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Erjon Nazeraj – Upstream
Il dialogo avviato dagli Scafisti Scafati Arta Ngucaj e Arben Beqiraj tra l’antico edificio “Ex forno del pane” sede del MAMbo e il palazzo anni ’40 dove risiedono prosegue con Upstream, consolidando la presesenza sul territorio del duo e rinforzandone gli intenti artistici.
Comunicato stampa
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Il dialogo avviato dagli Scafisti Scafati Arta Ngucaj e Arben Beqiraj tra l’antico edificio “Ex forno del pane” sede del MAMbo e il palazzo anni ’40 dove risiedono prosegue con Upstream, consolidando la presesenza sul territorio del duo e rinforzandone gli intenti artistici.
Dopo Riflessi dalla galleria, evento inaugurale nel quale l’architettura civile si è unita alla pittura su tela “vestendo ad arte” il palazzo che si trova esattamente di fronte il Museo d’Arte Moderna di Bologna, Upstream di Erjon Nazeraj, seconda installazione monumentale, prosegue l’interazione tra contesto urbano ed arte, coniugando l’architettura con la scultura e confermando gli intenti di dilalogo culturale socio-politico all’interno di tematiche identitarie e poetiche artistiche basate sulla ricerca del sé.
Upstream si colloca come “anello di congiunzione” tra il precedente e il prossimo progetto di Arta Ngucaj e Arben Beqiraj: Presentando il lavoro di Erjon Nazeraj gli Scafisti Scafati anticipano l’evento Trafik e “svelano” il primo protagonista del loro “carico di arte”, creando aspettativa.
Attraverso l’utilizzo di un simbolismo recuperato dal Bradan Feasa, ovvero la storia mitologica irlandese del "Salmone della Conoscenza", in Upstream Erjon Nazeraj presenta un’istallazione scultorea formata da 50 simulacri di pesce, ognuno diverso dall’altro, di 75x20 cm in resina di poliestere e disposti come un branco fluttuante che nuota nella stessa direzione sull’intera facciata del palazzo, solo uno si trova controcorrente, nel momento di incontro/scontro con gli altri.
Attraverso un’operazione concettuale che dall’individuale si rivolge al globale Nazeraj ispezionando sé stesso indaga la tematica della diversità culturale e sociale e dell’importanza del dialogo per superare la problematica.
Portavoce di quello squilibrio traumatico che ha coinvolto molti giovani artisti in Albania l’artista, che per cultura e storia sente di essere “upstream” e di trovarsi in una posizione diversa rispetto agli altri, porta avanti il suo “viaggio” in linea ad un “istinto” di scambio culturale.
Erjon Nazeraj nasce a Fier, Albania, nel 1982. Vive e lavora a Bologna
Dopo Riflessi dalla galleria, evento inaugurale nel quale l’architettura civile si è unita alla pittura su tela “vestendo ad arte” il palazzo che si trova esattamente di fronte il Museo d’Arte Moderna di Bologna, Upstream di Erjon Nazeraj, seconda installazione monumentale, prosegue l’interazione tra contesto urbano ed arte, coniugando l’architettura con la scultura e confermando gli intenti di dilalogo culturale socio-politico all’interno di tematiche identitarie e poetiche artistiche basate sulla ricerca del sé.
Upstream si colloca come “anello di congiunzione” tra il precedente e il prossimo progetto di Arta Ngucaj e Arben Beqiraj: Presentando il lavoro di Erjon Nazeraj gli Scafisti Scafati anticipano l’evento Trafik e “svelano” il primo protagonista del loro “carico di arte”, creando aspettativa.
Attraverso l’utilizzo di un simbolismo recuperato dal Bradan Feasa, ovvero la storia mitologica irlandese del "Salmone della Conoscenza", in Upstream Erjon Nazeraj presenta un’istallazione scultorea formata da 50 simulacri di pesce, ognuno diverso dall’altro, di 75x20 cm in resina di poliestere e disposti come un branco fluttuante che nuota nella stessa direzione sull’intera facciata del palazzo, solo uno si trova controcorrente, nel momento di incontro/scontro con gli altri.
Attraverso un’operazione concettuale che dall’individuale si rivolge al globale Nazeraj ispezionando sé stesso indaga la tematica della diversità culturale e sociale e dell’importanza del dialogo per superare la problematica.
Portavoce di quello squilibrio traumatico che ha coinvolto molti giovani artisti in Albania l’artista, che per cultura e storia sente di essere “upstream” e di trovarsi in una posizione diversa rispetto agli altri, porta avanti il suo “viaggio” in linea ad un “istinto” di scambio culturale.
Erjon Nazeraj nasce a Fier, Albania, nel 1982. Vive e lavora a Bologna
06
ottobre 2007
Erjon Nazeraj – Upstream
Dal 06 all'otto ottobre 2007
performance - happening
Location
SPAZIO
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 13, (Bologna)
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 13, (Bologna)
Vernissage
6 Ottobre 2007, ore 17
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