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Ereditare il paesaggio
Nove grandi maestri della fotografia italiana presentano diciotto giovani fotografi per confrontarsi con loro sulla fotografia di paesaggio. La mostra si propone come un’occasione di confronto e di dialogo tra due generazioni, che travalica i confini tra arte, sociologia, urbanistica e fotografia.
Comunicato stampa
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Comunicato stampa
21 settembre – 23 novembre 2008
Bi6 - Biennale dell’Immagine -Geografie dell’invisibile
VI° Rassegna internazionale di fotografia, arti dell’immagine, cinema e videoarte
Chiasso, Ligornetto, Monte, Mendrisio
La Biennale dell’Immagine 2008 (Bi6) è una rassegna focalizzata sull’arte fotografica e sulle arti visive contemporanee, tra cui videoarte e cinema, e articolata in una decina di eventi espositivi, disseminati tra Chiasso e la regione del Mendrisiotto (Ligornetto, Monte, Mendrisio). Affermatasi nell’arco di sei edizioni come uno dei più originali appuntamenti del genere in Svizzera e in Europa, è oggi divenuta un irrinunciabile punto d’incontro tra le più innovative esperienze creative in questo campo, per scoprire un ambito disciplinare in grande fermento e in costante rinnovamento.
Dopo aver affrontato nelle scorse edizioni tematiche legate ai Confini, alla Globalizzazione e alle Invasioni, questa nuova edizione concentra la propria attenzione su un soggetto che, almeno a prima vista, sembrerebbe in netta contraddizione con il mondo delle immagini: ciò che è invisibile. Geografie dell’invisibile è infatti il titolo che caratterizzerà il ciclo di esposizioni della sesta edizione. Una fotografia, o più in generale un’opera d’arte, non può essere considerata soltanto dal punto di vista della pura visualità. Per riprendere la celebre frase di Henri Cartier Bresson, è oltremodo difficile mettere sulla stessa fragile linea l’occhio, il cervello e il cuore. Ogni immagine contiene infatti una molteplicità di elementi che si possono afferrare con lo sguardo e altri invece percepibili solo dall’inconscio. Nell’epoca della comunicazione globale, l’illusoria e infida ipervisibilità telematica del ‘villaggio globale’ dentro cui siamo sempre più immersi, ci mette a confronto con un paradosso: vedere sempre di più, ma capire sempre meno. Un’immagine occulta almeno altrettanta verità rispetto a quanta ce ne mostra; mentre la realtà ‘vera’ si trasforma sempre più spesso in realtà artificiale, dando origine a un’immaginaria carta geografica che ricopre tutto il nostro territorio fisico e mentale, raddoppiandolo, triplicandolo…
L’obiettivo della Bi6 è dunque quello di rintracciare punti di vista sulle mappe del reale e dell’immaginario personale e collettivo, che ci permettano di scorgere nuovi limiti, nuovi spazi, nuovi rilievi, nuovi percorsi, dando così la possibilità all’occhio, al cervello e al cuore di riacquistare almeno in parte la capacità di leggere con l’intelligenza delle emozioni il mondo che ci circonda: immagini di paesaggi urbani riprese ai due capi del pianeta ma che si assomigliano sempre di più; orizzonti deserti o desertificati che paiono concretizzarsi fuori da ogni dimensione temporale; esseri umani sbandati alla ricerca del proprio destino e di inedite strategie di sopravvivenza; spicchi di un passato ancora vicino, di cui si è ormai persa ogni memoria; luoghi apparentemente anonimi, ma destinati a trasformarsi d’un tratto nel nuovo centro del mondo; frontiere che scompaiono e nuovi limiti invalicabili che si impongono; piccole e grandi utopie, rivoli di quotidianità sorprendenti…
Sono tracce impresse su quel territorio sfuggente, che è ormai parte della nostra quotidianità, quel ‘teatro dell’ipervisibilità’ che la Bi6 cercherà di esplorare, con l’intento di suscitare riflessioni, emozioni, ma anche di sorprendere i propri visitatori con immagini fisse e in movimento, in grado di accompagnarli tra i meandri di una delle tematiche più complesse ed affascinanti della nostra epoca.
Comitato Biennale dell’Immagine 2008
Il programma espositivo
Museo Vela, Ligornetto
Paul Scheuermeier
Parole in immagine. Un omaggio a Paul Scheuermeier (1888-1973) linguista ed etno-fotografo
Nel 1919 il linguista zurighese Paul Scheuermeier per quindici anni attraversò l’Italia e la Svizzera Italiana alla ricerca di informazioni sui termini dialettali più arcaici, sulla loro pronuncia e sugli oggetti a cui questi facevano riferimento: parole, persone, immagini e cose furono il leitmotiv del suo lavoro. Testimonianze che oggi costituiscono un patrimonio di inestimabile valore storico e culturale.
