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Eugenio Amadori
La mostra presenta una carrellata dei temi più cari all’artista, il suo mondo pittorico è quello delle sue emozioni: al centro dell’attenzione egli pone le figure, i paesaggi, i violini, le marine, le nature morte
Comunicato stampa
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A meno di due anni torna nella nostra città un’ampia retrospettiva antologica dedicata alla pittura di Eugenio Amadori, musicista e pittore, romagnolo di nascita ma bolognese di adozione, scomparso nel 2001. La mostra presenta una carrellata dei temi più cari all’artista, il suo mondo pittorico è quello delle sue emozioni: al centro dell’attenzione egli pone le figure, i paesaggi, i violini, le marine, le nature morte. Abile nel disegno ma anche scultore, disegnatore, eccellente caricaturista di personaggi, specie di musicisti e grandi interpreti, parte importante del suo mondo musicale, Amadori ha avuto il dono di una vena inesauribile, che la sua sensibilità ha saputo sfruttare in tutte le tecniche dell’arte.
Nella presentazione della recente monografia “Il Colore della Musica”, così scrive il critico Franco Basile:
“Professore d’orchestra nella fila dei primi violini del Teatro Comunale di Bologna, Eugenio Amadori amava dare un’espressione al trascorrere dei giorni riflettendo le idee ora sulla tela, ora sulla superficie patinata di una cassa armonica. Un giorno, tra un esercizio musicale e un veloce disegno su un album-diario, Amadori inventariò qualcosa come settecento opere. Il materiale affastellato, oggetti delle nature morte, strumenti a corda, tele, pennelli e tavolozze, tutte le cose che erano state riunite in un dettato personale, erano l’anima sonora e visiva di un essere che aveva lungamente tallonato l’ispirazione con i colori e con la musica.
Esemplare, quasi proverbiale in Amadori il modo di mantenersi in equilibrio nell’uso di mezzi espressivi diversi. Tra spartiti, segni di matita e terrecotte, tra note e accensioni cromatiche, ogni effetto creativo poteva racchiudere diagrammi emozionali. … Immaginiamo Amadori, immobile dietro i vetri, ascoltare Bach e Mozart, immaginiamo l’artista farsi prendere dalla musica perché le note potessero determinare un forte stacco dai rapporti concreti con uomini e usualità delle cose”.
Vittorio Riguzzi - docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna – sottolinea il sentimento, quale motivazione di Amadori in uno dei testi critici sull’artista: “E’ una vera pittura dei sentimenti quella di Eugenio, i veri colori e i segni invisibili con i quali ritraeva le persone e le cose. Le vedute dall’alto del suo atelier di distese innevate dal silenzio, gli oggetti quotidiani di morandiana semplicità, le scene gioiose di sessioni musicali sono il declinarsi della ricchissima varietà lirica di un animo vivace e garbato. Mi impressiona la rapidità con cui orchestrava le pennellate, vigorose e decise come degli “staccato” tratti dalle migliaia di spartiti cui la sua lunga carriera di violinista l’ha portato innanzi. Celebrare la memoria e l’opera di Eugenio Amadori penso che significhi ascoltare, attraverso la sua arte figurativa, la melodia di una musica che suona ancora”.
In tale occasione verrà presentata la monografia sull’artista, “Il colore della Musica” curata da EdiHouse con un testo introduttivo del giornalista Franco Basile, che spazia sulle molteplici tematiche affrontate da Amadori in quarant’anni di intensa attività pittorica.
Nel corso della inaugurazione i figli dedicheranno al pubblico presente in galleria alcuni brani musicali.
L’esposizione resta aperta dal pomeriggio del 7 febbraio sino al 22 febbraio 2015.
