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Ettore Frani – Attrazione celeste
Il modello espressivo di Frani si nutre di sottrazione, della scarnificata essenzialità che diventa mistica del visibile e segue la via di una rarefatta atmosfera in costante dialogo con l’immagine. Un linguaggio in bilico tra astrazione e figurazione, materializzato in opere dove approdano il lirismo e i panorami essenziali della poesia
Comunicato stampa
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Attrazione celeste è la prima personale in terra urbinate dell’artista Ettore Frani che torna, a distanza di dieci anni dall’Accademia di Belle Arti da lui qui frequentata, con una mostra curata da Umberto Palestini e allestita presso gli spazi della Casa Natale di Raffaello Bottega Giovanni Santi all'interno del progetto Factory Contemporary Art.
La mostra è corredata da una pubblicazione, edita per l’occasione, realizzata dall'Accademia Raffaello in collaborazione con la galleria L’Ariete artecontemporanea, Accademia di Belle Arti di Urbino e con il contributo del Ministero per Beni e le Attività Culturali, la Regione Marche e la Regione Abruzzo.
Questo ampio catalogo, impreziosito anche da un testo dello scrittore e poeta Leonardo Bonetti, raccoglie una curata selezione di opere appartenenti non solo all’ultimo periodo di ricerca, ma anche a cicli precedenti. Il viaggio ideale che ne consegue è una panoramica attenta sul senso della ricerca poetica che accompagna gli ultimi cinque anni della produzione pittorica di Frani. La selezione di opere presentata a Urbino è una sintesi significativa dell’intera mostra che verrà ampliata a Teramo nelle sale de L’ARCA, Laboratorio per le arti contemporanee, e inaugurata il prossimo febbraio.
Il titolo Attrazione celeste, come l’artista stesso rivela, è tratto direttamente dalle parole della poetessa Marina Cvetaeva nella cui espressione ha ritrovato, al seguito di una profonda riflessione, la corrispondenza più affine alla sua ricerca poetica dell’ultimo periodo che, come l’artista scrive, ammette questa vocazione e questo moto ascensionale: atto che è perpetua trasformazione, energia, luce e danza degli elementi.
Ciò che potremo scorgere, nel percorso che si dipana attraverso le tre stanze della dimora del grande pittore urbinate, è un cuore vivo che riflette intimamente la trasformazione avvenuta nel tempo, con uno sguardo coerente sul passato, attraverso l’esposizione di opere che segnano alcuni fondamentali passaggi.
Dal nero, preponderante nelle opere meno recenti dove la figura appare come intrappolata o totalmente assente, l’autore passa ad una rarefazione cromatica con una totale evaporazione dei soggetti per approdare, infine, a una nuova e trasfigurata visione della figura umana e della Natura. Fondamentale, prima del ritorno al nero e a un figurativo più esplicito, è il passaggio documentato dalla serie dei panneggi: veli e soglie di un momento sospeso in eterna attesa. In questa fase della ricerca poetica l’artista circoscrive un vuoto gravido di mistero dove l’apparente assenza si carica di un’alterità metafisica.
Come scrive il curatore in catalogo: “Il modello espressivo di Frani si nutre di sottrazione, della scarnificata essenzialità che diventa mistica del visibile e segue la via di una rarefatta atmosfera in costante dialogo con l'immagine. Un linguaggio in bilico tra astrazione e figurazione, materializzato in opere dove approdano il lirismo e i panorami essenziali della poesia”.
Nelle tavole, realizzate con minuziose e sapienti velature di pigmento (nero o bianco) e olio, l’autore rivela il tentativo di far trasparire ciò che non è rappresentabile, affrontando temi che riguardano la spiritualità dell’uomo e la sacralità della Natura per mezzo di immagini dal forte valore simbolico. La ricerca artistica di Frani prende vita da un nucleo fondante attorno al quale gravitano, in movimenti ellittici, temi e soggetti ricorrenti che di volta in volta assurgono a significati sempre nuovi, anche attraverso le intime corrispondenze esistenti tra le opere. Così Palestini: “I recenti lavori dell'autore ribadiscono alcuni temi nodali affrontati da sempre con rigore estremo: la spiritualità e il mistero, l'eterno andare e la fascinazione dei miraggi, l'incessante cammino dalla tenebra al candore, l'energia in perenne mutazione e i luoghi dell'essere, l'illuminazione e il segreto racchiuso nell'ombra”.
