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Ericailcane – Desordre
Lastre di zinco o plexiglass inchiostrate (visto che è pure un po’ eclettico nella scelta dei materiali) e fatte passare insieme ad un foglio sotto una pressa.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Questa volta al Sesto Senso dopo una la mostra collettiva young trentino
artists si cambia registro. Saranno esposte le incisioni ed i video di
un artista-maniaco dalle origini orientali: Ericailcane.
Lastre di zinco o plexiglass inchiostrate (visto che è pure un po’
eclettico nella scelta dei materiali) e fatte passare insieme ad un
foglio sotto una pressa. Punta secca o acquaforte, a seconda delle
esigenze. Con cornici a basso costo, ma questo ovviamente fa parte della
sua poetica. A mezza strada tra Bosch e il ‘mondo di quark’, tra Goya ed
il mondo dei punk.
Poi i suoi video. Che fanno un po’ paura. Creati con le tecniche di
animazione tradizionale e il software anticonvenzionale. David Lynch al
confronto profonde serenità. (La rabbia ‘3.00, Cinema Volturno ‘5.21,
Diciassette insetti nella testa ‘4.00)
Ericailcane disegna ovunque. Ericailcane cambia spesso le tecniche.
Modella la plastilina. Dipinge per strada. Ed anche sulla pelle dei suoi
amici-ammiratori. Passa dal torchio al computer con scioltezza. Tanto fa
sempre le stesse cose!
Non perché gli manchi la fantasia, perché gli vengono bene solo gli
animaletti.
Sfrutta l’incisione in quanto è il modo più geniale per ottenere un gran
numero di stampe. Il risultato supera di gran lunga la fotocopia, anche
quella meglio riuscita. Poi l’incisione vive in bilico fra
riproducibilità infinita e unicità. Ma questo è solo un dettaglio.
Gli abitanti dei suoi disegni sono pecore, rane, cani, volpi, stivali,
gamberetti, gattini, zibellini, asinelli, braccia, piedi, pupazzi,
galline, ariste. Rapina l’immaginario infantile, lo frulla e lo
restituisce sotto le vesti di un bestiario post-atomico. Sintetizza gli
elementi con un autocad medioevale.
Ericailcane illustra favole mai scritte. Come avesse leccato la schiena
di un rospo particolare.
Intrappola tutti i suoi personaggi in una campana di vetro. Così
esistono solo dentro uno spazio lontano.
Campiona i sogni di tutti e li sottopone al suo apparato digerente. Ne
escono trasformati nelle vesti di satire o poesie d’amore.
Ericailcane disegna in terza persona. Si mette su un seggiolone e guarda
a distanza le scene a cui ha appena conferito la vita. Il suo è il
tipico punto di vista di chi sa tutto, ma vuol far trapelare poco. Tanto
il resto è affar nostro
Le incisioni sono bellissime, perché ha la mano felice. Raffinato in
ogni circostanza. Dipingere i peli uno ad uno a tutti i suoi animaletti
(per strada o su un foglio) è un impegno vero, complesso. Che richiede
tempo e convinzione.
Il suo è uno stile che fa politica.
artists si cambia registro. Saranno esposte le incisioni ed i video di
un artista-maniaco dalle origini orientali: Ericailcane.
Lastre di zinco o plexiglass inchiostrate (visto che è pure un po’
eclettico nella scelta dei materiali) e fatte passare insieme ad un
foglio sotto una pressa. Punta secca o acquaforte, a seconda delle
esigenze. Con cornici a basso costo, ma questo ovviamente fa parte della
sua poetica. A mezza strada tra Bosch e il ‘mondo di quark’, tra Goya ed
il mondo dei punk.
Poi i suoi video. Che fanno un po’ paura. Creati con le tecniche di
animazione tradizionale e il software anticonvenzionale. David Lynch al
confronto profonde serenità. (La rabbia ‘3.00, Cinema Volturno ‘5.21,
Diciassette insetti nella testa ‘4.00)
Ericailcane disegna ovunque. Ericailcane cambia spesso le tecniche.
Modella la plastilina. Dipinge per strada. Ed anche sulla pelle dei suoi
amici-ammiratori. Passa dal torchio al computer con scioltezza. Tanto fa
sempre le stesse cose!
Non perché gli manchi la fantasia, perché gli vengono bene solo gli
animaletti.
Sfrutta l’incisione in quanto è il modo più geniale per ottenere un gran
numero di stampe. Il risultato supera di gran lunga la fotocopia, anche
quella meglio riuscita. Poi l’incisione vive in bilico fra
riproducibilità infinita e unicità. Ma questo è solo un dettaglio.
Gli abitanti dei suoi disegni sono pecore, rane, cani, volpi, stivali,
gamberetti, gattini, zibellini, asinelli, braccia, piedi, pupazzi,
galline, ariste. Rapina l’immaginario infantile, lo frulla e lo
restituisce sotto le vesti di un bestiario post-atomico. Sintetizza gli
elementi con un autocad medioevale.
Ericailcane illustra favole mai scritte. Come avesse leccato la schiena
di un rospo particolare.
Intrappola tutti i suoi personaggi in una campana di vetro. Così
esistono solo dentro uno spazio lontano.
Campiona i sogni di tutti e li sottopone al suo apparato digerente. Ne
escono trasformati nelle vesti di satire o poesie d’amore.
Ericailcane disegna in terza persona. Si mette su un seggiolone e guarda
a distanza le scene a cui ha appena conferito la vita. Il suo è il
tipico punto di vista di chi sa tutto, ma vuol far trapelare poco. Tanto
il resto è affar nostro
Le incisioni sono bellissime, perché ha la mano felice. Raffinato in
ogni circostanza. Dipingere i peli uno ad uno a tutti i suoi animaletti
(per strada o su un foglio) è un impegno vero, complesso. Che richiede
tempo e convinzione.
Il suo è uno stile che fa politica.
15
ottobre 2004
Ericailcane – Desordre
Dal 15 ottobre al 09 novembre 2004
arte contemporanea
Location
SESTO SENSO
Bologna, Via Galliera, 63/d, (Bologna)
Bologna, Via Galliera, 63/d, (Bologna)
Orario di apertura
lun/ven > 11/23 sab > 18/23
Vernissage
15 Ottobre 2004, ore 18.30
Curatore