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Erkenntnisinstrument #2: Stefano Mandracchia
Ogni esposizione raccoglie opere della costituente collezione, documentazione proveniente dall’Archivio (foto, grafiche, progetti, testi) assieme a disegni, materiale raro e opere incompiute
Comunicato stampa
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Il ciclo espositivo del Piano Interrato prosegue con la personale di Stefano Mandracchia (Brescia, 1976).
«Spesso un disegno riuscito gioca sul giusto equilibrio tra sintesi e invenzione. Occorre fare una specie di traduzione quando c’è la necessità di rappresentare un’ombra, la luce o lo scarto tra i diversi spazi dimensionali attraverso linee, tratti o macchie che nella realtà non esistono. Ma è fondamentale anche cosa si sceglie di non mettere. Selezionare tra i miliardi possibili di variabili non ben definibili che compongono un soggetto, l’unico tratto o sfumatura effettivamente necessaria vuol dire disegnare».
«Sapere in arte è tutto. Ovviamente non il sapere da “scolaro erudito”, che punta tutto sulla conoscenza fine a se stessa. Bisogna sforzarsi di sapere il più possibile poi cercare di dimenticare e cominciare a lavorare ogni volta con una mente vergine. Colta e spontanea insieme. Infatti: “la cultura è quello che rimane quando si è dimenticato tutto”».
Opere in mostra: Senza titolo del 2004, tecnica mista su carta, cm40x50, opera inedita della serie esposta alla mostra “ZILCH” presso la galleria Arte e Ricambi di Verona nell’aprile 2004; Robomantic del 2005, tecnica mista su carta, cm21x29,7, opera inedita della serie omonima esposta alla mostra “3rd” alla galleria interno&dumdum di Bologna nell’aprile 2005. Due studi per il wall-painting Raoul del 2003, acrilici su cartoncino, ciascuno cm25,5x13, realizzato in occasione delle mostre “*rama” al Res. Gemelli di Brescia nel 2003 e “Corsie, quarta edizione” presso la galleria Baricellarte di Baricella (BO) nel 2004. Proiezioni dei Cinque Super Otto presentati a Bologna nell’abito degli incontri “Il viaggio di Odisseo” all’Istituto Crescenzi-Pacinotti, alla rassegna “Mur-art”, alla mostra “4th” presso interno&dumdum.
Materiale di documentazione: collage, fotografie (in cui compaiono sagome umane per lo studio delle proporzioni) e istruzioni d’assemblaggio delle sculture esposte alla mostra “ZILCH” alla Galleria NinaPì di Ravenna nel novembre 2004; tre studi e uno spaccato tecnico per la realizzazione del wall-painting Roger; sette fotocolor riproducenti tutte le varianti di Pomuba (che “è essenzialmente il tentativo di ridurre all’osso il concetto stesso di architettura: la fusione tra il matematico e l’empatico che genera un terzo elemento estetico”), progetto pensato per il “Diesel Wall” del 2005, di cui è un finalista.
Prossime esposizioni:
luglio bi-personale di Dario Moroldo e Simone Tosca
Nei Piani Superiori è visibile la collezione con opere di G. Dessì, V. Pisani, P. Canevari, A. Chiesi, R. Gligorov, L. Caccioni, M. Schifano, P. Gonzato, S. Tosca, M. Di Diggiovanni, M. Simeone, J. Peris, P. Chiasera, Pastorello, F. Bocchini, A. Nacciarriti, A. Natalini, G. Zorio, L. De Vita, D. Moroldo, S. Pellegrini, B. Pasquali, S. Mandracchia, B. Migliore, N. Renzi, M. Fliri, F. Maddalozzo, C. Chironi, Cuoghi Corsello, A. Renzini, Fantasmagramma, D. Girardi, E. Canducci, R. Rizzoli e grafiche di Gilbert & George, J. Holzer, T. Murakami, N. Araki, J. Dine, S. Chia, A. Mondino, M. Gastini, P. Manai, L. Mainolfi, S. Ragalzi, V. Trubbiani, C. Costa.
«Spesso un disegno riuscito gioca sul giusto equilibrio tra sintesi e invenzione. Occorre fare una specie di traduzione quando c’è la necessità di rappresentare un’ombra, la luce o lo scarto tra i diversi spazi dimensionali attraverso linee, tratti o macchie che nella realtà non esistono. Ma è fondamentale anche cosa si sceglie di non mettere. Selezionare tra i miliardi possibili di variabili non ben definibili che compongono un soggetto, l’unico tratto o sfumatura effettivamente necessaria vuol dire disegnare».
«Sapere in arte è tutto. Ovviamente non il sapere da “scolaro erudito”, che punta tutto sulla conoscenza fine a se stessa. Bisogna sforzarsi di sapere il più possibile poi cercare di dimenticare e cominciare a lavorare ogni volta con una mente vergine. Colta e spontanea insieme. Infatti: “la cultura è quello che rimane quando si è dimenticato tutto”».
Opere in mostra: Senza titolo del 2004, tecnica mista su carta, cm40x50, opera inedita della serie esposta alla mostra “ZILCH” presso la galleria Arte e Ricambi di Verona nell’aprile 2004; Robomantic del 2005, tecnica mista su carta, cm21x29,7, opera inedita della serie omonima esposta alla mostra “3rd” alla galleria interno&dumdum di Bologna nell’aprile 2005. Due studi per il wall-painting Raoul del 2003, acrilici su cartoncino, ciascuno cm25,5x13, realizzato in occasione delle mostre “*rama” al Res. Gemelli di Brescia nel 2003 e “Corsie, quarta edizione” presso la galleria Baricellarte di Baricella (BO) nel 2004. Proiezioni dei Cinque Super Otto presentati a Bologna nell’abito degli incontri “Il viaggio di Odisseo” all’Istituto Crescenzi-Pacinotti, alla rassegna “Mur-art”, alla mostra “4th” presso interno&dumdum.
Materiale di documentazione: collage, fotografie (in cui compaiono sagome umane per lo studio delle proporzioni) e istruzioni d’assemblaggio delle sculture esposte alla mostra “ZILCH” alla Galleria NinaPì di Ravenna nel novembre 2004; tre studi e uno spaccato tecnico per la realizzazione del wall-painting Roger; sette fotocolor riproducenti tutte le varianti di Pomuba (che “è essenzialmente il tentativo di ridurre all’osso il concetto stesso di architettura: la fusione tra il matematico e l’empatico che genera un terzo elemento estetico”), progetto pensato per il “Diesel Wall” del 2005, di cui è un finalista.
Prossime esposizioni:
luglio bi-personale di Dario Moroldo e Simone Tosca
Nei Piani Superiori è visibile la collezione con opere di G. Dessì, V. Pisani, P. Canevari, A. Chiesi, R. Gligorov, L. Caccioni, M. Schifano, P. Gonzato, S. Tosca, M. Di Diggiovanni, M. Simeone, J. Peris, P. Chiasera, Pastorello, F. Bocchini, A. Nacciarriti, A. Natalini, G. Zorio, L. De Vita, D. Moroldo, S. Pellegrini, B. Pasquali, S. Mandracchia, B. Migliore, N. Renzi, M. Fliri, F. Maddalozzo, C. Chironi, Cuoghi Corsello, A. Renzini, Fantasmagramma, D. Girardi, E. Canducci, R. Rizzoli e grafiche di Gilbert & George, J. Holzer, T. Murakami, N. Araki, J. Dine, S. Chia, A. Mondino, M. Gastini, P. Manai, L. Mainolfi, S. Ragalzi, V. Trubbiani, C. Costa.
08
giugno 2005
Erkenntnisinstrument #2: Stefano Mandracchia
Dall'otto giugno al 05 luglio 2005
giovane arte
Location
DA AZ – DEPOSITO ARTE ALBERTO ZANCHETTA
Sossano, Via Andrea Palladio, 19, (Vicenza)
Sossano, Via Andrea Palladio, 19, (Vicenza)
Orario di apertura
su appuntamento
Autore
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