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Eugenia Serafini – Di rose e di fiori
Fiori terrestri e fiori celesti, fiori e rose colte nella loro bellezza naturale e nella loro freschezza, attraverso svariati colori l’artista ha inscenato una scena paradisiaca, unica, divina, magica, dove i fiori sono diventati parte principe di essa, dalle pennellate spesso morbide, acquerellate.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In uno spazio ove alberga già il progetto “Scenari”, a Firenze, è ospitata la mostra “Di rose e di fiori” con opere di Eugenia Serafini. L'esposizione, ideata e curata dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Di rose e di fiori”, con questo bel titolo si apre la nuova mostra dell’illustre artista italiana Eugenia Serafini, coinvolgendo il suo fare e la sua creatività attorno a un tema che da sempre ha toccato il cuore, la mente e l’anima di tantissimi artisti italiani ed esteri. Il più famoso ritrattista della Belle Epoque francese, l’italiano Giovanni Boldini (1842-1931) amava sostanzialmente due cose, le belle donne aristocratiche e le rose. Il periodo più significativo della sua produzione artistica, che va dal 1880 al 1920 circa, vede la messa a punto di una tecnica pittorica molto personale, fatta di pennellate fluide e potenti che donavano una vitalità sofisticata alle donne ritratte, spesso in pose delicatamente seduttive, da rendere ciascuna d’affascinante moderna bellezza. Tipiche quanto le sue famose pennellate sono anche le rose che l’artista spesso sceglieva di posizionare sulle stesse donne ritratte, come accento del loro fascino e come simbolo di sensualità femminile. Sono quasi sempre rose ibride di tè, una grande novità dell’epoca e “alla moda” quanto i vestiti dei suoi soggetti. Mi vien da pensare anche alla “Rosa Meditativa di Salvador Dalì, visto che il movimento pittorico surrealista sapeva ben coniugare realtà e sogno, e in questo famoso dipinto di Dalì, una grande rosa rossa fluttua sopra un paesaggio minimalista e scarno in contrasto con l’imperiosa voluttà del fiore e l’immensità del cielo. Da sempre la rosa, nell’immaginario collettivo, è associata a significati e simbologie varie, può rappresentare, in base al colore, la passione e l’amore, la purezza, la vanità, la bellezza, la decadenza o la morte. La rosa nell’arte è simbolo dell’amore che trionfa, è legata al mito di Venere e Adone, indica i martiri e i tormenti che hanno subito, la rosa bianca simboleggia la purezza virginale. Vi è un’opera del pittore inglese Lawrence Alma Tadema, in cui la rosa è davvero protagonista, ha per titolo “Le rose di Eliogabalo”. Potrei aggiungere tanti altri nomi, ne aggiungo solo uno ed è quello di Elica Balla (Roma, 1914 – 1993), la minore delle due figlie di Giacomo Balla, quasi recluse nel variopinto ambiente della casa-studio del grande futurista, seguì le orme del padre nella pittura e nelle arti applicate, e che ci ha lasciato un bellissimo dipinto che ha per titolo “Rose”.
Coinvolgenti, spettacolari, cariche di vita e di speranza, ed anche di generosità, queste opere su rose e fiori di Eugenia Serafini sono un capitolo di grande passione per la bellezza e la vita di ogni persona. Sono anche una sorta di pittura augurale. Mai dimenticata la tenue tonalità di quelle fiorescenze botaniche in questa serie di carte colorate, Eugenia Serafini sceglie spesso le forme vulcaniche e i colori intensi di queste rose nuove con un cuore “a spirale” un gesto della natura che forse ha ispirato non poco le sue personali pennellate, e fiori multipli, iris, petunie, papaveri, calle, rose bianche. L’artista esprime con tocchi veloci e attraverso colori meravigliosi e variopinti la bellezza dei fiori e la loro magnificenza, essi, tutti, sono il segno evidente della bellezza, di una natura incontenibile. Fiori terrestri e fiori celesti, fiori e rose colte nella loro bellezza naturale e nella loro freschezza, attraverso svariati colori la Serafini ha inscenato una scena paradisiaca, unica, divina, magica, dove i fiori sono diventati parte principe di essa, capaci di farsi leggere dal tratto delle pennellate, spesso morbide, acquerellate; uno splendore toccante, non eterno ma ricco d’infinito, dove la realtà si tocca attraverso le ore della giornata, dalla mattina alla sera”.
