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Ernesto Romano – New York
Mostra fotografica con tematica New York.
“…gran parte del mio interesse nel fare delle fotografie è il catturare la surrealità della realtà…in un momento fugace,colto in un fotogramma,la realtà sembra dirci qualcosa, che nel fotogramma successivo già non esiste più.”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ernesto Romano è nato a Catania nel 1973. A Roma ha studiato regia e sceneggiatura cinematografica in varie scuole di cinema, e ha conseguito la laurea in Filosofia all'Università "La Sapienza" con una tesi sperimentale sul determinismo e la fisica quantistica.
Nel 2005 ha inaugurato il Livingroom Art-s Studio a Roma, dove ha esposto i suoi lavori di arte visiva e fotografia insieme a colonne sonore originali, partecipando a FotoGrafia – Festival Internazionale di Roma. Nello stesso anno ha fondato la re_production, una casa di produzione che si occupa di video, edizioni, grafica e design.
Nel 2005 e nel 2006 ha ricevuto la menzione d'onore all'International Photography Awards per la sezione Fine Art con la serie Onde Anomale e per la sezione People - Lifestyle con una foto singola tratta dal reportage di Piazza Vittorio a Roma.
È stato l’unico finalista italiano nella sezione Photo/Digital Graphics al Celeste Prize 2011 di New York. Nel 2012 ha tenuto i Workshops on Creativity in SoHo a New York.
La sua ricerca multidisciplinare si estende in ambiti eterogenei, attraversando la pittura, la fotografia, la musica e la scrittura. Nelle arti figurative si possono distinguere due aspetti complementari della ricerca: il primo, nella fotografia, in cui viene colta l’ironia e la “surrealtà” del reale così com’è senza manipolazioni; l’altro, nella pittura, in cui invece vengono creati scenari che rappresentano la realtà che si nasconde dietro le apparenze.
«Fotografando in differenti paesi, anno dopo anno, mi sono accorto che gran parte del mio interesse nel fare delle fotografie è il catturare la “surrealità” della realtà. L’aspetto più interessante è la relazione tra il soggetto e lo sfondo. A volte è una relazione di ombre o forme, a volte è una relazione tra soggetti. Ciò che mi affascina è il fatto che in un momento fugace, colto in un fotogramma, la realtà sembra dirci qualcosa, che nel fotogramma successivo già non esiste più.»
«Questa ironia che a volte si coglie nelle forme della realtà che ci si presenta dinanzi, questa “surrealtà” del reale, non la vediamo semplicemente guardandoci intorno. Bisogna coglierla attraverso la fotografia per poterla apprezzare, poiché essa dura un solo istante, ed è questo il compito del fotografo: cogliere in un fotogramma un istante, che sfugge ai più, raccolto da un flusso di eventi. Tale ironia si manifesta spesso sotto forma di relazioni di analogia e complementarietà. Queste sono diventate col tempo una costante del mio lavoro, e rappresentano una forma di studio e di ricerca che si manifesta sia nella fotografia di paesaggio, urbano o naturale, sia in varie forme di ritratto. Capita spesso di esercitare la propria creatività nel momento dello scatto fotografico nell’ambito del reportage rinunciando alla messa in scena in studio e all’elaborazione successiva al computer, perché la realtà, se osservata e indagata con occhi attenti, offre per brevi attimi incredibili creazioni visive.
Ed è paradossale che si possa esercitare attivamente la propria creatività nel cogliere passivamente con uno scatto ciò che la realtà offre ai nostri occhi. In questo caso essere creativi vuol dire semplicemente avere la mente e gli occhi aperti a leggere trame di senso che si mostrano davanti a noi.»
Nel 2005 ha inaugurato il Livingroom Art-s Studio a Roma, dove ha esposto i suoi lavori di arte visiva e fotografia insieme a colonne sonore originali, partecipando a FotoGrafia – Festival Internazionale di Roma. Nello stesso anno ha fondato la re_production, una casa di produzione che si occupa di video, edizioni, grafica e design.
Nel 2005 e nel 2006 ha ricevuto la menzione d'onore all'International Photography Awards per la sezione Fine Art con la serie Onde Anomale e per la sezione People - Lifestyle con una foto singola tratta dal reportage di Piazza Vittorio a Roma.
È stato l’unico finalista italiano nella sezione Photo/Digital Graphics al Celeste Prize 2011 di New York. Nel 2012 ha tenuto i Workshops on Creativity in SoHo a New York.
La sua ricerca multidisciplinare si estende in ambiti eterogenei, attraversando la pittura, la fotografia, la musica e la scrittura. Nelle arti figurative si possono distinguere due aspetti complementari della ricerca: il primo, nella fotografia, in cui viene colta l’ironia e la “surrealtà” del reale così com’è senza manipolazioni; l’altro, nella pittura, in cui invece vengono creati scenari che rappresentano la realtà che si nasconde dietro le apparenze.
«Fotografando in differenti paesi, anno dopo anno, mi sono accorto che gran parte del mio interesse nel fare delle fotografie è il catturare la “surrealità” della realtà. L’aspetto più interessante è la relazione tra il soggetto e lo sfondo. A volte è una relazione di ombre o forme, a volte è una relazione tra soggetti. Ciò che mi affascina è il fatto che in un momento fugace, colto in un fotogramma, la realtà sembra dirci qualcosa, che nel fotogramma successivo già non esiste più.»
«Questa ironia che a volte si coglie nelle forme della realtà che ci si presenta dinanzi, questa “surrealtà” del reale, non la vediamo semplicemente guardandoci intorno. Bisogna coglierla attraverso la fotografia per poterla apprezzare, poiché essa dura un solo istante, ed è questo il compito del fotografo: cogliere in un fotogramma un istante, che sfugge ai più, raccolto da un flusso di eventi. Tale ironia si manifesta spesso sotto forma di relazioni di analogia e complementarietà. Queste sono diventate col tempo una costante del mio lavoro, e rappresentano una forma di studio e di ricerca che si manifesta sia nella fotografia di paesaggio, urbano o naturale, sia in varie forme di ritratto. Capita spesso di esercitare la propria creatività nel momento dello scatto fotografico nell’ambito del reportage rinunciando alla messa in scena in studio e all’elaborazione successiva al computer, perché la realtà, se osservata e indagata con occhi attenti, offre per brevi attimi incredibili creazioni visive.
Ed è paradossale che si possa esercitare attivamente la propria creatività nel cogliere passivamente con uno scatto ciò che la realtà offre ai nostri occhi. In questo caso essere creativi vuol dire semplicemente avere la mente e gli occhi aperti a leggere trame di senso che si mostrano davanti a noi.»
22
novembre 2014
Ernesto Romano – New York
Dal 22 novembre all'otto dicembre 2014
fotografia
Location
CENTRO DI RICERCA SULL’ARTE CONTEMPORANEA CASTELLO 925
Venezia, Castello, 925, (Venezia)
Venezia, Castello, 925, (Venezia)
Orario di apertura
Sabato e domenica dalle 16 alle 19
Vernissage
22 Novembre 2014, ore 18.30
Autore