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Esther Mahlangu – La Regina d’Africa
tre mostre celebreranno Esther Mahlangu, l’artista sudafricana scelta dalla FIFA quale testimonial ufficiale per i Campionati del Mondo che si terranno quest’estate nel suo paese. L’iniziativa, dal titolo La Regina d’Africa, organizzata da Fondazione Sarenco, toccherà tre località italiane – Calenzano (Firenze), Cuneo e Sant’Alessio Siculo (Messina) – e presenterà un centinaio di dipinti di cui una decina hanno come soggetto i Campionati del Mondo di calcio del 2010.
Comunicato stampa
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Dal 28 maggio, tre mostre celebreranno ESTHER MAHLANGU, l’artista sudafricana scelta dalla FIFA quale testimonial ufficiale per i Campionati del Mondo che si terranno quest’estate nel suo paese.
I responsabili della FIFA, infatti, hanno commissionato ad Esther Mahlangu una serie di 13 dipinti che avessero proprio il calcio come loro tema conduttore e che sono esposti nella sede FIFA di Città del Capo.
L’iniziativa, dal titolo La Regina d’Africa, organizzata da Fondazione Sarenco, toccherà tre località italiane - Calenzano (Firenze), Cuneo e Sant’Alessio Siculo (Messina) - e presenterà un centinaio di dipinti di cui una decina hanno come soggetto i Campionati del Mondo di calcio del 2010.
In occasione del suo viaggio in Italia, in accordo con il Ministero degli Esteri sudafricano, il Ministero degli Esteri italiano e l’ambasciata italiana in Sud Africa, Esther Mahlangu realizzerà a Roma, agli inizi di luglio, un grande murale, nei colori e nella tecnica Ndebele, nella piazza dedicata a Nelson Mandela.
Il programma espositivo, in tre tappe, inizierà il 28 maggio, fino al 27 giugno 2010, allo START di Calenzano (FI), quindi dal 5 giugno al 31 luglio 2010 a Palazzo Samone di Cuneo, per concludersi, dal 16 luglio al 6 settembre 2010, a Villa Genovese di Sant’Alessio Siculo (ME).
La consacrazione di Esther Mahlangu come artista di livello internazionale avviene nel 1989 con la mostra tenutasi al Centre Pompidou di Parigi, dal titolo Magiciens de la terre e, da quel momento non si contano le sue mostre nei più importanti musei del mondo.
Le sue opere sono inoltre presenti nelle più prestigiose collezioni private mondiali. Tra i suoi lavori più significativi, si ricorda la facciata del palazzo della BMW a Washington, la macchina dipinta per la collezione internazionale della BMW, nella quale compare insieme ad artisti del calibro di Andy Warhol, la nuova FIAT 500 per la collezione Agnelli, le decorazioni sulle code degli aerei della British Airways e il suo affresco alla Biennale di Lione in collaborazione con Sol Lewitt.
Esther Mahlangu è nata nel 1935 a Middelburg, Mphumalanga, in Sud Africa ed appartiene alla tribù Ndebele, che raggruppa vari gruppi etnici diffusi nello Zimbabwe occidentale e nella regione del Transvaal a nord-est del Sud Africa.
Pur essendo un’artista di fama mondiale, Esther Mahlangu vive ancora nel suo villaggio a stretto contatto con la propria cultura dove ha costruito una scuola per poter insegnare e tramandare la propria arte alle nuove generazioni.
Esther Mahlangu inizia a dipingere a soli dieci anni, seguendo gli insegnamenti della madre e della nonna, e da allora non ha più smesso perché, come lei stessa racconta, la sua arte la fa sentire “molto felice”. L’artista segue la tradizione locale che vuole che questo particolare stile pittorico venga trasmesso solo alle donne.
Secondo il rituale, le donne ridipingevano le case in occasione del rito di passaggio dei figli maschi dalla pubertà all’età adulta. Sulle pareti interne ed esterne delle case veniva creato un fondo liscio utilizzando sterco di vacca e gesso bianco sul quale poi venivano tirate le caratteristiche forme geometriche colorate, contornate da un rigo nero che metteva in evidenza i colori vivi sul fondo bianco.
Particolare poco noto ma fondamentale nella tecnica pittorica di Esther Mahlangu è che l’artista, nel rispetto della tradizione Ndebele, non usa pennelli per tracciare le righe o per spandere i colori, ma usa solo penne di gallina. Le penne di gallina vengono unite come a formare una piccola fascina lunga circa 25-30 centimetri e tenute assieme con lo spago. L’artista immerge le penne nel colore e le trascina sulla tela con mano ferma per formare le figure geometriche alle quali, darà i vari colori che, pur rifacendosi al passato, sono di una straordinaria contemporaneità.
Come afferma Sarenco, “Nei primi tempi collocavo Esther tra le più interessanti pittrici ‘astratte’ mondiali, ma fu lei a smentirmi affermando che i suoi dipinti non erano astratti ma puramente decorativi e che gli elementi che si trovavano al centro del dipinto non erano altro che delle stilizzazioni di motivi realistici (la lametta da barba, ad esempio). Tanto più che molto spesso Esther dipingeva e dipinge storie della vita del villaggio Ndebele, che hanno la stessa forza espressiva dei motivi decorativi”.
