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Esistenza cielo
La mostra del Movimento Artistico “Esistenza Cielo” non propone un ritorno all’antico, quanto piuttosto una revisione o re-interpretazione in chiave moderna e attuale dei concetti basilari che stanno alla base della Storia dell’Arte.
Comunicato stampa
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Alla Galleria d'Arte Contemporanea “STUDIO C” di via Giovanni Campesio 39 si inaugura sabato, 26 ottobre, alle ore 18, la mostra del Movimento Artistico “Esistenza Cielo” i cui ideatori e componenti sono: Remo e Marco Faggi, Marco Tulipani e Paola Amedea Savini. Dunque un nuovo movimento artistico all'inizio degli anni duemila. Quale il suo fine e quali i suoi contenuti?
Con l'avvento della modernità il mondo occidentale è stato percorso da profonde trasformazioni che hanno avuto importanti conseguenze in svariati e diversificati settori, ma principalmente in quello socio-culturale. Anche il linguaggio artistico, dunque, già a partire dai primi anni del novecento, e siamo agli anni che segnano l'inizio delle Avanguardie Storiche, ha subito una forte scossa e alcune regole della tradizione classica sono state via via abbandonate e dimenticate. Il problema è diventato ancora più marcato ed evidente ai nostri giorni caratterizzati da cambiamenti continui e improvvisi, dalla diffusione sempre più capillare di nuove e moderne tecnologie, da una comunicazione diffusa e selvaggia che arriva sempre e ovunque. Nel mondo dell'Arte contemporanea, infatti, e nelle più prestigiose Rassegne Internazionali, trovano sempre più spazio opere e prodotti artistici di derivazione tecnologica come video, arte digitale e installazioni complesse, mentre viene ridotta e mortificata la partecipazione e la selezione di opere derivanti dall'esperienza e dal mestiere, dalla scuola e dalla ricerca. Stiamo vivendo nell'era dell'arte autoreferenziale, percorsa e segnata dal facile clamore e dalla disinvolta ostentazione. Tutto questo, a lungo andare, rischia di mettere in serio pericolo, se non di annullare, tutto il grande patrimonio storico-artistico e culturale che fa parte della nostra straordinaria e millenaria tradizione. Allora questo nuovo movimento intende proprio porre sul tappeto nuove domande, nuovi input, nuovi e avvincenti interrogativi sull' arte e la sua inarrestabile evoluzione, sulla sua funzione nella moderna società e propone altresì una nuova e interessante rivisitazione del concetto fondamentale di “estetica” sviluppando una visione ed una interpretazione a 360 gradi capace di superare l'inerte e sterile classificazione storica degli stili e delle tendenze.Non si tratta, dunque, di un ritorno all'antico, quanto piuttosto di una revisione o re-interpretazione in chiave moderna e attuale dei concetti basilari che stanno alla base della Storia dell'Arte. Nel complesso un'arte capace di guardare in alto, verso il cielo, alla ricerca di spazi infiniti e sconfinati orizzontI. Questi gli ideatori e i componenti del nuovo Movimento Artistico: Marco Faggi, Remo Faggi, Paola Amedea Savini e Marco Tulipani.
Marco Faggi: figlio di Remo Faggi, vive e lavora a Santa Cristina e Bissone (PV). Ha frequentato prima il Liceo Artistico Raffaello Sanzio di Pavia e poi l'Accademia di Belle Arti di Brera dove si è diplomato in scenografia e percezioni visive. Dopo un periodo rivolto all'insegnamento si è dedicato interamente alla pittura costruendosi un curriculum critico-espositivo di tutto riguardo fatto di mostre, personali e colletive, tenute in tutta Italia e nelle principali capitali d'Europa, esponendo in varie rassegne di livello internazionale e facendo parte di gruppi e movimenti dalla forte connotazione artstico-culturale. Prima Espressionista e vicino alla Transavanguardia di Achille Bonito Oliva, è poi approdato all’attuale espressione fatta prevalentemente di forme, segni e colori con tematiche legate alla primordialità, al mistero del cosmo e alla nascita dell’universo.
Così la figurazione sospesa e raccolta degli anni settanta e ottanta è stata gradualmente sostituita da una ricerca estetica più serrata e problematica che vuole essere non solo ponderata riflessione sul caos primordiale, ma anche e soprattutto sforzo creativo e fantastico per dirigerlo e governarlo. Pittura, dunque, che si fa magma, materia, elemento nucleare ed energetico che muove e prende vita dal tempo e dallo spazio. Per mezzo delle sue delicate trasparenze Faggi attira lo sguardo dell’osservatore all’interno della sua costruzione visiva e dentro l’illusoria dimensione dello spazio-tempo, in una vera e propria vertigine prospettica che azzera la fisicità della tela e crea dimensioni di carattere virtuale e mentale.
