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Ermetiche Apparenze
Una mostra rigorosa ed esaustiva sulla pittura metafisica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ERMETICHE APPARENZE. Metafisica e Pittura
a cura di Giovanni FACCENDA
ARMODIO
Claudio BONICHI
Fausto FAINI
Gianfranco FERRONI
Carlo GUARIENTI
Bernardino LUINO
Giuseppe MODICA
Roberto RAMPINELLI
Giorgio TONELLI
LE MUSE. CENTRO DI PROMOZIONE CULTURALE
di Giovanni ed Enrica CARLUCCIO-ATTIMONELLI
20 Novembre – 31 Dicembre 2011
Inaugurazione Domenica 20 Novembre 2011 ore 11,00
-------------------------------------------------------------------------------------------
Per la prima volta una mostra rigorosa ed esaustiva sulla pittura metafisica a cura di
Giovanni Faccenda verrà inaugurata il prossimo 20 novembre presso il Centro di Promozione
Culturale LE MUSE, di Andria.
Così scrive il professor Faccenda nella sua presentazione : “La pittura metafisica è un genere
aristocratico atteso dai molti enigmi disseminati oltre l’orizzonte del visibile. Sospesa nel
cielo della filosofia, essa si caratterizza per una tensione endogena distintamente percepibile,
che interviene, austera, ad accrescere la temperatura spirituale di una selezionata varietà
di soggetti. […] Un senso di disorientamento sopraggiunge, repentino, in chi si pone al
cospetto di simili rappresentazioni, abilmente elucubrate come fossero visioni di un altrove
immaginifico, la cui vicinanza con la realtà, associata all’ermetica apparenza, alimenta una
2
fertile moltitudine di incanti e di illusioni.”
In questa mostra, Faccenda ci tiene a far luce nel panorama confuso che tutto dice e tutto
confuta su tale enigmatico argomento. Come ben sosteneva de Chirico è la pittura stessa,
quella grande si intende, che possiede il suo lato metafisico.
La metafisica non ha tempo. Non esiste una metafisica di ieri e di oggi. Come non possono
considerarsi contemporanee - continua il professore - sebbene dipinte fra il Quattrocento
e i giorni a noi più prossimi, scene e ambientazioni meditate in una sospensione del tempo
profondamente aurorale? Così come Il Sogno di Costantino e la Flagellazione di Cristo di Piero
della Francesca, gli interni di Vermeer, le nature morte di Chardin e quelle di Morandi, così
come le isole di Böcklin e le piazze di de Chirico hanno lo stesso spirito delle opere degli artisti
presenti in mostra.
Molti ne fanno un discorso di prospettiva, ma se si pensa al segreto idillio nella misteriosa
Tempesta di Giorgione, a ciò che si vede o si crede di vedere, subito balena l’eterno
interrogativo: et quid amabo nisi quod rerum aenigma est? (e che cosa amerò se non l’enigma
delle cose?)
A rendere davvero metafisica un’opera d’arte, è sempre e comunque la pittura. Così come la
vera pittura è il comune denominatore degli artisti presenti in mostra.
Continua Faccenda : “Il pittore più propriamente riconducibile a una ricerca metafisica è
evidentemente Armodio. Altri, a cominciare da Ferroni, vi convergono passando attraverso
un realismo esistenziale in cui albergano curiose analogie con Balthus (Faini e Luino) e con
Hopper (Tonelli), mentre un’aura mediterranea, così come si è abituati ad avvertire nell’opera
di Savinio e di de Chirico, è tipica del lavoro di Modica, il cui mare imperscrutabile è tutt’altro
che dicotomico rispetto alle acque trasparenti di Hockney. […]
L’incombente è quanto hanno scelto di indagare tali valorosi pittori, approfondendo, ognuno di
loro, divergenti indizi: la nebbia dell’oblio scesa sui ricordi (Guarienti); l’ultimo istante di vita
di fiori, frutta o sigarette nel posacenere (Bonichi); l’anima interna degli oggetti (Armodio);
il caldo tepore della presenza umana – o giusto la percezione del suo fantasma – tra le pareti
domestiche (Faini, Luino, Modica e Ferroni); la dimensione atemporale di contesti urbani o
periferici risorti in una predizione perenne (Tonelli e Rampinelli).”
La mostra è accompagnata da un ricco catalogo presentato da Giovanni Faccenda, nel quale
sono pubblicate tutte le opere in esposizione.
------------------------------------------------------------------------------------------------
Info: Centro di Promozione Culturale LE MUSE
via G. Giolitti, 10 – 70031 ANDRIA (BT)
tel. 0883 558136 - tel. fax 0883 557119 – cell. 338 9810995
e-mail: centro.le.muse@alice.it
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Promozione e Comunicazione : ROSARIA FABRIZIO
cell. 328 8737753 e-mail: eventi@lagalleriachevorrei.it
BIOGRAFIE ARTISTI
Armodio nasce a Piacenza il 4 ottobre 1938. La sua formazione dipende non tanto dalla
frequentazione dell’Istituto d’Arte «Gazzola» della sua città, quanto dall’incontro con il
pittore Luciano Spazzali, il cui studio costituisce il luogo propizio alle sperimentazioni ed alle
contaminazioni. Qui conosce Gustavo Foppiani, prima maestro e poi compagno di strada; i
due lavorano assieme e, in seguito, a loro si unisce Carlo Bertè con cui divideranno lo studio
fino al 1980. Si viene così formando quel libero raggruppamento animato da curiosità verso
le più varie manifestazioni di cultura, intenzionato a leggere la realtà sotto il segno dell’ironia
e propenso alla trasgressione giocosa. La prima personale piacentina è del 1963 alla Galleria
Genocchi; nel 1964, per merito di Foppiani, approda alla galleria l’Obelisco di Roma. Negli anni
Sessanta Armodio soggiorna per un breve periodo a Londra e collabora con l’americana Lily
Shepley, poi anche con la Galleria Forni di Bologna. Del 1972 è rincontro con Philippe Guimiot,
che apre all’artista la propria galleria di Bruxelles, avviando così una proficua collaborazione.
Da quel momento la maggior parte dei suoi dipinti entra in importanti collezioni private in
Europa come negli Stati Uniti d’America. In seguito, dopo aver collaborato con la Galleria Gian
Ferrari di Milano, Armodio approda alla Galleria Braga di Piacenza; terminata quell’esperienza,
lavora in esclusiva prima con la Galleria L’Immagine di Arezzo, poi con la Galleria Marescalchi
di Bologna. Oggi la sua attività è trattata dalle maggiori gallerie italiane ed estere.
Claudio Bonichi, nato nel 1943 a Novi Ligure, vive e lavora a Roma.
Nel 1964 inaugura la sua prima personale presentata in catalogo da Fortunato Bellonzi. Figura
di prestigio internazionale, Claudio Bonichi è considerato uno degli esponenti più interessanti
della Nuova Metafisica: oltre che in Italia, ha esposto in importanti sedi pubbliche e private in
Olanda, Danimarca, Germania, Giappone, Canada, Francia, Belgio, Spagna, dove è considerato
un caposcuola. Fondamentale è per Bonichi l’incontro avvenuto a Milano nel 1980 con Alfredo
Paglione, con il quale nasce una collaborazione durata oltre vent’anni. Tra le mostre si
ricordano: La vita è sogno, (Galleria Appiani Arte, Milano, 1999); El Teatro de la Memoria.
(Galeria Juan Gris, Madrid. 2002); Natures Mortes (Galeria Artur Ramon, Barcelona, 2002). Dal
2
2003 al 2004 espone m gallerie e musei a São Paulo. Belo Horizonte, Santo André e Fortaleza.
Sono del 2005 la mostra ed il libro Renata e lo Specchio, (Galleria Tricromia, Roma) e L’Araba
Fenice, (Galleria Lo Spazio, Brescia). Nel 2006, per i cento anni dalla nascita di Luchino
Visconti, realizza la mostra La Casa dei Giochi (Fondazione la Colombaia, Ischia) e Renata
ante el Mirall, (Galena Toc’D’Art, Barcelona). Sempre nel 2006, per il Ministero degli Esteri
partecipa alla mostra MYTHOS, itinerante nei musei di Atene, Cipro, Tirana, Montecarlo. Tra le
esposizioni più recenti si ricordano: Oltre l’oggetto (Museo Michetti, 2007); Bellissima. Visconti
(e) il Contemporaneo (Maschio Angioino, Napoli, 2008); L’essenza invisibile, (Museo Nazionale
di Palazzo Lanfranchi, Matera, 2008); Viaggio Metafisico (Complesso Monumentale Santa Maria
del Rifùgio, Cava de’ Tirreni, 2010); Il teatro dei sogni (Federico Rui Arte Contemporanea,
Milano, 2011).
Fausto Faini nasce a Firenze nel 1955. Dal 1970 al 1975 frequenta il Liceo artistico della
stessa città. In quegli anni si interessa, oltreché di pittura, anche dì cinema e realizza,
finanziato dal Liceo, due films “surreali”. Poi si iscrive all’Accademia di Belle Arti, ma dopo due
anni interrompe gli studi e va a Roma, dove dipinge saltuariamente, Nel 1978 è di nuovo a
Firenze e lì inizia a lavorare più assiduamente e su tele di grande formato. All’inizio degli anni
Ottanta entra in contatto con lo scrittore e critico d’arte Giovanni Testori che lo presenterà in
catalogo alla sua prima mostra personale del 1983 alla Compagnia del Disegno di Milano e lo
seguirà appassionatamente, facendolo esporre in mostre personali e collettive, per quasi un
decennio. Nel 1986 va ad abitare a Milano. Ricorderemo la mostra “Artisti e Scrittori” alla
Rotonda di via Besana a Milano nel 1984, “Labirinto italiano” al Museo archeologico di
Grosseto, sempre nel 1984, “Voi chi dite che io sia?”. Biennale d’arte sacra nei Magazzini del
sale di Siena nel 1988. Poi le personali al Museo Salvini di Varese dell’85 e quelle dell’86 e
dell’88 alla Compagnia del Disegno di Milano. Nell’ottobre del 1989 si trasferisce a Berlino. Lì
espone per la prima volta nel 1994 alla Kutscherhaus del collezionista berlinese Hermann
Stober. Nel 1997 tiene due mostre, una personale “Im Schatten der Loggia” e l’altra
collettiva “Passagen”, alla Galerie Brusberg, Berlin. Da quell’anno inizia a esporre regolarmente
con quella galleria. Nel 1998 espone alla TEFAF di Maastricht. Nel 2001 Fernando Botero lo
invita a partecipare al XXXV Prix International d’Art Contemporain, Monaco, Monte Carlo.
Seguiranno la personale alla Galerie Bouboulis di Parigi nel 2001 e la collettiva nel 2002. Nel
2003 espone al VI Pavillon des Antiquaires et Beaux Arts, Paris e nel 2004 alla 35 ARTBASEL,
Basilea. Nel 2007 partecipa alla mostra “Hypnos e Thanatos” al Centro Le Muse di Andria. Nel
2011 ad un omaggio a Joseph Beuys “Venus+ Demarco+Beuys” al Craiggrook Castle di
Edimburgo. Sempre nel 2011 è invitato da Vittorio Sgarbi a esporre all’Istituto dì Cultura
Italiana a Berlino, “Padiglione Italia nel mondo”, LIV esposizione internazionale d’arte della
Biennale di Venezia. Vive e lavora a Berlino.
3
Gianfranco Ferroni è nato a Livorno il 22 febbraio 1927, ma si è trasferito presto
in Lombardia. Dopo una formazione autodidatta, ha preso parte al movimento di giovani
pittori definito «realismo esistenziale», insieme a Giuseppe Banchieri, Mino Ceretti, Giuseppe
Guerreschi, Bepi Romagnoni e Tino Vaglieri.
Dal 1957 inizia l’attività di incisore, che gli varrà nel 1963 il prestigioso Premio Biella (ex
aequo con Soffiantino) e nel 1973 un particolare riconoscimento per la grafica al Premio del
Fiorino di Firenze. L’artista ha partecipato ad alcune tra le più importanti rassegne nazionali
e internazionali: fra le altre la Biennale di Venezia, negli anni 1950, 1958, 1964, 1968, 1982;
la Quadriennale di Roma, nel 1959 e nel 1972; la Biennale del Mediterraneo, ad Alessandria
d’Egitto, nel 1959; la Biennale di Tokyo nel 1964; il Salon de jeune peinture a Parigi, nel
1966. Sue opere figuravano alla mostra “Pittura italiana 1950-1970”, esposta in vari musei
europei fra il 1975 e il 1977. Del 1990 è la grande antologica allestita in Palazzo Sarchielli a
Conegliano, con 180 tra dipinti, disegni, incisioni e litografie, del periodo fra il 1959 e il 1990.
Nel 1991 è stato insignito del Premio Accademia di San Luca; dello stesso anno è il catalogo
Ferroni. Incisioni 1957-1991 (Bellinzona-Ceribelli, Bergamo). Negli anni Novanta si fa largo
in lui un maggiore interesse per soggetti come gli interni delle abitazioni, raffigurati nella loro
nudità e intimità metafisica. Nel 1999 è presente alla Quadriennale di Roma. Dopo la sua
morte, avvenuta nel 2001, gli vengono dedicate varie mostre tra cui quella a Palazzo Reale di
Milano, con testi di Vittorio Sgarbi.
Carlo Guarienti, nato il 28 ottobre 1923, trascorre l’infanzia e l’adolescenza tra Verona
e Treviso, sensibile da subito al fascino della storia raccontata dai loro palazzi e monumenti.
Laureato in Medicina, si è dedicato esclusivamente alla pittura a partire dal 1949. Nel 1953,
a Roma, presso la Galleria L’Obelisco, tiene la sua prima mostra personale e sempre nello
stesso anno espone a Parigi, presso la Galleria Wcill e a Milano alla Galleria del Naviglio. Dal
1954 l’artista ha partecipato a numerosissime collettive nelle più importanti gallerie italiane ed
estere. Nel 1956 è invitato alla XXVIII Biennale di Venezia, nel 1957 alla Permanente di Milano
e nel 1959 alla VIII Quadriennale di Roma. Nel 1963 è tra gli artisti selezionati per la
Prima Antologica degli artisti romani che ha luogo a Palazzo delle Esposizioni a Roma. Ha
partecipato inoltre alle principali rassegne internazionali d’arte tra cui la Kunstmcsse Art di
Basilea. Guarienti sperimenta i più diversi ambiti, dalla scultura, all’incisione, dal disegno alla
realizzazione di scenografie televisive e di prestigiose illustrazioni editoriali.
Nel 1998 ha vinto il Premio Masi e nel 2008 il Premio Mantegna, prestigiosi riconoscimenti
nell’ambito dell’arte e della cultura italiana.
Bernardino Luino, nato a Latina nel 1951, vive e lavora a Milano.
Ha svolto i suoi studi presso le Accademie di Belle Arti di Roma e di Firenze; ha sempre
lavorato come pittore e incisore. Nel 1978, a Milano, fonda con altri cinque pittori il gruppo “La
4
Metacosa”, con cui espone collettivamente dal 1979 al 1983. Si interessano al suo lavoro critici
quali Roberto Tassi, Giovanni Testori e Liana Bortolon.
Dal 1980 al 1993 è presente alle Triennali delI’incisione e alle Biennali Nazionali d’Arte al
Palazzo della Permanente di Milano e, nel 1982, alla mostra “Grafica italiana contemporanea”
della Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Nello stesso anno realizza un’importante mostra
personale alla galleria Il Fante di Spade di Milano, con presentazione di Franco Solmi. Nel
1985 inizia un periodo di mostre personali e collettive alla Galleria Henoch di New York, dove
partecipa inoltre, nel 1988 e nel 2002, al prestigioso “Armory Show”.
Nel 1987 è invitato da Vittorio Sgarbi a partecipare alla mostra collettiva “Arte Segreta, Lo
Spazio del Silenzio”. Nel 1991 partecipa alla mostra “II Ritratto nella Pittura del ‘900” al
Castello Svevo di Bari. Nel 1992 espone alla Galleria Appiani Arte Trentadue di Milano, con
monografia a cura di Enzo Di Martino, edita da Skira. Invitato da Maurizio Fagiolo dell’Arco, nel
1999 partecipa alla mostra “2000. Elogio della bellezza/de metaphisica”. Nel 2003, la mostra
personale presso la Galleria Marieschi di Milano è presentata da Vittorio Sgarbi. Nel 2004
partecipa alla mostra “Fenomenologia della Metacosa - 7 artisti nel 1979 a Milano e venticinque
anni dopo”, curata da Philippe Daverio presso lo Spazio Oberdan di Milano. Nel 2007 è invitato
da Vittorio Sgarbi alla mostra di Palazzo Reale di Milano “Arte italiana. 1968-2007. Pittura” e
da Marilena Pasquali alle mostre “Morandi e la natura morta oggi in Italia” (Museo Michetti di
Francavilla al Mare) e “L’Alibi dell’oggetto” (Fondazione Ragghianti di Lucca). Nel 2008 tiene la
sua prima mostra personale a Parigi, presso la Galleria Deprez-Bellorget. Nel 2011 è invitato
alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia, con
presentazione di Quirino Principe.
Giuseppe Modica nasce a Mazara del Vallo (TP) nel 1953. Studia alla facoltà di
Architettura e all’Accademia di Belle Arti di Firenze; nel 1987 si trasferisce a Roma, dove
attualmente vive e lavora. Nel 2004 gli vengono dedicate due retrospettive: “Riflessione come
metafora della pittura. Opere 1989-2003” nel Complesso del Vittoriano a Roma e “Piero ed
altri enigmi” al Museo Civico d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo. Nel 2005 la provincia
di Palermo organizza nel Complesso di San Bartolomeo la retrospettiva “L’enigma del tempo
e l’alchimia della luce” e nel 2007 con il patrocinio della Regione Siciliana viene realizzata la
retrospettiva “La realtà dell’illusione” al Convento del Carmine Galleria Civica di Marsala. Del
2008 è “Roma e la città riflessa” a Palazzo di Venezia a Roma, con il patrocinio del Senato della
Repubblica, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma e della Fondazione Leonardo
Sciascia. Nel 1999 è invitato alla Xlll Quadriennale d’Arte di Roma, Palazzo Esposizioni, nel
2001 alla VIII
Biennale Internazionale d’Arte contemporanea, Padiglione Italiano, del Cairo, nel 2011 alla 54
Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Padiglione Italia Corderie dell’Arsenale.
5
Roberto Rampinelli nasce a Bergamo nel febbraio del 1948. Frequenta la Scuola
Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano e i Corsi internazionali di Tecnica dell’Incisione
di Urbino, sotto la guidadi Carlo Ceci per la litografia e di Renato Bruscaglia per l’incisione. Dal
1981 al 1988 insegna tecnica dell’incisione presso la Scuola d’Arte del Castello Sforzesco
di Milano. Si è dedicato all’illustrazione di libri ed ha pubblicato varie cartelle di grafica.
Nel 1993 gli viene conferito ad Ancona il premio “Ginestra d’Oro” per l’incisione e, sempre
nello stesso anno, il primo premio alla Seconda Biennale di Grafica Città di Castelleone. Nel
1996 riceve il primo premio per la grafica al Concorso Nazionale di Agna e nel 1999 il primo
premio della IV Biennale Nazionale dell’incisione di Acqui Terme. È stato invitato a diverse
mostre ed esposizioni in sedi istituzionali italiane e internazionali, tra le quali: la Fondazione
Repossi a Brescia, la Fondazione Giorgio Cini, Palazzo San Clemente e Palazzo Pisani Moretta
a Venezia, Panorama Museum a Bad Frankenhausen e l’Istituto Italiano di Cultura a Wolsburg
in Germania, il Centro Studi Italiani a Zurigo, Seaside in Florida, la Civica Raccolta di Stampe
A. Bertarelli di Milano, il Museo di Amer in Spagna, il Palazzo della Provincia di Bergamo ed il
Centro di Promozione Culturale “Le Muse” di Andria.
Ha esposto in gallerie d’arte in Italia e all’estero, in particolare: le Gallerie Forni di Bologna e
Milano, il Contemporary Art Center di Utrecht, la Galleria Salamon di Milano, il Contemporary
Art Center a HJ Laren in Olanda, la Concept Art Gallery, a Pittsburg in USA, la Galleria
L.I.B.R.A. di Catania, le Gallerie dei Gerosolimitani di Perugia e lo Spazio Guicciardini di Milano.
Giorgio Tonelli nasce a Brescia il 5 settembre 1941.
Vive e lavora a Bologna. Inizia a dipingere nel 1974 nello studio di Gianfranco Ferroni che
considererà per sempre il suo “maestro etico”.
Nel 1976 si trasferisce a Londra dove resterà fino al 1983. Nel 1979 partecipa al gruppo
della “Metacosa”,che dopo varie mostre si scioglierà nel 1983.
Dal 1983 al 1985 vive fra Parigi, New York e Venezia. Si trasferisce definitivamente nel 1987 a
Bologna dove tuttora vive e lavora. Numerose sono le rassegne collettive in luoghi istituzionali
alle quali è stato chiamato a partecipare,tra le più recenti “Arte italiana- 1968/2007” a cura di
Vittorio Sgarbi, Milano, Palazzo Reale, svoltasi nl 2007. Dello stesso anno è la partecipazione
alla 58^ Edizione del Premio Michetti nonchè la mostra “Natura Morta” a cura di Marilena
Pasquali presso la Fondazione Ragghianti di Lucca e la mostra “Nuovi Pittori della Realtà” a
cura di Maurizio Sciaccaluga al PAC di Milano mentre nel 2008, nell’ambito della rassegna “Not
so private - Gallerie e storie dell’arte a Bologna”, partecipa all’esposizione “Galleria Forni e
Galleria Stefano Forni: dal 1967 una storia per l’Arte Figurativa” organizzata dal Mambo
(Museo d’Arte Moderna di Bologna) nello spazio di Villa delle Rose. L’ultima personale è del
2009 alla Galleria Jannone di Milano con una mostra di pastelli dal titolo “Lo sguardo fisso”.
Attualmente è presente al Padiglione Italia della 54^ edizione della Biennale di Venezia.
a cura di Giovanni FACCENDA
ARMODIO
Claudio BONICHI
Fausto FAINI
Gianfranco FERRONI
Carlo GUARIENTI
Bernardino LUINO
Giuseppe MODICA
Roberto RAMPINELLI
Giorgio TONELLI
LE MUSE. CENTRO DI PROMOZIONE CULTURALE
di Giovanni ed Enrica CARLUCCIO-ATTIMONELLI
20 Novembre – 31 Dicembre 2011
Inaugurazione Domenica 20 Novembre 2011 ore 11,00
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Per la prima volta una mostra rigorosa ed esaustiva sulla pittura metafisica a cura di
Giovanni Faccenda verrà inaugurata il prossimo 20 novembre presso il Centro di Promozione
Culturale LE MUSE, di Andria.
Così scrive il professor Faccenda nella sua presentazione : “La pittura metafisica è un genere
aristocratico atteso dai molti enigmi disseminati oltre l’orizzonte del visibile. Sospesa nel
cielo della filosofia, essa si caratterizza per una tensione endogena distintamente percepibile,
che interviene, austera, ad accrescere la temperatura spirituale di una selezionata varietà
di soggetti. […] Un senso di disorientamento sopraggiunge, repentino, in chi si pone al
cospetto di simili rappresentazioni, abilmente elucubrate come fossero visioni di un altrove
immaginifico, la cui vicinanza con la realtà, associata all’ermetica apparenza, alimenta una
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fertile moltitudine di incanti e di illusioni.”
In questa mostra, Faccenda ci tiene a far luce nel panorama confuso che tutto dice e tutto
confuta su tale enigmatico argomento. Come ben sosteneva de Chirico è la pittura stessa,
quella grande si intende, che possiede il suo lato metafisico.
La metafisica non ha tempo. Non esiste una metafisica di ieri e di oggi. Come non possono
considerarsi contemporanee - continua il professore - sebbene dipinte fra il Quattrocento
e i giorni a noi più prossimi, scene e ambientazioni meditate in una sospensione del tempo
profondamente aurorale? Così come Il Sogno di Costantino e la Flagellazione di Cristo di Piero
della Francesca, gli interni di Vermeer, le nature morte di Chardin e quelle di Morandi, così
come le isole di Böcklin e le piazze di de Chirico hanno lo stesso spirito delle opere degli artisti
presenti in mostra.
Molti ne fanno un discorso di prospettiva, ma se si pensa al segreto idillio nella misteriosa
Tempesta di Giorgione, a ciò che si vede o si crede di vedere, subito balena l’eterno
interrogativo: et quid amabo nisi quod rerum aenigma est? (e che cosa amerò se non l’enigma
delle cose?)
A rendere davvero metafisica un’opera d’arte, è sempre e comunque la pittura. Così come la
vera pittura è il comune denominatore degli artisti presenti in mostra.
Continua Faccenda : “Il pittore più propriamente riconducibile a una ricerca metafisica è
evidentemente Armodio. Altri, a cominciare da Ferroni, vi convergono passando attraverso
un realismo esistenziale in cui albergano curiose analogie con Balthus (Faini e Luino) e con
Hopper (Tonelli), mentre un’aura mediterranea, così come si è abituati ad avvertire nell’opera
di Savinio e di de Chirico, è tipica del lavoro di Modica, il cui mare imperscrutabile è tutt’altro
che dicotomico rispetto alle acque trasparenti di Hockney. […]
L’incombente è quanto hanno scelto di indagare tali valorosi pittori, approfondendo, ognuno di
loro, divergenti indizi: la nebbia dell’oblio scesa sui ricordi (Guarienti); l’ultimo istante di vita
di fiori, frutta o sigarette nel posacenere (Bonichi); l’anima interna degli oggetti (Armodio);
il caldo tepore della presenza umana – o giusto la percezione del suo fantasma – tra le pareti
domestiche (Faini, Luino, Modica e Ferroni); la dimensione atemporale di contesti urbani o
periferici risorti in una predizione perenne (Tonelli e Rampinelli).”
La mostra è accompagnata da un ricco catalogo presentato da Giovanni Faccenda, nel quale
sono pubblicate tutte le opere in esposizione.
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Info: Centro di Promozione Culturale LE MUSE
via G. Giolitti, 10 – 70031 ANDRIA (BT)
tel. 0883 558136 - tel. fax 0883 557119 – cell. 338 9810995
e-mail: centro.le.muse@alice.it
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Promozione e Comunicazione : ROSARIA FABRIZIO
cell. 328 8737753 e-mail: eventi@lagalleriachevorrei.it
BIOGRAFIE ARTISTI
Armodio nasce a Piacenza il 4 ottobre 1938. La sua formazione dipende non tanto dalla
frequentazione dell’Istituto d’Arte «Gazzola» della sua città, quanto dall’incontro con il
pittore Luciano Spazzali, il cui studio costituisce il luogo propizio alle sperimentazioni ed alle
contaminazioni. Qui conosce Gustavo Foppiani, prima maestro e poi compagno di strada; i
due lavorano assieme e, in seguito, a loro si unisce Carlo Bertè con cui divideranno lo studio
fino al 1980. Si viene così formando quel libero raggruppamento animato da curiosità verso
le più varie manifestazioni di cultura, intenzionato a leggere la realtà sotto il segno dell’ironia
e propenso alla trasgressione giocosa. La prima personale piacentina è del 1963 alla Galleria
Genocchi; nel 1964, per merito di Foppiani, approda alla galleria l’Obelisco di Roma. Negli anni
Sessanta Armodio soggiorna per un breve periodo a Londra e collabora con l’americana Lily
Shepley, poi anche con la Galleria Forni di Bologna. Del 1972 è rincontro con Philippe Guimiot,
che apre all’artista la propria galleria di Bruxelles, avviando così una proficua collaborazione.
Da quel momento la maggior parte dei suoi dipinti entra in importanti collezioni private in
Europa come negli Stati Uniti d’America. In seguito, dopo aver collaborato con la Galleria Gian
Ferrari di Milano, Armodio approda alla Galleria Braga di Piacenza; terminata quell’esperienza,
lavora in esclusiva prima con la Galleria L’Immagine di Arezzo, poi con la Galleria Marescalchi
di Bologna. Oggi la sua attività è trattata dalle maggiori gallerie italiane ed estere.
Claudio Bonichi, nato nel 1943 a Novi Ligure, vive e lavora a Roma.
Nel 1964 inaugura la sua prima personale presentata in catalogo da Fortunato Bellonzi. Figura
di prestigio internazionale, Claudio Bonichi è considerato uno degli esponenti più interessanti
della Nuova Metafisica: oltre che in Italia, ha esposto in importanti sedi pubbliche e private in
Olanda, Danimarca, Germania, Giappone, Canada, Francia, Belgio, Spagna, dove è considerato
un caposcuola. Fondamentale è per Bonichi l’incontro avvenuto a Milano nel 1980 con Alfredo
Paglione, con il quale nasce una collaborazione durata oltre vent’anni. Tra le mostre si
ricordano: La vita è sogno, (Galleria Appiani Arte, Milano, 1999); El Teatro de la Memoria.
(Galeria Juan Gris, Madrid. 2002); Natures Mortes (Galeria Artur Ramon, Barcelona, 2002). Dal
2
2003 al 2004 espone m gallerie e musei a São Paulo. Belo Horizonte, Santo André e Fortaleza.
Sono del 2005 la mostra ed il libro Renata e lo Specchio, (Galleria Tricromia, Roma) e L’Araba
Fenice, (Galleria Lo Spazio, Brescia). Nel 2006, per i cento anni dalla nascita di Luchino
Visconti, realizza la mostra La Casa dei Giochi (Fondazione la Colombaia, Ischia) e Renata
ante el Mirall, (Galena Toc’D’Art, Barcelona). Sempre nel 2006, per il Ministero degli Esteri
partecipa alla mostra MYTHOS, itinerante nei musei di Atene, Cipro, Tirana, Montecarlo. Tra le
esposizioni più recenti si ricordano: Oltre l’oggetto (Museo Michetti, 2007); Bellissima. Visconti
(e) il Contemporaneo (Maschio Angioino, Napoli, 2008); L’essenza invisibile, (Museo Nazionale
di Palazzo Lanfranchi, Matera, 2008); Viaggio Metafisico (Complesso Monumentale Santa Maria
del Rifùgio, Cava de’ Tirreni, 2010); Il teatro dei sogni (Federico Rui Arte Contemporanea,
Milano, 2011).
Fausto Faini nasce a Firenze nel 1955. Dal 1970 al 1975 frequenta il Liceo artistico della
stessa città. In quegli anni si interessa, oltreché di pittura, anche dì cinema e realizza,
finanziato dal Liceo, due films “surreali”. Poi si iscrive all’Accademia di Belle Arti, ma dopo due
anni interrompe gli studi e va a Roma, dove dipinge saltuariamente, Nel 1978 è di nuovo a
Firenze e lì inizia a lavorare più assiduamente e su tele di grande formato. All’inizio degli anni
Ottanta entra in contatto con lo scrittore e critico d’arte Giovanni Testori che lo presenterà in
catalogo alla sua prima mostra personale del 1983 alla Compagnia del Disegno di Milano e lo
seguirà appassionatamente, facendolo esporre in mostre personali e collettive, per quasi un
decennio. Nel 1986 va ad abitare a Milano. Ricorderemo la mostra “Artisti e Scrittori” alla
Rotonda di via Besana a Milano nel 1984, “Labirinto italiano” al Museo archeologico di
Grosseto, sempre nel 1984, “Voi chi dite che io sia?”. Biennale d’arte sacra nei Magazzini del
sale di Siena nel 1988. Poi le personali al Museo Salvini di Varese dell’85 e quelle dell’86 e
dell’88 alla Compagnia del Disegno di Milano. Nell’ottobre del 1989 si trasferisce a Berlino. Lì
espone per la prima volta nel 1994 alla Kutscherhaus del collezionista berlinese Hermann
Stober. Nel 1997 tiene due mostre, una personale “Im Schatten der Loggia” e l’altra
collettiva “Passagen”, alla Galerie Brusberg, Berlin. Da quell’anno inizia a esporre regolarmente
con quella galleria. Nel 1998 espone alla TEFAF di Maastricht. Nel 2001 Fernando Botero lo
invita a partecipare al XXXV Prix International d’Art Contemporain, Monaco, Monte Carlo.
Seguiranno la personale alla Galerie Bouboulis di Parigi nel 2001 e la collettiva nel 2002. Nel
2003 espone al VI Pavillon des Antiquaires et Beaux Arts, Paris e nel 2004 alla 35 ARTBASEL,
Basilea. Nel 2007 partecipa alla mostra “Hypnos e Thanatos” al Centro Le Muse di Andria. Nel
2011 ad un omaggio a Joseph Beuys “Venus+ Demarco+Beuys” al Craiggrook Castle di
Edimburgo. Sempre nel 2011 è invitato da Vittorio Sgarbi a esporre all’Istituto dì Cultura
Italiana a Berlino, “Padiglione Italia nel mondo”, LIV esposizione internazionale d’arte della
Biennale di Venezia. Vive e lavora a Berlino.
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Gianfranco Ferroni è nato a Livorno il 22 febbraio 1927, ma si è trasferito presto
in Lombardia. Dopo una formazione autodidatta, ha preso parte al movimento di giovani
pittori definito «realismo esistenziale», insieme a Giuseppe Banchieri, Mino Ceretti, Giuseppe
Guerreschi, Bepi Romagnoni e Tino Vaglieri.
Dal 1957 inizia l’attività di incisore, che gli varrà nel 1963 il prestigioso Premio Biella (ex
aequo con Soffiantino) e nel 1973 un particolare riconoscimento per la grafica al Premio del
Fiorino di Firenze. L’artista ha partecipato ad alcune tra le più importanti rassegne nazionali
e internazionali: fra le altre la Biennale di Venezia, negli anni 1950, 1958, 1964, 1968, 1982;
la Quadriennale di Roma, nel 1959 e nel 1972; la Biennale del Mediterraneo, ad Alessandria
d’Egitto, nel 1959; la Biennale di Tokyo nel 1964; il Salon de jeune peinture a Parigi, nel
1966. Sue opere figuravano alla mostra “Pittura italiana 1950-1970”, esposta in vari musei
europei fra il 1975 e il 1977. Del 1990 è la grande antologica allestita in Palazzo Sarchielli a
Conegliano, con 180 tra dipinti, disegni, incisioni e litografie, del periodo fra il 1959 e il 1990.
Nel 1991 è stato insignito del Premio Accademia di San Luca; dello stesso anno è il catalogo
Ferroni. Incisioni 1957-1991 (Bellinzona-Ceribelli, Bergamo). Negli anni Novanta si fa largo
in lui un maggiore interesse per soggetti come gli interni delle abitazioni, raffigurati nella loro
nudità e intimità metafisica. Nel 1999 è presente alla Quadriennale di Roma. Dopo la sua
morte, avvenuta nel 2001, gli vengono dedicate varie mostre tra cui quella a Palazzo Reale di
Milano, con testi di Vittorio Sgarbi.
Carlo Guarienti, nato il 28 ottobre 1923, trascorre l’infanzia e l’adolescenza tra Verona
e Treviso, sensibile da subito al fascino della storia raccontata dai loro palazzi e monumenti.
Laureato in Medicina, si è dedicato esclusivamente alla pittura a partire dal 1949. Nel 1953,
a Roma, presso la Galleria L’Obelisco, tiene la sua prima mostra personale e sempre nello
stesso anno espone a Parigi, presso la Galleria Wcill e a Milano alla Galleria del Naviglio. Dal
1954 l’artista ha partecipato a numerosissime collettive nelle più importanti gallerie italiane ed
estere. Nel 1956 è invitato alla XXVIII Biennale di Venezia, nel 1957 alla Permanente di Milano
e nel 1959 alla VIII Quadriennale di Roma. Nel 1963 è tra gli artisti selezionati per la
Prima Antologica degli artisti romani che ha luogo a Palazzo delle Esposizioni a Roma. Ha
partecipato inoltre alle principali rassegne internazionali d’arte tra cui la Kunstmcsse Art di
Basilea. Guarienti sperimenta i più diversi ambiti, dalla scultura, all’incisione, dal disegno alla
realizzazione di scenografie televisive e di prestigiose illustrazioni editoriali.
Nel 1998 ha vinto il Premio Masi e nel 2008 il Premio Mantegna, prestigiosi riconoscimenti
nell’ambito dell’arte e della cultura italiana.
Bernardino Luino, nato a Latina nel 1951, vive e lavora a Milano.
Ha svolto i suoi studi presso le Accademie di Belle Arti di Roma e di Firenze; ha sempre
lavorato come pittore e incisore. Nel 1978, a Milano, fonda con altri cinque pittori il gruppo “La
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Metacosa”, con cui espone collettivamente dal 1979 al 1983. Si interessano al suo lavoro critici
quali Roberto Tassi, Giovanni Testori e Liana Bortolon.
Dal 1980 al 1993 è presente alle Triennali delI’incisione e alle Biennali Nazionali d’Arte al
Palazzo della Permanente di Milano e, nel 1982, alla mostra “Grafica italiana contemporanea”
della Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Nello stesso anno realizza un’importante mostra
personale alla galleria Il Fante di Spade di Milano, con presentazione di Franco Solmi. Nel
1985 inizia un periodo di mostre personali e collettive alla Galleria Henoch di New York, dove
partecipa inoltre, nel 1988 e nel 2002, al prestigioso “Armory Show”.
Nel 1987 è invitato da Vittorio Sgarbi a partecipare alla mostra collettiva “Arte Segreta, Lo
Spazio del Silenzio”. Nel 1991 partecipa alla mostra “II Ritratto nella Pittura del ‘900” al
Castello Svevo di Bari. Nel 1992 espone alla Galleria Appiani Arte Trentadue di Milano, con
monografia a cura di Enzo Di Martino, edita da Skira. Invitato da Maurizio Fagiolo dell’Arco, nel
1999 partecipa alla mostra “2000. Elogio della bellezza/de metaphisica”. Nel 2003, la mostra
personale presso la Galleria Marieschi di Milano è presentata da Vittorio Sgarbi. Nel 2004
partecipa alla mostra “Fenomenologia della Metacosa - 7 artisti nel 1979 a Milano e venticinque
anni dopo”, curata da Philippe Daverio presso lo Spazio Oberdan di Milano. Nel 2007 è invitato
da Vittorio Sgarbi alla mostra di Palazzo Reale di Milano “Arte italiana. 1968-2007. Pittura” e
da Marilena Pasquali alle mostre “Morandi e la natura morta oggi in Italia” (Museo Michetti di
Francavilla al Mare) e “L’Alibi dell’oggetto” (Fondazione Ragghianti di Lucca). Nel 2008 tiene la
sua prima mostra personale a Parigi, presso la Galleria Deprez-Bellorget. Nel 2011 è invitato
alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia, con
presentazione di Quirino Principe.
Giuseppe Modica nasce a Mazara del Vallo (TP) nel 1953. Studia alla facoltà di
Architettura e all’Accademia di Belle Arti di Firenze; nel 1987 si trasferisce a Roma, dove
attualmente vive e lavora. Nel 2004 gli vengono dedicate due retrospettive: “Riflessione come
metafora della pittura. Opere 1989-2003” nel Complesso del Vittoriano a Roma e “Piero ed
altri enigmi” al Museo Civico d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo. Nel 2005 la provincia
di Palermo organizza nel Complesso di San Bartolomeo la retrospettiva “L’enigma del tempo
e l’alchimia della luce” e nel 2007 con il patrocinio della Regione Siciliana viene realizzata la
retrospettiva “La realtà dell’illusione” al Convento del Carmine Galleria Civica di Marsala. Del
2008 è “Roma e la città riflessa” a Palazzo di Venezia a Roma, con il patrocinio del Senato della
Repubblica, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma e della Fondazione Leonardo
Sciascia. Nel 1999 è invitato alla Xlll Quadriennale d’Arte di Roma, Palazzo Esposizioni, nel
2001 alla VIII
Biennale Internazionale d’Arte contemporanea, Padiglione Italiano, del Cairo, nel 2011 alla 54
Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Padiglione Italia Corderie dell’Arsenale.
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Roberto Rampinelli nasce a Bergamo nel febbraio del 1948. Frequenta la Scuola
Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano e i Corsi internazionali di Tecnica dell’Incisione
di Urbino, sotto la guidadi Carlo Ceci per la litografia e di Renato Bruscaglia per l’incisione. Dal
1981 al 1988 insegna tecnica dell’incisione presso la Scuola d’Arte del Castello Sforzesco
di Milano. Si è dedicato all’illustrazione di libri ed ha pubblicato varie cartelle di grafica.
Nel 1993 gli viene conferito ad Ancona il premio “Ginestra d’Oro” per l’incisione e, sempre
nello stesso anno, il primo premio alla Seconda Biennale di Grafica Città di Castelleone. Nel
1996 riceve il primo premio per la grafica al Concorso Nazionale di Agna e nel 1999 il primo
premio della IV Biennale Nazionale dell’incisione di Acqui Terme. È stato invitato a diverse
mostre ed esposizioni in sedi istituzionali italiane e internazionali, tra le quali: la Fondazione
Repossi a Brescia, la Fondazione Giorgio Cini, Palazzo San Clemente e Palazzo Pisani Moretta
a Venezia, Panorama Museum a Bad Frankenhausen e l’Istituto Italiano di Cultura a Wolsburg
in Germania, il Centro Studi Italiani a Zurigo, Seaside in Florida, la Civica Raccolta di Stampe
A. Bertarelli di Milano, il Museo di Amer in Spagna, il Palazzo della Provincia di Bergamo ed il
Centro di Promozione Culturale “Le Muse” di Andria.
Ha esposto in gallerie d’arte in Italia e all’estero, in particolare: le Gallerie Forni di Bologna e
Milano, il Contemporary Art Center di Utrecht, la Galleria Salamon di Milano, il Contemporary
Art Center a HJ Laren in Olanda, la Concept Art Gallery, a Pittsburg in USA, la Galleria
L.I.B.R.A. di Catania, le Gallerie dei Gerosolimitani di Perugia e lo Spazio Guicciardini di Milano.
Giorgio Tonelli nasce a Brescia il 5 settembre 1941.
Vive e lavora a Bologna. Inizia a dipingere nel 1974 nello studio di Gianfranco Ferroni che
considererà per sempre il suo “maestro etico”.
Nel 1976 si trasferisce a Londra dove resterà fino al 1983. Nel 1979 partecipa al gruppo
della “Metacosa”,che dopo varie mostre si scioglierà nel 1983.
Dal 1983 al 1985 vive fra Parigi, New York e Venezia. Si trasferisce definitivamente nel 1987 a
Bologna dove tuttora vive e lavora. Numerose sono le rassegne collettive in luoghi istituzionali
alle quali è stato chiamato a partecipare,tra le più recenti “Arte italiana- 1968/2007” a cura di
Vittorio Sgarbi, Milano, Palazzo Reale, svoltasi nl 2007. Dello stesso anno è la partecipazione
alla 58^ Edizione del Premio Michetti nonchè la mostra “Natura Morta” a cura di Marilena
Pasquali presso la Fondazione Ragghianti di Lucca e la mostra “Nuovi Pittori della Realtà” a
cura di Maurizio Sciaccaluga al PAC di Milano mentre nel 2008, nell’ambito della rassegna “Not
so private - Gallerie e storie dell’arte a Bologna”, partecipa all’esposizione “Galleria Forni e
Galleria Stefano Forni: dal 1967 una storia per l’Arte Figurativa” organizzata dal Mambo
(Museo d’Arte Moderna di Bologna) nello spazio di Villa delle Rose. L’ultima personale è del
2009 alla Galleria Jannone di Milano con una mostra di pastelli dal titolo “Lo sguardo fisso”.
Attualmente è presente al Padiglione Italia della 54^ edizione della Biennale di Venezia.
20
novembre 2011
Ermetiche Apparenze
Dal 20 novembre al 31 dicembre 2011
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE LE MUSE
Andria, Via Giovanni Giolitti, 10, (Bari)
Andria, Via Giovanni Giolitti, 10, (Bari)
Orario di apertura
giorni feriali ore 18,00 – 21,00 ; festivi ore 10,30 – 13,00; 18,00 – 21,00
Vernissage
20 Novembre 2011, ore 11
Autore
Curatore