Con Attrazione celeste Frani rivela l’origine essenziale del suo essere pittore e la sua ricerca, come sottolinea il curatore, “esprime il sentire di un autore totalmente devoto alla sua missione, un amanuense dello spirito intento a trascrivere l'incommensurabile profondità dell'origine” così, per dirla con Bonetti, “vive, in ogni sua opera, un'intuizione e non una profezia. La sua arte non parla del mistero o per il mistero, ma sgorga direttamente dall'intuizione della sua esperienza”.
Ettore Frani è nato a Termoli (CB) nel 1978. Vive e lavora a Isola Sacra Fiumicino (RM)
Si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino e successivamente presso l’Accademia di Bologna. Dal 1998 espone in mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati. Nel 2010 vince il Premio Artivisive San Fedele 2009-2010 - Il segreto dello sguardo ed è finalista al LXI Premio Michetti. Nel 2011 esce la sua prima monografia edita da Vanillaedizioni con testi di Stefano Castelli e Massimo Recalcati. È selezionato da Vittorio Sgarbi e dalle Accademie di Belle Arti Italiane per l’Evento Speciale del Padiglione Italia Lo Stato dell’Arte. Padiglione Accademie alla 54^ Biennale d’Arte di Venezia ed è invitato a Giorni Felici a Casa Testori 2011.
Nello stesso anno vince ex equo la 55^ edizione del Premio Marina di Ravenna 2011 e la 1^ edizione del Premio Ciaccio Broker per la Giovane Pittura Italiana.
Nel 2012 vince il Premio Opera CGIL, partecipa alla collettiva Con gli occhi alle stelle. Giovani artisti si confrontano col Sacro presso la Galleria d’Arte Moderna Raccolta Lercaro a Bologna ed è invitato ad esporre al MAR per l'evento Critica in Arte 12.
Nel 2013, la mostra personale Attrazione Celeste allestita presso Casa Natale di Raffaello Bottega Giovanni Santi, si amplierà negli spazi de L’ARCA-Laboratorio per le arti contemporanee a Teramo.
Casa Natale di Raffaello | Bottega Giovanni Santi Via Raffaello 57 Urbino
Orario dal lunedì al sabato: 09:00 - 14:00 domenica e festivi: 10:00 - 13:00
giorni di chiusura: 25 dicembre e 1° gennaio 2013 Ingresso libero
La mostra è corredata da una pubblicazione, edita per l’occasione, realizzata dall'Accademia Raffaello in collaborazione con la galleria L’Ariete artecontemporanea, Accademia di Belle Arti di Urbino e con il contributo del Ministero per Beni e le Attività Culturali, la Regione Marche e la Regione Abruzzo.
Questo ampio catalogo, impreziosito anche da un testo dello scrittore e poeta Leonardo Bonetti, raccoglie una curata selezione di opere appartenenti non solo all’ultimo periodo di ricerca, ma anche a cicli precedenti. Il viaggio ideale che ne consegue è una panoramica attenta sul senso della ricerca poetica che accompagna gli ultimi cinque anni della produzione pittorica di Frani. La selezione di opere presentata a Urbino è una sintesi significativa dell’intera mostra che verrà ampliata a Teramo nelle sale de L’ARCA, Laboratorio per le arti contemporanee, e inaugurata il prossimo febbraio.
Il titolo Attrazione celeste, come l’artista stesso rivela, è tratto direttamente dalle parole della poetessa Marina Cvetaeva nella cui espressione ha ritrovato, al seguito di una profonda riflessione, la corrispondenza più affine alla sua ricerca poetica dell’ultimo periodo che, come l’artista scrive, ammette questa vocazione e questo moto ascensionale: atto che è perpetua trasformazione, energia, luce e danza degli elementi.
Ciò che potremo scorgere, nel percorso che si dipana attraverso le tre stanze della dimora del grande pittore urbinate, è un cuore vivo che riflette intimamente la trasformazione avvenuta nel tempo, con uno sguardo coerente sul passato, attraverso l’esposizione di opere che segnano alcuni fondamentali passaggi.
Dal nero, preponderante nelle opere meno recenti dove la figura appare come intrappolata o totalmente assente, l’autore passa ad una rarefazione cromatica con una totale evaporazione dei soggetti per approdare, infine, a una nuova e trasfigurata visione della figura umana e della Natura. Fondamentale, prima del ritorno al nero e a un figurativo più esplicito, è il passaggio documentato dalla serie dei panneggi: veli e soglie di un momento sospeso in eterna attesa. In questa fase della ricerca poetica l’artista circoscrive un vuoto gravido di mistero dove l’apparente assenza si carica di un’alterità metafisica.