Stellanove Spazio d’Arte Mendrisio
Franco Beltrametti
Collages e poesie
Il quadro, più ancora il segno al suo interno, come in questi ‘collages’, hanno una funzione di "porta", passaggio tra una realtà contingente, transitoria, veloce e - di volta in volta - il vuoto, il silenzio, il caso, la poesia stessa: un altrove che irrompe cifrato.
Galleria Mosaico, Chiasso
Matteo Emery
Involucri
L' esposizione raccoglie opere realizzate negli ultimi due anni ed è composta da una serie di fotografie ed installazioni, realizzate con la tecnica ‘media-mixtes’. Un analisi dell'uomo non solo negli aspetti psicologici ma anche in quelli anatomici, alla ricerca di quello che l'occhio non può vedere ma solo immaginare.
Galleria Cons Arc, Chiasso
Christophe Klute
Luoghi dell’utopia
Si propongono due lavori distinti, una prima serie riguarda le Unité d'Habitaton di Le Corbusier, edificio rivoluzionario degli anni Cinquanta nato con l’obiettivo di porre un argine ai problemi di ricostruzione e urbanizzazione delle aree urbane francesi. La seconda, a Sarnen, in un intenso monocromo scandito da volumi anch’essi modernistici, figurano immagini appartenenti all’interno di un convento, una sorta di invito ad una sobrietà dimenticata.
Max Museo, Chiasso
Ursula Biemann,
Sahara Chronicle 2006-2007
Una raccolta di brevi video documenta l’esodo in atto dall’area sub-sahariana verso l’Europa; il materiale è stato prodotto da Ursula Biemann nel corso di tre viaggi effettuati nei principali snodi della grande rete transeuropea di trasporti estesa in paesi come il Marocco, la Nigeria e la Mauritania.
Banu Cenettoglu
Scary Asian Man
L’artista turca Banu Cenettoglu propone in questa installazione un ciclo di immagini che documentano la sua ricerca focalizzata sul particolare rapporto tra esseri umani e spazi residui o ‘non luoghi’.
. / .
Spazio Officina, Chiasso
Ereditare il paesaggio
Nove grandi maestri della fotografia italiana – Barbieri, Basilico, Castella, Chiaramonte, Cresci, Fossati, Guidi, Jodice e Vitali - presentano diciotto giovani fotografi per confrontarsi con loro sulla fotografia di paesaggio. La mostra si propone come un’occasione di confronto e di dialogo tra due generazioni, che travalica i confini tra arte, sociologia, urbanistica e fotografia.
Monte
Associazione Montearte
Harald Mol
Sottoprodotto
14 fotografie a colori esposte su pannelli appositamente posati all’aperto lungo la strada della Valle di Muggio tra Castel San Pietro e Monte. L’uomo, preoccupato per la sua evoluzione, crea con cieca convinzione un tessuto urbano tendente alla perfezione. In contemporanea, crea inconsciamente su altri livelli dei “paesaggi” non voluti ma altrettanto interessanti che non possono durare nel tempo perché sono spazzati via da forze maggiori che spesso provengono dalla natura.
Ex Polizia, Chiasso
Andreas Seibert
From Somewhere to Nowhere
Il fotografo svizzero Andreas Seibert focalizza la propria attenzione attorno al fenomeno della più grande migrazione di uomini in tempo di pace: è quella che si può attualmente osservare in Cina, dove centocinquanta-duecento milioni di persone emigrano in cerca di lavoro, di denaro e di una vita migliore.
Chantal Michel
Sans titre
Christian Tagliavini
Cromofobia - Fear of Colors
In collaborazione con Les Journées photographiques de Bienne
I due giovani autori, propongono una ricerca sulla ‘messa in scena’ dell’immagine fotografica, narrativa, teatrale e artificiale. Le loro opere sono esposte prima a Bienne ed in seguito a Chiasso, e saranno inserite nella programmazione ufficiale delle due manifestazioni.
Mariano Snider
Confinanti autorizzati
La videoinstallazione realizzata da Mariano Snider esplora luoghi privati: appartamenti, stanze, cucine, situazioni simili per dimensione e struttura, rivelano mondi e modi di vita personali sempre diversi. L’arredamento e gli oggetti di ogni casa mettono in scena la vita di chi ci abita.
Confine Svizzera - Italia
Benno Meuwly Curt Tannhäuser
Lux Pons
Il progetto artistico Lux Pons prevede il posizionamento di circa 30-40 proiezioni luminose, poste nella zona neutrale, ‘no man’s land’ tra Svizzera e Italia, che rischiareranno le facciate delle case, le nicchie, il terreno, gli alberi e i campi da entrambe le parti del confine. Attraverso la propagazione della luce a nelle varie direzioni il territorio diviso verrà idealmente unificato.
21 settembre – 23 novembre 2008
Bi6 - Biennale dell’Immagine -Geografie dell’invisibile
VI° Rassegna internazionale di fotografia, arti dell’immagine, cinema e videoarte
Chiasso, Ligornetto, Monte, Mendrisio
La Biennale dell’Immagine 2008 (Bi6) è una rassegna focalizzata sull’arte fotografica e sulle arti visive contemporanee, tra cui videoarte e cinema, e articolata in una decina di eventi espositivi, disseminati tra Chiasso e la regione del Mendrisiotto (Ligornetto, Monte, Mendrisio). Affermatasi nell’arco di sei edizioni come uno dei più originali appuntamenti del genere in Svizzera e in Europa, è oggi divenuta un irrinunciabile punto d’incontro tra le più innovative esperienze creative in questo campo, per scoprire un ambito disciplinare in grande fermento e in costante rinnovamento.
Dopo aver affrontato nelle scorse edizioni tematiche legate ai Confini, alla Globalizzazione e alle Invasioni, questa nuova edizione concentra la propria attenzione su un soggetto che, almeno a prima vista, sembrerebbe in netta contraddizione con il mondo delle immagini: ciò che è invisibile. Geografie dell’invisibile è infatti il titolo che caratterizzerà il ciclo di esposizioni della sesta edizione. Una fotografia, o più in generale un’opera d’arte, non può essere considerata soltanto dal punto di vista della pura visualità. Per riprendere la celebre frase di Henri Cartier Bresson, è oltremodo difficile mettere sulla stessa fragile linea l’occhio, il cervello e il cuore. Ogni immagine contiene infatti una molteplicità di elementi che si possono afferrare con lo sguardo e altri invece percepibili solo dall’inconscio. Nell’epoca della comunicazione globale, l’illusoria e infida ipervisibilità telematica del ‘villaggio globale’ dentro cui siamo sempre più immersi, ci mette a confronto con un paradosso: vedere sempre di più, ma capire sempre meno. Un’immagine occulta almeno altrettanta verità rispetto a quanta ce ne mostra; mentre la realtà ‘vera’ si trasforma sempre più spesso in realtà artificiale, dando origine a un’immaginaria carta geografica che ricopre tutto il nostro territorio fisico e mentale, raddoppiandolo, triplicandolo…
L’obiettivo della Bi6 è dunque quello di rintracciare punti di vista sulle mappe del reale e dell’immaginario personale e collettivo, che ci permettano di scorgere nuovi limiti, nuovi spazi, nuovi rilievi, nuovi percorsi, dando così la possibilità all’occhio, al cervello e al cuore di riacquistare almeno in parte la capacità di leggere con l’intelligenza delle emozioni il mondo che ci circonda: immagini di paesaggi urbani riprese ai due capi del pianeta ma che si assomigliano sempre di più; orizzonti deserti o desertificati che paiono concretizzarsi fuori da ogni dimensione temporale; esseri umani sbandati alla ricerca del proprio destino e di inedite strategie di sopravvivenza; spicchi di un passato ancora vicino, di cui si è ormai persa ogni memoria; luoghi apparentemente anonimi, ma destinati a trasformarsi d’un tratto nel nuovo centro del mondo; frontiere che scompaiono e nuovi limiti invalicabili che si impongono; piccole e grandi utopie, rivoli di quotidianità sorprendenti…
Sono tracce impresse su quel territorio sfuggente, che è ormai parte della nostra quotidianità, quel ‘teatro dell’ipervisibilità’ che la Bi6 cercherà di esplorare, con l’intento di suscitare riflessioni, emozioni, ma anche di sorprendere i propri visitatori con immagini fisse e in movimento, in grado di accompagnarli tra i meandri di una delle tematiche più complesse ed affascinanti della nostra epoca.
Comitato Biennale dell’Immagine 2008
Il programma espositivo
Museo Vela, Ligornetto
Paul Scheuermeier
Parole in immagine. Un omaggio a Paul Scheuermeier (1888-1973) linguista ed etno-fotografo
Nel 1919 il linguista zurighese Paul Scheuermeier per quindici anni attraversò l’Italia e la Svizzera Italiana alla ricerca di informazioni sui termini dialettali più arcaici, sulla loro pronuncia e sugli oggetti a cui questi facevano riferimento: parole, persone, immagini e cose furono il leitmotiv del suo lavoro. Testimonianze che oggi costituiscono un patrimonio di inestimabile valore storico e culturale.
Stellanove Spazio d’Arte Mendrisio
Franco Beltrametti
Collages e poesie
Il quadro, più ancora il segno al suo interno, come in questi ‘collages’, hanno una funzione di "porta", passaggio tra una realtà contingente, transitoria, veloce e - di volta in volta - il vuoto, il silenzio, il caso, la poesia stessa: un altrove che irrompe cifrato.
Galleria Mosaico, Chiasso
Matteo Emery
Involucri
L' esposizione raccoglie opere realizzate negli ultimi due anni ed è composta da una serie di fotografie ed installazioni, realizzate con la tecnica ‘media-mixtes’. Un analisi dell'uomo non solo negli aspetti psicologici ma anche in quelli anatomici, alla ricerca di quello che l'occhio non può vedere ma solo immaginare.
Galleria Cons Arc, Chiasso
Christophe Klute
Luoghi dell’utopia
Si propongono due lavori distinti, una prima serie riguarda le Unité d'Habitaton di Le Corbusier, edificio rivoluzionario degli anni Cinquanta nato con l’obiettivo di porre un argine ai problemi di ricostruzione e urbanizzazione delle aree urbane francesi. La seconda, a Sarnen, in un intenso monocromo scandito da volumi anch’essi modernistici, figurano immagini appartenenti all’interno di un convento, una sorta di invito ad una sobrietà dimenticata.
Max Museo, Chiasso
Ursula Biemann,
Sahara Chronicle 2006-2007
Una raccolta di brevi video documenta l’esodo in atto dall’area sub-sahariana verso l’Europa; il materiale è stato prodotto da Ursula Biemann nel corso di tre viaggi effettuati nei principali snodi della grande rete transeuropea di trasporti estesa in paesi come il Marocco, la Nigeria e la Mauritania.
Banu Cenettoglu
Scary Asian Man
L’artista turca Banu Cenettoglu propone in questa installazione un ciclo di immagini che documentano la sua ricerca focalizzata sul particolare rapporto tra esseri umani e spazi residui o ‘non luoghi’.
. / .
Spazio Officina, Chiasso
Ereditare il paesaggio
Nove grandi maestri della fotografia italiana – Barbieri, Basilico, Castella, Chiaramonte, Cresci, Fossati, Guidi, Jodice e Vitali - presentano diciotto giovani fotografi per confrontarsi con loro sulla fotografia di paesaggio. La mostra si propone come un’occasione di confronto e di dialogo tra due generazioni, che travalica i confini tra arte, sociologia, urbanistica e fotografia.
Monte
Associazione Montearte
Harald Mol
Sottoprodotto
14 fotografie a colori esposte su pannelli appositamente posati all’aperto lungo la strada della Valle di Muggio tra Castel San Pietro e Monte. L’uomo, preoccupato per la sua evoluzione, crea con cieca convinzione un tessuto urbano tendente alla perfezione. In contemporanea, crea inconsciamente su altri livelli dei “paesaggi” non voluti ma altrettanto interessanti che non possono durare nel tempo perché sono spazzati via da forze maggiori che spesso provengono dalla natura.
Ex Polizia, Chiasso
Andreas Seibert
From Somewhere to Nowhere
Il fotografo svizzero Andreas Seibert focalizza la propria attenzione attorno al fenomeno della più grande migrazione di uomini in tempo di pace: è quella che si può attualmente osservare in Cina, dove centocinquanta-duecento milioni di persone emigrano in cerca di lavoro, di denaro e di una vita migliore.
Chantal Michel
Sans titre
Christian Tagliavini
Cromofobia - Fear of Colors
In collaborazione con Les Journées photographiques de Bienne
I due giovani autori, propongono una ricerca sulla ‘messa in scena’ dell’immagine fotografica, narrativa, teatrale e artificiale. Le loro opere sono esposte prima a Bienne ed in seguito a Chiasso, e saranno inserite nella programmazione ufficiale delle due manifestazioni.
Mariano Snider
Confinanti autorizzati
La videoinstallazione realizzata da Mariano Snider esplora luoghi privati: appartamenti, stanze, cucine, situazioni simili per dimensione e struttura, rivelano mondi e modi di vita personali sempre diversi. L’arredamento e gli oggetti di ogni casa mettono in scena la vita di chi ci abita.
Confine Svizzera - Italia
Benno Meuwly Curt Tannhäuser
Lux Pons
Il progetto artistico Lux Pons prevede il posizionamento di circa 30-40 proiezioni luminose, poste nella zona neutrale, ‘no man’s land’ tra Svizzera e Italia, che rischiareranno le facciate delle case, le nicchie, il terreno, gli alberi e i campi da entrambe le parti del confine. Attraverso la propagazione della luce a nelle varie direzioni il territorio diviso verrà idealmente unificato.
21
settembre 2008
Ereditare il paesaggio
Dal 21 settembre al 23 novembre 2008
fotografia
Location
SPAZIO OFFICINA
Chiasso, Via Dante Alighieri, 6, (Mendrisio)
Chiasso, Via Dante Alighieri, 6, (Mendrisio)
Sito web
www.chiassocultura.ch
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