Remo Faggi: artista di rilievo nazionale e nome storico del territorio pavese, è nato a Corteolona nel 1923 e attualmente vive e lavora a Santa Cristina e Bissone, sempre in provincia di Pavia. Pittore, acquerellista, grafico e affreschista, vanta un curriculum variegato e prestigioso e molte sue opere sono oggi conservate presso musei, pubbliche istituzioni, chiese e pinacoteche. E mentre scrivo mi sovviene il ricordo di un nostro incontro avvenuto nel suo studio tanti e tanti anni fa. Nella mia mente, allora, come per magia, scorrono le immagini dei suoi paesaggi: paesaggi lombardi, soprattutto, fatti di acque e campi, di rogge e pioppi e poi la luce morbida e calda, avvolgente, quasi, nel descrivere brume, nebbie leggere, atmosfere delicate e sospese. Ricordo anche, e come potrei dimenticarle, le sue splendide figure poggiate su alcuni cavalletti: figure intense e ben costruite, ma libere e spontanee nell’esecuzione perchè realizzate quasi di getto, seguendo l’istinto e l’emozione del momento e capaci di unire, in modo magistrale, le forme anatomiche con la psicologia. E poi ricordo, ancora, la sua materia pittorica, morbida e vellutata, materica e preziosa. Pittura classica, allora? Forse. Ma pittura vera, sapiente e senza tempo. Dunque sempre nuova e sempre moderna.
Paola Amedea Savini: architetto, grafica e designer che vive e lavora a Mortara (PV), Paola Amedea Savini ormai da diversi anni si occupa di architettura ecosostenibile e già nel 1995 pubblica il saggio “La casa biologica”, una delle prime pubblicazioni in Italia che pone studio e attenzione ai temi ambientali ed energetici del settore edilizio. Ma il suo lavoro spazia anche nei vari campi delle così dette Arti grafiche affiancando ai progetti di architettura anche progetti di design per l'oggettistica e l'arredamento, nonché studi e progetti specifici di grafica. Artista a tutto tondo, dunque, considerato che anche l'architettura, diffusamente trattata da Aristotele, Erodoto, Vitruvio e tanti altri fa parte di diritto delle così dette Belle Arti ed ha, alla base del suo D.N.A. la capacità di saper creare, inventare, di cercare bellezza e armonia tra l'ambiente e le umane esigenze. In questa mostra piacentina l'artista pavese presenta alcuni progetti architettonici e altri di grafica che, nel loro insieme, colpiscono e catturano l'attenzione degli osservatori per la loro straordinaria eleganza e forza sintetica. In questi lavori troviamo un senso di grande leggerezza e gusto estetico, una rara capacità e/o abilità di coniugare il passato con il presente, la tradizione con la modernità.
Marco Tulipani: artista che vive e lavora a Mortata (PV), presenta un lungo e iteressante curriculum critico-espositivo e una storia artistica di almeno 50 anni, Erede di un'antica tradizione pittorica di famiglia, ha ricevuto dal padre Renzo tutti gli insegnamenti utili a questa nobile professione che in seguito ha ulteriormente completato approfondendo le più attuali tecniche espressive. Partito dal figurativo tradizionale, con paesaggi spirati alla Lomellina, si è poi trasferito per un lungo periodo in Francia, in Camargue e in Provenza, arricchendo ancor più il suo bagaglio artistico-culturale. Anche la sua espressione, dunque, con il passare del tempo, ha subito una graduale e importante metamorfosi dettata e suggerita da una vera e propria full immersion nelle Avanguardie Storiche. Le sue opere attuali, infatti, pur attingendo dal “reale” e dalla visione naturalistica, sono immediate e sintetiche, libere da ogni condizionamento descrittivo e/o ornamentale e orientate verso un moderno geometrismo che toglie e purifica, semplifica e schematizza dando libero sfogo all'emozione e al sentimento. Nascono così le sue campiture cromatiche e le sue sintesi paesaggistiche: sono vere e proprie visioni interiori eseguite in scioltezza e libertà, seguendo il proprio istinto e l'emozione del momento creativo. Pittura intensa e senza cedimenti, questa, dove tutto è colore e materia e dove tutto si trasforma in sorprendenti e magiche atmosfere dominate dal silenzio e dal raccoglimento.
