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Etnik
Etnik dagli anni ‘90 è uno degli artisti più attivi e completi del writing in Italia: il lettering è la base su cui Etnik imposta l’intero impianto concettuale e compositivo della sua ricerca artistica.
Comunicato stampa
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Studıo D’Ars (via sant’agnese 12/8 | milano)in collaborazione con Galleria Punto Due di Calice Ligure presenta Etnik.
Nato a Stoccolma (Svezia), vive attualmente in Toscana e lavora tra Pisa e Firenze.
Etnik è lo pseudonimo dietro al quale si cela la figura poliedrica di Alessandro Battisti, dagli anni ‘90 uno degli artisti più attivi e completi del writing in Italia, a cui Etnik apporterà insoliti e personali contributi, scaturiti dalle proprie esperienze, nel campo dell’illustrazione e della scenotecnica. La sua passione per questa disciplina lo porta oggi a realizzare tag bi e tridimensionali con uno stile proprio e riconoscibile, offrendogli l’opportunità di partecipare a grandi eventi pubblici e di collaborare coi migliori writers della scena internazionale. Lo studio del lettering non si limita alla pura ricerca estetica delle lettere ma, dopo vent’anni passati a dipingere spazi urbani di periferia e a cercarne di nuovi, l’artista lo coinvolge nella riflessione sul concetto di “città”, che ne scorge un nuovo punto di vista, fino a farne soggetto principale della sua ricerca pittorica. Il lettering diviene la base su cui Etnik imposta l’intero impianto concettuale e compositivo della sua nuova e personale ricerca artistica, che nel 2003 vede la luce sotto il nome di “Città prospettiche”. La trasformazione delle lettere, che compongono il suo nome in masse geometriche, apparentemente irriconoscibili, sono lo spunto su cui costruire moduli architettonici riconducibili a stereotipi di insediamento urbano, che s’intersecano violentemente su piani opposti e punti di vista spiazzanti per rappresentare un cemento sempre più costrittivo e un equilibrio sempre più precario nella vita quotidiana di ognuno di noi. La serie diviene soggetto e oggetto di studio, che trova nella trasposizione scultorea e su muro maggior spettacolarità e arditezza, mentre su tela e tavola riesce a toccare livelli di sintesi geometrica estrema, in cui l’identificazione delle costruzioni è quasi impossibile se non grazie a un uso descrittivo del colore e di una gamma cromatica brillante e di contrasto. Il lavoro di Etnik non si ferma solo a questo: nel 2009 crea con Duke1, il collettivo Bunker108 che collabora con enti sia pubblici che privati, per il restyling di edifici o aree urbane, e l’organizzazione di workshop e eventi espositivi di vario genere. Il suo lavoro trova ulteriore riconoscimento alla II Biennal International of Graffiti Fine Art al MuBE di San Paolo (Brasil) e nel progetto curatoriale “Frontier – La linea dello stile” a Bologna. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.
Alessandra Ioalé, storica dell’arte
Nato a Stoccolma (Svezia), vive attualmente in Toscana e lavora tra Pisa e Firenze.
Etnik è lo pseudonimo dietro al quale si cela la figura poliedrica di Alessandro Battisti, dagli anni ‘90 uno degli artisti più attivi e completi del writing in Italia, a cui Etnik apporterà insoliti e personali contributi, scaturiti dalle proprie esperienze, nel campo dell’illustrazione e della scenotecnica. La sua passione per questa disciplina lo porta oggi a realizzare tag bi e tridimensionali con uno stile proprio e riconoscibile, offrendogli l’opportunità di partecipare a grandi eventi pubblici e di collaborare coi migliori writers della scena internazionale. Lo studio del lettering non si limita alla pura ricerca estetica delle lettere ma, dopo vent’anni passati a dipingere spazi urbani di periferia e a cercarne di nuovi, l’artista lo coinvolge nella riflessione sul concetto di “città”, che ne scorge un nuovo punto di vista, fino a farne soggetto principale della sua ricerca pittorica. Il lettering diviene la base su cui Etnik imposta l’intero impianto concettuale e compositivo della sua nuova e personale ricerca artistica, che nel 2003 vede la luce sotto il nome di “Città prospettiche”. La trasformazione delle lettere, che compongono il suo nome in masse geometriche, apparentemente irriconoscibili, sono lo spunto su cui costruire moduli architettonici riconducibili a stereotipi di insediamento urbano, che s’intersecano violentemente su piani opposti e punti di vista spiazzanti per rappresentare un cemento sempre più costrittivo e un equilibrio sempre più precario nella vita quotidiana di ognuno di noi. La serie diviene soggetto e oggetto di studio, che trova nella trasposizione scultorea e su muro maggior spettacolarità e arditezza, mentre su tela e tavola riesce a toccare livelli di sintesi geometrica estrema, in cui l’identificazione delle costruzioni è quasi impossibile se non grazie a un uso descrittivo del colore e di una gamma cromatica brillante e di contrasto. Il lavoro di Etnik non si ferma solo a questo: nel 2009 crea con Duke1, il collettivo Bunker108 che collabora con enti sia pubblici che privati, per il restyling di edifici o aree urbane, e l’organizzazione di workshop e eventi espositivi di vario genere. Il suo lavoro trova ulteriore riconoscimento alla II Biennal International of Graffiti Fine Art al MuBE di San Paolo (Brasil) e nel progetto curatoriale “Frontier – La linea dello stile” a Bologna. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.
Alessandra Ioalé, storica dell’arte
16
aprile 2013
Etnik
Dal 16 al 30 aprile 2013
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARS
Milano, Via Sant'agnese, 12/8, (Milano)
Milano, Via Sant'agnese, 12/8, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 16-19.30
oppure su appuntamento al 346 6292285
Vernissage
16 Aprile 2013, ore 18
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