Biografia dell’artista
Eugenia Serafini, Docente universitaria, artista e scrittrice/performer, giornalista, si è laureata in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma ed è stata allieva del grande e illustre Natalino Sapegno. Figura complessa e interessante, è stata Docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, e dal 1999 Docente di Disegno dell’Università della Calabria. E’ nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei. Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. Una delle sue ultime pubblicazioni è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001. Ha vinto il Premio Leone d’Argento per la Creatività della Biennale di Venezia 2013. Nel 2021 è invitata dallo storico dell’Arte prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale dal titolo “Sguardo a oriente” nel progetto Mondi al Circolo Esteri del Ministero Affari Esteri per il ventennale della Collezione Farnesina, Roma.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Di rose e di fiori”, con questo bel titolo si apre la nuova mostra dell’illustre artista italiana Eugenia Serafini, coinvolgendo il suo fare e la sua creatività attorno a un tema che da sempre ha toccato il cuore, la mente e l’anima di tantissimi artisti italiani ed esteri. Il più famoso ritrattista della Belle Epoque francese, l’italiano Giovanni Boldini (1842-1931) amava sostanzialmente due cose, le belle donne aristocratiche e le rose. Il periodo più significativo della sua produzione artistica, che va dal 1880 al 1920 circa, vede la messa a punto di una tecnica pittorica molto personale, fatta di pennellate fluide e potenti che donavano una vitalità sofisticata alle donne ritratte, spesso in pose delicatamente seduttive, da rendere ciascuna d’affascinante moderna bellezza. Tipiche quanto le sue famose pennellate sono anche le rose che l’artista spesso sceglieva di posizionare sulle stesse donne ritratte, come accento del loro fascino e come simbolo di sensualità femminile. Sono quasi sempre rose ibride di tè, una grande novità dell’epoca e “alla moda” quanto i vestiti dei suoi soggetti. Mi vien da pensare anche alla “Rosa Meditativa di Salvador Dalì, visto che il movimento pittorico surrealista sapeva ben coniugare realtà e sogno, e in questo famoso dipinto di Dalì, una grande rosa rossa fluttua sopra un paesaggio minimalista e scarno in contrasto con l’imperiosa voluttà del fiore e l’immensità del cielo. Da sempre la rosa, nell’immaginario collettivo, è associata a significati e simbologie varie, può rappresentare, in base al colore, la passione e l’amore, la purezza, la vanità, la bellezza, la decadenza o la morte. La rosa nell’arte è simbolo dell’amore che trionfa, è legata al mito di Venere e Adone, indica i martiri e i tormenti che hanno subito, la rosa bianca simboleggia la purezza virginale. Vi è un’opera del pittore inglese Lawrence Alma Tadema, in cui la rosa è davvero protagonista, ha per titolo “Le rose di Eliogabalo”. Potrei aggiungere tanti altri nomi, ne aggiungo solo uno ed è quello di Elica Balla (Roma, 1914 – 1993), la minore delle due figlie di Giacomo Balla, quasi recluse nel variopinto ambiente della casa-studio del grande futurista, seguì le orme del padre nella pittura e nelle arti applicate, e che ci ha lasciato un bellissimo dipinto che ha per titolo “Rose”.
Coinvolgenti, spettacolari, cariche di vita e di speranza, ed anche di generosità, queste opere su rose e fiori di Eugenia Serafini sono un capitolo di grande passione per la bellezza e la vita di ogni persona. Sono anche una sorta di pittura augurale. Mai dimenticata la tenue tonalità di quelle fiorescenze botaniche in questa serie di carte colorate, Eugenia Serafini sceglie spesso le forme vulcaniche e i colori intensi di queste rose nuove con un cuore “a spirale” un gesto della natura che forse ha ispirato non poco le sue personali pennellate, e fiori multipli, iris, petunie, papaveri, calle, rose bianche. L’artista esprime con tocchi veloci e attraverso colori meravigliosi e variopinti la bellezza dei fiori e la loro magnificenza, essi, tutti, sono il segno evidente della bellezza, di una natura incontenibile. Fiori terrestri e fiori celesti, fiori e rose colte nella loro bellezza naturale e nella loro freschezza, attraverso svariati colori la Serafini ha inscenato una scena paradisiaca, unica, divina, magica, dove i fiori sono diventati parte principe di essa, capaci di farsi leggere dal tratto delle pennellate, spesso morbide, acquerellate; uno splendore toccante, non eterno ma ricco d’infinito, dove la realtà si tocca attraverso le ore della giornata, dalla mattina alla sera”.
Biografia dell’artista
Eugenia Serafini, Docente universitaria, artista e scrittrice/performer, giornalista, si è laureata in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma ed è stata allieva del grande e illustre Natalino Sapegno. Figura complessa e interessante, è stata Docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, e dal 1999 Docente di Disegno dell’Università della Calabria. E’ nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei. Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. Una delle sue ultime pubblicazioni è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001. Ha vinto il Premio Leone d’Argento per la Creatività della Biennale di Venezia 2013. Nel 2021 è invitata dallo storico dell’Arte prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale dal titolo “Sguardo a oriente” nel progetto Mondi al Circolo Esteri del Ministero Affari Esteri per il ventennale della Collezione Farnesina, Roma.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
12
aprile 2025
Eugenia Serafini – Di rose e di fiori
Dal 12 aprile al 20 novembre 2025
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento.
Vernissage
12 Aprile 2025, Ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini