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Érik Desmazières – L’ordine del sogno. L’ordre du songe
Con la mostra Érik Desmazières. L’ordine del sogno/L’ordre du songe, il Museo della Grafica presenta l’opera di uno dei maggiori interpreti dell’incisione contemporanea.
Comunicato stampa
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Con la mostra Érik Desmazières. L’ordine del sogno/L’ordre du songe, il Museo della Grafica presenta l’opera di uno dei maggiori interpreti dell’incisione contemporanea.
Nato a Rabat nel 1948, Érik Desmazières si stabilisce a Parigi nel 1967 e, dopo il diploma all’Institut d’études politiques, inizia lo studio del disegno e dell’incisione. Dal 1972 si dedica esclusivamente all’esercizio grafico eleggendo l’acquaforte, in tutte le declinazioni tecniche ed espressive, a linguaggio privilegiato di ricerca e sperimentazione.
La sua opera, che comprende oltre duecento incisioni oltre ad uno straordinario corpus di disegni, è stata oggetto di importanti esposizioni in tutto il mondo – ultime, in ordine di tempo, la mostra Paris à grands traits al Musée Carnevalet di Parigi (2006-7) e Les lieux imaginaires d’ Érik Desmazières al Musée Jenisch di Vevey (2007) – ed è accompagnata da interventi critici di alcuni dei più autorevoli studiosi di arti grafiche.
Realizzata in collaborazione con la Fondazione Il Bisonte di Firenze, la mostra presenta oltre settanta fogli del maestro francese, ampia e significativa selezione di quella che oggi si impone come una delle produzioni più ricercate e originali nel panorama dell’incisione contemporanea.
Nelle opere di Desmazières, eseguite con una sorprendente padronanza tecnica, si rivela un mondo magico e sospeso tra realtà e finzione che nasce da una profonda cultura artistica, letteraria, filosofica. I suoi luoghi immaginari – ateliers, stamperie, biblioteche, librerie, camere di meraviglia e gabinetti di curiosità, giardini, interni ed esterni di Parigi, visioni di città sognate – sono costruiti attraverso le raffinate, meditate citazioni da Dürer, Brueghel, Rembrandt, Giovan Battista Piranesi o Maurits Escher, che attraversano la storia dell’incisione per creare un linguaggio di rara originalità e forza narrativa. Basti pensare alle spettacolari redazioni delle Tentazioni di Sant’Antonio, ispirate a una copia che Antonio Mei Tinghi aveva fatto dall’originale di Jacques Callot dedicato a Ferdinando II dei Medici, così come alle illustrazioni per “La Biblioteca di Babele” di Borges e per il “Benito Cereno” di Melville, o alla strepitosa serie dei Passages Parisiens.
L’arte e la scienza dell’incisione – come scrivono Lucia Tongiorgi Tomasi e Alessandro Tosi – è per Desmazières “adozione di un ordine per raccontare il disordine, di una regola per narrare il caso e il caos. E’ il linguaggio che, nelle sue certezze strutturali, consente di descrivere e rappresentare la complessità e le ambiguità del reale”.
Curata da Rodolfo Ceccotti e Alessandro Tosi e realizzata con la collaborazione dell’Istituto Francese di Firenze, la mostra Érik Desmazières. L’ordine del sogno/L’ordre du songe è accompagnata da un catalogo con testi di Lucia Tongiorgi Tomasi e Alessandro Tosi, dell’Università di Pisa, e di Maxime Prèaud, Conservatore del Dipartimento delle Stampe della Bibliothèque Nationale de France.
Nell’occasione sarà proiettato “Le Paris d’Érik”, film realizzato da Bertrand Renaudineau e Gérard-Emmanuel Da Silva (Gallix Productions).
Di particolare rilevanza la collaborazione tra il Museo della Grafica e la Fondazione Il Bisonte di Firenze, che ospitando la mostra nella propria Galleria dal 28 novembre 2008 al 16 gennaio 2009 ha aperto le manifestazioni per i cinquant’anni della storica stamperia, nata a Firenze nel 1959 – ovvero a poca distanza dall’istituzione del Gabinetto Disegni e Stampe dell’Università di Pisa – grazie all’iniziativa di Maria Luigia Guaita.
Nato a Rabat nel 1948, Érik Desmazières si stabilisce a Parigi nel 1967 e, dopo il diploma all’Institut d’études politiques, inizia lo studio del disegno e dell’incisione. Dal 1972 si dedica esclusivamente all’esercizio grafico eleggendo l’acquaforte, in tutte le declinazioni tecniche ed espressive, a linguaggio privilegiato di ricerca e sperimentazione.
La sua opera, che comprende oltre duecento incisioni oltre ad uno straordinario corpus di disegni, è stata oggetto di importanti esposizioni in tutto il mondo – ultime, in ordine di tempo, la mostra Paris à grands traits al Musée Carnevalet di Parigi (2006-7) e Les lieux imaginaires d’ Érik Desmazières al Musée Jenisch di Vevey (2007) – ed è accompagnata da interventi critici di alcuni dei più autorevoli studiosi di arti grafiche.
Realizzata in collaborazione con la Fondazione Il Bisonte di Firenze, la mostra presenta oltre settanta fogli del maestro francese, ampia e significativa selezione di quella che oggi si impone come una delle produzioni più ricercate e originali nel panorama dell’incisione contemporanea.
Nelle opere di Desmazières, eseguite con una sorprendente padronanza tecnica, si rivela un mondo magico e sospeso tra realtà e finzione che nasce da una profonda cultura artistica, letteraria, filosofica. I suoi luoghi immaginari – ateliers, stamperie, biblioteche, librerie, camere di meraviglia e gabinetti di curiosità, giardini, interni ed esterni di Parigi, visioni di città sognate – sono costruiti attraverso le raffinate, meditate citazioni da Dürer, Brueghel, Rembrandt, Giovan Battista Piranesi o Maurits Escher, che attraversano la storia dell’incisione per creare un linguaggio di rara originalità e forza narrativa. Basti pensare alle spettacolari redazioni delle Tentazioni di Sant’Antonio, ispirate a una copia che Antonio Mei Tinghi aveva fatto dall’originale di Jacques Callot dedicato a Ferdinando II dei Medici, così come alle illustrazioni per “La Biblioteca di Babele” di Borges e per il “Benito Cereno” di Melville, o alla strepitosa serie dei Passages Parisiens.
L’arte e la scienza dell’incisione – come scrivono Lucia Tongiorgi Tomasi e Alessandro Tosi – è per Desmazières “adozione di un ordine per raccontare il disordine, di una regola per narrare il caso e il caos. E’ il linguaggio che, nelle sue certezze strutturali, consente di descrivere e rappresentare la complessità e le ambiguità del reale”.
Curata da Rodolfo Ceccotti e Alessandro Tosi e realizzata con la collaborazione dell’Istituto Francese di Firenze, la mostra Érik Desmazières. L’ordine del sogno/L’ordre du songe è accompagnata da un catalogo con testi di Lucia Tongiorgi Tomasi e Alessandro Tosi, dell’Università di Pisa, e di Maxime Prèaud, Conservatore del Dipartimento delle Stampe della Bibliothèque Nationale de France.
Nell’occasione sarà proiettato “Le Paris d’Érik”, film realizzato da Bertrand Renaudineau e Gérard-Emmanuel Da Silva (Gallix Productions).
Di particolare rilevanza la collaborazione tra il Museo della Grafica e la Fondazione Il Bisonte di Firenze, che ospitando la mostra nella propria Galleria dal 28 novembre 2008 al 16 gennaio 2009 ha aperto le manifestazioni per i cinquant’anni della storica stamperia, nata a Firenze nel 1959 – ovvero a poca distanza dall’istituzione del Gabinetto Disegni e Stampe dell’Università di Pisa – grazie all’iniziativa di Maria Luigia Guaita.
14
febbraio 2009
Érik Desmazières – L’ordine del sogno. L’ordre du songe
Dal 14 febbraio al 16 aprile 2009
disegno e grafica
Location
MUSEO DELLA GRAFICA – PALAZZO LANFRANCHI
Pisa, Lungarno Galileo Galilei, 9, (Pisa)
Pisa, Lungarno Galileo Galilei, 9, (Pisa)
Biglietti
3 euro intero, 2 euro ridotto, gratuito over 65, under 18
Orario di apertura
martedì- domenica 10-12 e 15-19 - sabato mattina visite guidate gratuite - chiuso il lunedì, accesso diversamente abili
Vernissage
14 Febbraio 2009, ore 17,30
Autore
Curatore