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Eugenia Serafini – Lunario
L’artita da sempre tocca ed elabora temi legati al mondo, alla natura e alla vita nelle sue intersecazioni; dopo aver descritto a colori altre stagioni dell’anno, questo capitolo nuovo sul tema della “luna”, lascia scoprire l’incantesimo, la magia, il sogno e mille altro.
Comunicato stampa
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In uno spazio ove alberga già il progetto “Scenari”, a Firenze, è ospitata la mostra “Lunario” con opere di Eugenia Serafini. L'esposizione, ideata e curata dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Eugenia Serafini da sempre tocca ed elabora temi legati al mondo, alla natura e alla vita nelle sue intersecazioni; dopo aver descritto a colori altre stagioni dell’anno, questo capitolo nuovo sul tema della “luna”, lascia scoprire l’incantesimo, la magia, il sogno e mille altro. Per arrivare a leggere il “Lunario” di Eugenia Serafini, propongo un excursus di come la luna abbia interessato artisti dal 1600 ad oggi; ecco Adam Elsheimer con Fuga in Egitto (1609 con la luna è grande protagonista dell’opera che illumina il laghetto nel quale si specchia; poi Guercino con Endimione (1647 olio su tela, Roma, Galleria Doria Pamphilj), secondo la mitologia greca, Endimione era un giovane e bellissimo pastore del quale s’innamorò perdutamente Selene, la dea della luna; ancora Maria Clara Eimmart, Fasi lunari (fine del XVII secolo, pastello su cartone azzurro, Bologna, Università di Bologna, Museo della Specola) è stata una delle prime astronome donne della storia; Donato Creti, Osservazioni astronomiche. Luna (1711, olio su tela, Città del Vaticano, Musei Vaticani); di Canaletto, La vigilia di Santa Marta (1760 circa; olio su tela, Berlino, Gemäldgalerie), nella produzione di Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto (Venezia, 1697 - 1768) non mancano alcuni splendidi e precisi notturni al chiaro di luna: l’artista amava dipingere la sua Venezia di notte in occasione di feste. Mi preme accennare a Caspar David Friedrich, Due uomini che contemplano la luna (1819-1820; olio su tela, Dresda, Galerie Neue Meister) uno dei paesaggi romantici più rappresentativi dell’arte di Caspar David Friedrich, dove il satellite è spesso grande protagonista. Salvatore Fergola, Notturno a Capri (1843 circa; olio su tela, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte); uno dei più bei notturni del romanticismo italiano, il Notturno a Capri raffigura una veduta del golfo di Napoli davanti alla Marina piccola, sullo sfondo dei faraglioni, così come la cantano le canzoni popolari napoletani, con il mare sul quale “luccica l’astro d’argento”. Vincent van Gogh, Notte stellata (1889, olio su tela, New York, Museum of Modern Art), è una delle opere più iconiche di Vincent van Gogh nonché una delle più rappresentative dell’ultima parte della sua carriera. Osvaldo Licini, Amalassunta su fondo blu (1951, olio su tela, Collezione privata), il grande pittore Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado, 1894 - 1958) avvertiva forte il legame con la luna, che chiamava “Amalassunta”: in una lettera al critico Giuseppe Marchiori del 1950, Licini scriveva che Amalassunta è “la luna nostra bella, garantita d’argento per l’eternità, personificata in poche parole, amica di ogni cuore un poco stanco”. Giulio Turcato, Superficie lunare (1968, olio e tecnica mista su gommapiuma, collezione privata), tra gli artisti italiani degli anni Sessanta, uno dei più sensibili al tema dei viaggi lunari fu Giulio Turcato, che alla luna dedicò un intero filone della sua produzione, quello delle Superfici lunari. Andy Warhol, Moonwalk (anni Ottanta, serigrafia, varie collocazioni) che da importante testimone del suo tempo, Andy Warhol non poteva non rendere omaggio a Neil Armstrong che mise per la prima volta piede sulla luna. E infine Anish Kapoor, Moon Mirror (2014, acciaio inossidabile e lacca, diametro 114 cm., Collezione privata), tra gli artisti contemporanei è tra quelli più interessati ai temi dell’astronomia e sono diverse le sue opere sul tema. Ben altra era la vera eredità romantica, quella che aveva avuto in Leopardi il più alto interprete. Nell’opera del recanatese la luna è presenza assidua, interlocutore privilegiato, presenza casta, testimone familiare ma lontano dal dramma umano. Ecco i versi memorabili di Giacomo Leopardi: «Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai,/silenziosa luna?/Sorgi la sera, e vai,/contemplando i deserti; indi ti posi./Ancor non sei tu paga?/di riandare i sempiterni calli?/Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga/di mirar queste valli?/…”. Pensate in quante lingue i poeti hanno cantato la luna, non solo, e in quante epoche della storia e delle civiltà. Una luna esistenziale quella leopardiana, e tale mi paiono quelle proposte in questa mostra da Eugenia Serafini, anche lei poetessa e pittrice che muove voli e percorsi della luna; luna stupore dei poeti in quanto vive silenziosa, vergine, intatta, eterna, peregrina, solinga, candida, giovinetta immortale, capace di farsi viaggio per ogni vivente, graziosa e diletta, ma anche triste e nostalgica. Le lune della Serafini sono orma, barlume, nicchia, luna dei poeti”.
Biografia dell’artista
Eugenia Serafini, Docente universitaria, artista e scrittrice/performer, giornalista, si è laureata in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma ed è stata allieva del grande e illustre Natalino Sapegno. Figura complessa e interessante, è stata Docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, e dal 1999 Docente di Disegno dell’Università della Calabria. E’ nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei. Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. Una delle sue ultime pubblicazioni è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001. Ha vinto il Premio Leone d’Argento per la Creatività della Biennale di Venezia 2013. Nel 2021 è invitata dallo storico dell’Arte prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale dal titolo “Sguardo a oriente” nel progetto Mondi al Circolo Esteri del Ministero Affari Esteri per il ventennale della Collezione Farnesina, Roma.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Eugenia Serafini da sempre tocca ed elabora temi legati al mondo, alla natura e alla vita nelle sue intersecazioni; dopo aver descritto a colori altre stagioni dell’anno, questo capitolo nuovo sul tema della “luna”, lascia scoprire l’incantesimo, la magia, il sogno e mille altro. Per arrivare a leggere il “Lunario” di Eugenia Serafini, propongo un excursus di come la luna abbia interessato artisti dal 1600 ad oggi; ecco Adam Elsheimer con Fuga in Egitto (1609 con la luna è grande protagonista dell’opera che illumina il laghetto nel quale si specchia; poi Guercino con Endimione (1647 olio su tela, Roma, Galleria Doria Pamphilj), secondo la mitologia greca, Endimione era un giovane e bellissimo pastore del quale s’innamorò perdutamente Selene, la dea della luna; ancora Maria Clara Eimmart, Fasi lunari (fine del XVII secolo, pastello su cartone azzurro, Bologna, Università di Bologna, Museo della Specola) è stata una delle prime astronome donne della storia; Donato Creti, Osservazioni astronomiche. Luna (1711, olio su tela, Città del Vaticano, Musei Vaticani); di Canaletto, La vigilia di Santa Marta (1760 circa; olio su tela, Berlino, Gemäldgalerie), nella produzione di Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto (Venezia, 1697 - 1768) non mancano alcuni splendidi e precisi notturni al chiaro di luna: l’artista amava dipingere la sua Venezia di notte in occasione di feste. Mi preme accennare a Caspar David Friedrich, Due uomini che contemplano la luna (1819-1820; olio su tela, Dresda, Galerie Neue Meister) uno dei paesaggi romantici più rappresentativi dell’arte di Caspar David Friedrich, dove il satellite è spesso grande protagonista. Salvatore Fergola, Notturno a Capri (1843 circa; olio su tela, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte); uno dei più bei notturni del romanticismo italiano, il Notturno a Capri raffigura una veduta del golfo di Napoli davanti alla Marina piccola, sullo sfondo dei faraglioni, così come la cantano le canzoni popolari napoletani, con il mare sul quale “luccica l’astro d’argento”. Vincent van Gogh, Notte stellata (1889, olio su tela, New York, Museum of Modern Art), è una delle opere più iconiche di Vincent van Gogh nonché una delle più rappresentative dell’ultima parte della sua carriera. Osvaldo Licini, Amalassunta su fondo blu (1951, olio su tela, Collezione privata), il grande pittore Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado, 1894 - 1958) avvertiva forte il legame con la luna, che chiamava “Amalassunta”: in una lettera al critico Giuseppe Marchiori del 1950, Licini scriveva che Amalassunta è “la luna nostra bella, garantita d’argento per l’eternità, personificata in poche parole, amica di ogni cuore un poco stanco”. Giulio Turcato, Superficie lunare (1968, olio e tecnica mista su gommapiuma, collezione privata), tra gli artisti italiani degli anni Sessanta, uno dei più sensibili al tema dei viaggi lunari fu Giulio Turcato, che alla luna dedicò un intero filone della sua produzione, quello delle Superfici lunari. Andy Warhol, Moonwalk (anni Ottanta, serigrafia, varie collocazioni) che da importante testimone del suo tempo, Andy Warhol non poteva non rendere omaggio a Neil Armstrong che mise per la prima volta piede sulla luna. E infine Anish Kapoor, Moon Mirror (2014, acciaio inossidabile e lacca, diametro 114 cm., Collezione privata), tra gli artisti contemporanei è tra quelli più interessati ai temi dell’astronomia e sono diverse le sue opere sul tema. Ben altra era la vera eredità romantica, quella che aveva avuto in Leopardi il più alto interprete. Nell’opera del recanatese la luna è presenza assidua, interlocutore privilegiato, presenza casta, testimone familiare ma lontano dal dramma umano. Ecco i versi memorabili di Giacomo Leopardi: «Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai,/silenziosa luna?/Sorgi la sera, e vai,/contemplando i deserti; indi ti posi./Ancor non sei tu paga?/di riandare i sempiterni calli?/Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga/di mirar queste valli?/…”. Pensate in quante lingue i poeti hanno cantato la luna, non solo, e in quante epoche della storia e delle civiltà. Una luna esistenziale quella leopardiana, e tale mi paiono quelle proposte in questa mostra da Eugenia Serafini, anche lei poetessa e pittrice che muove voli e percorsi della luna; luna stupore dei poeti in quanto vive silenziosa, vergine, intatta, eterna, peregrina, solinga, candida, giovinetta immortale, capace di farsi viaggio per ogni vivente, graziosa e diletta, ma anche triste e nostalgica. Le lune della Serafini sono orma, barlume, nicchia, luna dei poeti”.
Biografia dell’artista
Eugenia Serafini, Docente universitaria, artista e scrittrice/performer, giornalista, si è laureata in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma ed è stata allieva del grande e illustre Natalino Sapegno. Figura complessa e interessante, è stata Docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, e dal 1999 Docente di Disegno dell’Università della Calabria. E’ nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei. Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. Una delle sue ultime pubblicazioni è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001. Ha vinto il Premio Leone d’Argento per la Creatività della Biennale di Venezia 2013. Nel 2021 è invitata dallo storico dell’Arte prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale dal titolo “Sguardo a oriente” nel progetto Mondi al Circolo Esteri del Ministero Affari Esteri per il ventennale della Collezione Farnesina, Roma.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
27
aprile 2024
Eugenia Serafini – Lunario
Dal 27 aprile al 21 novembre 2024
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento
Vernissage
27 Aprile 2024, Ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini