Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ercole Drei – Scultore a Roma
In mostra le opere dell’artista faentino di nascita ma romano d’adozione che a Roma ha lasciato alcune delle sue opere più note
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A distanza di molti anni dall’ultima mostra istituzionale in onore di Ercole Drei (Faenza 1886 – Roma 1973) Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali promuove l’esposizione ideata dall’Associazione Amici di Villa Strohl–Fern “Ercole Drei. Scultore a Roma”, a cura di Bianca Maria Santese e Giovanna Caterina de Feo, organizzata da Zètema Progetto Cultura, dal 5 maggio al 25 settembre 2011 al Museo Pietro Canonica a Villa Borghese.
Scultore, pittore e disegnatore sensibilissimo Drei, faentino di nascita ma romano di adozione, è stato capace di esprimere con la medesima intensità il proprio temperamento sia nelle grandi opere eseguite per la committenza pubblica – alla città di Roma ha lasciato alcune delle sue opere più note – sia nelle piccole sculture apprezzate da amatori d’arte e destinate all’uso privato.
Del primo periodo, ancora legato al Simbolismo e al clima tardo Liberty respirato nella natia Faenza, sono esposti in mostra la statuetta in bronzo Estasi d’Amore, il Ritratto di amica e la Danzatrice con il cerchio, tutte opere all’incirca del 1913, quest’ultimo lavoro esposto a Roma alla Mostra della Secessione nel 1914.
Seguono poi Titti, un bronzo del 1921 che molto bene esprime le sue capacità di ritrattista sensibile, la più tarda Saffo (1934), il bozzetto della statua in marmo omonima inviata alla Quadriennale nel 1935, che oggi si trova a Forest Lawn, Los Angeles (USA) e le opere degli anni Cinquanta, quando Drei prosegue la propria indagine sul nudo femminile: Vanità (1954), Diana Cacciatrice (1955), La Poesia (1955), il Passo di danza (1958) e il secondo bozzetto de La Primavera (1966).
Non mancano le testimonianze dell’interesse dello scultore per le arti decorative con i bronzi Coppa con le rondini (1921–25) e Coppa con figura alata (1930), interesse espresso anche nella ceramica, e qui rappresentato dal Ratto di Europa realizzata dal ceramista faentino Anselmo Bucci.
Oltre a queste sculture vengono proposti alcuni dipinti scelti tra quelli più noti, quali il Ritratto della moglie in costume (1925), che ritrae la giovane moglie Margherita Montanari con abito da dama di primo Ottocento, La Famiglia (1926), Interno dello studio (1926), Il Pino di Villa Strohl-Fern (1930) e i Cancelli di Villa Borghese (1930).
Completano la mostra 16 disegni realizzati a matita o a carboncino dai primi del Novecento agli anni Cinquanta, nei quali l’artista indaga il nudo maschile e femminile e un video ove si possono apprezzare e identificare le sculture realizzate per la città di Roma: Il Lavoro e il Risparmio (1924), scultura posta a destra del frontone del Palazzo dei Beni Stabili a Roma in Via del Corso, la Targa per la regina Margherita in via Veneto (1927), la grande statua di Ercole allo stadio dei Marmi (1931), il Monumento a Alfredo Oriani posto in Via della Domus Aurea a Colle Oppio (1935), i quattro bassorilievi per il ponte Duca d'Aosta (1939) e la stele Il lavoro dei campi realizzata per l’E42 tra il 1940 e il 1942 ma posta in opera all’EUR solo nel 1962.
Il Museo Pietro Canonica, immerso nel verde di Villa Borghese, costituisce un’importante testimonianza del modello museografico delle case d’artista, che ha mantenuto intatte nel tempo le sue caratteristiche originali. Era il 1927 e Canonica, artista già famoso, non casualmente scelse come abitazione e atelier il grande edificio di Villa Borghese, zona la cui vocazione a sede di prestigiose istituzioni culturali e di studi d’artista era già da tempo consolidata.
Ospitare qui la mostra su Ercole Drei significa anche proseguire l’attività, avviata nel 2010 con la mostra su Attilio Selva, di approfondimento dello studio sugli artisti, prevalentemente non romani, che operarono a Roma nel primo cinquantennio del secolo scorso e gravitarono negli atelier e nelle accademie della zona compresa tra Villa Strohl-Fern, Valle Giulia e Villa Medici.
