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Ernst Hager / Michael Oberlik – Itinerari
Gli “Itinerari” di Ernst Hager e Michael Oberlik sono luoghi d’incontro lungo un percorso volutamente “incrociato”, confronti di esperienze dialoganti che, con intelligenza ed umiltà, cerchino di raccontare i propri limiti e le proprie meravigliate conquiste.
Comunicato stampa
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Sabato 27 Marzo, alle ore 19, presso E20 GAIA di Marsciano-Papiano (Pg) si inaugura la mostra “Itinerari” degli artisti austriaci Ernst Hager e Michael Oberlik.
Gli “Itinerari” di Ernst Hager e Michael Oberlik sono luoghi d’incontro lungo un percorso volutamente “incrociato”, confronti di esperienze dialoganti che, con intelligenza ed umiltà, cerchino di raccontare i propri limiti e le proprie meravigliate conquiste.
Gli artisti austriaci di Linz propongono una grafica e una pittura fatte di essenze, estremamente raffinate nella loro concezione ed elaborazione, una sorta di "testimonianza-comunicazione" nella quale avviene una sintesi intelligente tra segno e colore, così come appare nella migliore tradizione dell’arte del ‘900.
Per Oberlik, il colore segue i percorsi dell'informale, distendendosi per zone ed assonanze, espresso essenzialmente con tre o quattro colori, con una tonalità dominante accanto a cui (per sintonia o contrasto) si articolano le altre.
La materia pittorica, nelle intenzioni, appare incolta e ruvida, nulla di preciso è concesso al dipinto, non un particolare né un virtuosismo in punta di pennello. La continua insistenza con cui raffigura i “paesaggi mentali”, forse altro non è che un segreto rituale per averli tutti per sé, in-forme e colore, senza difetti apparenti.
Le sue opere sono colori e forme scaturite dall'osservazione libera del mondo, sintetizzato attraverso una fase di personale astrazione, quasi lirismo smaterializzato. Sono immagini di forti emozioni estetiche, vibranti negli accordi delle tinte, di effervescente temperamento o simili a sussurri.
Hager si esprime maggiormente con la grafica il cui segno compare a delineare figure, volutamente approssimative; il segno, pur esile e quasi "raschiato" sul supporto, diviene elemento centrale nella struttura complessiva e anima la composizione di grande energia e vitalità. Il risultato finale è di intensità lirica: tracce labili di significati dentro un monocromo profondo e infinito.
L’opera di Ernst Hager si situa in una dimensione sospesa e sottilmente visionaria, dove il vero di natura e la restituzione mnemonica e mentale vivono con grande efficacia espressiva; un terreno in cui la figurazione e le parvenze, il sogno, vengono a fondersi l'una nell'altro.
Due artisti, quindi, due percorsi, due modi di leggere la vita, un unico pensiero di verità e di arte che arricchisce spirito e riflessioni nel quadro desolante di nichilismo quale ci appare il nostro tempo ormai intriso.
Gli “Itinerari” di Ernst Hager e Michael Oberlik sono luoghi d’incontro lungo un percorso volutamente “incrociato”, confronti di esperienze dialoganti che, con intelligenza ed umiltà, cerchino di raccontare i propri limiti e le proprie meravigliate conquiste.
Gli artisti austriaci di Linz propongono una grafica e una pittura fatte di essenze, estremamente raffinate nella loro concezione ed elaborazione, una sorta di "testimonianza-comunicazione" nella quale avviene una sintesi intelligente tra segno e colore, così come appare nella migliore tradizione dell’arte del ‘900.
Per Oberlik, il colore segue i percorsi dell'informale, distendendosi per zone ed assonanze, espresso essenzialmente con tre o quattro colori, con una tonalità dominante accanto a cui (per sintonia o contrasto) si articolano le altre.
La materia pittorica, nelle intenzioni, appare incolta e ruvida, nulla di preciso è concesso al dipinto, non un particolare né un virtuosismo in punta di pennello. La continua insistenza con cui raffigura i “paesaggi mentali”, forse altro non è che un segreto rituale per averli tutti per sé, in-forme e colore, senza difetti apparenti.
Le sue opere sono colori e forme scaturite dall'osservazione libera del mondo, sintetizzato attraverso una fase di personale astrazione, quasi lirismo smaterializzato. Sono immagini di forti emozioni estetiche, vibranti negli accordi delle tinte, di effervescente temperamento o simili a sussurri.
Hager si esprime maggiormente con la grafica il cui segno compare a delineare figure, volutamente approssimative; il segno, pur esile e quasi "raschiato" sul supporto, diviene elemento centrale nella struttura complessiva e anima la composizione di grande energia e vitalità. Il risultato finale è di intensità lirica: tracce labili di significati dentro un monocromo profondo e infinito.
L’opera di Ernst Hager si situa in una dimensione sospesa e sottilmente visionaria, dove il vero di natura e la restituzione mnemonica e mentale vivono con grande efficacia espressiva; un terreno in cui la figurazione e le parvenze, il sogno, vengono a fondersi l'una nell'altro.
Due artisti, quindi, due percorsi, due modi di leggere la vita, un unico pensiero di verità e di arte che arricchisce spirito e riflessioni nel quadro desolante di nichilismo quale ci appare il nostro tempo ormai intriso.
27
marzo 2010
Ernst Hager / Michael Oberlik – Itinerari
Dal 27 marzo al 03 aprile 2010
arte contemporanea
Location
E20 GAIA
Marsciano, Vocabolo Caprareccia-Papiano, 220, (Perugia)
Marsciano, Vocabolo Caprareccia-Papiano, 220, (Perugia)
Orario di apertura
da Lunedi a Domenica: 10/13 – 16/19
Vernissage
27 Marzo 2010, ore 19
Autore
Curatore