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Equinozio d’Autunno 2016
Come l’equinozio si ripete nel corso del tempo segnando il passaggio da una stagione all’altra, così la mostra “Equinozio d’autunno” ritorna, dopo sei anni, al Castello di Rivara, ancora più ricca e suggestiva. Franz Paludetto, oggi come allora, ha individuato una nuova generazione di artisti per festeggiare l’evento astronomico che rende la notte uguale al giorno
Comunicato stampa
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Come ogni anno, domenica 20 settembre, al Castello di Rivara - Museo d’Arte Contemporanea, Franz Paludetto inaugurerà “Equiniozio d’Autunno” la mostra che chiude la stagione espositiva e quest’anno festeggia i tre decenni di attività del Castello.
Trent’anni dopo il 1985 quando, insieme all’amico Aldo Mondino, Franz scoprì l’esistenza del Castello (allora in condizioni che soltanto un “pioniere visionario” avrebbe potuto proiettare nell’immagine che oggi abbiamo negli occhi) e decise di trasformarlo nella sede principale della sua attività di gallerista, curatore, mentore, scopritore di talenti.
Trent’anni di esperienze appassionate, di storia dell’arte, di vita. Il Castello si è arricchito di una immane quantità di tracce, di segni di quei numerosi e significativi passaggi umani ed artistici che si sono susseguiti, conferendo a quel luogo un fascino ed un valore incommensurabili.
Come dimenticare le mostre “Sei Artisti Tedeschi” del 1989 (con le opere di Stephan Balkenhol, Bernd&Hilla Becher, Isa Genzken, ..); “Itinerari” del 1991 (con la sala di Felix Gonzalez-Torres); “Viaggio a Los Angeles” del 1992 (vengono presentate per la prima volta in Italia la “Giostra” di Charles Ray, la “Bang-Bang Room” di Paul McCarty ed i lavori – Disegni – di Raymond Pettibon); la mostra “Una Domenica a Rivara” del 1992 (di cui è ancora visibile l’azione/installazione “La Fuga” di Maurizio Cattelan) e le mostre personali di Aldo Mondino (1985-1991-2005), Gianni Piacentino (1988), Dan Graham (1991), Gordon Matta Clarck (1991), August Sander (1992), Paul Thek (1992), Allan McCollum (1993), Joseph Beuys (1993), Candida Höfer (1994), Pia Stadtbäumer (1995-2007-2010), Hermann Pitz (1990-1997-2012) e Sergio Ragalzi (1988-1998-2010), …
Del resto, tornando alle coincidenze, circa centotrent’anni prima, in quello stesso spazio, si consumava una storia con moltissime analogie rispetto a quella di Franz e dei suoi artisti: l’istrionico artista ed intellettuale Carlo Pittara, infatti, innamoratosi del luogo, chiamava a sé un cenacolo di artisti provenienti da diverse parti di quella che di lì a poco sarebbe stata l’Italia e da altri Paesi europei, dando vita ad un vero e proprio movimento artistico e culturale di respiro internazionale.
Nello stesso spirito internazionale, ma con sguardo calato sulle esperienze maturate in ambito italiano, Franz mette oggi a disposizione del territorio quel patrimonio enorme costituito dalle opere del Museo d’Arte Italiana, ospitato nel Castello Medievale (o Castel Vecchio) del complesso di Rivara, arricchito da nuove room installation, a cura degli artisti che hanno animato il movimento torinese tra gli anni ’80 ed oggi, come Francesco Sena (Una sola vita), Sergio Ragalzi (Black-Out), Domenico Borrelli (Zero gradi), Paolo Grassino (T), Nicus Lucà (Insulti), Maura Banfo (La Torre dei Sogni), Paolo Leonardo (Urban Icons), Adriano Campisi (Un gesto irriducibile), Carlo D'Oria (Interferenze), Enzo Bodinizzo (Decima), Bartolomeo Migliore (The Circle Soundz), Salvatore Astore (Amnesia), Jessica Carroll (Pianta Acquatica), Alessandro Bulgini (Decoro Urbano…), Bepi Ghiotti (Compensating Filters), Plinio Martelli (Non c'è il tempo di morire) e Pierluigi Pusole (I.S.D.), Nicola Bolla e nuovi giovani proposte come quelle di Valeria Vaccaro (What remains ) e Simone Benedetto (Together Alone) Nazareno Biondo (We are Suffocated)
Una storia complessa lunga trent’anni, nata sotto la buona stella di un significativo precedente storico, raccontata da Franz Paludetto per essere “restituita” al luogo caleidoscopico che l’ha resa possibile.
Hanno dato il loro contributo e sostegno in questi primi trent’anni: Jean-Cristophe Ammann, Mirella Bandini, Renato Barilli, Heinz Baumüller, Luca Beatrice, Giorgina Bertolino, Sebastiano Brizio, Daniel Buchholz, Benjamin H.D. Buchloh, Herbert Burkett, Kate Bush, Dan Cameron, Pierandrea Casati, Saretto Cincinelli, Gail Cochrane, Vittoria Coen, Claudia Colasanti Canovi, Emanuela De Cecco, Alessandro Demma, Edoardo Di Mauro, Paolo Fossati, Alan Friedman, Rudi Fuchs, Alessandra Galletta, Albino Galvano, Olga Gambari, Elio Grazioli, Marlis Grùterich, Martin Hentschel, Fritz Heubach, Anthony Iannacci, Roberto Lambarelli, Corrado Levi, Dirk Lukow, Kate Macfarlane, Gregorio Magnani, Robert Nickas, Hans-UIrich Obrist, Luca Piciocchi, Francesco Poli, Anne Rorimer, Gabriella Serusi, Serena Simoni, Raimund Stecker, Ursula Trüdenbach, Giorgio Verzotti, Marisa Vescovo, Angela Vettese, Vera Vita Gioia, Emilio Villa, Benjamin Weil, Denys Zacharopoulos, Alberto Zanchetta…
Hanno lasciato a Rivara una traccia della loro presenza artisti come: Mario Airó, Stefano Arienti, John M. Armleder, Polly Apfelbaum, Salvatore Astore, Michael Bach, Stephan Balkenhol, Gisela Bullacher, Angela Bulloch, Miriam Cahn, Oreste Canalini, Maurizio Cattelan, Umberto Cavenago, Giorgio Ciam, Elvio Chiricozzi, Maureen Connor, Grenville Davey, Anke Doberauer, Jürgen Drescher, Ulrich Erben, Andreas Exner, Sylvie Fleury, Dominique Gonzales-Foerster, Peter Friedl, Felix Gonzalez-Torres, Dan Graham, Candida Höfer, Honert Martin, Michael Landy, Nicus Lucá, Eva Marisaldi, Marco Mazzucconi, Gordon Matta-Clark, Plinio Martelli, Matthew McCaslin, Allan McCollum, Paul McCarthy, Aldo Mondino, Hermann Nitsch, Marcel Odenbach, Julian Opie, Daniela Perego, Raymond Pettibon, Gianni Piacentino, Hermann Pitz, Bernhard Prinz, Pierluigi Pusole, Sergio Ragalzi Charles Ray Paul Renner, Wiebke Siem, Wolfgang Schlegel, Pia Stadtbäumer, Rudolf Stingel, Andreas Schön, Michael van Ofen, Maurizio Vetrugno, Luca Vitone, …
Trent’anni dopo il 1985 quando, insieme all’amico Aldo Mondino, Franz scoprì l’esistenza del Castello (allora in condizioni che soltanto un “pioniere visionario” avrebbe potuto proiettare nell’immagine che oggi abbiamo negli occhi) e decise di trasformarlo nella sede principale della sua attività di gallerista, curatore, mentore, scopritore di talenti.
Trent’anni di esperienze appassionate, di storia dell’arte, di vita. Il Castello si è arricchito di una immane quantità di tracce, di segni di quei numerosi e significativi passaggi umani ed artistici che si sono susseguiti, conferendo a quel luogo un fascino ed un valore incommensurabili.
Come dimenticare le mostre “Sei Artisti Tedeschi” del 1989 (con le opere di Stephan Balkenhol, Bernd&Hilla Becher, Isa Genzken, ..); “Itinerari” del 1991 (con la sala di Felix Gonzalez-Torres); “Viaggio a Los Angeles” del 1992 (vengono presentate per la prima volta in Italia la “Giostra” di Charles Ray, la “Bang-Bang Room” di Paul McCarty ed i lavori – Disegni – di Raymond Pettibon); la mostra “Una Domenica a Rivara” del 1992 (di cui è ancora visibile l’azione/installazione “La Fuga” di Maurizio Cattelan) e le mostre personali di Aldo Mondino (1985-1991-2005), Gianni Piacentino (1988), Dan Graham (1991), Gordon Matta Clarck (1991), August Sander (1992), Paul Thek (1992), Allan McCollum (1993), Joseph Beuys (1993), Candida Höfer (1994), Pia Stadtbäumer (1995-2007-2010), Hermann Pitz (1990-1997-2012) e Sergio Ragalzi (1988-1998-2010), …
Del resto, tornando alle coincidenze, circa centotrent’anni prima, in quello stesso spazio, si consumava una storia con moltissime analogie rispetto a quella di Franz e dei suoi artisti: l’istrionico artista ed intellettuale Carlo Pittara, infatti, innamoratosi del luogo, chiamava a sé un cenacolo di artisti provenienti da diverse parti di quella che di lì a poco sarebbe stata l’Italia e da altri Paesi europei, dando vita ad un vero e proprio movimento artistico e culturale di respiro internazionale.
Nello stesso spirito internazionale, ma con sguardo calato sulle esperienze maturate in ambito italiano, Franz mette oggi a disposizione del territorio quel patrimonio enorme costituito dalle opere del Museo d’Arte Italiana, ospitato nel Castello Medievale (o Castel Vecchio) del complesso di Rivara, arricchito da nuove room installation, a cura degli artisti che hanno animato il movimento torinese tra gli anni ’80 ed oggi, come Francesco Sena (Una sola vita), Sergio Ragalzi (Black-Out), Domenico Borrelli (Zero gradi), Paolo Grassino (T), Nicus Lucà (Insulti), Maura Banfo (La Torre dei Sogni), Paolo Leonardo (Urban Icons), Adriano Campisi (Un gesto irriducibile), Carlo D'Oria (Interferenze), Enzo Bodinizzo (Decima), Bartolomeo Migliore (The Circle Soundz), Salvatore Astore (Amnesia), Jessica Carroll (Pianta Acquatica), Alessandro Bulgini (Decoro Urbano…), Bepi Ghiotti (Compensating Filters), Plinio Martelli (Non c'è il tempo di morire) e Pierluigi Pusole (I.S.D.), Nicola Bolla e nuovi giovani proposte come quelle di Valeria Vaccaro (What remains ) e Simone Benedetto (Together Alone) Nazareno Biondo (We are Suffocated)
Una storia complessa lunga trent’anni, nata sotto la buona stella di un significativo precedente storico, raccontata da Franz Paludetto per essere “restituita” al luogo caleidoscopico che l’ha resa possibile.
Hanno dato il loro contributo e sostegno in questi primi trent’anni: Jean-Cristophe Ammann, Mirella Bandini, Renato Barilli, Heinz Baumüller, Luca Beatrice, Giorgina Bertolino, Sebastiano Brizio, Daniel Buchholz, Benjamin H.D. Buchloh, Herbert Burkett, Kate Bush, Dan Cameron, Pierandrea Casati, Saretto Cincinelli, Gail Cochrane, Vittoria Coen, Claudia Colasanti Canovi, Emanuela De Cecco, Alessandro Demma, Edoardo Di Mauro, Paolo Fossati, Alan Friedman, Rudi Fuchs, Alessandra Galletta, Albino Galvano, Olga Gambari, Elio Grazioli, Marlis Grùterich, Martin Hentschel, Fritz Heubach, Anthony Iannacci, Roberto Lambarelli, Corrado Levi, Dirk Lukow, Kate Macfarlane, Gregorio Magnani, Robert Nickas, Hans-UIrich Obrist, Luca Piciocchi, Francesco Poli, Anne Rorimer, Gabriella Serusi, Serena Simoni, Raimund Stecker, Ursula Trüdenbach, Giorgio Verzotti, Marisa Vescovo, Angela Vettese, Vera Vita Gioia, Emilio Villa, Benjamin Weil, Denys Zacharopoulos, Alberto Zanchetta…
Hanno lasciato a Rivara una traccia della loro presenza artisti come: Mario Airó, Stefano Arienti, John M. Armleder, Polly Apfelbaum, Salvatore Astore, Michael Bach, Stephan Balkenhol, Gisela Bullacher, Angela Bulloch, Miriam Cahn, Oreste Canalini, Maurizio Cattelan, Umberto Cavenago, Giorgio Ciam, Elvio Chiricozzi, Maureen Connor, Grenville Davey, Anke Doberauer, Jürgen Drescher, Ulrich Erben, Andreas Exner, Sylvie Fleury, Dominique Gonzales-Foerster, Peter Friedl, Felix Gonzalez-Torres, Dan Graham, Candida Höfer, Honert Martin, Michael Landy, Nicus Lucá, Eva Marisaldi, Marco Mazzucconi, Gordon Matta-Clark, Plinio Martelli, Matthew McCaslin, Allan McCollum, Paul McCarthy, Aldo Mondino, Hermann Nitsch, Marcel Odenbach, Julian Opie, Daniela Perego, Raymond Pettibon, Gianni Piacentino, Hermann Pitz, Bernhard Prinz, Pierluigi Pusole, Sergio Ragalzi Charles Ray Paul Renner, Wiebke Siem, Wolfgang Schlegel, Pia Stadtbäumer, Rudolf Stingel, Andreas Schön, Michael van Ofen, Maurizio Vetrugno, Luca Vitone, …
24
settembre 2016
Equinozio d’Autunno 2016
Dal 24 settembre al 06 novembre 2016
arte contemporanea
Location
CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA – CASTELLO DI RIVARA
Rivara, Piazza Casimiro Sillano, 2, (Torino)
Rivara, Piazza Casimiro Sillano, 2, (Torino)
Biglietti
intero 10 €
ridotto 5 €
Orario di apertura
sabato e domenica 10.00 -13.00 | 14.00 – 18.00 o su appuntamento
Vernissage
24 Settembre 2016, ore 16 - domenica 25 ore 10:30
Autore
Curatore