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Erica Mahinay – Sunbathing in the Shadow of the Volcano
La mostra sfrutta motivi tradizionali e familiari del nudo e della pittura paesaggistica al fine di giocare con le assurdità della condizione umana contemporanea.
Comunicato stampa
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Sunbathing in the Shadow of the Volcano sfrutta motivi tradizionali e familiari del nudo, dello still life e della pittura paesaggistica al fine di giocare con le complessità e assurdità della condizione umana contemporanea. Frutto di un mese di residenza artistica di Erica Mahinay presso la galleria, il progetto indaga ciò che è e ciò che diviene, affrontando le eterne domande sul significato dell’esistenza tramite l’abrasione delle superfici che limitano e formano la nostra esperienza del mondo.
Sfumando i confini tra gesto e azione, come tra presenza e assenza, Erica Mahinay crea un paesaggio esistenziale all’interno della galleria. Nella serie Thin Skins, l’artista interroga e, simultaneamente, celebra le possibilità espressive della pratica pittorica contemporanea. Superfici translucide espongono la struttura della tela, evidenziandone la leggerezza della superficie e la sottigliezza dell’illusione. La superficie seduce, agendo come limite da oltrepassare. La pittura diventa una nota visiva sulla cuspide dell’articolazione – proprio come sulla punta della lingua.
Non solo la superficie, ma anche il peso degli oggetti è messo in gioco. Nella serie Sand Slumps, Erica Mahinay si svincola dalla monumentalità che generalmente informa la nostra idea di scultura, e utilizza la gravità al fine di costringere gli oggetti in una posizione che non può durare. Svariati frutti in resina, e i calchi che li hanno plasmati sono posti sull’orlo di sacchi strabordanti di sabbia, così da permettere all’artista di rinvigorire le tradizionali modalità rappresentative della vanità, e presentare una versione rivisitata della bellezza ideale e perfettamente modellata.
Influenzata dall’energia dell’ambiente napoletano, Erica Mahinay utilizza sabbia vulcanica come mezzo per rievocare una forza simultaneamente distruttrice e generatrice. Usata sia nella sua assenza che nella sua presenza, la terra vulcanica diviene o il calco con cui plasmare le forme in gesso o il contenuto e corpo delle Sand Slumps. Nei due lavori in gesso, Golden Springs e Fountains of Youth, forme circolari di foglia dorata postulano la possibilità di una ciclica e misticamente rinnovabile risorsa, opportunamente versata goccia dopo goccia.
Congiungendo narcisismo e tracotanza con vulnerabilità e desiderio, Sunbathing in the Shadow of the Volcano aspira a rendere manifesta la paradossale, benchè naturale, tensione che si verifica nel definire e ridefinire noi stessi. Ingaggiando una costante re-invenzione, il fallimento e la deflazione di siffatti sforzi divengono esposti, e il progetto si fa incarnazione della condizione attuale così da metter in discussione le possibilità di composizione del futuro sè.
Sfumando i confini tra gesto e azione, come tra presenza e assenza, Erica Mahinay crea un paesaggio esistenziale all’interno della galleria. Nella serie Thin Skins, l’artista interroga e, simultaneamente, celebra le possibilità espressive della pratica pittorica contemporanea. Superfici translucide espongono la struttura della tela, evidenziandone la leggerezza della superficie e la sottigliezza dell’illusione. La superficie seduce, agendo come limite da oltrepassare. La pittura diventa una nota visiva sulla cuspide dell’articolazione – proprio come sulla punta della lingua.
Non solo la superficie, ma anche il peso degli oggetti è messo in gioco. Nella serie Sand Slumps, Erica Mahinay si svincola dalla monumentalità che generalmente informa la nostra idea di scultura, e utilizza la gravità al fine di costringere gli oggetti in una posizione che non può durare. Svariati frutti in resina, e i calchi che li hanno plasmati sono posti sull’orlo di sacchi strabordanti di sabbia, così da permettere all’artista di rinvigorire le tradizionali modalità rappresentative della vanità, e presentare una versione rivisitata della bellezza ideale e perfettamente modellata.
Influenzata dall’energia dell’ambiente napoletano, Erica Mahinay utilizza sabbia vulcanica come mezzo per rievocare una forza simultaneamente distruttrice e generatrice. Usata sia nella sua assenza che nella sua presenza, la terra vulcanica diviene o il calco con cui plasmare le forme in gesso o il contenuto e corpo delle Sand Slumps. Nei due lavori in gesso, Golden Springs e Fountains of Youth, forme circolari di foglia dorata postulano la possibilità di una ciclica e misticamente rinnovabile risorsa, opportunamente versata goccia dopo goccia.
Congiungendo narcisismo e tracotanza con vulnerabilità e desiderio, Sunbathing in the Shadow of the Volcano aspira a rendere manifesta la paradossale, benchè naturale, tensione che si verifica nel definire e ridefinire noi stessi. Ingaggiando una costante re-invenzione, il fallimento e la deflazione di siffatti sforzi divengono esposti, e il progetto si fa incarnazione della condizione attuale così da metter in discussione le possibilità di composizione del futuro sè.
03
ottobre 2014
Erica Mahinay – Sunbathing in the Shadow of the Volcano
Dal 03 ottobre 2014 al 30 gennaio 2015
arte contemporanea
Location
T293 [Sede definitivamente chiusa]
Napoli, Via Dei Tribunali, 293, (Napoli)
Napoli, Via Dei Tribunali, 293, (Napoli)
Orario di apertura
Lunedì-Venerdì, 12-19
Vernissage
3 Ottobre 2014, ore 19
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