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[esercizi: #1]
Il progetto [esercizi: #] si innesta nel lungo processo di riflessione che accompagna neon fin dalla sua nascita e che si fa più definito nel passaggio che porta la galleria neon alla attuale identità di neon>campobase
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il progetto [esercizi: #] si innesta nel lungo processo di riflessione che accompagna neon fin dalla sua nascita e che si fa più definito nel passaggio che porta la galleria neon alla attuale identità di neon>campobase.
In origine il progetto prevedeva un'articolazione in quattro esercizi progressivi, proponendosi di percorrere un itinerario a tappe nella direzione della smaterializzazione dell'arte.
Ma si sa i progetti sono instabili e le varianti possibili sono molteplici.
Il tempo sollecita a modificare i progetti, e porta inevitabilmente a ripensare quello che sembrava perfettamente definito, apre nuove possibilità, tende a ammorbidire i contorni.
Proprio questa è la sorte toccata al progetto [esercizi: #], che si è liberato dall'intenzione didascalica che gravava sull'idea iniziale per approdare a una formula più libera, senza tuttavia rinunciare all'intenzione che lo aveva messo in moto.
Rimane l'intenzione di mettere in opera un ambiente organizzato in maniera tale da ipotizzare un esempio di intervento nello spazio, di mostrare una delle innumerevoli varianti che permettono di occupare porzioni limitate di uno spazio dato, e implicitamente del fatto che corpi solidi di qualsiasi specie siano in grado di costringere i gas leggeri alla compressione, benché di questo fatto risulti difficile rendersi conto salvo in casi eccezionali.
Ci si propone di illustrare, tramite esempi pratici, la capacità e le diverse modalità adottate dagli artisti nel generare volumi servendosi di elementi preesistenti o in alternativa trasformando altri elementi.
Venerdì 12 maggio alle 21.00, neon>campobase, [esercizi: #1] prende una delle forme possibili.
Contribuiscono a questo esercizio Sergia Avveduti, Simone Barresi, Cuoghi Corsello, Gianluca Codeghini, Fawn Krieger, Maurizio Mercuri, Paolo Parisi, Luca Trevisani, Massimo Uberti.
Tutti gli artisti presentano oggetti che si possono leggere come sculture o installazioni, ma che, nel momento in cui si dimostrano riconducibili nell'ambito di queste categorie, aprono anche la possibilità di una lettura ulteriore, fuorviante, come a riservarsi una via di fuga dalla definizione che chiude.
Indicano altri percorsi, invitano a esplorare strade diverse, sollecitano domande, ipotizzano la possibilità di varianti e di alternative, non danno soluzioni ma indicano problemi.
Cercando risposte dall'esterno tramite il contributo di testi e osservazioni da parte di altri che riflettono sugli stessi temi, che elaborano pensieri, che avanzano teorie e ipotesi.
In questo senso [esercizi: #] è un progetto open source, che chiede espressamente la collaborazione di artisti, curatori, critici, osservatori con l'intenzione di aprire uno spazio di confronto che troverà spazio sul sito www.neoncampobase.com
In origine il progetto prevedeva un'articolazione in quattro esercizi progressivi, proponendosi di percorrere un itinerario a tappe nella direzione della smaterializzazione dell'arte.
Ma si sa i progetti sono instabili e le varianti possibili sono molteplici.
Il tempo sollecita a modificare i progetti, e porta inevitabilmente a ripensare quello che sembrava perfettamente definito, apre nuove possibilità, tende a ammorbidire i contorni.
Proprio questa è la sorte toccata al progetto [esercizi: #], che si è liberato dall'intenzione didascalica che gravava sull'idea iniziale per approdare a una formula più libera, senza tuttavia rinunciare all'intenzione che lo aveva messo in moto.
Rimane l'intenzione di mettere in opera un ambiente organizzato in maniera tale da ipotizzare un esempio di intervento nello spazio, di mostrare una delle innumerevoli varianti che permettono di occupare porzioni limitate di uno spazio dato, e implicitamente del fatto che corpi solidi di qualsiasi specie siano in grado di costringere i gas leggeri alla compressione, benché di questo fatto risulti difficile rendersi conto salvo in casi eccezionali.
Ci si propone di illustrare, tramite esempi pratici, la capacità e le diverse modalità adottate dagli artisti nel generare volumi servendosi di elementi preesistenti o in alternativa trasformando altri elementi.
Venerdì 12 maggio alle 21.00, neon>campobase, [esercizi: #1] prende una delle forme possibili.
Contribuiscono a questo esercizio Sergia Avveduti, Simone Barresi, Cuoghi Corsello, Gianluca Codeghini, Fawn Krieger, Maurizio Mercuri, Paolo Parisi, Luca Trevisani, Massimo Uberti.
Tutti gli artisti presentano oggetti che si possono leggere come sculture o installazioni, ma che, nel momento in cui si dimostrano riconducibili nell'ambito di queste categorie, aprono anche la possibilità di una lettura ulteriore, fuorviante, come a riservarsi una via di fuga dalla definizione che chiude.
Indicano altri percorsi, invitano a esplorare strade diverse, sollecitano domande, ipotizzano la possibilità di varianti e di alternative, non danno soluzioni ma indicano problemi.
Cercando risposte dall'esterno tramite il contributo di testi e osservazioni da parte di altri che riflettono sugli stessi temi, che elaborano pensieri, che avanzano teorie e ipotesi.
In questo senso [esercizi: #] è un progetto open source, che chiede espressamente la collaborazione di artisti, curatori, critici, osservatori con l'intenzione di aprire uno spazio di confronto che troverà spazio sul sito www.neoncampobase.com
12
maggio 2006
[esercizi: #1]
12 maggio 2006
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
NEON>CAMPOBASE
Bologna, Via Francesco Zanardi, 2/5, (Bologna)
Bologna, Via Francesco Zanardi, 2/5, (Bologna)
Vernissage
12 Maggio 2006, ore 19
Autore