La rassegna, che chiuderà il 7 novembre, sarà illustrata dal critico d'arte Luciano Carini.
Con l'avvento della modernità il mondo occidentale è stato percorso da profonde trasformazioni che hanno avuto importanti conseguenze in svariati e diversificati settori, ma principalmente in quello socio-culturale. Anche il linguaggio artistico, dunque, già a partire dai primi anni del novecento, e siamo agli anni che segnano l'inizio delle Avanguardie Storiche, ha subito una forte scossa e alcune regole della tradizione classica sono state via via abbandonate e dimenticate. Il problema è diventato ancora più marcato ed evidente ai nostri giorni caratterizzati da cambiamenti continui e improvvisi, dalla diffusione sempre più capillare di nuove e moderne tecnologie, da una comunicazione diffusa e selvaggia che arriva sempre e ovunque. Nel mondo dell'Arte contemporanea, infatti, e nelle più prestigiose Rassegne Internazionali, trovano sempre più spazio opere e prodotti artistici di derivazione tecnologica come video, arte digitale e installazioni complesse, mentre viene ridotta e mortificata la partecipazione e la selezione di opere derivanti dall'esperienza e dal mestiere, dalla scuola e dalla ricerca. Stiamo vivendo nell'era dell'arte autoreferenziale, percorsa e segnata dal facile clamore e dalla disinvolta ostentazione. Tutto questo, a lungo andare, rischia di mettere in serio pericolo, se non di annullare, tutto il grande patrimonio storico-artistico e culturale che fa parte della nostra straordinaria e millenaria tradizione. Allora questo nuovo movimento intende proprio porre sul tappeto nuove domande, nuovi input, nuovi e avvincenti interrogativi sull' arte e la sua inarrestabile evoluzione, sulla sua funzione nella moderna società e propone altresì una nuova e interessante rivisitazione del concetto fondamentale di “estetica” sviluppando una visione ed una interpretazione a 360 gradi capace di superare l'inerte e sterile classificazione storica degli stili e delle tendenze.Non si tratta, dunque, di un ritorno all'antico, quanto piuttosto di una revisione o re-interpretazione in chiave moderna e attuale dei concetti basilari che stanno alla base della Storia dell'Arte. Nel complesso un'arte capace di guardare in alto, verso il cielo, alla ricerca di spazi infiniti e sconfinati orizzontI. Questi gli ideatori e i componenti del nuovo Movimento Artistico: Marco Faggi, Remo Faggi, Paola Amedea Savini e Marco Tulipani.
Marco Faggi: figlio di Remo Faggi, vive e lavora a Santa Cristina e Bissone (PV). Ha frequentato prima il Liceo Artistico Raffaello Sanzio di Pavia e poi l'Accademia di Belle Arti di Brera dove si è diplomato in scenografia e percezioni visive. Dopo un periodo rivolto all'insegnamento si è dedicato interamente alla pittura costruendosi un curriculum critico-espositivo di tutto riguardo fatto di mostre, personali e colletive, tenute in tutta Italia e nelle principali capitali d'Europa, esponendo in varie rassegne di livello internazionale e facendo parte di gruppi e movimenti dalla forte connotazione artstico-culturale. Prima Espressionista e vicino alla Transavanguardia di Achille Bonito Oliva, è poi approdato all’attuale espressione fatta prevalentemente di forme, segni e colori con tematiche legate alla primordialità, al mistero del cosmo e alla nascita dell’universo.
Così la figurazione sospesa e raccolta degli anni settanta e ottanta è stata gradualmente sostituita da una ricerca estetica più serrata e problematica che vuole essere non solo ponderata riflessione sul caos primordiale, ma anche e soprattutto sforzo creativo e fantastico per dirigerlo e governarlo. Pittura, dunque, che si fa magma, materia, elemento nucleare ed energetico che muove e prende vita dal tempo e dallo spazio. Per mezzo delle sue delicate trasparenze Faggi attira lo sguardo dell’osservatore all’interno della sua costruzione visiva e dentro l’illusoria dimensione dello spazio-tempo, in una vera e propria vertigine prospettica che azzera la fisicità della tela e crea dimensioni di carattere virtuale e mentale.
