Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Eugenia Serafini – Paesaggi di alberi
L’artista in questa mostra affronta il tema degli Alberi, palpabile nella proposizione degli Alberi e Tronchi d’albero, frammenti di vita quotidiana che acquistano una nuova esistenza; con dipinti caratterizzati da foglie e steli, paesaggi morbidi e mobili che mirano alla percezione della natura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In uno spazio ove alberga già il progetto “Scenari”, a Firenze, è ospitata la mostra “Paesaggi di alberi” con opere di Eugenia Serafini. L'esposizione, ideata e curata dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Siamo in autunno -novembre 2024- e gli alberi si preparano all’inverno con i colori, tra l’aranciato e il giallo oro, ma anche il marrone delle cortecce. I primi alberi sono apparsi sul pianeta terra circa 400 milioni di anni fa. Erano giganti con una struttura molto più complessa di quelli attuali. È in questo periodo Devoniano che si forma la prima foresta. Si ebbe un effetto trasformativo così eclatante su tutta la superfice terreste, tanto da modificare totalmente gli eco-sistemi e da ritenerla tra le maggiori evoluzioni in ambito botanico. Semi, foglie, forma, corteccia, legno, fiori, frutti, simbiosi ci permettono di scoprire la vita segreta degli alberi e la loro straordinaria biodiversità. Gli alberi hanno interessato la vita dell’uomo non solo dal punto di vista scientifico e botanico, ma soprattutto attraverso l’intreccio delle discipline, con l’arte, l’architettura, la letteratura, la moda, il design. Gli alberi sono protagonisti delle più antiche opere della letteratura mondiale, come “L’epopea di Gilgamesh”, scritta nel 2000 a. C. in Mesopotamia. Così come sono di ispirazione per molti artisti internazionali, tra cui Henrique Oliveira e Giuseppe Penone, con le loro sculture dedicate alle forme degli alberi. Sarà bene sapere che la pianta più alta sulla terra è una sequoia californiana (115 metri); l’albero più longevo è il pino (oltre 3000 anni); una pianta che esisteva prima dei dinosauri è il Ginkgo Biloba; l’albero più ampio è un ficus in India (con un ombrello a corona di oltre 15mila metri quadrati). Oggi gli alberi che popolano la terra si calcola che siano circa 3000 miliardi, più delle stelle della Via Lattea. Immensa è la loro utilità: regolano l’intera vita del pianeta, purificano l’aria da anidride carbonica, proteggono il suolo dall’erosione grazie alle radici che nutrono i terreni, permettono la vita di milioni di altre specie vegetali e animali. Inoltre molte tipologie di alberi ci danno nutrimento con i loro frutti commestibili (meli, noci, aranci, corbezzoli, ciliegi, ecc.). “Il melo in fiore” è un dipinto realizzato nel 1877 da Carl Fredrik Hill e oggi conservato nel National Museum di Stoccolma (Svezia), che cattura l’occhio per il bianco dei fiori; il fantastico mosaico che ha per titolo “L’albero della vita” di Gustav Klimt realizzato nel 1905 per la sala da pranzo di Palazzo Stoclet a Woluwe -Saint Pierre in Belgio. Ma anche “l’Albero rosso” di Mondrian del 1908-1909 oggi al Gemeentemuseum Den Haag de L’Aia in Olanda. Anche Van Gogh non trascurò il paesaggio e tantomeno gli alberi; uno dei suoi quadri più famosi è “l’albero di gelso” dipinto durante il ricovero presso la casa di cura mentale di Saint-Remy. E in artisti più vicini a noi, ecco Francesco Clemente con la serie dei Fiori d’inverno a New York, costituita da cinque opere dedicate all’albero della vita a cui l’artista ha lavorato per più di cinque anni dal 2010 al 2016 utilizzando, per ciascun lavoro, pigmenti di origine vegetale; mentre una vivace ricerca appare e si legge dagli alberi di glicine delle “Terrazze” di Davide Benati, concepite alla fine del XX secolo, l’artista riproduce i rami contorti del glicine, in un gioco di dialettica eleganza tra i colori accesi e gli