Ercole Drei. Nota biografica
Nato a Faenza nel 1886, Ercole Drei dopo aver studiato presso la Scuola di Arti e Mestieri a Faenza sotto la guida di Antonio Berti, appena sedicenne entra a far parte del cenacolo che si riuniva intorno alla figura di Domenico Baccarini insieme a Francesco Nonni, Raffaele Ugonia, Giovanni Guerrini, e Domenico Rambelli.
Nel 1905 si iscrive all'Accademia di Belle Arti a Firenze col maestro Augusto Rivalta e conosce Giuseppe Fattori, del quale esegue nel 1907 un busto in bronzo. Vincitore del premio Baruzzi per la scultura nel 1910, nel 1912 prende parte per la prima volta alla Biennale di Venezia e l'anno seguente è vincitore del concorso del Pensionato Artistico Nazionale, che lo conduce a Roma nel 1913. Dopo la Prima Guerra mondiale entra in contatto con il clima del “ritorno all’ordine” e con il gruppo di artisti del Novecento Italiano ospitati negli atelier di Villa Strohl–Fern, il luogo dove l’artista ha vissuto e lavorato dal 1921 alla sua morte .
Luogo di ispirazione privilegiato, la Villa Strohl–Fern è il frutto dell’idea utopica di Alfred Wilhelm Strohl (Sainte Marie aux Mines 1847 – Roma 1927), un gentiluomo alsaziano, pittore, scultore, musicista e scrittore che, dopo la guerra franco – prussiana, giungeva a Roma come esule e, nel 1879, acquistava un terreno di circa 80.000 mq situato tra Villa Borghese, Villa Poniatowski e la Porta del Popolo che tuttora costituisce un esempio unico a Roma di giardino romantico.
Dopo la Grande Guerra, con la riconferma del Pensionato, riprende la sua attività orientandosi anche verso la scultura monumentale, nell’esercizio della quale abbandona progressivamente l’impronta tardo liberty che aveva contraddistinto le sue prime opere, accogliendo gradualmente la costruzione architettonica della forma in consonanza con le istanze espresse dal gruppo di giovani artisti e intellettuali riuniti attorno alla rivista “Valori Plastici”.
Alla produzione monumentale Drei affianca sculture e ritratti di minori dimensioni e di carattere più intimo, destinati a rappresentarlo nelle Biennali di Venezia e di Roma, nelle mostre romane degli Amatori e Cultori e nelle rassegne di arte italiana all'estero, dove ottiene riconoscimenti e premi (San Francisco 1915, Buenos Aires 1923, Barcellona 1929).
Verso il 1910 inizia a eseguire i primi ritratti a olio. La pittura, da principio considerata un’esperienza quasi privata, ben presto assume una connotazione più impegnata, perfezionata a contatto con l’amico pittore Carlo Socrate, suo vicino di studio a Villa Strohl–Fern. Questa attività lo appassiona a tal punto che nel 1926, alla Prima Mostra del Novecento italiano a Milano invia dei dipinti. Nel 1927 gli viene assegnata la cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, che terrà per i trent'anni successivi, ricoprendo dal 1952 al 1957 anche l'incarico di direttore.
Nel 1930 ha luogo a Roma la prima mostra personale, che inaugura un lungo periodo di successi, culminante con il “premio – acquisto” della grande statua in bronzo de Il Seminatore (1939) alla III Quadriennale romana, oggi nelle collezioni della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Nel 1941 tiene a Roma una vasta personale alla Galleria delle Terme. Dopo la guerra l'attività prosegue intensa. Nell’ultimo trentennio realizza bronzi di minori dimensioni recuperando le tematiche a lui care, legate alla mitologia come Diana cacciatrice, o quelle di sinuose ballerine e nudi femminili di pregevole fattura, come La Primavera, opere nelle quali l’anziano artista ritrova intatta la propria ispirazione.
Elenco delle opere
1. Ercole Drei, Danzatrice con il cerchio, 1913, bronzo
2. Ercole Drei, Estasi d’Amore, 1913 bronzo
3. Ercole Drei, Ritratto di amica, 1913 bronzo
4. Ercole Drei, Titti, 1921, bronzo
5. Ercole Drei, Coppa con le rondini, 1921-25, bronzo
6. Ercole Drei, Coppa con figura alata, 1930 c., bronzo
7. Ercole Drei, Saffo, 1934, bronzo, bozzetto della statua in marmo
8. Ercole Drei, Il ratto di Europa, 1950, ceramica smaltata realizzata da Bucci, firmata “scultura di E. Drei/ n. 2 1950/ A. Bucci”
9. Ercole Drei, Diana Cacciatrice, 1955, bronzo
10. Ercole Drei, Vanità, 1954, bronzo
11. Ercole Drei, La poesia, 1955, bronzo
12. Ercole Drei, Passo di Danza, 1958, bronzo
13. Ercole Drei, La Primavera (II bozzetto), 1963, bronzo
14. Ercole Drei, Ora di pranzo (La Famiglia), 1926, olio su tela
15. Ercole Drei, Ritratto della moglie in costume, 1925 c., olio su tela
16. Ercole Drei, Interno dello studio, 1926, olio su tela
17. Ercole Drei, Il Pino di Villa Strohl-Fern, 1930 c., olio su tela
18. Ercole Drei, Villa Borghese, 1930 c., olio su tela
19. Ercole Drei, Studio di nudo, 1909, carboncino e matita su carta
20. Ercole Drei, Giovane modello, 1910, carboncino su carta
21. Ercole Drei, Studio di torso e di mano destra, 1910-11, matita su carta
22. Ercole Drei, Studio di nudo di scorcio, 1911-12 matita su carta
23. Ercole Drei, Studio per “Eva”, 1915, matita su carta
24. Ercole Drei, Studio, 1918, matita su carta
25. Ercole Drei, Studio per "La danza" , 1920, matita su carta
26. Ercole Drei, Studio di nudo (Ercole), 1921, matita su carta
27. Ercole Drei, Studio di nudi, 1920-22, matita verde su carta
28. Ercole Drei, Studio di nudi, 1920-25, matita verde su carta
29. Ercole Drei, Studio per “Figuretta con delfino” , 1923, matita su carta
30. Ercole Drei, Studio di nudo femminile, 1924, matita su carta
31. Ercole Drei, Studio per Leda, 1934 c., matita su carta
32. Ercole Drei, Studio per S.Michele Arcangelo, 1948, carboncino su carta
33. Ercole Drei, Studio per S.Michele Arcangelo, 1948, carboncino su carta
34. Ercole Drei, Studio per gli Arcangeli Gabriele e Michele nella Chiesa di San Giovanni Bosco a Roma, 1955 c., matita su carta
35. Ercole Drei, Studio per la “Primavera” , 1963 c., matita su carta
Scultore, pittore e disegnatore sensibilissimo Drei, faentino di nascita ma romano di adozione, è stato capace di esprimere con la medesima intensità il proprio temperamento sia nelle grandi opere eseguite per la committenza pubblica – alla città di Roma ha lasciato alcune delle sue opere più note – sia nelle piccole sculture apprezzate da amatori d’arte e destinate all’uso privato.
Del primo periodo, ancora legato al Simbolismo e al clima tardo Liberty respirato nella natia Faenza, sono esposti in mostra la statuetta in bronzo Estasi d’Amore, il Ritratto di amica e la Danzatrice con il cerchio, tutte opere all’incirca del 1913, quest’ultimo lavoro esposto a Roma alla Mostra della Secessione nel 1914.
Seguono poi Titti, un bronzo del 1921 che molto bene esprime le sue capacità di ritrattista sensibile, la più tarda Saffo (1934), il bozzetto della statua in marmo omonima inviata alla Quadriennale nel 1935, che oggi si trova a Forest Lawn, Los Angeles (USA) e le opere degli anni Cinquanta, quando Drei prosegue la propria indagine sul nudo femminile: Vanità (1954), Diana Cacciatrice (1955), La Poesia (1955), il Passo di danza (1958) e il secondo bozzetto de La Primavera (1966).
Non mancano le testimonianze dell’interesse dello scultore per le arti decorative con i bronzi Coppa con le rondini (1921–25) e Coppa con figura alata (1930), interesse espresso anche nella ceramica, e qui rappresentato dal Ratto di Europa realizzata dal ceramista faentino Anselmo Bucci.
Oltre a queste sculture vengono proposti alcuni dipinti scelti tra quelli più noti, quali il Ritratto della moglie in costume (1925), che ritrae la giovane moglie Margherita Montanari con abito da dama di primo Ottocento, La Famiglia (1926), Interno dello studio (1926), Il Pino di Villa Strohl-Fern (1930) e i Cancelli di Villa Borghese (1930).
Completano la mostra 16 disegni realizzati a matita o a carboncino dai primi del Novecento agli anni Cinquanta, nei quali l’artista indaga il nudo maschile e femminile e un video ove si possono apprezzare e identificare le sculture realizzate per la città di Roma: Il Lavoro e il Risparmio (1924), scultura posta a destra del frontone del Palazzo dei Beni Stabili a Roma in Via del Corso, la Targa per la regina Margherita in via Veneto (1927), la grande statua di Ercole allo stadio dei Marmi (1931), il Monumento a Alfredo Oriani posto in Via della Domus Aurea a Colle Oppio (1935), i quattro bassorilievi per il ponte Duca d'Aosta (1939) e la stele Il lavoro dei campi realizzata per l’E42 tra il 1940 e il 1942 ma posta in opera all’EUR solo nel 1962.
Il Museo Pietro Canonica, immerso nel verde di Villa Borghese, costituisce un’importante testimonianza del modello museografico delle case d’artista, che ha mantenuto intatte nel tempo le sue caratteristiche originali. Era il 1927 e Canonica, artista già famoso, non casualmente scelse come abitazione e atelier il grande edificio di Villa Borghese, zona la cui vocazione a sede di prestigiose istituzioni culturali e di studi d’artista era già da tempo consolidata.
Ospitare qui la mostra su Ercole Drei significa anche proseguire l’attività, avviata nel 2010 con la mostra su Attilio Selva, di approfondimento dello studio sugli artisti, prevalentemente non romani, che operarono a Roma nel primo cinquantennio del secolo scorso e gravitarono negli atelier e nelle accademie della zona compresa tra Villa Strohl-Fern, Valle Giulia e Villa Medici.
Ercole Drei. Nota biografica
Nato a Faenza nel 1886, Ercole Drei dopo aver studiato presso la Scuola di Arti e Mestieri a Faenza sotto la guida di Antonio Berti, appena sedicenne entra a far parte del cenacolo che si riuniva intorno alla figura di Domenico Baccarini insieme a Francesco Nonni, Raffaele Ugonia, Giovanni Guerrini, e Domenico Rambelli.
Nel 1905 si iscrive all'Accademia di Belle Arti a Firenze col maestro Augusto Rivalta e conosce Giuseppe Fattori, del quale esegue nel 1907 un busto in bronzo. Vincitore del premio Baruzzi per la scultura nel 1910, nel 1912 prende parte per la prima volta alla Biennale di Venezia e l'anno seguente è vincitore del concorso del Pensionato Artistico Nazionale, che lo conduce a Roma nel 1913. Dopo la Prima Guerra mondiale entra in contatto con il clima del “ritorno all’ordine” e con il gruppo di artisti del Novecento Italiano ospitati negli atelier di Villa Strohl–Fern, il luogo dove l’artista ha vissuto e lavorato dal 1921 alla sua morte .
Luogo di ispirazione privilegiato, la Villa Strohl–Fern è il frutto dell’idea utopica di Alfred Wilhelm Strohl (Sainte Marie aux Mines 1847 – Roma 1927), un gentiluomo alsaziano, pittore, scultore, musicista e scrittore che, dopo la guerra franco – prussiana, giungeva a Roma come esule e, nel 1879, acquistava un terreno di circa 80.000 mq situato tra Villa Borghese, Villa Poniatowski e la Porta del Popolo che tuttora costituisce un esempio unico a Roma di giardino romantico.
Dopo la Grande Guerra, con la riconferma del Pensionato, riprende la sua attività orientandosi anche verso la scultura monumentale, nell’esercizio della quale abbandona progressivamente l’impronta tardo liberty che aveva contraddistinto le sue prime opere, accogliendo gradualmente la costruzione architettonica della forma in consonanza con le istanze espresse dal gruppo di giovani artisti e intellettuali riuniti attorno alla rivista “Valori Plastici”.
Alla produzione monumentale Drei affianca sculture e ritratti di minori dimensioni e di carattere più intimo, destinati a rappresentarlo nelle Biennali di Venezia e di Roma, nelle mostre romane degli Amatori e Cultori e nelle rassegne di arte italiana all'estero, dove ottiene riconoscimenti e premi (San Francisco 1915, Buenos Aires 1923, Barcellona 1929).
Verso il 1910 inizia a eseguire i primi ritratti a olio. La pittura, da principio considerata un’esperienza quasi privata, ben presto assume una connotazione più impegnata, perfezionata a contatto con l’amico pittore Carlo Socrate, suo vicino di studio a Villa Strohl–Fern. Questa attività lo appassiona a tal punto che nel 1926, alla Prima Mostra del Novecento italiano a Milano invia dei dipinti. Nel 1927 gli viene assegnata la cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, che terrà per i trent'anni successivi, ricoprendo dal 1952 al 1957 anche l'incarico di direttore.
