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Erik van Lieshout – Guantánamo bay watch part 2
Erik van Lieshout, rappresenta se stesso, i suoi amici, la sua famiglia, celebrità e figure politiche, in uno stato di dura esposizione. A volte i disegni illustrano o enfatizzano alcune caratteristiche delle persone che l’artista incontra nei suoi viaggi. Somigliano a graffiti, rappresentati in un modo quasi ridicolo, quasi si trattasse di una farsa, di uno scherzo
Comunicato stampa
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Venerdi 27 aprile 2007 alle ore 19 inaugura presso la galleria S.A.L.E.S. la personale di Erik van Lieshout dal titolo guantánamo bay watch part 2.
L’artista, nato a Deurne in Olanda (1968), vive e lavora a Rotterdam. Dopo le mostre personali all’ Hammer Museum Los Angeles, Boijmans Van Beuningen, Rotterdam, Kunsthaus, Zurich, al MassMoCA, North Adams-Massachusets, e allo Stadische Galerie im Lenbachhaus, Munich presenta, in questa occasione, una video installazione e una serie di disegni, collages e mixed media che formano una sorta di diario intimo.
Nelle sue opere si interroga sulla propria posizione di maschio – giovane - bianco, all’interno della società olandese, con un interesse quasi antropologico per la società e per le strutture sociali, rispondendo all’impatto e agli sviluppi di questo mondo “globalizzante”. I video vengono spesso proiettati in ambienti da lui appositamente creati, come piccole capanne o baracche, che contrastano con l’elegante minimalismo delle gallerie d’arte.
Le stanze sono intime e sottopongono chi osserva ad una prossimità quasi claustrofobica rispetto alla proiezione e agli altri spettatori.
Nei suoi filmati informali, rapidamente elaborati, che oscillano tra il documentario e la fiction, van Lieshout si mette sull’orlo della società e diviene, come in una sorta di camouflage vivente, una parte inscindibile della scena, delle forme, dei rituali e delle norme, da lui rese con spietata autenticità. Le storie che ci racconta derivano dalla sua vicinanza alle persone - per simpatia, interesse o critica. Si potrebbe dire che Erik van Lieshout si occupa di questioni come l’immigrazione, il multiculturalismo, la posizione di varie minorità, cosi come dei sogni e delle ansie dei maschi bianchi in una società che cambia. Forse il lavoro di van Lieshout riguarda l’amore e ciò che rende duro l’amore.
I disegni e le figure impulsive invece, sono espressioni catartiche delle esperienze estreme dei suoi filmati. Sono immagini rozze, provocanti, a tratti scioccanti, a tratti pornografiche o umoristiche. Il materiale disegnato è tratto dall’immediato ambiente circostante, dai giornali, dai cartoni animati o direttamente dalla strada, ispirato dalle sottoculture che si evolvono nelle moderne metropoli.
Erik van Lieshout, rappresenta se stesso, i suoi amici, la sua famiglia, celebrità e figure politiche, in uno stato di dura esposizione. A volte i disegni illustrano o enfatizzano alcune caratteristiche delle persone che l’artista incontra nei suoi viaggi. Somigliano a graffiti, rappresentati in un modo quasi ridicolo, quasi si trattasse di una farsa, di uno scherzo.
A volte gli scherzi sono riflessi della realtà quotidiana, ma sono più duri e brutti di quanto siamo pronti ad accettare.
L’artista, nato a Deurne in Olanda (1968), vive e lavora a Rotterdam. Dopo le mostre personali all’ Hammer Museum Los Angeles, Boijmans Van Beuningen, Rotterdam, Kunsthaus, Zurich, al MassMoCA, North Adams-Massachusets, e allo Stadische Galerie im Lenbachhaus, Munich presenta, in questa occasione, una video installazione e una serie di disegni, collages e mixed media che formano una sorta di diario intimo.
Nelle sue opere si interroga sulla propria posizione di maschio – giovane - bianco, all’interno della società olandese, con un interesse quasi antropologico per la società e per le strutture sociali, rispondendo all’impatto e agli sviluppi di questo mondo “globalizzante”. I video vengono spesso proiettati in ambienti da lui appositamente creati, come piccole capanne o baracche, che contrastano con l’elegante minimalismo delle gallerie d’arte.
Le stanze sono intime e sottopongono chi osserva ad una prossimità quasi claustrofobica rispetto alla proiezione e agli altri spettatori.
Nei suoi filmati informali, rapidamente elaborati, che oscillano tra il documentario e la fiction, van Lieshout si mette sull’orlo della società e diviene, come in una sorta di camouflage vivente, una parte inscindibile della scena, delle forme, dei rituali e delle norme, da lui rese con spietata autenticità. Le storie che ci racconta derivano dalla sua vicinanza alle persone - per simpatia, interesse o critica. Si potrebbe dire che Erik van Lieshout si occupa di questioni come l’immigrazione, il multiculturalismo, la posizione di varie minorità, cosi come dei sogni e delle ansie dei maschi bianchi in una società che cambia. Forse il lavoro di van Lieshout riguarda l’amore e ciò che rende duro l’amore.
I disegni e le figure impulsive invece, sono espressioni catartiche delle esperienze estreme dei suoi filmati. Sono immagini rozze, provocanti, a tratti scioccanti, a tratti pornografiche o umoristiche. Il materiale disegnato è tratto dall’immediato ambiente circostante, dai giornali, dai cartoni animati o direttamente dalla strada, ispirato dalle sottoculture che si evolvono nelle moderne metropoli.
Erik van Lieshout, rappresenta se stesso, i suoi amici, la sua famiglia, celebrità e figure politiche, in uno stato di dura esposizione. A volte i disegni illustrano o enfatizzano alcune caratteristiche delle persone che l’artista incontra nei suoi viaggi. Somigliano a graffiti, rappresentati in un modo quasi ridicolo, quasi si trattasse di una farsa, di uno scherzo.
A volte gli scherzi sono riflessi della realtà quotidiana, ma sono più duri e brutti di quanto siamo pronti ad accettare.
27
aprile 2007
Erik van Lieshout – Guantánamo bay watch part 2
Dal 27 aprile al 27 maggio 2007
arte contemporanea
Location
STUDIO SALES DI NORBERTO RUGGERI
Roma, Piazza Dante, 2, (Roma)
Roma, Piazza Dante, 2, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle ore 15,30 alle 19,30 e su appuntamento
Vernissage
27 Aprile 2007, ore 19
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