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Eric Richard
personale dell’artista parigino
Comunicato stampa
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La gabbia ironica
La galleria si trasforma in una grande gabbia bianca, simbolo della prigionia delle menti incatenate a concetti e meccanismi imposti. Dedicatosi per un primo periodo alla realizzazione di un ciclo di sculture ispirate al tema dell’occhio, negli ultimi anni Eric Richard ha elaborato una tecnica propria e distintiva per la creazione di origami in marmo. Le sculture esposte all’interno della gabbia raffigurano uccelli in volo e sono un chiaro richiamo alla libertà e alla leggerezza. Leggerezza e purezza espressa anche dal marmo dell’installazione complessiva, che nel suo bianco candido rilancia e rafforza il messaggio dell’autore. Le opere sono collocate su piedistalli, che richiamano in una simmetria di rimandi visivi e concettuali alla tecnica giapponese dell’origami, da cui l’artista inizia sempre per arrivare all’opera scultorea. Il lavoro di Eric Richard risente dell’influsso delle teorie orientali, caratterizzato dalla duplicità che aspira all’unità, esemplificato dal contrasto e confronto fra il soggetto rappresentato, l’origami, solitamente reso con un materiale leggero come la carta, e l’opera realizzata in marmo, materiale duro e plasmabile con una tecnica complessa. Leggerezza e allo stesso tempo pesantezza del materiale; semplicità di contenuti espressi attraverso una tecnica di lavorazione complessa, che convergono in singole opere.
Origami
L’origami è l’arte di piegare la carta (dal giapponese ori piegare e kami carta), che trova ancora oggi ampia diffusione nel Sol Levante e un tempo altrettanto apprezzata dagli Arabi. Partendo sempre da un foglio quadrato, questa tecnica usa solo pochi tipi di piegature che possono essere combinate in una infinita varietà di modi per creare modelli estremamente complicati. Eric Richard apprende la tecnica dell’origami durante la scuola in Francia. Dopo varie esperienze lavorative si dedica alla scultura e riscopre l’origami attraverso un percorso di ricerca verso la semplicità infantile. L’origami diventa il punto di partenza e il simbolo della volontà di Richard di dedicare la propria vita all’arte, o come l’artista stesso sottolinea in un italiano dal forte accento francesce, l’origami è un percorso per compiere una “regressione a se stesso” .
Il marmo e Pietrasanta
La decisione di trasferirsi a Pietrasanta nasce dalla frequentazione di un amico, che invita Eric Richard per una visita in Versilia. Una volta sul posto l’artista rimane affascinato dal luogo e l’amore per il marmo lo porta a trasferirsi in questo piccola città per apprendere direttamente dai maestri artigiani la tecnica scultorea. Eric Richard si dedica interamente alla lavorazione del marmo, materiale un tempo utilizzato per plasmare il soffio divino ed oggi relegato al complemento d’arredo nelle ricche dimore o ad usi ben lontani dall’arte. Una scelta coraggiosa, in giorni in cui si prediligono materiali riciclati presi dai cassonetti della spazzatura, in cui si usano linguaggi effimeri come la performance, o quando mescolare con il mixed media e l’arte digitale sembra la contemporaneità. Una scelta forse più in armonia con il messaggio semplice ed eterno della libertà dell’essere che l’artista vuole trasmettere con le sue opere.
L’artista
Eric Richard nasce a Parigi nel 1954. Figlio di una professoressa di pianoforte, trascorre la propria adolescenza in un ambiente di attori, musicisti e cantanti. Studia in collegio e frequenta la scuola per geometri. Nel 1973 inizia a lavorare, cambiando una numerosa serie di lavori diversi. La scoperta di una grave malattia a soli 22 anni ed una lunga psicanalisi trasformano sostanzialmente la vita di Eric Richard. Nel 1981 l’artista apre uno studio di design specializzato in arredi di interni per esposizioni e grandi fiere. Nel 1993 inizia a frequentare alcuni atelier parigini di arti plastiche, fra i quali ADAC, Ecole Nationale des Beaux Arts, Accademia di Belle Arti di Parigi, dove impara la modellatura, il disegno, il gesso e la dinanderie. Dal 1995 espone in mostre collettive in diversi atelier parigini a porte aperte, fra cui la partecipazione alla mostra presso il Comune di Paris 13 e la collettiva al SNBA al Carrousel du Louvre. Dopo il primo viaggio a Pietrasanta nel 2000, Eric Richard conclude le attività parigine e si trasferisce definitivamente nel 2002, per presentare per la prima volta in Italia il proprio lavoro durante la collettiva “Aera scultura”. L’artista mantiene comunque un legame con la Francia esponendo in due personali, presso l’Atelier L. Gemo di Parigi nel 2004 e presso la Galerie de l’Escalier a Lione nel 2005.
“Ho impiegato tutta la mia vita per saper disegnare come un bambino” Pablo Picasso
La galleria si trasforma in una grande gabbia bianca, simbolo della prigionia delle menti incatenate a concetti e meccanismi imposti. Dedicatosi per un primo periodo alla realizzazione di un ciclo di sculture ispirate al tema dell’occhio, negli ultimi anni Eric Richard ha elaborato una tecnica propria e distintiva per la creazione di origami in marmo. Le sculture esposte all’interno della gabbia raffigurano uccelli in volo e sono un chiaro richiamo alla libertà e alla leggerezza. Leggerezza e purezza espressa anche dal marmo dell’installazione complessiva, che nel suo bianco candido rilancia e rafforza il messaggio dell’autore. Le opere sono collocate su piedistalli, che richiamano in una simmetria di rimandi visivi e concettuali alla tecnica giapponese dell’origami, da cui l’artista inizia sempre per arrivare all’opera scultorea. Il lavoro di Eric Richard risente dell’influsso delle teorie orientali, caratterizzato dalla duplicità che aspira all’unità, esemplificato dal contrasto e confronto fra il soggetto rappresentato, l’origami, solitamente reso con un materiale leggero come la carta, e l’opera realizzata in marmo, materiale duro e plasmabile con una tecnica complessa. Leggerezza e allo stesso tempo pesantezza del materiale; semplicità di contenuti espressi attraverso una tecnica di lavorazione complessa, che convergono in singole opere.
Origami
L’origami è l’arte di piegare la carta (dal giapponese ori piegare e kami carta), che trova ancora oggi ampia diffusione nel Sol Levante e un tempo altrettanto apprezzata dagli Arabi. Partendo sempre da un foglio quadrato, questa tecnica usa solo pochi tipi di piegature che possono essere combinate in una infinita varietà di modi per creare modelli estremamente complicati. Eric Richard apprende la tecnica dell’origami durante la scuola in Francia. Dopo varie esperienze lavorative si dedica alla scultura e riscopre l’origami attraverso un percorso di ricerca verso la semplicità infantile. L’origami diventa il punto di partenza e il simbolo della volontà di Richard di dedicare la propria vita all’arte, o come l’artista stesso sottolinea in un italiano dal forte accento francesce, l’origami è un percorso per compiere una “regressione a se stesso” .
Il marmo e Pietrasanta
La decisione di trasferirsi a Pietrasanta nasce dalla frequentazione di un amico, che invita Eric Richard per una visita in Versilia. Una volta sul posto l’artista rimane affascinato dal luogo e l’amore per il marmo lo porta a trasferirsi in questo piccola città per apprendere direttamente dai maestri artigiani la tecnica scultorea. Eric Richard si dedica interamente alla lavorazione del marmo, materiale un tempo utilizzato per plasmare il soffio divino ed oggi relegato al complemento d’arredo nelle ricche dimore o ad usi ben lontani dall’arte. Una scelta coraggiosa, in giorni in cui si prediligono materiali riciclati presi dai cassonetti della spazzatura, in cui si usano linguaggi effimeri come la performance, o quando mescolare con il mixed media e l’arte digitale sembra la contemporaneità. Una scelta forse più in armonia con il messaggio semplice ed eterno della libertà dell’essere che l’artista vuole trasmettere con le sue opere.
L’artista
Eric Richard nasce a Parigi nel 1954. Figlio di una professoressa di pianoforte, trascorre la propria adolescenza in un ambiente di attori, musicisti e cantanti. Studia in collegio e frequenta la scuola per geometri. Nel 1973 inizia a lavorare, cambiando una numerosa serie di lavori diversi. La scoperta di una grave malattia a soli 22 anni ed una lunga psicanalisi trasformano sostanzialmente la vita di Eric Richard. Nel 1981 l’artista apre uno studio di design specializzato in arredi di interni per esposizioni e grandi fiere. Nel 1993 inizia a frequentare alcuni atelier parigini di arti plastiche, fra i quali ADAC, Ecole Nationale des Beaux Arts, Accademia di Belle Arti di Parigi, dove impara la modellatura, il disegno, il gesso e la dinanderie. Dal 1995 espone in mostre collettive in diversi atelier parigini a porte aperte, fra cui la partecipazione alla mostra presso il Comune di Paris 13 e la collettiva al SNBA al Carrousel du Louvre. Dopo il primo viaggio a Pietrasanta nel 2000, Eric Richard conclude le attività parigine e si trasferisce definitivamente nel 2002, per presentare per la prima volta in Italia il proprio lavoro durante la collettiva “Aera scultura”. L’artista mantiene comunque un legame con la Francia esponendo in due personali, presso l’Atelier L. Gemo di Parigi nel 2004 e presso la Galerie de l’Escalier a Lione nel 2005.
“Ho impiegato tutta la mia vita per saper disegnare come un bambino” Pablo Picasso
07
luglio 2007
Eric Richard
Dal 07 luglio al 07 agosto 2007
arte contemporanea
Location
GESTALT GALLERY
Pietrasanta, Via Stagio Stagi, 28, (Lucca)
Pietrasanta, Via Stagio Stagi, 28, (Lucca)
Autore