Nel 1930 ha luogo a Roma la prima mostra personale, che inaugura un lungo periodo di successi, culminante con il “premio – acquisto” della grande statua in bronzo de Il Seminatore (1939) alla III Quadriennale romana, oggi nelle collezioni della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Nel 1941 tiene a Roma una vasta personale alla Galleria delle Terme. Dopo la guerra l'attività prosegue intensa. Nell’ultimo trentennio realizza bronzi di minori dimensioni recuperando le tematiche a lui care, legate alla mitologia come Diana cacciatrice, o quelle di sinuose ballerine e nudi femminili di pregevole fattura, come La Primavera, opere nelle quali l’anziano artista ritrova intatta la propria ispirazione.
Elenco delle opere
1. Ercole Drei, Danzatrice con il cerchio, 1913, bronzo
2. Ercole Drei, Estasi d’Amore, 1913 bronzo
3. Ercole Drei, Ritratto di amica, 1913 bronzo
4. Ercole Drei, Titti, 1921, bronzo
5. Ercole Drei, Coppa con le rondini, 1921-25, bronzo
6. Ercole Drei, Coppa con figura alata, 1930 c., bronzo
7. Ercole Drei, Saffo, 1934, bronzo, bozzetto della statua in marmo
8. Ercole Drei, Il ratto di Europa, 1950, ceramica smaltata realizzata da Bucci, firmata “scultura di E. Drei/ n. 2 1950/ A. Bucci”
9. Ercole Drei, Diana Cacciatrice, 1955, bronzo
10. Ercole Drei, Vanità, 1954, bronzo
11. Ercole Drei, La poesia, 1955, bronzo
12. Ercole Drei, Passo di Danza, 1958, bronzo
13. Ercole Drei, La Primavera (II bozzetto), 1963, bronzo
14. Ercole Drei, Ora di pranzo (La Famiglia), 1926, olio su tela
15. Ercole Drei, Ritratto della moglie in costume, 1925 c., olio su tela
16. Ercole Drei, Interno dello studio, 1926, olio su tela
17. Ercole Drei, Il Pino di Villa Strohl-Fern, 1930 c., olio su tela
18. Ercole Drei, Villa Borghese, 1930 c., olio su tela
19. Ercole Drei, Studio di nudo, 1909, carboncino e matita su carta
20. Ercole Drei, Giovane modello, 1910, carboncino su carta
21. Ercole Drei, Studio di torso e di mano destra, 1910-11, matita su carta
22. Ercole Drei, Studio di nudo di scorcio, 1911-12 matita su carta
23. Ercole Drei, Studio per “Eva”, 1915, matita su carta
24. Ercole Drei, Studio, 1918, matita su carta
25. Ercole Drei, Studio per "La danza" , 1920, matita su carta
26. Ercole Drei, Studio di nudo (Ercole), 1921, matita su carta
27. Ercole Drei, Studio di nudi, 1920-22, matita verde su carta
28. Ercole Drei, Studio di nudi, 1920-25, matita verde su carta
29. Ercole Drei, Studio per “Figuretta con delfino” , 1923, matita su carta
30. Ercole Drei, Studio di nudo femminile, 1924, matita su carta
31. Ercole Drei, Studio per Leda, 1934 c., matita su carta
32. Ercole Drei, Studio per S.Michele Arcangelo, 1948, carboncino su carta
33. Ercole Drei, Studio per S.Michele Arcangelo, 1948, carboncino su carta
34. Ercole Drei, Studio per gli Arcangeli Gabriele e Michele nella Chiesa di San Giovanni Bosco a Roma, 1955 c., matita su carta
35. Ercole Drei, Studio per la “Primavera” , 1963 c., matita su carta
04
maggio 2011
Ercole Drei – Scultore a Roma
Dal 04 maggio al 25 settembre 2011
arte contemporanea
Location
MUSEO PIETRO CANONICA
Roma, Viale Pietro Canonica, 2, (Roma)
Roma, Viale Pietro Canonica, 2, (Roma)
Biglietti
Intero 5.50 €; Ridotto 4.50 € (riduzioni e gratuità secondo la normativa vigente)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00; la biglietteria chiude alle ore 18.30; lunedì chiuso
Vernissage
4 Maggio 2011, ore 17
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore