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Ernesto Tatafiore – Aria di Capri
I protagonisti delle opere di Tatafiore, personaggi della storia, della letteratura e dell’arte o eroi creati dalla fantasia popolare, sono presentati fuori contesto e immersi in una dimensione ludica, irreale che diventa paradosso, utopia e spazio narrativo personale…
Comunicato stampa
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La mostra è promossa dal Polo museale della Campania, diretto da Mariella Utili, e dall’Associazione Culturale ArteAs; con il patrocinio della Città di Capri, del Comune di Anacapri, dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, della Fondazione Axel Munthe – Villa San Michele, della Femptec – Fundação de Gestão de Projetos di Rio de Janeiro e della UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janiero.
L’esposizione consiste in 32 opere tra acrilici su tela di vario formato e sculture in bronzo.
Scrive Patrizia Di Maggio: «Vicini, e quasi costretti a guardarsi, ci sono Masaniello e Ulisse, Penelope e Robespierre, l’autoritratto, un vecchio barbato e i corpi femminili risplendenti negli ori e nei colori del sole, a seno. E poi i pesci e gli oggetti d’uso quotidiano, i panorami improbabili come l’immaginario circuito automobilistico Capri - Anacapri, la strada cosparsa di fiori sulla quale sfrecciano le vetture sportive.
Sono tutti protagonisti di storie e mondi diversi per le situazioni che li caratterizzano, e distanti nel tempo, ma in quello spazio convivono e si raccontano colloquiando sottovoce: è un vero piacere Fumar al mar, sembra dire dalla tela il giovane con la fluente chioma simile a un Vesuvio capovolto…
Le opere create per questa nuova esposizione narrano tutte (o quasi) fatti di terra e di mare, temi che ben si adattano a quel gioiello di storia e di arte che è la Certosa di San Giacomo, con la candida mole protesa sul mare, sospesa tra cielo e terra. All’interno dell’ex Canonica si snodano le varie storie, recuperate dalle pagine consunte di libri desueti e rari o riprese dai proverbi, dalle massime e dai racconti popolari, ascoltati per caso dalla voce della gente comune e rimasti impigliati nella memoria, poi trasformati in immagini, nel corso dell’intensa vita personale e artistica. E l’aria di Capri sembra aver stimolato particolarmente la feconda vena narrativa del nostro.
I protagonisti dei suoi racconti, personaggi della storia, della letteratura e dell’arte, o eroi creati dalla fantasia popolare, sono presentati, come di consueto, fuori contesto e immersi in una dimensione ludica, irreale, che diventa paradosso, utopia e spazio narrativo personale, sottolineato anche dall’inserimento, nei disegni e nei dipinti, di «oggetti-giocattolo in miniatura» come barchette e parole, pesci, lune, triangoli e altri piccoli amusement, che rappresentano la libertà di concedersi altrettante, indovinate, licenze poetiche.
Aetatis suae è l’autoritratto in cui, con un pizzico di civetteria, si rappresenta in redingote e calzamaglia: l’opera è come una firma d’artista e conclude simbolicamente il racconto presentato in mostra, che ancora una volta conferma la vocazione di Ernesto Tatafiore a proporsi come un moderno cantastorie, un narratore colto e avvincente, sempre in bilico tra ironia e serietà».
L’esposizione consiste in 32 opere tra acrilici su tela di vario formato e sculture in bronzo.
Scrive Patrizia Di Maggio: «Vicini, e quasi costretti a guardarsi, ci sono Masaniello e Ulisse, Penelope e Robespierre, l’autoritratto, un vecchio barbato e i corpi femminili risplendenti negli ori e nei colori del sole, a seno. E poi i pesci e gli oggetti d’uso quotidiano, i panorami improbabili come l’immaginario circuito automobilistico Capri - Anacapri, la strada cosparsa di fiori sulla quale sfrecciano le vetture sportive.
Sono tutti protagonisti di storie e mondi diversi per le situazioni che li caratterizzano, e distanti nel tempo, ma in quello spazio convivono e si raccontano colloquiando sottovoce: è un vero piacere Fumar al mar, sembra dire dalla tela il giovane con la fluente chioma simile a un Vesuvio capovolto…
Le opere create per questa nuova esposizione narrano tutte (o quasi) fatti di terra e di mare, temi che ben si adattano a quel gioiello di storia e di arte che è la Certosa di San Giacomo, con la candida mole protesa sul mare, sospesa tra cielo e terra. All’interno dell’ex Canonica si snodano le varie storie, recuperate dalle pagine consunte di libri desueti e rari o riprese dai proverbi, dalle massime e dai racconti popolari, ascoltati per caso dalla voce della gente comune e rimasti impigliati nella memoria, poi trasformati in immagini, nel corso dell’intensa vita personale e artistica. E l’aria di Capri sembra aver stimolato particolarmente la feconda vena narrativa del nostro.
I protagonisti dei suoi racconti, personaggi della storia, della letteratura e dell’arte, o eroi creati dalla fantasia popolare, sono presentati, come di consueto, fuori contesto e immersi in una dimensione ludica, irreale, che diventa paradosso, utopia e spazio narrativo personale, sottolineato anche dall’inserimento, nei disegni e nei dipinti, di «oggetti-giocattolo in miniatura» come barchette e parole, pesci, lune, triangoli e altri piccoli amusement, che rappresentano la libertà di concedersi altrettante, indovinate, licenze poetiche.
Aetatis suae è l’autoritratto in cui, con un pizzico di civetteria, si rappresenta in redingote e calzamaglia: l’opera è come una firma d’artista e conclude simbolicamente il racconto presentato in mostra, che ancora una volta conferma la vocazione di Ernesto Tatafiore a proporsi come un moderno cantastorie, un narratore colto e avvincente, sempre in bilico tra ironia e serietà».
28
maggio 2016
Ernesto Tatafiore – Aria di Capri
Dal 28 maggio al 03 luglio 2016
arte contemporanea
Location
CERTOSA DI SAN GIACOMO
Capri, Via Certosa, (Napoli)
Capri, Via Certosa, (Napoli)
Orario di apertura
martedì - domenica h 9.00-14.00 / lunedì chiuso
Vernissage
28 Maggio 2016, ore 18:00
Autore
Curatore