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Erkenntnisinstrument #1: Elisa Canducci
Ogni esposizione raccoglie opere della costituente collezione, documentazione proveniente dall’Archivio (foto, grafiche, progetti, testi) assieme a disegni, materiale raro e opere incompiute
Comunicato stampa
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Conclusasi lo scorso anno l’esperienza dell’Archivio Zero Media Zanchetta di Bologna, il progetto ZMZ prosegue la sua attività con il “Piano Interrato” del deposito arte Alberto Zanchetta. Ogni esposizione raccoglie opere della costituente collezione, documentazione proveniente dall’Archivio (foto, grafiche, progetti, testi) assieme a disegni, materiale raro e opere incompiute, nell’interesse di evidenziare tout court i processi di lavorazione e le ricerche dei singoli artisti.
30 APRILE | 29 MAGGIO 2005
ERKENNTNISINSTRUMENT #1: ELISA CANDUCCI
Il ciclo espositivo del Piano Interrato si inaugura con la personale di Elisa Canducci (Bologna, 1975).
«Dopo la pagina bianca c’è sempre una “griglia”, una quadrettatura quasi perfetta (“quasi”, perché nei miei quadri non lo è mai in senso cartesiano). è una sorta di piano imprescindibile, da una parte “illusionistico”, perché sembra rievocare simbolicamente quelle pagine di quaderno che conosciamo dai primi giorni di scuola, dall’altra auto-referenziale e auto-riflessivo. Questa è l’unità elementare, il sistema sul quale comporre le immagini come modelli percettivi preesistenti ed eterogenei, in relazione reciproca. Da qui la composizione nello spazio del quadro prende forma senza pianificarne il risultato finale, anche se l’accumulazione e la scelta delle immagini da riprodurre non avvengono mai in maniera del tutto casuale. Ciò fa sì che, nonostante l’aspetto di finitezza, l’opera non sia mai chiusa in sé stessa, ma aperta a molteplici possibilità. L’uso principale della tecnica serigrafica è solo un mezzo come un altro, che permette però in massimo grado l’aderenza ai modelli originali, senza aggiungere nulla alla loro superficialità e piattezza, tralasciando (per le sue caratteristiche meccaniche e di automatismo) ogni fuorviante soggettività. Con i miei quadri non voglio essere portatrice di alcun messaggio. Essi non hanno alcun significato e nessuna funzione da svolgere. In un certo senso hanno a che fare con “il nulla”».
Opere in mostra: Senta titolo del 2004, tecnica mista su tela, cm35x35, esposto alla mostra “Intrecciano” presso il Foro Boario di Modena nel marzo 2004; due serigrafie su carta del 2001, cm65x50 cad., una delle quali pubblicata sul catalogo della mostra “R.f.A.” alla galleria Ninapì di Ravenna nel settembre del 2003; “désirs” del 2003, libercolo di 38pp tirato a 15 esemplari, cm10x14,5, pubblicato sul catalogo della mostra “R.f.A.”; 4 disegni a china nera su carta quadrettata, cm 8,5x14 (si tratta di studi preliminari per dei quadri mai realizzati); ritaglio da una tela del 2005 rimasta incompiuta, cm18x19,5; interventi a tecnica mista su una cartolina spedita da Valencia nel febbraio 2005 sul cui verso è riprodotto il quadro Rythme di Robert Delaunay.
L’esposizione è inoltre corredata da alcuni fotocolor di opere inedite datate 1999; un taccuino di 18pp confezionato a mano che riproduce opere del 2000-2001 (esemplare unico realizzato a scopi documentativi), cm14,5x9,3; un taccuino con l’inventario delle opere realizzate nel 2003; ritagli di soggetti stampati a getto d’inchiostro e usati per i cliché.
Prossime esposizioni:
giugno personale di Stefano Mandracchia | luglio bi-personale di Dario Moroldo e Simone Tosca
Nei Piani Superiori è visibile la collezione con opere di G. Dessì, V. Pisani, P. Canevari, A. Chiesi, R. Gligorov, L. Caccioni, M. Schifano, P. Gonzato, S. Tosca, M. Di Diggiovanni, M. Simeone, J. Peris, P. Chiasera, Pastorello, F. Bocchini, A. Nacciarriti, A. Natalini, G. Zorio, L. De Vita, D. Moroldo, S. Pellegrini, B. Pasquali, S. Mandracchia, B. Migliore, N. Renzi, M. Fliri, F. Maddalozzo, C. Chironi, Cuoghi Corsello, A. Renzini e grafiche di Gilbert & George, J. Holzer, T. Murakami, S. Chia, N. Araki, J. Dine, A. Mondino, M. Gastini, L. Mainolfi, S. Ragalzi, V. Trubbiani, C. Costa.
