Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Essai(y). Giovani artisti diplomati all’Accademia di Belle Arti di Venezia
Si rinnova l’appuntamento annuale con Essai(y), il progetto frutto della collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Venezia e la Fondazione Bevilacqua La Masa per esporre e promuovere l’arte dei giovani neodiplomati all’Accademia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si rinnova l'appuntamento annuale con Essai(y), il progetto frutto della collaborazione tra
l'Accademia di Belle Arti di Venezia e la Fondazione Bevilacqua La Masa per esporre e
promuovere l'arte dei giovani neodiplomati all'Accademia.
Quest'anno la mostra, giunta alla seconda edizione, presenta i lavori di Giuseppe Abate,
Marko Bjelančević, Alice Musi e Caterina Sega. Una giuria presieduta da Angela Vettese,
presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa, e composta inoltre da Stefano Coletto, curatore
della Fondazione Bevilacqua La Masa, Carlo Di Raco, Direttore dell'Accademia di Belle Arti di
Venezia, e Marco Ferraris, Responsabile Ufficio Mostre Fraçois Pinault Foundation, Palazzo
Grassi, ha selezionato gli artisti tra coloro che hanno preso parte alla mostra tenutasi nel giugno
2012 al Magazzino del Sale n. 3 di Venezia, in cui sono stati esposti i migliori lavori degli studenti
realizzati nell'ultimo anno negli atelier dei vari Corsi di Diploma di primo e secondo livello.
In quattro piccole personali nelle stanze di Palazzetto Tito, gli artisti presenteranno nuovi lavori e
interventi site specfic.
Giuseppe Abate ha realizzato un lavoro site specific per una delle stanze del palazzo: coprendo
finestre e porte, l'artista ha dipinto tre grandi tele delle stesse dimensioni dei tre muri principali. Lo
spazio espositivo così interpretato viene destabilizzato da una pittura che riproduce interni di
stanze di vita quotidiana con prospettive distorte, alterate; mobili accatastati in equilibrio precario e
poi grumi di residui di cibo, interiora, piante diventano il centro energetico del quadro. Ciò che è
organico si riempie di colore che si addensa e impregna le cose; in questi punti di densità estrema
la vita è risucchiata, strozzata.
Marko Bjelančević propone una riflessione sull'anonimo dialogo e sulla interazione solo virtuale a
cui ci costringono oggi le dinamiche dei social network. Nell'installazione video con doppia
proiezione Logout appaiono su fondo nero mani e braccia che si cercano, mentre l'audio riproduce
il battito di una macchina da scrivere. Nel secondo lavoro, presentato come un blog fotografico in
rete, l'artista riunisce le immagini di suoi interventi che consistono nel lasciare testi, brevi frasi
scritte in formato tipografico, incollate vicino ad oggetti o strumenti comuni, in ambienti come
chiese ed uffici, in spazi pubblici e non-luoghi. Un'azione virale e rapida in cui il significato dei
luoghi e degli oggetti è messo in gioco dalle parole scritte dell'artista; uno spiazzamento semantico
che crea un diario esploso di riflessioni personali diffuse che le immagini connettono.
Alice Musi presenta una installazione in cui una voce elettronica proveniente da un volume
geometrico avvisa il visitatore che si trova in una condizione paradossale: si tratta della voce di un
navigatore che in modo contraddittorio afferma che la direzione e il punto di arrivo sono
immediatamente successivi. Tutti i percorsi e nessun percorso insieme. Nel video Journal of a
Necromancer presentato in una grande proiezione a parete, incece, scorrono le immagini di un
incendio abusivo rubate di notte. Per Musi la registrazione video nasce da una tensione che cerca
nei fenomeni anche occasionali e quotidiani una improvvisa e temporanea apparizione. Il
dissolversi di questa comporta la fine della registrazione: il fuoco scompare e il video non racconta
se non quell'incendio proibito, un imprevisto reale.
Caterina Sega presenta due installazioni: nella stanza più piccola allestisce, utilizzando tutti i muri,
una serie di mensole su cui dispone centinaia di rotolini di stoffa colorata, minuziosamente tagliata.
Un pattern decorativo cromatico ma di un materiale che si affloscia, si schiaccia, si dispone per
gravità in forme variabili. Il minimalismo delle mensole fa da contraltare. Nella salone centrale
lunghi tentacoli si distendono sul pavimento, imitando la crescita di forme organiche che invadono
disordinatamente lo spazio del visitatore. Rappresentazioni di strutture viventi si slegano da una
sfera materica che è seme, frutto, madre.
(Il comunicato è tratto dal testo del catalogo di Stefano Coletto)
La mostra è accompagnata da un catalogo che documenta i contenuti e le finalità delle due fasi
del progetto Essai(y) con immagini e testi critici.
06
febbraio 2013
Essai(y). Giovani artisti diplomati all’Accademia di Belle Arti di Venezia
Dal 06 al 26 febbraio 2013
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA – PALAZZETTO TITO
Venezia, Dorsoduro, 2826, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 2826, (Venezia)
Vernissage
6 Febbraio 2013, ore 18.00
Autore
Curatore