di pigmento. La carta a volte è trattata come materia prima, disgregata nelle scalfiture della materia, in altri casi è ripiegata come un’antica mappa che racchiude storie sepolte, umori cromatici dentro un velo di
luce nei quali la vigorosa pittura astratta attira gli sguardi dei visitatori con un’esplosione di colori, segni e gesti.
Il segno è improvviso, lineare oppure contorto, rappreso o guizzante nel ritmo di improbabili perimetri.
Lo spazio pittorico si articola attraverso materiali diversi che evadono i confini della tela e aggiungono densità alla superficie; colori e segni sembrano nascere da un ‘fuoco visivo’, un semplice ideogramma, una sorta di porta attorno a cui ruota il sistema pittorico del quadro.
I timbri sontuosi, le materie tiepide e morbide si riscaldano negli aranci solari, si raffreddano nei gialli, sprofondano nei blu psichici e sono pervase dai bianchi carichi d’incanto e da grigi impalpabili.
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Enzo Esposito, nato a Benevento nel 1946, dal 1980 vive e lavora a Milano.
Dopo una prima fase di maturazione in un clima di arte concettuale seguita da un breve periodo di uso del mezzo fotografico, è uno tra i pochi artisti in Italia ad intuire, alla fine degli anni Settanta, il passaggio dall’arte concettuale alla pittura attraverso gli ‘ambienti’. Del 1977 sono le prime installazioni: pitture eseguite direttamente sulle pareti delle gallerie dove la messinscena del colore, quasi incandescente, crea forti coinvolgimenti emozionali.
E’ esponente di spicco dei Nuovi Nuovi, gruppo fondato da Renato Barilli agli inizi degli anni Ottanta. Sono di questo periodo le tele di grandi dimensioni, quasi omaggio a Kandinskij ma con coraggiose fuoriuscite dalla superficie della tela. Il periodo successivo è segnato da un espressionismo astratto che si esprime attraverso accese luminosità coloristiche a campiture sempre più ampie sorrette da un’idea di geometria nascosta.
Esposito ha partecipato ad importanti rassegne internazionali e i suoi lavori sono esposti in numerose città italiane ed estere.
13
novembre 2008
Enzo Esposito – Opere su carta
Dal 13 novembre 2008 al 31 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA EVENTINOVE
Torino, Via Della Rocca, 36, (Torino)
Torino, Via Della Rocca, 36, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 13 - 19,30
Vernissage
13 Novembre 2008, ore 18,30
Autore
Curatore