Come scrive il curatore in catalogo: “Il modello espressivo di Frani si nutre di sottrazione, della scarnificata essenzialità che diventa mistica del visibile e segue la via di una rarefatta atmosfera in costante dialogo con l'immagine. Un linguaggio in bilico tra astrazione e figurazione, materializzato in opere dove approdano il lirismo e i panorami essenziali della poesia”.
Nelle tavole, realizzate con minuziose e sapienti velature di pigmento (nero o bianco) e olio, l’autore rivela il tentativo di far trasparire ciò che non è rappresentabile, affrontando temi che riguardano la spiritualità dell’uomo e la sacralità della Natura per mezzo di immagini dal forte valore simbolico. La ricerca artistica di Frani prende vita da un nucleo fondante attorno al quale gravitano, in movimenti ellittici, temi e soggetti ricorrenti che di volta in volta assurgono a significati sempre nuovi, anche attraverso le intime corrispondenze esistenti tra le opere. Così Palestini: “I recenti lavori dell'autore ribadiscono alcuni temi nodali affrontati da sempre con rigore estremo: la spiritualità e il mistero, l'eterno andare e la fascinazione dei miraggi, l'incessante cammino dalla tenebra al candore, l'energia in perenne mutazione e i luoghi dell'essere, l'illuminazione e il segreto racchiuso nell'ombra”.
Con Attrazione celeste Frani rivela l’origine essenziale del suo essere pittore e la sua ricerca, come sottolinea il curatore, “esprime il sentire di un autore totalmente devoto alla sua missione, un amanuense dello spirito intento a trascrivere l'incommensurabile profondità dell'origine” così, per dirla con Bonetti, “vive, in ogni sua opera, un'intuizione e non una profezia. La sua arte non parla del mistero o per il mistero, ma sgorga direttamente dall'intuizione della sua esperienza”.
Ettore Frani è nato a Termoli (CB) nel 1978. Vive e lavora a Isola Sacra Fiumicino (RM)
Si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino e successivamente presso l’Accademia di Bologna. Dal 1998 espone in mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati. Nel 2010 vince il Premio Artivisive San Fedele 2009-2010 - Il segreto dello sguardo ed è finalista al LXI Premio Michetti. Nel 2011 esce la sua prima monografia edita da Vanillaedizioni con testi di Stefano Castelli e Massimo Recalcati. È selezionato da Vittorio Sgarbi e dalle Accademie di Belle Arti Italiane per l’Evento Speciale del Padiglione Italia Lo Stato dell’Arte. Padiglione Accademie alla 54^ Biennale d’Arte di Venezia ed è invitato a Giorni Felici a Casa Testori 2011.
Nello stesso anno vince ex equo la 55^ edizione del Premio Marina di Ravenna 2011 e la 1^ edizione del Premio Ciaccio Broker per la Giovane Pittura Italiana.
Nel 2012 vince il Premio Opera CGIL, partecipa alla collettiva Con gli occhi alle stelle. Giovani artisti si confrontano col Sacro presso la Galleria d’Arte Moderna Raccolta Lercaro a Bologna ed è invitato ad esporre al MAR per l'evento Critica in Arte 12.
Nel 2013, la mostra personale Attrazione Celeste allestita presso Casa Natale di Raffaello Bottega Giovanni Santi, si amplierà negli spazi de L’ARCA-Laboratorio per le arti contemporanee a Teramo.
Casa Natale di Raffaello | Bottega Giovanni Santi Via Raffaello 57 Urbino
Orario dal lunedì al sabato: 09:00 - 14:00 domenica e festivi: 10:00 - 13:00
giorni di chiusura: 25 dicembre e 1° gennaio 2013 Ingresso libero
05
dicembre 2012
Ettore Frani – Attrazione celeste
Dal 05 dicembre 2012 all'otto gennaio 2013
arte contemporanea
Location
CASA NATALE DI RAFFAELLO
Urbino, Via Raffaello, 57, (Pesaro E Urbino)
Urbino, Via Raffaello, 57, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato: 09:00 - 14:00 domenica e festivi: 10:00 - 13:00
giorni di chiusura: 25 dicembre e 1° gennaio 2013
Vernissage
5 Dicembre 2012, h 17
Autore
Curatore