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Ernesto Fantozzi – Solo ieri
Questa sequenza di inquadrature riprese a Cinisello Balsamo ha fatto parte di un’indagine sui paesi industriali ai confini di Milano allora investiti da un impetuoso e non certo armonico sviluppo edilizio, da flussi migratori e da mutazioni decisive nei ruoli produttivi. I campi coltivati scompaiono, mentre nuove fabbriche si affiancano a quelle storiche, sull’asse tra Monza e Milano. I contadini brianzoli diventano così operai, e più tardi impiegati, accettando di convivere con famiglie spinte al Nord dalla Calabria, dalla Sicilia, dalla Puglia.
Comunicato stampa
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In occasione dell’inaugurazione della metrotranvia Milano-Cinisello
Solo ieri
Cinisello Balsamo anni Sessanta nelle fotografie di Ernesto Fantozzi
a cura di Cesare Colombo
Museo di Fotografia Contemporanea
7 dicembre 2009 – 1 marzo 2009
Mostra all’aperto in piazza Gramsci
Inaugurazione: domenica 7 dicembre ore 16
Tra le vicende della fotografia italiana dal dopoguerra ad oggi – che in parte devono ancora essere studiate - l’ opera di Ernesto Fantozzi (1931) sottolinea l’impegno sociale di molti fotoamatori. Attraverso le loro approfondite ricerche, che in verità non avevano nulla di dilettantesc’, essi hanno saputo raccontare e capire i caratteri del territorio milanese, durante le storiche trasformazioni lungo gli anni ‘60 e ‘70.
Questa sequenza di inquadrature riprese a Cinisello Balsamo ha fatto parte di un’indagine sui paesi industriali ai confini di Milano allora investiti da un impetuoso e non certo armonico sviluppo edilizio, da flussi migratori e da mutazioni decisive nei ruoli produttivi. I campi coltivati scompaiono, mentre nuove fabbriche si affiancano a quelle storiche, sull’asse tra Monza e Milano. I contadini brianzoli diventano così operai, e più tardi impiegati, accettando di convivere con famiglie spinte al Nord dalla Calabria, dalla Sicilia, dalla Puglia.
Ernesto Fantozzi – anticipando una tendenza che porterà poi alla fondazione del milanese Gruppo 66 – al momento di compiere le sue coraggiose inchieste visive ai limiti della metropoli, non si poneva dei traguardi di tipo “artistico”. Il dirompente valore che oggi posseggono le fotografie di Fantozzi deriva proprio dal rifiuto di ogni intenzione formale; dal desiderio di raccontare e descrivere - senza enfasi, ma con fulminea intuizione nello scatto – dei soggetti, o degli ambienti, in apparenza privi di fascino visivo. Una sorta di anti-retorica insomma, che voleva polemicamente opporsi (un quarantennio or sono) agli inseguitori del Bello, agli impeccabili ingrandimenti da esposizione, curatissimi nel taglio e nelle tonalità.
E sarà invece ben diverso il fascino, il richiamo misterioso che vi troveranno oggi i cittadini di Cinisello Balsamo, cui il Museo della Fotografia Contemporanea vuole offrire una inattesa possibilità di riflessione storica. Nello specchio un po’ nebbioso di queste istantanee potranno forse riconoscere i padri, o addirittura i nonni, dei personaggi coinvolti da Jochen Gerz nel recente affollatissimo gruppo di Salviamo la luna. Sugli sfondi, scopriranno tracce di cantieri aperti, modelli di veicoli scomparsi, benzinai e baristi, poster di film dimenticati, pettinature obsolete. E dietro quegli sguardi lontani più malessere, forse, che compiacimento.
Le fotografie di Ernesto Fantozzi, trascorsi alcuni decenni dallo scatto, ci appaiono dunque memorabili.
Perché? Perché hanno accresciuto il loro messaggio, rispetto alle intenzioni civili del loro autore. Perché si sono trasformati i richiami che esse sanno suscitare. Memorie indistinte per chi allora era già in vita. Piccoli stupori, forse sorrisi increduli per le più giovani generazioni. E poi: confronti, rimpianti, domande spesso senza più risposte. Il tempo ha lavorato silenziosamente al fianco di un fotografo autore, attribuendo un linguaggio e una luce imprevista alle sue opere. Offrendo ad esse un valore aggiunto, la rilettura del passato: che ognuno di noi - qui ed oggi - può accogliere in modo personale, e sempre diverso.
Biografia
Ernesto Fantozzi (Milano, 1931) si dedica alla fotografia dal 1958, con particolare attenzione al reportage sociale. E’ tra i fondatori del “Gruppo 66”, che raccoglieva alcuni fotografi non professionisti uniti dallo scopo di documentare la quotidianità della vita milanese.
Di recente pubblicazione è il libro dal titolo “Relazioni che curano” in cui è rappresentata la vita quotidiana nella Casa di Riposo Gallazzi-Vismara di Arese.
Nel 2002 la FIAF lo elegge autore dell’anno dedicandogli un’ampia monografia.
Solo ieri
Cinisello Balsamo anni Sessanta nelle fotografie di Ernesto Fantozzi
a cura di Cesare Colombo
Museo di Fotografia Contemporanea
7 dicembre 2009 – 1 marzo 2009
Mostra all’aperto in piazza Gramsci
Inaugurazione: domenica 7 dicembre ore 16
Tra le vicende della fotografia italiana dal dopoguerra ad oggi – che in parte devono ancora essere studiate - l’ opera di Ernesto Fantozzi (1931) sottolinea l’impegno sociale di molti fotoamatori. Attraverso le loro approfondite ricerche, che in verità non avevano nulla di dilettantesc’, essi hanno saputo raccontare e capire i caratteri del territorio milanese, durante le storiche trasformazioni lungo gli anni ‘60 e ‘70.
Questa sequenza di inquadrature riprese a Cinisello Balsamo ha fatto parte di un’indagine sui paesi industriali ai confini di Milano allora investiti da un impetuoso e non certo armonico sviluppo edilizio, da flussi migratori e da mutazioni decisive nei ruoli produttivi. I campi coltivati scompaiono, mentre nuove fabbriche si affiancano a quelle storiche, sull’asse tra Monza e Milano. I contadini brianzoli diventano così operai, e più tardi impiegati, accettando di convivere con famiglie spinte al Nord dalla Calabria, dalla Sicilia, dalla Puglia.
Ernesto Fantozzi – anticipando una tendenza che porterà poi alla fondazione del milanese Gruppo 66 – al momento di compiere le sue coraggiose inchieste visive ai limiti della metropoli, non si poneva dei traguardi di tipo “artistico”. Il dirompente valore che oggi posseggono le fotografie di Fantozzi deriva proprio dal rifiuto di ogni intenzione formale; dal desiderio di raccontare e descrivere - senza enfasi, ma con fulminea intuizione nello scatto – dei soggetti, o degli ambienti, in apparenza privi di fascino visivo. Una sorta di anti-retorica insomma, che voleva polemicamente opporsi (un quarantennio or sono) agli inseguitori del Bello, agli impeccabili ingrandimenti da esposizione, curatissimi nel taglio e nelle tonalità.
E sarà invece ben diverso il fascino, il richiamo misterioso che vi troveranno oggi i cittadini di Cinisello Balsamo, cui il Museo della Fotografia Contemporanea vuole offrire una inattesa possibilità di riflessione storica. Nello specchio un po’ nebbioso di queste istantanee potranno forse riconoscere i padri, o addirittura i nonni, dei personaggi coinvolti da Jochen Gerz nel recente affollatissimo gruppo di Salviamo la luna. Sugli sfondi, scopriranno tracce di cantieri aperti, modelli di veicoli scomparsi, benzinai e baristi, poster di film dimenticati, pettinature obsolete. E dietro quegli sguardi lontani più malessere, forse, che compiacimento.
Le fotografie di Ernesto Fantozzi, trascorsi alcuni decenni dallo scatto, ci appaiono dunque memorabili.
Perché? Perché hanno accresciuto il loro messaggio, rispetto alle intenzioni civili del loro autore. Perché si sono trasformati i richiami che esse sanno suscitare. Memorie indistinte per chi allora era già in vita. Piccoli stupori, forse sorrisi increduli per le più giovani generazioni. E poi: confronti, rimpianti, domande spesso senza più risposte. Il tempo ha lavorato silenziosamente al fianco di un fotografo autore, attribuendo un linguaggio e una luce imprevista alle sue opere. Offrendo ad esse un valore aggiunto, la rilettura del passato: che ognuno di noi - qui ed oggi - può accogliere in modo personale, e sempre diverso.
Biografia
Ernesto Fantozzi (Milano, 1931) si dedica alla fotografia dal 1958, con particolare attenzione al reportage sociale. E’ tra i fondatori del “Gruppo 66”, che raccoglieva alcuni fotografi non professionisti uniti dallo scopo di documentare la quotidianità della vita milanese.
Di recente pubblicazione è il libro dal titolo “Relazioni che curano” in cui è rappresentata la vita quotidiana nella Casa di Riposo Gallazzi-Vismara di Arese.
Nel 2002 la FIAF lo elegge autore dell’anno dedicandogli un’ampia monografia.
07
dicembre 2008
Ernesto Fantozzi – Solo ieri
Dal 07 dicembre 2008 al primo marzo 2009
fotografia
Location
PIAZZA GRAMSCI
Cinisello Balsamo, Piazza Antonio Gramsci, (Milano)
Cinisello Balsamo, Piazza Antonio Gramsci, (Milano)
Vernissage
7 Dicembre 2008, ore 16
Sito web
www.museofotografiacontemporanea.org
Autore
Curatore