I responsabili della FIFA, infatti, hanno commissionato ad Esther Mahlangu una serie di 13 dipinti che avessero proprio il calcio come loro tema conduttore e che sono esposti nella sede FIFA di Città del Capo.
L’iniziativa, dal titolo La Regina d’Africa, organizzata da Fondazione Sarenco, toccherà tre località italiane - Calenzano (Firenze), Cuneo e Sant’Alessio Siculo (Messina) - e presenterà un centinaio di dipinti di cui una decina hanno come soggetto i Campionati del Mondo di calcio del 2010.
In occasione del suo viaggio in Italia, in accordo con il Ministero degli Esteri sudafricano, il Ministero degli Esteri italiano e l’ambasciata italiana in Sud Africa, Esther Mahlangu realizzerà a Roma, agli inizi di luglio, un grande murale, nei colori e nella tecnica Ndebele, nella piazza dedicata a Nelson Mandela.
Il programma espositivo, in tre tappe, inizierà il 28 maggio, fino al 27 giugno 2010, allo START di Calenzano (FI), quindi dal 5 giugno al 31 luglio 2010 a Palazzo Samone di Cuneo, per concludersi, dal 16 luglio al 6 settembre 2010, a Villa Genovese di Sant’Alessio Siculo (ME).
La consacrazione di Esther Mahlangu come artista di livello internazionale avviene nel 1989 con la mostra tenutasi al Centre Pompidou di Parigi, dal titolo Magiciens de la terre e, da quel momento non si contano le sue mostre nei più importanti musei del mondo.
Le sue opere sono inoltre presenti nelle più prestigiose collezioni private mondiali. Tra i suoi lavori più significativi, si ricorda la facciata del palazzo della BMW a Washington, la macchina dipinta per la collezione internazionale della BMW, nella quale compare insieme ad artisti del calibro di Andy Warhol, la nuova FIAT 500 per la collezione Agnelli, le decorazioni sulle code degli aerei della British Airways e il suo affresco alla Biennale di Lione in collaborazione con Sol Lewitt.
Esther Mahlangu è nata nel 1935 a Middelburg, Mphumalanga, in Sud Africa ed appartiene alla tribù Ndebele, che raggruppa vari gruppi etnici diffusi nello Zimbabwe occidentale e nella regione del Transvaal a nord-est del Sud Africa.
Pur essendo un’artista di fama mondiale, Esther Mahlangu vive ancora nel suo villaggio a stretto contatto con la propria cultura dove ha costruito una scuola per poter insegnare e tramandare la propria arte alle nuove generazioni.
Esther Mahlangu inizia a dipingere a soli dieci anni, seguendo gli insegnamenti della madre e della nonna, e da allora non ha più smesso perché, come lei stessa racconta, la sua arte la fa sentire “molto felice”. L’artista segue la tradizione locale che vuole che questo particolare stile pittorico venga trasmesso solo alle donne.
Secondo il rituale, le donne ridipingevano le case in occasione del rito di passaggio dei figli maschi dalla pubertà all’età adulta. Sulle pareti interne ed esterne delle case veniva creato un fondo liscio utilizzando sterco di vacca e gesso bianco sul quale poi venivano tirate le caratteristiche forme geometriche colorate, contornate da un rigo nero che metteva in evidenza i colori vivi sul fondo bianco.
Particolare poco noto ma fondamentale nella tecnica pittorica di Esther Mahlangu è che l’artista, nel rispetto della tradizione Ndebele, non usa pennelli per tracciare le righe o per spandere i colori, ma usa solo penne di gallina. Le penne di gallina vengono unite come a formare una piccola fascina lunga circa 25-30 centimetri e tenute assieme con lo spago. L’artista immerge le penne nel colore e le trascina sulla tela con mano ferma per formare le figure geometriche alle quali, darà i vari colori che, pur rifacendosi al passato, sono di una straordinaria contemporaneità.
Come afferma Sarenco, “Nei primi tempi collocavo Esther tra le più interessanti pittrici ‘astratte’ mondiali, ma fu lei a smentirmi affermando che i suoi dipinti non erano astratti ma puramente decorativi e che gli elementi che si trovavano al centro del dipinto non erano altro che delle stilizzazioni di motivi realistici (la lametta da barba, ad esempio). Tanto più che molto spesso Esther dipingeva e dipinge storie della vita del villaggio Ndebele, che hanno la stessa forza espressiva dei motivi decorativi”.
28
maggio 2010
Esther Mahlangu – La Regina d’Africa
Dal 28 maggio al 27 giugno 2010
arte contemporanea
Location
START
Calenzano, Via Giuseppe Garibaldi, 7, (Firenze)
Calenzano, Via Giuseppe Garibaldi, 7, (Firenze)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, 16.00-20.00; sabato, 16.00- 22.00; domenica, 10.00-12.00; 16.00-22.00
Vernissage
28 Maggio 2010, ore 18
Sito web
www.fondazionesarenco.com
Editore
CARLO CAMBI
Ufficio stampa
CLP
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
Autore