Ingresso gratuito con i seguenti orari:
Lunedì chiuso. Mercoledì, venerdì: 10-14
Martedì, giovedì: 10-13 e 14,30 -17,30
Sabato: 10-13 e 14,30-19 - Domenica: 14,30-19
Sala Museale Complesso del Baraccano, via S. Stefano 119 - Bologna
Giulio Biasion
Edi House Comunicazione - Editoria
Via A. Murri, 43 - 40137 Bologna
tel. +39 051.306112 - fax +39 051.306112 e-mail: ufficiostampa@edihouse.it
Nella presentazione della recente monografia “Il Colore della Musica”, così scrive il critico Franco Basile:
“Professore d’orchestra nella fila dei primi violini del Teatro Comunale di Bologna, Eugenio Amadori amava dare un’espressione al trascorrere dei giorni riflettendo le idee ora sulla tela, ora sulla superficie patinata di una cassa armonica. Un giorno, tra un esercizio musicale e un veloce disegno su un album-diario, Amadori inventariò qualcosa come settecento opere. Il materiale affastellato, oggetti delle nature morte, strumenti a corda, tele, pennelli e tavolozze, tutte le cose che erano state riunite in un dettato personale, erano l’anima sonora e visiva di un essere che aveva lungamente tallonato l’ispirazione con i colori e con la musica.
Esemplare, quasi proverbiale in Amadori il modo di mantenersi in equilibrio nell’uso di mezzi espressivi diversi. Tra spartiti, segni di matita e terrecotte, tra note e accensioni cromatiche, ogni effetto creativo poteva racchiudere diagrammi emozionali. … Immaginiamo Amadori, immobile dietro i vetri, ascoltare Bach e Mozart, immaginiamo l’artista farsi prendere dalla musica perché le note potessero determinare un forte stacco dai rapporti concreti con uomini e usualità delle cose”.
Vittorio Riguzzi - docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna – sottolinea il sentimento, quale motivazione di Amadori in uno dei testi critici sull’artista: “E’ una vera pittura dei sentimenti quella di Eugenio, i veri colori e i segni invisibili con i quali ritraeva le persone e le cose. Le vedute dall’alto del suo atelier di distese innevate dal silenzio, gli oggetti quotidiani di morandiana semplicità, le scene gioiose di sessioni musicali sono il declinarsi della ricchissima varietà lirica di un animo vivace e garbato. Mi impressiona la rapidità con cui orchestrava le pennellate, vigorose e decise come degli “staccato” tratti dalle migliaia di spartiti cui la sua lunga carriera di violinista l’ha portato innanzi. Celebrare la memoria e l’opera di Eugenio Amadori penso che significhi ascoltare, attraverso la sua arte figurativa, la melodia di una musica che suona ancora”.
In tale occasione verrà presentata la monografia sull’artista, “Il colore della Musica” curata da EdiHouse con un testo introduttivo del giornalista Franco Basile, che spazia sulle molteplici tematiche affrontate da Amadori in quarant’anni di intensa attività pittorica.
Nel corso della inaugurazione i figli dedicheranno al pubblico presente in galleria alcuni brani musicali.
L’esposizione resta aperta dal pomeriggio del 7 febbraio sino al 22 febbraio 2015.
Ingresso gratuito con i seguenti orari:
Lunedì chiuso. Mercoledì, venerdì: 10-14
Martedì, giovedì: 10-13 e 14,30 -17,30
Sabato: 10-13 e 14,30-19 - Domenica: 14,30-19
Sala Museale Complesso del Baraccano, via S. Stefano 119 - Bologna
Giulio Biasion
Edi House Comunicazione - Editoria
Via A. Murri, 43 - 40137 Bologna
tel. +39 051.306112 - fax +39 051.306112 e-mail: ufficiostampa@edihouse.it
07
febbraio 2015
Eugenio Amadori
Dal 07 al 22 febbraio 2015
arte contemporanea
Location
CENTRO CIVICO BARACCANO
Bologna, Via Santo Stefano, 119, (Bologna)
Bologna, Via Santo Stefano, 119, (Bologna)
Orario di apertura
Lunedì chiuso. Mercoledì, venerdì: 10-14 - Martedì, giovedì: 10-13 e 14,30 -17,30 - Sabato: 10-13 e 14,30-19 - Domenica: 14,30-19
Vernissage
7 Febbraio 2015, h 17
Autore