spazi vuoti. La mostra di Eugenia Serafini oggi affronta questo tema, ponendosi così ella fra gli esponenti della Nuova pittura europea, e palpabile nella proposizione degli Alberi e Tronchi d’albero, nei frammenti di vita quotidiana che acquistano una nuova esistenza; con dipinti caratterizzati da foglie e steli, immagini sospese tra il trionfo e la distruzione, la mortalità e la potenziale rinascita; paesaggi morbidi e mobili che mirano alla percezione serena che l’essere umano ha della natura. Eugenia Serafini dà vita ai suoi alberi cresciuti tra realtà e fantasia con chiome di chiodi e getti cromatici, simboli esoterici consegnandoci un paesaggio interiore che si trasforma in poesia pittorica. Paesaggi di alberi o alberi personaggi che diventano lo strumento con il quale l’artista Serafini intreccia i suoi sentimenti con la percezione fisica e il mondo delle cose, delle foglie, dei rami e dei tronchi degli alberi, in un rapporto identificativo con l'opera d'arte e le foglie che diventano frammenti del mondo isolati dal tutto, assumono forma assoluta e la loro origine rivela che ne catturano lo spirito. Un segno pieno di poesia che invita ad abbracciare con lo sguardo la bellezza della natura circostante e che trova negli alberi un archetipo, la poesia essenziale, quasi fossero una divinità”.
Biografia dell’artista
Eugenia Serafini, Docente universitaria, artista e scrittrice/performer, giornalista, si è laureata in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma ed è stata allieva del grande e illustre Natalino Sapegno. Figura complessa e interessante, è stata Docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, e dal 1999 Docente di Disegno dell’Università della Calabria. E’ nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei. Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. Una delle sue ultime pubblicazioni è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001. Ha vinto il Premio Leone d’Argento per la Creatività della Biennale di Venezia 2013. Nel 2021 è invitata dallo storico dell’Arte prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale dal titolo “Sguardo a oriente” nel progetto Mondi al Circolo Esteri del Ministero Affari Esteri per il ventennale della Collezione Farnesina, Roma.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Siamo in autunno -novembre 2024- e gli alberi si preparano all’inverno con i colori, tra l’aranciato e il giallo oro, ma anche il marrone delle cortecce. I primi alberi sono apparsi sul pianeta terra circa 400 milioni di anni fa. Erano giganti con una struttura molto più complessa di quelli attuali. È in questo periodo Devoniano che si forma la prima foresta. Si ebbe un effetto trasformativo così eclatante su tutta la superfice terreste, tanto da modificare totalmente gli eco-sistemi e da ritenerla tra le maggiori evoluzioni in ambito botanico. Semi, foglie, forma, corteccia, legno, fiori, frutti, simbiosi ci permettono di scoprire la vita segreta degli alberi e la loro straordinaria biodiversità. Gli alberi hanno interessato la vita dell’uomo non solo dal punto di vista scientifico e botanico, ma soprattutto attraverso l’intreccio delle discipline, con l’arte, l’architettura, la letteratura, la moda, il design. Gli alberi sono protagonisti delle più antiche opere della letteratura mondiale, come “L’epopea di Gilgamesh”, scritta nel 2000 a. C. in Mesopotamia. Così come sono di ispirazione per molti artisti internazionali, tra cui Henrique Oliveira e Giuseppe Penone, con le loro sculture dedicate alle forme degli alberi. Sarà bene sapere che la pianta più alta sulla terra è una sequoia californiana (115 metri); l’albero più longevo è il pino (oltre 3000 anni); una pianta che esisteva prima dei dinosauri è il Ginkgo Biloba; l’albero più ampio è un ficus in India (con un ombrello a corona di oltre 15mila metri quadrati). Oggi gli alberi che popolano la terra si calcola che siano circa 3000 miliardi, più delle stelle della Via Lattea. Immensa è la loro utilità: regolano l’intera vita del pianeta, purificano l’aria da anidride carbonica, proteggono il suolo