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Erik Binder – La cena per la principessa
Nella mostra all’Istituto Slovacco, Erik Binder presenta la serie nuovissima dei quadri con il motivo dell’LP e una scultura – una palla da discoteca realizzata con vecchi DVD. L’artista ha la passione per la musica e anche in questo ambito è un instancabile sperimentatore.
Comunicato stampa
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La ricerca artistica di Erik Binder può essere definita al primo sguardo ludica, gioiosa, divertente. E’ anche così, tuttavia i soggetti dei dipinti con lo spray o con l’acrilico, apparentemente allegri, che rappresentano gli animaletti, le figure stilizzate, le scene dalla cucina, spesso nascondono anche la critica sociale, la satira e l’ironia. Si tratta di reazione al consumismo generale e alla saturazione. I suoi lavori sono saggi ironici sui fenomeni sociali corrotti. Nella forma ricordano un po‘ i disegni dei bambini, con i quali hanno in comune l‘immediatezza e la gioia di creare.
Nella mostra all’Istituto Slovacco, Erik Binder presenta la serie nuovissima dei quadri con il motivo dell’LP e una scultura - una palla da discoteca realizzata con vecchi DVD. L’artista ha la passione per la musica e anche in questo ambito è un instancabile sperimentatore. Dall’autopsia ha prestato e trasferito nell’ambito dell’arte visiva i principi della sovrapposizione, i samples, il passaggio di motivi dal un lavoro all’altro, i ritornelli.
Nel lavoro di Erik Binder troviamo i riferimenti ai graffiti, alla pubblicità, ai fumetti e alle differenti subculture. Spesso ricicla i materiali, gli oggetti e le idee. Nei suoi dipinti emergono le amanite, gli occhi del bue, gli animali personificati e i fantasmi delle favole (ma anche quelli della vita reale). Tutto è legato con tutto. Le idee sono linked e networked.
La fissazione per il consumismo e il modo di usare i motivi gastronomici come metafora compare anche nel titolo della mostra La cena per la principessa. L’elemento emblematico della mostra è una porta che diventa, da un lato, una bacheca con una collezione di vecchie spille che creano il ritratto di Sigmund Freud, e dall’altro una sorta di credenza con vecchie confetture che rappresentano i segreti nascosti, sterilizzati e conservati nel subconscio.
Erik Binder è conosciuto anche come il creatore del gruppo Kunst-Fu, del quale fanno parte anche i suoi figli – gemelli. Lavora con tecniche diverse come la pittura, lo spray, il video, il collage, gli oggetti, la performance, la street art e la musica sperimentale. Ama i giochi con le parole, tipici dei rappers; i suoi lavori comprendono spesso testi assurdi. Attualmente ha concluso il dottorato presso l’Accademia di Belle Arti di Bratislava. Ha fondato un spazio sperimentale per artisti, giovani musicisti, street artists e skaters, in una vecchia centrale elettrica a Bratislava. Ha rappresentato la Repubblica Slovacca (insieme al gruppo di artisti cechi Kamera Scura) alla Biennale di Venezia nel 2003.
Nella mostra all’Istituto Slovacco, Erik Binder presenta la serie nuovissima dei quadri con il motivo dell’LP e una scultura - una palla da discoteca realizzata con vecchi DVD. L’artista ha la passione per la musica e anche in questo ambito è un instancabile sperimentatore. Dall’autopsia ha prestato e trasferito nell’ambito dell’arte visiva i principi della sovrapposizione, i samples, il passaggio di motivi dal un lavoro all’altro, i ritornelli.
Nel lavoro di Erik Binder troviamo i riferimenti ai graffiti, alla pubblicità, ai fumetti e alle differenti subculture. Spesso ricicla i materiali, gli oggetti e le idee. Nei suoi dipinti emergono le amanite, gli occhi del bue, gli animali personificati e i fantasmi delle favole (ma anche quelli della vita reale). Tutto è legato con tutto. Le idee sono linked e networked.
La fissazione per il consumismo e il modo di usare i motivi gastronomici come metafora compare anche nel titolo della mostra La cena per la principessa. L’elemento emblematico della mostra è una porta che diventa, da un lato, una bacheca con una collezione di vecchie spille che creano il ritratto di Sigmund Freud, e dall’altro una sorta di credenza con vecchie confetture che rappresentano i segreti nascosti, sterilizzati e conservati nel subconscio.
Erik Binder è conosciuto anche come il creatore del gruppo Kunst-Fu, del quale fanno parte anche i suoi figli – gemelli. Lavora con tecniche diverse come la pittura, lo spray, il video, il collage, gli oggetti, la performance, la street art e la musica sperimentale. Ama i giochi con le parole, tipici dei rappers; i suoi lavori comprendono spesso testi assurdi. Attualmente ha concluso il dottorato presso l’Accademia di Belle Arti di Bratislava. Ha fondato un spazio sperimentale per artisti, giovani musicisti, street artists e skaters, in una vecchia centrale elettrica a Bratislava. Ha rappresentato la Repubblica Slovacca (insieme al gruppo di artisti cechi Kamera Scura) alla Biennale di Venezia nel 2003.
26
gennaio 2011
Erik Binder – La cena per la principessa
Dal 26 gennaio al 26 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
ISTITUTO SLOVACCO
Roma, Via Dei Colli Della Farnesina, 144, (Roma)
Roma, Via Dei Colli Della Farnesina, 144, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì dal venerdì 9–16
Vernissage
26 Gennaio 2011, ore 19.30
Autore
Curatore