Remo Faggi: artista di rilievo nazionale e nome storico del territorio pavese, è nato a Corteolona nel 1923 e attualmente vive e lavora a Santa Cristina e Bissone, sempre in provincia di Pavia. Pittore, acquerellista, grafico e affreschista, vanta un curriculum variegato e prestigioso e molte sue opere sono oggi conservate presso musei, pubbliche istituzioni, chiese e pinacoteche. E mentre scrivo mi sovviene il ricordo di un nostro incontro avvenuto nel suo studio tanti e tanti anni fa. Nella mia mente, allora, come per magia, scorrono le immagini dei suoi paesaggi: paesaggi lombardi, soprattutto, fatti di acque e campi, di rogge e pioppi e poi la luce morbida e calda, avvolgente, quasi, nel descrivere brume, nebbie leggere, atmosfere delicate e sospese. Ricordo anche, e come potrei dimenticarle, le sue splendide figure poggiate su alcuni cavalletti: figure intense e ben costruite, ma libere e spontanee nell’esecuzione perchè realizzate quasi di getto, seguendo l’istinto e l’emozione del momento e capaci di unire, in modo magistrale, le forme anatomiche con la psicologia. E poi ricordo, ancora, la sua materia pittorica, morbida e vellutata, materica e preziosa. Pittura classica, allora? Forse. Ma pittura vera, sapiente e senza tempo. Dunque sempre nuova e sempre moderna.
Paola Amedea Savini: architetto, grafica e designer che vive e lavora a Mortara (PV), Paola Amedea Savini ormai da diversi anni si occupa di architettura ecosostenibile e già nel 1995 pubblica il saggio “La casa biologica”, una delle prime pubblicazioni in Italia che pone studio e attenzione ai temi ambientali ed energetici del settore edilizio. Ma il suo lavoro spazia anche nei vari campi delle così dette Arti grafiche affiancando ai progetti di architettura anche progetti di design per l'oggettistica e l'arredamento, nonché studi e progetti specifici di grafica. Artista a tutto tondo, dunque, considerato che anche l'architettura, diffusamente trattata da Aristotele, Erodoto, Vitruvio e tanti altri fa parte di diritto delle così dette Belle Arti ed ha, alla base del suo D.N.A. la capacità di saper creare, inventare, di cercare bellezza e armonia tra l'ambiente e le umane esigenze. In questa mostra piacentina l'artista pavese presenta alcuni progetti architettonici e altri di grafica che, nel loro insieme, colpiscono e catturano l'attenzione degli osservatori per la loro straordinaria eleganza e forza sintetica. In questi lavori troviamo un senso di grande leggerezza e gusto estetico, una rara capacità e/o abilità di coniugare il passato con il presente, la tradizione con la modernità.
Marco Tulipani: artista che vive e lavora a Mortata (PV), presenta un lungo e iteressante curriculum critico-espositivo e una storia artistica di almeno 50 anni, Erede di un'antica tradizione pittorica di famiglia, ha ricevuto dal padre Renzo tutti gli insegnamenti utili a questa nobile professione che in seguito ha ulteriormente completato approfondendo le più attuali tecniche espressive. Partito dal figurativo tradizionale, con paesaggi spirati alla Lomellina, si è poi trasferito per un lungo periodo in Francia, in Camargue e in Provenza, arricchendo ancor più il suo bagaglio artistico-culturale. Anche la sua espressione, dunque, con il passare del tempo, ha subito una graduale e importante metamorfosi dettata e suggerita da una vera e propria full immersion nelle Avanguardie Storiche. Le sue opere attuali, infatti, pur attingendo dal “reale” e dalla visione naturalistica, sono immediate e sintetiche, libere da ogni condizionamento descrittivo e/o ornamentale e orientate verso un moderno geometrismo che toglie e purifica, semplifica e schematizza dando libero sfogo all'emozione e al sentimento. Nascono così le sue campiture cromatiche e le sue sintesi paesaggistiche: sono vere e proprie visioni interiori eseguite in scioltezza e libertà, seguendo il proprio istinto e l'emozione del momento creativo. Pittura intensa e senza cedimenti, questa, dove tutto è colore e materia e dove tutto si trasforma in sorprendenti e magiche atmosfere dominate dal silenzio e dal raccoglimento.
La rassegna, che chiuderà il 7 novembre, sarà illustrata dal critico d'arte Luciano Carini.
26
ottobre 2019
Esistenza cielo
Dal 26 ottobre al 07 novembre 2019
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO C
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
Feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30. Lunedi' chiuso
Vernissage
26 Ottobre 2019, ore 18,00
Autore
Curatore