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Ermanno Zanotti – Forme mie dilette
In mostra una trentina di opere per un percorso che va dalle prime realizzazioni fino alle più recenti
Comunicato stampa
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Sabato 2 dicembre 2006 (ore 17.00) si inaugura a San Pietro in Casale (Bologna), nello spazio espositivo di Casa Frabboni (Via Matteotti 137), la mostra di scultura di Ermanno Zanotti, Forme mie dilette. La mostra prosegue fino al 7 gennaio 2007.
In mostra una trentina di opere per un percorso che va dalle prime realizzazioni fino alle più recenti: sono principalmente donne plasmate nella terra-creta (cotta e colorata prevalentemente con i colori rosso, nero o blu, fino a far loro assumere l'aspetto del bronzo) in un modo gentile, raffinato, quasi fossero accarezzate e sfiorate dalle mani dell’artista: figure femminili plasticamente rese attraverso la predilezione di linee curve e arrotondate che conferiscono all'opera una straordinaria dinamicità in un continuo alternarsi di pieni e di vuoti; corpi fissati in sinuose e dolci contorsioni, espressioni a volte smaliziate e provocatorie anche se sempre misurate, a volte invece supplichevoli nell'atto di chiedere il perché, il senso di quello che accade. Tutte opere sapientemente plasmate e cariche di sensualità.
Scrive dell’opera di Zanotti il critico d’arte Gianni Cerioli, curatore del catalogo (numero “3” dei Quaderni di Casa Frabboni): « … È quella del nostro artista una ricerca incessante di alleggerimento e di semplificazione delle forme, una sorta di decantazione dei segni. Viste in rapida sequenza, è come se da un’opera si originasse la successiva in una sorta di trasformazione progressiva. Se, infatti, le prime opere sono legate ad un’intenzionalità naturalistica evidente, le più recenti si caratterizzano per una sintetica scansione dei piani. Eppure l’individualità del modello emerge precisa anche nello studio di una sintesi ogni volta più astratta. Volumi e forme rendono ancora, chiaramente leggibili, passioni, sogni e desideri.
Il nudo femminile raggiunge allora una connotazione stilistica del tutto particolare, quasi che tra il modello e l’artista s’ingenerasse un gioco continuo di rimandi e di seduzioni. Attratto dalle plasticità muliebri, Zanotti invita le sue seduttrici a svelare la bellezza delle linee di forza di cui sono portatrici ed insieme a conservarne le direttrici dinamiche. Il modello femminile esemplifica magnificamente l’energia che da quei corpi proviene. Ogni postura concorre a dare origine ad una forma, ad un’opera armonica, strutturalmente rigorosa, sempre carica di volontà agente. …»
Ermanno Zanotti (Bologna 1938) «ha fatto della manipolazione della materia plastica la passione dominante della sua vita. Non ricorda, infatti, un solo momento in cui non abbia modellato o abbozzato forme, femminili soprattutto. … Zanotti si è formato una cultura artistica autonoma. È strano piuttosto che questa sua vocazione non gli abbia mai fatto incrociare l’azione di un maestro che la incanalasse e rendesse meno faticosa la scoperta di quelle modalità espressive che solo la lunga pratica ha reso “naturali”. Una leggerezza, una sapienza infinita del tocco governa l’esplorazione della sua mano sui corpi. Anatomie e torsioni gli appartengono per una lunga meditazione sulle forme e sulla ricerca degli spazi che esse occupano. Soprattutto gli appartiene l’intelligenza di declinare attraverso il movimento il linguaggio del corpo nelle sue infinite interazioni. Questa esposizione di Casa Fabbroni propone allo spettatore il filo di continuità esistente tra le sue prime opere e le più recenti terrecotte patinate.» (biografia a cura di Gianni Cerioli)
In mostra una trentina di opere per un percorso che va dalle prime realizzazioni fino alle più recenti: sono principalmente donne plasmate nella terra-creta (cotta e colorata prevalentemente con i colori rosso, nero o blu, fino a far loro assumere l'aspetto del bronzo) in un modo gentile, raffinato, quasi fossero accarezzate e sfiorate dalle mani dell’artista: figure femminili plasticamente rese attraverso la predilezione di linee curve e arrotondate che conferiscono all'opera una straordinaria dinamicità in un continuo alternarsi di pieni e di vuoti; corpi fissati in sinuose e dolci contorsioni, espressioni a volte smaliziate e provocatorie anche se sempre misurate, a volte invece supplichevoli nell'atto di chiedere il perché, il senso di quello che accade. Tutte opere sapientemente plasmate e cariche di sensualità.
Scrive dell’opera di Zanotti il critico d’arte Gianni Cerioli, curatore del catalogo (numero “3” dei Quaderni di Casa Frabboni): « … È quella del nostro artista una ricerca incessante di alleggerimento e di semplificazione delle forme, una sorta di decantazione dei segni. Viste in rapida sequenza, è come se da un’opera si originasse la successiva in una sorta di trasformazione progressiva. Se, infatti, le prime opere sono legate ad un’intenzionalità naturalistica evidente, le più recenti si caratterizzano per una sintetica scansione dei piani. Eppure l’individualità del modello emerge precisa anche nello studio di una sintesi ogni volta più astratta. Volumi e forme rendono ancora, chiaramente leggibili, passioni, sogni e desideri.
Il nudo femminile raggiunge allora una connotazione stilistica del tutto particolare, quasi che tra il modello e l’artista s’ingenerasse un gioco continuo di rimandi e di seduzioni. Attratto dalle plasticità muliebri, Zanotti invita le sue seduttrici a svelare la bellezza delle linee di forza di cui sono portatrici ed insieme a conservarne le direttrici dinamiche. Il modello femminile esemplifica magnificamente l’energia che da quei corpi proviene. Ogni postura concorre a dare origine ad una forma, ad un’opera armonica, strutturalmente rigorosa, sempre carica di volontà agente. …»
Ermanno Zanotti (Bologna 1938) «ha fatto della manipolazione della materia plastica la passione dominante della sua vita. Non ricorda, infatti, un solo momento in cui non abbia modellato o abbozzato forme, femminili soprattutto. … Zanotti si è formato una cultura artistica autonoma. È strano piuttosto che questa sua vocazione non gli abbia mai fatto incrociare l’azione di un maestro che la incanalasse e rendesse meno faticosa la scoperta di quelle modalità espressive che solo la lunga pratica ha reso “naturali”. Una leggerezza, una sapienza infinita del tocco governa l’esplorazione della sua mano sui corpi. Anatomie e torsioni gli appartengono per una lunga meditazione sulle forme e sulla ricerca degli spazi che esse occupano. Soprattutto gli appartiene l’intelligenza di declinare attraverso il movimento il linguaggio del corpo nelle sue infinite interazioni. Questa esposizione di Casa Fabbroni propone allo spettatore il filo di continuità esistente tra le sue prime opere e le più recenti terrecotte patinate.» (biografia a cura di Gianni Cerioli)
02
dicembre 2006
Ermanno Zanotti – Forme mie dilette
Dal 02 dicembre 2006 al 07 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
CASA FRABBONI
San Pietro In Casale, Via Giacomo Matteotti, 137, (Bologna)
San Pietro In Casale, Via Giacomo Matteotti, 137, (Bologna)
Orario di apertura
domenica e martedì 9.30-12.30; sabato 9.30-12.30 e 15.00-18.00
Vernissage
2 Dicembre 2006, ore 17
Autore