dall’erosione grazie alle radici che nutrono i terreni, permettono la vita di milioni di altre specie vegetali e animali. Inoltre molte tipologie di alberi ci danno nutrimento con i loro frutti commestibili (meli, noci, aranci, corbezzoli, ciliegi, ecc.). “Il melo in fiore” è un dipinto realizzato nel 1877 da Carl Fredrik Hill e oggi conservato nel National Museum di Stoccolma (Svezia), che cattura l’occhio per il bianco dei fiori; il fantastico mosaico che ha per titolo “L’albero della vita” di Gustav Klimt realizzato nel 1905 per la sala da pranzo di Palazzo Stoclet a Woluwe -Saint Pierre in Belgio. Ma anche “l’Albero rosso” di Mondrian del 1908-1909 oggi al Gemeentemuseum Den Haag de L’Aia in Olanda. Anche Van Gogh non trascurò il paesaggio e tantomeno gli alberi; uno dei suoi quadri più famosi è “l’albero di gelso” dipinto durante il ricovero presso la casa di cura mentale di Saint-Remy. E in artisti più vicini a noi, ecco Francesco Clemente con la serie dei Fiori d’inverno a New York, costituita da cinque opere dedicate all’albero della vita a cui l’artista ha lavorato per più di cinque anni dal 2010 al 2016 utilizzando, per ciascun lavoro, pigmenti di origine vegetale; mentre una vivace ricerca appare e si legge dagli alberi di glicine delle “Terrazze” di Davide Benati, concepite alla fine del XX secolo, l’artista riproduce i rami contorti del glicine, in un gioco di dialettica eleganza tra i colori accesi e gli
spazi vuoti. La mostra di Eugenia Serafini oggi affronta questo tema, ponendosi così ella fra gli esponenti della Nuova pittura europea, e palpabile nella proposizione degli Alberi e Tronchi d’albero, nei frammenti di vita quotidiana che acquistano una nuova esistenza; con dipinti caratterizzati da foglie e steli, immagini sospese tra il trionfo e la distruzione, la mortalità e la potenziale rinascita; paesaggi morbidi e mobili che mirano alla percezione serena che l’essere umano ha della natura. Eugenia Serafini dà vita ai suoi alberi cresciuti tra realtà e fantasia con chiome di chiodi e getti cromatici, simboli esoterici consegnandoci un paesaggio interiore che si trasforma in poesia pittorica. Paesaggi di alberi o alberi personaggi che diventano lo strumento con il quale l’artista Serafini intreccia i suoi sentimenti con la percezione fisica e il mondo delle cose, delle foglie, dei rami e dei tronchi degli alberi, in un rapporto identificativo con l'opera d'arte e le foglie che diventano frammenti del mondo isolati dal tutto, assumono forma assoluta e la loro origine rivela che ne catturano lo spirito. Un segno pieno di poesia che invita ad abbracciare con lo sguardo la bellezza della natura circostante e che trova negli alberi un archetipo, la poesia essenziale, quasi fossero una divinità”.
Biografia dell’artista
Eugenia Serafini, Docente universitaria, artista e scrittrice/performer, giornalista, si è laureata in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma ed è stata allieva del grande e illustre Natalino Sapegno. Figura complessa e interessante, è stata Docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, e dal 1999 Docente di Disegno dell’Università della Calabria. E’ nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei. Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. Una delle sue ultime pubblicazioni è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001. Ha vinto il Premio Leone d’Argento per la Creatività della Biennale di Venezia 2013. Nel 2021 è invitata dallo storico dell’Arte prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale dal titolo “Sguardo a oriente” nel progetto Mondi al Circolo Esteri del Ministero Affari Esteri per il ventennale della Collezione Farnesina, Roma.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
23
novembre 2024
Eugenia Serafini – Paesaggi di alberi
Dal 23 novembre 2024 al 10 aprile 2025
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento.
Vernissage
23 Novembre 2024, Ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini