Approda a Parma, alla rinomata Galleria d’Arte Fotografica Carra, la mostra del fotografo Erik Messori dal titolo COLORI di VIAGGIO , una raccolta di immagini dei suoi ultimi spostamenti. Dal 5 al 26 marzo sarà possibile ammirare le sue immagini, un itinerario suggestivo tra le atmosfere di un “Viaggio” inteso soprattutto come memoria dei luoghi.
Le fotografie di Messori riescono a riproporre – intatta – l’essenza dei posti visitati. Dal senso di smarrimento suscitato dalle incontaminate lande dell’Islanda, palcoscenico di grandi eventi geologici, ai particolari scorci di piccoli borghi e di metropoli europee, troppo spesso inosservati, ed ancora, dalle testimonianze architettoniche delle grandi capitali del vecchio continente, culla della nostra cultura, alla sconfinata ampiezza degli orizzonti geografici dell'Australia, terra lontana piena di contrasti e via dicendo toccando tra le altre mete quali la Grecia, l’Austria, la Francia, la Spagna, il Portogallo e tante altre. Un approccio empatico quello di Messori, che insegue la saturazione del colore come consapevole tramite espressionistico tra l’immagine e lo spettatore. Da sottolineare inoltre l’ interessante rapporto con il gioco delle linee, spesso rielaborato secondo un impatto visivo di tipo grandangolare.
Presso la galleria sarà inoltre disponibile la pubblicazione COLORI di VIAGGIO, che fa seguito ad alcune mostre tenute nel 2002 e 2003. Il libro a tiratura limitata sta riscotendo consensi di critica e di pubblico.

Erik Messori nasce a Reggio Emilia, dove attualmente vive, pur tra i continui spostamenti a Milano. A partire dal 1997, la sua passione per la comunicazione visiva si incontra con l' acquisizione di consapevolezze tecniche, maturate quali fondamentali strumenti della narrazione per immagini. Sotto il profilo fotografico, la sua prima esperienza professionale coincide con la realizzazione di alcuni servizi su realtà per un magazine. Si specializza quindi nel reportage di viaggio, perfezionando progressivamente il proprio bagaglio tecnico-espressivo. Dai suoi servizi, spesso non emerge un’ idea di “meta”, di percorso pianificato e prestabilito , bensì l’inequivocabile predisposizione all’ ascolto dei luoghi visitati, che definiscono con colori e geometrie la cornice percettiva entro cui lasciar vagare l’immaginazione.