30 APRILE | 29 MAGGIO 2005
ERKENNTNISINSTRUMENT #1: ELISA CANDUCCI
Il ciclo espositivo del Piano Interrato si inaugura con la personale di Elisa Canducci (Bologna, 1975).
«Dopo la pagina bianca c’è sempre una “griglia”, una quadrettatura quasi perfetta (“quasi”, perché nei miei quadri non lo è mai in senso cartesiano). è una sorta di piano imprescindibile, da una parte “illusionistico”, perché sembra rievocare simbolicamente quelle pagine di quaderno che conosciamo dai primi giorni di scuola, dall’altra auto-referenziale e auto-riflessivo. Questa è l’unità elementare, il sistema sul quale comporre le immagini come modelli percettivi preesistenti ed eterogenei, in relazione reciproca. Da qui la composizione nello spazio del quadro prende forma senza pianificarne il risultato finale, anche se l’accumulazione e la scelta delle immagini da riprodurre non avvengono mai in maniera del tutto casuale. Ciò fa sì che, nonostante l’aspetto di finitezza, l’opera non sia mai chiusa in sé stessa, ma aperta a molteplici possibilità. L’uso principale della tecnica serigrafica è solo un mezzo come un altro, che permette però in massimo grado l’aderenza ai modelli originali, senza aggiungere nulla alla loro superficialità e piattezza, tralasciando (per le sue caratteristiche meccaniche e di automatismo) ogni fuorviante soggettività. Con i miei quadri non voglio essere portatrice di alcun messaggio. Essi non hanno alcun significato e nessuna funzione da svolgere. In un certo senso hanno a che fare con “il nulla”».
Opere in mostra: Senta titolo del 2004, tecnica mista su tela, cm35x35, esposto alla mostra “Intrecciano” presso il Foro Boario di Modena nel marzo 2004; due serigrafie su carta del 2001, cm65x50 cad., una delle quali pubblicata sul catalogo della mostra “R.f.A.” alla galleria Ninapì di Ravenna nel settembre del 2003; “désirs” del 2003, libercolo di 38pp tirato a 15 esemplari, cm10x14,5, pubblicato sul catalogo della mostra “R.f.A.”; 4 disegni a china nera su carta quadrettata, cm 8,5x14 (si tratta di studi preliminari per dei quadri mai realizzati); ritaglio da una tela del 2005 rimasta incompiuta, cm18x19,5; interventi a tecnica mista su una cartolina spedita da Valencia nel febbraio 2005 sul cui verso è riprodotto il quadro Rythme di Robert Delaunay.
L’esposizione è inoltre corredata da alcuni fotocolor di opere inedite datate 1999; un taccuino di 18pp confezionato a mano che riproduce opere del 2000-2001 (esemplare unico realizzato a scopi documentativi), cm14,5x9,3; un taccuino con l’inventario delle opere realizzate nel 2003; ritagli di soggetti stampati a getto d’inchiostro e usati per i cliché.
Prossime esposizioni:
giugno personale di Stefano Mandracchia | luglio bi-personale di Dario Moroldo e Simone Tosca
Nei Piani Superiori è visibile la collezione con opere di G. Dessì, V. Pisani, P. Canevari, A. Chiesi, R. Gligorov, L. Caccioni, M. Schifano, P. Gonzato, S. Tosca, M. Di Diggiovanni, M. Simeone, J. Peris, P. Chiasera, Pastorello, F. Bocchini, A. Nacciarriti, A. Natalini, G. Zorio, L. De Vita, D. Moroldo, S. Pellegrini, B. Pasquali, S. Mandracchia, B. Migliore, N. Renzi, M. Fliri, F. Maddalozzo, C. Chironi, Cuoghi Corsello, A. Renzini e grafiche di Gilbert & George, J. Holzer, T. Murakami, S. Chia, N. Araki, J. Dine, A. Mondino, M. Gastini, L. Mainolfi, S. Ragalzi, V. Trubbiani, C. Costa.
30
aprile 2005
Erkenntnisinstrument #1: Elisa Canducci
Dal 30 aprile al 29 maggio 2005
giovane arte
Location
DA AZ – DEPOSITO ARTE ALBERTO ZANCHETTA
Sossano, Via Andrea Palladio, 19, (Vicenza)
Sossano, Via Andrea Palladio, 19, (Vicenza)
Orario di apertura
su appuntamento
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