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Etto Margueret
Curiose, simpatiche, a volte irriverenti, le opere di Etto Margueret non sono mai banali, ma riproducono uno stato d’animo, una sensazione, una descrizione visiva di un soggetto che polarizza l’attenzione
Comunicato stampa
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Curiose, simpatiche, a volte irriverenti, le opere di Etto Margueret non sono mai banali, ma riproducono uno stato d’animo, una sensazione, una descrizione visiva di un soggetto che polarizza l’attenzione.
Nato a Saint-Rhémy-en-Bosses nel 1929 ed “emigrante” a Parigi dal 1947 al 1972, trova nella capitale francese la passione per la pittura. E’ li che comincia a frequentare gli artisti di Montparnasse, Montmartre e Place du Tertre dai quali imparerà tecniche e forme espressive piacevoli e molto personalizzate.
Ma “Etto” resta un valdostano di origine per cui forte è il legame, sempre, con la sua Valle. Anche se “emigrante” ed impegnato a gestire le sue attività trova il tempo per cominciare a scolpire dei bassorilievi in legno. E’ il suo primo passo verso una forma di espressionismo alternativo che subirà un impulso definitivo dopo l’incontro con il pittore Alphonse Perron. Con lui instaura un profondo rapporto professionale e di amicizia che segnerà le sue opere successive.
Dopo il rientro in Valle e dopo aver avviato alcune attività ricettive in loco, Etto sente il bisogno di riprendere il pennello. Il suo vissuto a contatto con gli artisti parigini non è dimenticato così, piano-piano, ricomincia a dipingere e inaugura una nuova tecnica fatta di ritratti piuttosto insoliti ed originalmente “allungati”. E’ la “Tribù dei Visilunghi” come la definisce Enrico Ciappei, critico d’arte e pittore.
Alberto Raimondi in “Arte Informazione” del 2001 scrive – l’originalità esecutiva è senz’altro di notevole validità talchè in alcune sembianze vi sono accenni di concretezza plastica fortemente allusiva.-
I suoi lavori più recenti si orientano proprio sui “visilunghi”, ma Etto ama anche dipingere mucche e paesaggi e saranno proprio questi ultimi i principali lavori esposti alla Saletta d’Arte di Aosta.
Nell’esposizione che si terrà dal 26 agosto al primo settembre (ingresso libero) i visitatori avranno l’opportunità di verificare dal vivo la particolarità di questo artista che ha cominciato ad esporre a Parigi nel 1964 (Salon de Montrouge), passando poi per Sanremo, Roma, Bormio, Lugano, Bologna e tante altre “piazze” in cui Etto ha certamente lasciato un simpatico segno.
Nato a Saint-Rhémy-en-Bosses nel 1929 ed “emigrante” a Parigi dal 1947 al 1972, trova nella capitale francese la passione per la pittura. E’ li che comincia a frequentare gli artisti di Montparnasse, Montmartre e Place du Tertre dai quali imparerà tecniche e forme espressive piacevoli e molto personalizzate.
Ma “Etto” resta un valdostano di origine per cui forte è il legame, sempre, con la sua Valle. Anche se “emigrante” ed impegnato a gestire le sue attività trova il tempo per cominciare a scolpire dei bassorilievi in legno. E’ il suo primo passo verso una forma di espressionismo alternativo che subirà un impulso definitivo dopo l’incontro con il pittore Alphonse Perron. Con lui instaura un profondo rapporto professionale e di amicizia che segnerà le sue opere successive.
Dopo il rientro in Valle e dopo aver avviato alcune attività ricettive in loco, Etto sente il bisogno di riprendere il pennello. Il suo vissuto a contatto con gli artisti parigini non è dimenticato così, piano-piano, ricomincia a dipingere e inaugura una nuova tecnica fatta di ritratti piuttosto insoliti ed originalmente “allungati”. E’ la “Tribù dei Visilunghi” come la definisce Enrico Ciappei, critico d’arte e pittore.
Alberto Raimondi in “Arte Informazione” del 2001 scrive – l’originalità esecutiva è senz’altro di notevole validità talchè in alcune sembianze vi sono accenni di concretezza plastica fortemente allusiva.-
I suoi lavori più recenti si orientano proprio sui “visilunghi”, ma Etto ama anche dipingere mucche e paesaggi e saranno proprio questi ultimi i principali lavori esposti alla Saletta d’Arte di Aosta.
Nell’esposizione che si terrà dal 26 agosto al primo settembre (ingresso libero) i visitatori avranno l’opportunità di verificare dal vivo la particolarità di questo artista che ha cominciato ad esporre a Parigi nel 1964 (Salon de Montrouge), passando poi per Sanremo, Roma, Bormio, Lugano, Bologna e tante altre “piazze” in cui Etto ha certamente lasciato un simpatico segno.
26
agosto 2006
Etto Margueret
Dal 26 agosto al primo settembre 2006
arte contemporanea
Location
TORRE DEI SIGNORI DI SANCTI URSI
Aosta, Piazza Porte Pretoriane, (Aosta)
Aosta, Piazza Porte Pretoriane, (Aosta)
Orario di apertura
10.00/12.30 – 16.00/19.00
Vernissage
26 Agosto 2006, ore 10
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