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Enzo Minarelli – S.O.S. del Sosia. Opere inedite 1977-2017
Mostra personale di Enzo Minarelli
Comunicato stampa
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Enzo Minarelli - S.O.S. del Sosia
opere inedite 1977-2017
-----------------
Per introdurre questa mostra, così a ridosso dell’antologica Il peso delle parole, opere visuali 1974-2016 [GAM di Cento, a cura di Valerio Dehò, Trieste, Edizioni Juliet, 2016], mi servirò semplicemente di alcune frasi estrapolate da un autore che seguo con passione, Philippe Aureolus Teophrastus Bombast di Hohenheim detto Paracelso, (1493-1541).
“I pensieri sono azioni”, oppure come ho trovato in due testi suoi “pensare è agire”, ciò potrebbe spingere il lettore superficiale verso un’idea di inazione, cullandosi dentro i meandri della mente. S’intende, invece, l’esatto contrario, l’azione presuppone la riflessione, prima di creare un poema visuale, occorre quindi riflettere, ragionare, capire dove si sta andando e soprattutto cosa si sta facendo, quali materiali, quali tecniche adottare, perché, ecco la seconda citazione da Paracelso, “l’esteriorità è la madre dell’interiorità”. Un interno pieno si riversa sempre con altrettanta pienezza verso l’esterno, viceversa se l’interno è vuoto, l’esterno lo rispecchia pienamente.
Una bellezza esteriore è la conseguenza di una bellezza interiore.
Non c’è poema visuale che non abbia un suo percorso ontologico, nella sua consapevolezza intrinseca di colpire il bersaglio, una volta esso sia stato individuato.
Mi piace affermare con Paracelso, ecco la sua terza ed ultima citazione, che “se nel sapere non c’è l’uomo, le cosiddette arti sono morte”. Ad ulteriore riprova che questi lavori visivi, ma potrei anche usare, ampliando il concetto, l’aggettivo «sperimentali», non sono il frutto di improvvisazioni istintive né meri intrattenimenti ludici, al contrario, hanno la pretesa di mirare direttamente alla Grande Comunicazione, quella che gli accademici poco accorti ed eccessivamente tradizionalisti, riservano solo alla Letteratura con la l maiuscola.
Ho scelto per questa personale un titolo intraverbale, S.O.S. del Sosia, appunto, per dimostrare la vivacità e, se volete, la longevità di certa poesia visuale, che, esplosa nei primi Sessanta, è stata da sempre considerata una sorella minore della Poesia Lineare Ufficiale, invece, soprattutto dopo l’esplosione informatica che sembrava aver annientato la strumentazione manuale ritenuta obsoleta e retrograda, essa ha saputo riproporre la sua centralità. Questa mostra ne è l’ennesimo esempio.
giugno-dicembre 2017
opere inedite 1977-2017
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Per introdurre questa mostra, così a ridosso dell’antologica Il peso delle parole, opere visuali 1974-2016 [GAM di Cento, a cura di Valerio Dehò, Trieste, Edizioni Juliet, 2016], mi servirò semplicemente di alcune frasi estrapolate da un autore che seguo con passione, Philippe Aureolus Teophrastus Bombast di Hohenheim detto Paracelso, (1493-1541).
“I pensieri sono azioni”, oppure come ho trovato in due testi suoi “pensare è agire”, ciò potrebbe spingere il lettore superficiale verso un’idea di inazione, cullandosi dentro i meandri della mente. S’intende, invece, l’esatto contrario, l’azione presuppone la riflessione, prima di creare un poema visuale, occorre quindi riflettere, ragionare, capire dove si sta andando e soprattutto cosa si sta facendo, quali materiali, quali tecniche adottare, perché, ecco la seconda citazione da Paracelso, “l’esteriorità è la madre dell’interiorità”. Un interno pieno si riversa sempre con altrettanta pienezza verso l’esterno, viceversa se l’interno è vuoto, l’esterno lo rispecchia pienamente.
Una bellezza esteriore è la conseguenza di una bellezza interiore.
Non c’è poema visuale che non abbia un suo percorso ontologico, nella sua consapevolezza intrinseca di colpire il bersaglio, una volta esso sia stato individuato.
Mi piace affermare con Paracelso, ecco la sua terza ed ultima citazione, che “se nel sapere non c’è l’uomo, le cosiddette arti sono morte”. Ad ulteriore riprova che questi lavori visivi, ma potrei anche usare, ampliando il concetto, l’aggettivo «sperimentali», non sono il frutto di improvvisazioni istintive né meri intrattenimenti ludici, al contrario, hanno la pretesa di mirare direttamente alla Grande Comunicazione, quella che gli accademici poco accorti ed eccessivamente tradizionalisti, riservano solo alla Letteratura con la l maiuscola.
Ho scelto per questa personale un titolo intraverbale, S.O.S. del Sosia, appunto, per dimostrare la vivacità e, se volete, la longevità di certa poesia visuale, che, esplosa nei primi Sessanta, è stata da sempre considerata una sorella minore della Poesia Lineare Ufficiale, invece, soprattutto dopo l’esplosione informatica che sembrava aver annientato la strumentazione manuale ritenuta obsoleta e retrograda, essa ha saputo riproporre la sua centralità. Questa mostra ne è l’ennesimo esempio.
giugno-dicembre 2017
13
gennaio 2018
Enzo Minarelli – S.O.S. del Sosia. Opere inedite 1977-2017
Dal 13 al 28 gennaio 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Orario di apertura
dal mercoledì al venerdì 17.00-20.00; sabato e festivi: 11.00-12.30 e 17.00-20.00; chiuso il lunedì e martedì
Vernissage
13 Gennaio 2018, ore 18.00
Autore
Curatore