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Ernesto Romano – Onde anomale
La mostra di Ernesto Romano dal titolo Onde Anomale, presentata dalla galleria Livingroom, è nata dall’idea di rappresentare l’ondata di informazioni che ci ha investito dopo lo tsunami del 26 dicembre 2004
Comunicato stampa
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La mostra di Ernesto Romano Onde Anomale, che fa parte del circuito di FotoGrafia – Festival internazionale di Roma (IV edizione), e che inaugura lo studio d'arte livingroom, è nata dall’idea di rappresentare il maremoto di informazioni, immagini e rumori dello tsunami del 26 dicembre 2004 che ha investito noi che eravamo in un’altra parte della Terra.
Questa tragedia naturale, poiché scevra da ogni crudeltà umana, può essere assunta come simbolo di ogni evento che produce vittime innocenti. Vittime che non riusciamo a trattenere, e che ci investono e ci travolgono con la loro forza dirompente come tanti tsunami.
Ma l’indignazione di noi spettatori ormai assuefatti al quotidiano orrore reale in diretta, dura un minuto. Il tempo di cambiare canale.
Da qui emerge tutta la contraddizione dei nostri giorni. Da una parte l'interesse morboso nei confronti di ciò che di terrificante accade al nostro pianeta e ai suoi abitanti; dall'altra, l'altrettanto terrificante assuefazione ed apparente vicinanza e familiarità verso ciò che non accade a noi in prima persona. Il tentativo, in definitiva, di resistere allo tsunami con l'unica arma a disposizione a buon prezzo: l'oblio.
Il lavoro consiste nel fermare centinaia di immagini da uno schermo televisivo a cui è stata manipolata la sintonia, di volta in volta, per ciascuna fotografia. Immagini distorte, sovrapposte, che ricordano la sinuosità delle onde. Onde oceaniche, onde elettromagnetiche, onde radio, come quelle dell’audio (mandato in filodiffusione durante la mostra) del primo S.O.S. lanciato da una radioamatrice tailandese nell’Oceano Indiano, quando non si sapeva ancora che si trattasse di uno tsunami.
Lo studio d’arte livingroom è nato dall’idea di fare vivere manifestazioni artistiche in una stanza, il soggiorno di un piccolo appartamento a Trastevere. Le mostre di arti visive sono organizzate facendo interagire le immagini con i suoni, creati ogni volta per l’occasione, come delle vere e proprie colonne sonore.
Lo scopo che ci si prefigge è quello di organizzare eventi d’arte che rendano un servizio all’arte autentica, priva di finalità esclusivamente economiche e di contenuti vuoti.
La ricerca di Ernesto Romano si estende multidisciplinariamente tra pittura, fotografia, video e musica.
Ha conseguito la laurea in Filosofia a Roma e studiato regia cinematografica.
In fotografia, col reportage, si è recato a lavorare in Africa, Sud America, Siria e Cina e le sue mémoires fotografiche sono incluse nel Libro Bianco e nel cd-rom di testimonianze sul G8 di Genova. Ha realizzato varie mostre di fotografia e arte visiva, in Italia e all'estero.
Nel 2000 ha eseguito improvvisazioni al pianoforte nell’Aula Magna dell’Università “La Sapienza” di Roma in occasione del convegno e della mostra su Ivan Mestrovic.
Collabora come autore e redattore ai quaderni sulla pensabilità Pubblic/azione.
È nato a Catania nel 1973.
Questa tragedia naturale, poiché scevra da ogni crudeltà umana, può essere assunta come simbolo di ogni evento che produce vittime innocenti. Vittime che non riusciamo a trattenere, e che ci investono e ci travolgono con la loro forza dirompente come tanti tsunami.
Ma l’indignazione di noi spettatori ormai assuefatti al quotidiano orrore reale in diretta, dura un minuto. Il tempo di cambiare canale.
Da qui emerge tutta la contraddizione dei nostri giorni. Da una parte l'interesse morboso nei confronti di ciò che di terrificante accade al nostro pianeta e ai suoi abitanti; dall'altra, l'altrettanto terrificante assuefazione ed apparente vicinanza e familiarità verso ciò che non accade a noi in prima persona. Il tentativo, in definitiva, di resistere allo tsunami con l'unica arma a disposizione a buon prezzo: l'oblio.
Il lavoro consiste nel fermare centinaia di immagini da uno schermo televisivo a cui è stata manipolata la sintonia, di volta in volta, per ciascuna fotografia. Immagini distorte, sovrapposte, che ricordano la sinuosità delle onde. Onde oceaniche, onde elettromagnetiche, onde radio, come quelle dell’audio (mandato in filodiffusione durante la mostra) del primo S.O.S. lanciato da una radioamatrice tailandese nell’Oceano Indiano, quando non si sapeva ancora che si trattasse di uno tsunami.
Lo studio d’arte livingroom è nato dall’idea di fare vivere manifestazioni artistiche in una stanza, il soggiorno di un piccolo appartamento a Trastevere. Le mostre di arti visive sono organizzate facendo interagire le immagini con i suoni, creati ogni volta per l’occasione, come delle vere e proprie colonne sonore.
Lo scopo che ci si prefigge è quello di organizzare eventi d’arte che rendano un servizio all’arte autentica, priva di finalità esclusivamente economiche e di contenuti vuoti.
La ricerca di Ernesto Romano si estende multidisciplinariamente tra pittura, fotografia, video e musica.
Ha conseguito la laurea in Filosofia a Roma e studiato regia cinematografica.
In fotografia, col reportage, si è recato a lavorare in Africa, Sud America, Siria e Cina e le sue mémoires fotografiche sono incluse nel Libro Bianco e nel cd-rom di testimonianze sul G8 di Genova. Ha realizzato varie mostre di fotografia e arte visiva, in Italia e all'estero.
Nel 2000 ha eseguito improvvisazioni al pianoforte nell’Aula Magna dell’Università “La Sapienza” di Roma in occasione del convegno e della mostra su Ivan Mestrovic.
Collabora come autore e redattore ai quaderni sulla pensabilità Pubblic/azione.
È nato a Catania nel 1973.
30
aprile 2005
Ernesto Romano – Onde anomale
Dal 30 aprile al 25 giugno 2005
fotografia
Location
LIVINGROOM
Roma, Vicolo De' Renzi, 9, (Roma)
Roma, Vicolo De' Renzi, 9, (Roma)
Orario di apertura
lunedì - sabato 16.00 - 19.00
Autore